FARFALLE
Buio. Silenzio. Percepivo
solo il suo dolce respiro, come una soave melodia impressa nella mia mente.”C'è
un posto che ti devo far vedere”.Era
tutto ciò che mi aveva detto prima di portarmi nel silenzio del bosco. Le
folti fronde degli alberi oscuravano il cielo e la soffusa luce della luna.
“Dove stiamo andando?”
Solo dopo aver pronunciato
quelle parole, mi accorsi di un debole tremore nella mia voce. E mi resi conto
di avvertire una strana sensazione. Angoscia. Si era angoscia.
La avvertì anche lui e con un
gesto affettuoso mi prese la mano, ma non disse nulla.
Potevo sentire il gradevole
tepore della sua mano che stringeva la mia.
Un soffio di vento fece
frusciare le foglie degli alberi.
Stavamo camminando su un
sottile sentiero, forse da ore, o semplicemente da pochi minuti. Finalmente
rallentò il passo sino a fermarsi. Si voltò e mi sorrise. Un fioco fremito mi
percorse il corpo. Mi mise un dito sulle mie labbra, come se sapesse che stavo
per parlare, poi lentamente ripeté il gesto sulle sue. Mi accorsi solo in
quell'istante che le fronde si erano aperte quel tanto che bastava x vedere uno
squarcio di cielo, tuttavia una nuvola copriva la Luna piena di quella sera.
Avvertii un debole fruscio. Ali. Sembravano ali, ma il buio impediva ai miei
occhi di vedere ciò che causava quel crepitio. Mi voltai ancora una volta verso
Brian. Questa volta non stava sorridendo.
”Pazienza” disse con un
sussurro, poi alzo lo sguardo al cielo ed io feci la stessa cosa. Qualcosa
stava fluttuando sopra di noi. Era una farfalla. Rossa con il contorno delle
ali nero. Bellissima.
Brian si avvicinò, mi annusò
per un istante i capelli, poi, con un debole sussurro, disse “ Prendila”. Prima
che me ne potessi accorgere, mi aveva già sollevata. Ora il mio ombelico era
all'altezza della sua sballa e potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle.
Tesi la mano in direzione di quella stupenda creatura che con un volo
irregolare volteggiava a pochi centimetri dalle mie dita, poi si posò su di
esse.
Scivolai lentamente tra le
braccia di Brian, la maglietta che indossavo si era arrotolata lasciando che la
mia pelle toccasse la sua maglietta bianca, mentre la sua mano destra mi
accarezzava dolcemente un fianco. Un tumulto di emozioni si stava avviluppando
nella mia testa, i nostri visi erano a pochi centimetri l'uno dall'altro, ciò
nonostante il suo sguardo era rivolto verso la farfalla ancora posata sulle mie
dita. Mi fece un tenue solletico, ma dopo pochi istanti spiegò le ali e volò
via.
La osservai, per un'eternità
forse. Rivolsi poi l'attenzione a colui che teneva stretti i miei fianchi,la
distanza sembrava essere diminuita, e senza che neanche me ne accorgessi le
nostre labbra si avvicinarono lasciandosi ad un inteso ed appassionato bacio,
durante il quale milioni di farfalle si alzarono in volo, avvolgendoci in una
nube rosso fuoco.