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Autore: N O W H E R E    23/12/2013    4 recensioni
"Con questa tua assurda attrazione verso le creature dalle orecchie a punta sarai la rovina della stirpe di Durin e lo zimbello di tutti i nani, Kili."
La frase di suo zio gli ronzava in testa da quando si era alzato da quel tavolo, ma ora come mai sembrava vicina alle realtà.
Kili/Personaggio a sorpresa.
Leggendo accettate le condizioni di sicurezza.
L'autrice è esonerata da ogni responsabilità sulle probabili reazioni dei lettori.
Genere: Demenziale, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kili, Sorpresa
Note: Lime, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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The Hobbit - An unexpected surprise.



Non poteva farci niente, era più forte della sua volontà, e poche cose sono più forti della volontà di un nano.
Beh, lui aveva sempre saputo di non essere come gli altri nani, e quella barba che gli tardava a crescere, nonostante i 75 anni passati, era un segnale fisico più che evidente. Fin da bambino aveva la passione per arco e frecce, motivo di derisione da parte dei suoi coetanei, ma lui non ne vedeva motivo. Erano armi forgiate come tutte le altre, allo stesso modo serviva impegno, forza e abilità per riuscire a brandirle al meglio. Un ennesima conferma della sua diversità la ebbe durante il suo viaggio, vedendo umane ed elfe si rese conto che la loro bellezza non era neanche paragonabile alla più bella tra le nane. Ma aveva sempre giustificato il tutto scherzandoci sopra.
Sottile come un giunco, leggera come una brezza estiva e delicata come l'ultimo raggio di luce prima del buio delle notti senza luna, non aveva altri modi per descrivere la meravigliosa creatura che gli stava dinanzi. Non aveva aperto bocca, c'era stato uno scambio di sguardi tra i due, sguardi che parlavano chiaro, per intenderci, i due bramavano soltanto una cosa. 

 Uno sguardo, i loro occhi si incontrano, l'elfa impassibile distolse rapidamente lo sguardo piantandolo verso un punto ignoto con un espressione indecifrabile e marmorea. Ma in qualche modo iU loro occhi si incrociarono ancora, dal nano partì inaspettatamente un sorrisetto divertito e un sopracciglio si inarcò in segno di approvazione. Dal canto suo l'elfa abbassò lo sguardo e, sempre a mento alto, contrasse la mascella. Il nano sembrò notare un impercettibile incurvamento degli angoli della bocca, ma, in cuor suo, sapeva di esserselo immaginato.

Si stava cacciando nei guai, oh se lo stava facendo, ma la sua attrazione verso quell'essere era più forte di quanto immaginasse.
La stava seguendo silenziosamente, per quanto una nano possa essere silenzioso.
Camminava accovacciato fuori dal sentiero, tra i cespugli fioriti di Gran Burrone, seguiva l'elfa dai capelli color mogano davanti a se. Arrivata ad un bivio che conduceva nella foresta oppure verso il palazzo la creatura si fermo lasciando delicatamente le cianfrusaglie naniche che aveva tra le mani. Nel giro di una frazione di secondo, una folata di vento gli scompigliò i folti capelli, Kili si ritrovò a terra con un pugnale elfico puntato alla gola. L'elfa lo aveva scoperto, ma lui non se ne meravigliò. Con quella bellezza che lo sovrastava uno dei suoi tanti sogni si era avverato. Sorrise divertito. 
 "Vedo che non perdi tempo." Sussurrò beffardo. "Ero sicuro che presto saresti caduta tra le mie braccia."
Cercò di rialzarsi facendosi forza sui gomiti. Un misto di timore ed eccitazione gli fece tamburellare il cuore quando la mano gelida dell'elfa gli strinse maggiormente il polso bloccandolo meglio al suolo.
L'elfa biascicò qualcosa nella sua soave e musicale lingua premendo maggiormente la lama sulla sua carne, ma stando attenta a non fargli male.
 Kili riuscì a decifrare soltanto la parola nano, che aveva sentito dire dagli elfi tante volte con troppo disprezzo. Dall'espressione che aveva in viso di certo non gli aveva fatto un complimento.
 "Va bene che siete a casa vostra e parlate come volete, ma abbi almeno il coraggio di insultarmi in una lingua che conosco."
La guardò dritta negli occhi prima di riuscire ad invertire la situazione con un colpo d'anca, sovrastandola. La fermò sotto di se, facendosi forza sulle sue gambe tozze e bloccandole la mano con il pugnale sopra la testa. Vista in quel modo, sdraiata sotto di lui con i capelli sparsi sul prato che incorniciavano quel viso angelico, sentì uno strano calore irradiarsi in lui dal basso,
 "In realtà ho detto che sei silenzioso per essere un nano."
Disse quasi con un sussurro. Kili non era sicuro che fosse un complimento, ma lo accettò comunque, con un'espressione fiera. Mentre lui si beava di aver fatto colpo sulla sua preda, la creatura dalle orecchie a punta lasciò la presa del coltello facendolo cadere sull'erba e distendendo la mano in segno di resa.
 "Credi che mi basti così poco per fidarmi di te, elfa meschina? So come siete fatti voi, illudete gli altri con parole dolci e false promesse, per poi abbandonare i vostro amici quando meno se l'aspettano."
Disse Kili, acido e con forte disprezzo scavò nei suoi occhi verdi. Le tornarono in mente i racconti di suo zio Thorin, di come gli elfi avevano abbandonato l'alleanza con i nani quando era arrivato il momento di combattere contro la bestia.
Rimasero immobili per qualche secondo prima di alzarsi prendendola per la casacca e trascinandola brutalmente con le spalle contro il tronco di un albero. 
 "Per quale motivo io dovrei fidarmi di te?"
Chiese l'elfa con arguzia sottolineando il soggetto.
Anche il modo in cui parlava pareva seducente, pensò il giovane nano titubante. 
 "Io...io non ti piaccio e tu non mi piaci. Non capisco perchè ti ostini a starmi addosso. "
Affermò il nano con falsa sicurezza allentando leggermente la presa. 
 "Ah, ma sentilo, sarei io a starti addosso? Dimmi un po' allora, ero io a spiarti da dietro i cespugli? O forse sono io ora a trattenerti contro un albero, giusto?"
Il nano capì di aver fallato, ma il cuore non ne voleva sapere di rallentare, il respiro regolare dell'elfa, il tepore che il suo corpo emanava, il profumo dei suoi capelli, scatenò una tempesta nel suo stomaco. Deglutì, cercando di calmarsi.
 "Se ti 'spiavo' era per controllare che le nostre cose fossero messe al sicuro e se ora ti tengo contro quest'albero è per essere sicuro che tu non tenti di uccidermi."
Increspò le sopracciglia guardandolo con una leggera nota di rabbia. Una delle cose che i nani odiavano era essere messi alle strette da qualcun altro. Si avvicinò minaccioso, come se dovesse dimostrare la sua superiorità, ma più rimaneva immobile a guardarlo negli occhi più il turbine di emozioni cresceva nel suo ventre sciogliendo a poco a poco la sua corazza da nano impassibile e tutto d'un pezzo. Alleggerì un pochino la pressione che aveva sull'elfa lasciandogli lo spazio per respirare.
Improvvisamente,  distogliendo lo sguardo,  notò che le gote ambrate dell'elfa stavano prendendo una leggera sfumatura rosastra e il suo respiro si stava lievemente irregolarizzando. 
 "Cosa c'è, non vuoi più prenderti tu l'ultima parola?" 
Chiese il nano beffardo per alleviare la tensione tra i due, mentre lei sembrò quasi titubante.
 "Oh, voglio prendermela e come."
 Bisbigliò. E così come l'aveva sorpreso la prima volta, come una leggera brezza si protese verso di lui e posò delicatamente le sue labbra su quelle del giovane nano.
Kili non se lo fece ripetere due volte,  inizialmente rimase interdetto con gli occhi sbarrati, ci mise un po' per riprendersi dallo stupore, ma quando arrivò il suo turno di ricambiare il favore lo baciò liberando tutte le emozioni che si era tenuto dentro fino a quel momento. 
L'elfa rimase senza fiato per la foga che ci aveva messo il nano e si allontanò dolcemente da lui sgattaiolando rapida lontano dalle sue braccia.
Il nano, deluso, ma ancora più eccitato di prima, si voltò accigliato cercandola con lo sguardo.
Intanto si era arrampicata su un albero fischiettando. Quando la individuò prese il suo arco e incoccò una freccia. 
 "Se non scendi sarò costretto a colpirti."
L'elfa lo ignorò continuando a fischiettare e facendo penzolare le sue gambe magre giù dal tronco su cui era seduta. Il nano perse la pazienza, prese bene la mira e scoccò, sperando di non ferire l'elfa. E ci riuscì, le sfiorò il braccio conficcando un lembo della manica della sua casacca nel tronco dell'albero.
La ragazza smise di fischiettare per la sorpresa, sorrise staccando la freccia dall'albero liberandosi la manica.
 "Hai mira per essere un nano."
Ammise, scendendo rapidamente dall'albero. 
 "E tu sei audace per essere un elfo mingherlino." 
Disse col naso all'insù cercandola con lo sguardo. 
 "Tu credi?"
Gli sussurrò caldamente all'orecchio facendo spaventare a morte il nano che incoccò una freccia puntando alla fronte. Poggiò la mano sull'arco, tentando di fargli abbassare la guardia.
 "Dovremmo smetterla."
Affermò scrutandolo con i suoi occhi verdi
 "Di fare cosa?" 
 "Di farci la guerra per pregiudizi sulle nostre razze."

Kili posò l'arco sul manto erboso mettendosi dritto per apparire più alto di quanto già non fosse.
Tese la mano verso l'elfa in segno di resa.
 "Dovremmo amarci. Tutte le razze dovrebbero amarsi tra di loro."
Disse con un lieve sorriso posando la sua mano delicata su quella grossa e callosa del nano.
 "Sono assolutamente d'accordo con te."
Così dicendo, con un sorriso, si spinse verso l'alto per accarezzarle il viso e infine baciarla.
Fu un bacio meno rude del precedente, ma la stessa passione infiammava le labbra di entrambi.
Senza staccarsi un attimo indietreggiarono avviandosi verso un posto più nascosto nella fitta foresta. Il desiderio faceva intrecciare le loro lingue e le mani dell'uno cercavano l'altro con ardore.
 "Ci stiamo mettendo nei guai..." 
Titubò per un momento il nano tra un bacio e l'altro. Non osava immaginare la reazione di suo zio se avesse saputo cosa stava succedendo.
 "Parli troppo e abbiamo poco tempo. Spogliati." 
Affermò sicura di se facendo corrugare la fronte del nano, non poco contrariato. 
 "Io non prendo ordini da nes-"
L'elfa lo spinse a terra e la sua mano gelida si insinuò tra le sue gambe.
 "Se non vuoi farlo tu lo farò io."
Gli sussurrò strusciandosi addosso al nano e cominciando a sbottonargli la giacca mentre lo baciava. Kili si irrigidì al suo tocco, allontanò spingendola non proprio delicatamente.
 "Tra i nani non è così che funziona." 
Disse alzandosi in ginocchio e baciando con foga l'elfa. Gli strappò con forza la tunica da dosso, ad occhi chiusi,  continuando ad esplorare gli angoli più remoti della sua bocca. Quando l'eccitazione fremeva già nel suo basso ventre, con una mano si insinuò lentamente tra le gambe della sua compagna. Ma una sorpresa lo stava aspettando nei pantaloni di quella che pensava essere un'elfa: un erezione pulsante si drizzava compressa nei pantaloni decisamente troppo stretti. Ci vollero alcuni istanti prima che Kili si accorgesse cosa stesse succedendo. Ebbene si,  l'elegante creatura dalle orecchie a punta, i lineamenti delicati e i lunghi capelli castani, che lui pensava essere una bellissima donna era in realtà un delicato uomo fin troppo poco virile.
Gli tornarono alla mente tutti gli avvertimenti dello zio. "Gli elfi sono creature ambigue", diceva, ma solo in quel momento il giovane principe della stirpe di Durin aveva capito il senso di "ambiguo"
 "Con questa tua assurda attrazione verso le creature dalle orecchie a punta sarai la rovina della stirpe di Durin e lo zimbello di tutti i nani, Kili."
La frase di suo zio gli ronzava in testa da quando si era alzato da quel tavolo, ma ora come mai sembrava vicina alle realtà.
Indietreggiò inciampando rovinosamente e finendo con le sue regali chiappe di nano sull'erba. L'elfo sembra divertito dalla sua reazione e si avvicinò lentamente, con addosso soltanto i pantaloni sbottonati.
 "Cosa c'è, pensavi fossi femmina?"
Disse sghignazzando l'elfo. 
 "Allora sei più tardo di quanto pensassi." 
A guardare l'uomo che si avvicinava lentamente, Kili, ancora scosso dalla sorpresa, si mise a sedere imprecando in nanico.
 "Fili, oh fratello mio, salvami dal guai in cui mi sono cacciato." 
Bisbigliò turbato tra se e se. 
In realtà la cosa che più lo preoccupava non era dover affrontare l'elfo, ma il fatto che il suo desiderio non si era ancora spento, nonostante ciò che stava succedendo.
 "Ti piacerà, credimi, non essere spaventato, ce l'hai anche tu tra le gambe e non mi sembra che stia facendo tanto i capricci." 
Ammiccò l'elfo sedendosi davanti a lui. 


Intanto, dall'altra parte di Gran Burrone, la compagnia di 13 nani meno uno, uno stregone e un mezzuomo era più rumorosa del solito. 
 "Ma l'avrà capito che era un elfo maschio." 
Fece Dwalin stizzito mentre spezzava rudemente il pane. 
"Oh spero che se ne sia accorto in tempo."
Sghignazzò Fili, attento a non farsi sentire dal suo re, già infuriato con il nipote.






Note autrice:
Ho paura. No davvero, non so come definiere questo abominio. Andrà dritto dritto nella mia personale sezione "deliri da febbre".
Tornando alla storia, ho preso ispirazione da questo fotoset della versione estesa di Lo Hobbit (http://fuckinblackhole.tumblr.com/post/70286862026/ashialafine-just-watch-the-extended-version) e ho pensato "E se non lo avesse avvertito in tempo?". 
Speravate che fosse Tauriel? Mhuahahahahah ormai shippo Kili con chiunque tranne con lei, non so, mi sa troppo di chilchè.
Che dire, è la prima ff che pubblico in questa sezione, se avete consigli/critiche da farmi accetto tutto volentieri.
Ho scritto come va a finire tra Kili e l'elfo, chiunque volesse leggerlo me lo dica, ma ho tropa vergogna per pubblicarlo. c//w\c
Bye, N O W H E R E.
  
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