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Autore: TheSweetGirl    24/12/2013    5 recensioni
Semplicemente il racconto del primo bacio di una ragazza che l'ha aspettato tanto
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi chiedevo spesso come sarebbe stato il mio primo bacio, come sarebbe stato il ragazzo a cui l'avrei dato, il posto e l'atmosfera che ci sarebbe stata. Avevo fretta di darlo, insomma...a sedici anni non sei più una bambina , no? Le persone a sedici anni hanno già fatto tutte le esperienze possibili , e il primo bacio è ormai qualcosa di passato, antico.
Non importa a chi l'hanno dato, c'è chi a solo dieci anni lo ha dato ad un bambino a cui voleva tanto bene. Chi a undici è salito su un mattone perché il partner era più alto e l'ha dato. Chi a dodici , con la prima cotta se l'è dato in un parco, chi a tredici l'ha dato alla sua migliore amica o amico perché sentiva che ormai doveva aver fatto quell'esperienza. Chi a quattordici pensava di aver trovato il ragazzo della sua vita e l'aveva baciato , pensando già al matrimonio e ai bambini. Chi a quindici si sentiva già troppo vecchia per non aver baciato mai nessuno e così , un sabato sera , si era preso uno che aveva bevuto e se l'era limonato all'uscita di una discoteca.
E io?
Io no, io niente di tutto questo, io aspettavo , e aspettavo , avevo fretta , si. Perchè ormai dire"non ho mai dato un bacio" era ridicolo , ormai averlo dato era scontato. Avevo fretta, mi vergognavo a dire che ancora le mi labbra non ne  avevano sfiorato altre, ma aspettavo comunque , perché il primo bacio si deve ricordare piacevolmente , con il primo bacio diventi un po' più donna, e lo volevo dare a qualcuno di giusto, qualcuno che sarebbe stato speciale , che sarebbe diventato il mio ragazzo, a cui sarei interessata e perché no, che sarebbe restato per sempre.
E così a sedici anni , senza ancora nessuno disposto a chiedermi di uscire , ancora non avevo dato quel primo bacio. Cominciavo a pensare che forse non era destino, che nessuno mi volesse tanto da chiedermi di uscire,  che fossi sbagliata o, semplicemente , poco desiderabile, brutta. Il desiderio di donare la mia bocca al primo sconosciuto, giusto per dire "ehi, anche per me c'è stato il primo bacio, già" cresceva sempre di più. Eppure aspettavo, ansiosa e speranzosa che , prima o poi, sarei riuscita a trovare quello giusto. Poi, a metà strada fra i sedici e i diciassette anni, è arrivato lui. In meno di ventiquattro il mio umore è salito alle stelle , finalmente qualcuno che mi voleva, che era disposto a offrirmi il suo tempo e che desiderava il mio. Qualcuno che pur di vedermi faceva kilometri per arrivare dove abitavo. E, davvero, mi piaceva , mi piaceva da impazzire. Dopo la prima uscita in cui quel primo bacio non c'era stato perché era troppo presto, quello era troppo importante da dare a qualcuno che conosci da mezza giornata, beh ero al settimo cielo, davvero, volavo fra le stelle. Il giorno dopo già voleva rivedermi. La nostra seconda uscita. La probabilità di dare quel bacio tanto atteso. La felicità. L'attesa. Mi ero preparata attentamente , avevo spruzzato un buon profumo sul collo e mi ero lavata i denti con una cura disarmante, al limite dell'ossessivo. Avevo riempito le labbra di burrocacao con l'intento di renderle il più soffice possibile e le avevo colorate di un rosso naturale , per renderle invitanti. Avevo lasciato la casa di fretta , pensando che al ritorno l'avrei vista non più con gli occhi da bambina, ma con quelli di una ragazza cresciuta tardi, ma pur sempre diventata un po più grande.
Ero andata al luogo d'incontro e quando l'avevo visto lì, appoggiato alla sua auto , che mi sorrideva rassicurante, avevo capito che si, lui sarebbe stato il mio perfetto primo bacio. Avevamo passeggiato a lungo sul parco della mia città e ci eravamo seduti su una panchina qualsiasi.
Eravamo abbastanza lontani e mi ero chiesta il perché non fosse vicino a me. Avevo comunque continuato a parlare , a ridere e a sentirmi perfettamente a mio agio. Poi si era stancato di star seduto e mi aveva chiesto se potevamo andare su un bar, perché fuori si gelava. Mi aveva fatto salire in macchina e mi aveva portato su un piazzale appena dietro ad un centro commerciale. Le luci di natale circondava il parcheggio e rendevano calda la bellissima atmosfera che si era creata attorno. Aveva acceso la radio e la musica calma era piacevole e non stonava con il resto. Sorprendentemente non era intenzionato a scendere dall'auto ed io non obbiettai la scelta di restare lì, al caldo. Due uomini una decina di metri avanti erano travestiti e consegnavano caramelle ai bambini. Uno era sicuramente vestito da pupazzo di neve. L'altro costume era ambiguo e suscitò la curiosità di entrambi. Io sostenevo fosse un cinghiale( non so per quale assurda ragione ) lui sosteneva fosse una renna (molto più probabile).
Avevamo cominciato a discutere in modo animato e scherzoso sul significato dell'uomo travestito e lui si era tolto la giacca, avvicinandosi a me poco a poco. Tolsi la giacca anch'io , l'aria stava diventando davvero calda. Cominciai a fare un discorso poco sensato e molto agitato per sostenere che il costume di quell uomo era un cinghiale.
Quando mi voltai verso lui, il ragazzo che mi piaceva da poco, trovai il suo viso ad un palmo dal mio ed interruppi la mia serie di parole spropositate. Poi" stai zitta un minuto?" Chiese dolcemente. Il respiro mi mancava e il cuore aveva cominciato a scoppiare. Avevo semplicemente annuito , incapace di pronunciare parole. Subito dopo era successo. Le mie labbra erano state colpite dalle sue e le avevano immediatamente aperte. La sua lingua si era infiltrata nella mia bocca producendo una danza sconosciuta ma davvero perfetta.
Un'altra dimensione si era aperta intorno a noi.
Non eravamo più sul parcheggio pieno di luci , e la musica sembrava essere lontana.
Mi sentivi sollevata , ad un palmo dal cielo. Doveva essere come un sogno, di quelli belli, da cui non vorresti mai uscire.
Pensavo di aver raggiunto la piena felicità , ma quando la sua mano andò ad accarezzarmi il viso, l'altra a stringere i capelli e le mie due ad afferrargli il collo dovetti ricredermi , ora, con le mani su di lui e le sue mani su di me, era tutto veramente perfetto.
Ci eravamo staccati a respirare e aveva strofinati i nostri nasi, aveva sorriso ognuno sulle labbra dell'altro poi avevamo ricominciato in una danza senza fine. Subito dopo con la mia testa sul suo petto e la mia mano intrecciata alla sua, avevo capito che quello era stato il miglior primo bacio che avessi mai potuto desiderare.
E che alla fine non importa aspettare, l'importante è dare un primo bacio meraviglioso , degno di essere ricordato.
  
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