Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: polkadotz7    18/05/2008    0 recensioni
Le salì in testa una sola frase, un sol pensiero che disse, senza pensare .
“ se mi lasci io muoio , Tom “
Lui sorrise e le baciò i capelli, poi la fronte
“ allora non morirai mai “ disse tutto d’un fiato.
“ perché ? spiegami perché Nicole non può venire in tour con noi “
“ beh tanto per cominciare perché se si venisse a sapere le altre fan come minimo la lapiderebbero … lapidare vuol dire lanciare dei sassi contro un malcapitato , Tom …”
“so cosa vuol dire, grazie … senti David, dai, ti prego … ci tengo veramente tanto che lei ci sia … “
“ Kaulitz, se è un’altra delle tue infatuazioni da – devo svuotarmi le palle – scordatelo … ci sono già abbastanza voci che girano sul tuo conto , tra l’altro che secondo me che ti sopravvalutano … per cui …
sperando vi piaccia, un commentino è sempre gradito ^^
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Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era uscita con la sua amica come ogni venerdì sera. Niente di che, niente di nuovo all’orizzonte. Uscendo di casa, buttando le chiavi nel casino della sua borsa non si aspettava nulla. Solo la solita routine, il girovagare per locali con lei. Bere, magari ubriacarsi e poi tornare a casa più o meno integra. Niente di nuovo, niente di che. Ma quella sera il loro itinerario comprendeva un posto nuovo. Il Bazar. 

“ non è troppo In per persone comuni come noi ? “ chiese una delle due ragazze dai capelli mori e ricci vedendo passare davanti alla coda dell’ingresso praticamente una modella da catalogo

“ ma no, basta tenere  alta l’autostima “ fece l’altra con un sorriso

“ parli bene tu, sei bellissima e hai sempre il tuo corteo di pretendenti “

“ si, certo “ fece l’amica con fare poco convinto

“ perché non sono nata con le gambe così lunghe ? “ domandò la mora

“ perché se avessi avuto le gambe così lunghe nessun ragazzo si sarebbe mai azzardato a baciarti. Paura di rimanere incriccato con il collo “

Entrarono e superato un grande e grosso buttafuori si avvicinarono al bancone. Dietro, tra bicchieri e bottiglie stava il fratello più grande della ragazza che tra le due aveva lunghi capelli di un rosso ramato.

“ Derek “ disse gridando sovrastando la musica

“ ehi , vi aspettavo “ disse continuando la preparazione di un mohito.

“ tutto bene ? “

“ si , voi ? “

“ bene . sai dirci quale tavolo ci hai fatto riservare ? “

“ si, allora lo vedi quello laggiù nell’angolo ? quello lì “

“ dove c’è il tipo coi capelli neri sparati ? “

“ si, quello lì vicino “

“ grazie, ci vediamo dopo “

Attraversarono la folla cercarono di arrivare fino al tavolo in questione. Poi si sedettero e ordinarono. Quando Nicole si voltò verso il tavolo accanto che aveva approfittato della vicinanza della cameriera, le prese quasi un colpo.

Cazzo, i Tokio Hotel .

“ Claire … Claire … “

“ cos’hai ? “

“ perché abbiamo accanto i Tokio Hotel ? “ fece nervosamente

“ che cosa ? “ gridò l’altra sgranando gli occhi e cercando di guardare verso il tavolo accanto al loro

“ oh mio dio “ disse dopo aver incontrato lo sguardo di Georg, bassista del gruppo

“ perché non hanno una loro saletta vip super figa ? “ chiese la mora ancora

“ e che ne so, ma ti lamenti ? “ fece Nicole

“ sto bene ? “ chiede ancora Claire

“ benissimo . io piuttosto ? “

“ devo ripetere la solfa di prima ? “

“ no, basta paternali . “

“ oddio , oddio “

“ senti ma vogliamo sprecare questa occasione o facciamo qualcosa ? “

“ qualcosa del tipo ? “
” tipo proviamo a vedere se ci degnano di uno sguardo o no … “

“ se non ci degnano sarà drammatico da superare lo sai vero ? “

“ ehm … si, presumo di si … però … saremmo delle imbecilli se non tentassimo no ?”

“ penso che lo rimpiangeremmo a vita … comunque prego,  la maga della seduzione sei tu, accomodati “ 

Scivolarono sul divanetto mettendosi in una posizione tale per cui entrambe riuscivano ad avere un contatto visivo con ogni singolo elemento della band.

“ ma il tuo preferito Nick sarebbe  ? “

“ ho sempre pensato che i rasta  avessero più fascino rispetto agli altri 

E con questa battuta riuscì a notare con piacere che Tom Kaulitz, chitarrista dalla mania per il vestito taglia xxl, la stava squadrando per poi sussurrare qualcosa all’orecchio del vicino fratello Bill designato prima come “ il tipo coi capelli sparati “ . L’aveva notata allora ? Nicole cercò di rimanere tranquilla ma temeva che le pulsazioni della sua carotide sul collo fossero troppo evidenti tanto da manifestare al mondo intero la sua eccitazione. Sentiva gli occhi di Tom scorrerle sulla pelle, scorrerle addosso, fissarla. Ogni tanto lei alzava gli occhi, lo guardava di sbieco e sorrideva maliziosa, in modo appena accennato, con quel fare intrigante di cui era capace.

“ vuoi farlo impazzire ? un’altra occhiata di quel genere e lo fai morire “

“ è Tom dei Tokio Hotel, è abituato ad avere tutto e subito.  Non credo si emozioni se una ragazza lo guarda in questo modo … Credo che questo qui  vada preso con l’amo, cara ! “

“ se lo dici tu, stratega ! “

Nel frattempo il locale si era affollato ancora di più tanto che diventava praticamente impossibile arrivare in un qualsiasi altro punto della sala senza sgomitare tra la gente. Loro tuttavia se ne stavano lì a sorseggiare il loro jack e coca, incuranti,  a giocare con gli occhi con i ragazzi dell’altro tavolo. O meglio, Nicole giocava al gatto e al topo con Tom. Ad un tratto arrivò un ragazzo, un bel ragazzo di fronte a dove se ne stava seduta lei. Capelli castani, occhi verdi. Non certo da buttare.

“ scusa, vieni a ballare con me ? “

“ mi spiace ma sto aspettando il mio ragazzo “

E questo se ne andò senza insistere oltre

“ quale tuo ragazzo ? “ chiese ridendo Claire conscia dell’inesistenza di tale individuo

“ ehm ho detto ragazzo ? “ disse ridacchiando “ segui le mosse Claire che ci divertiamo … “ aggiunse

 

Tom Kaulitz dall’altro tavolo seguì per un altro po’ il tram tram di ragazzi che venivano a domandare qualcosa alle due ragazze e che se ne andavano via con la coda tra le gambe, vinti, rifiutati. Osservò per un po’ i ragazzi arrivare e svanire di nuovo ingoiati dalla folla. Questa li mandava tutti via e poi lo guardava. Dove vuole arrivare ? Si domandò sorridendole. Prima uno, poi un altro, poi un altro ancora. Ed ogni volta seguiva quell’accennata inclinazione delle labbra, furtiva, intrigante.

“ ma queste due non ballano con nessuno ? “ chiese al fratello

“ non saprei … perché ? cosa vuoi fare ? “

“ fra un po’ vado io a chiedere alla rossa se ha finito di mandare via tanti poveri giovanotti “

“ tutto questo al fine di ? “

“ ballare con lei no ? avere la meglio sugli altri … “

“ ah si, il delirio di onnipotenza “

Tom lo guardò quasi offeso poi posate le braccia sui cuscini del divanetto si rimise a osservare Nicole e ad aspettare le prossime mosse. Una partita a dama. Dove si rischia di finire mangiati dall’avversario.

“ mi fai prendere un sorso ? “

Le parole di Gustav lo fecero tornare alla realtà

“ si si, prendi … “ e gli porse il suo bicchiere di cuba libre.

“ sei ben concentrato ? “ chiese ancora

“ preda decisamente attraente “ disse solo e sorrise a Nicole

 

“ oh cazzo “

“ cosa ? “

“ si sta alzando … oddio dove va ? oh viene qui, viene qui ! “

 

“ vai ? “ fece Georg sorridendo 

“ si, è ora “ rispose Tom stiracchiandosi un po’

“ si , l’ora in cui farai cilecca … “ disse caustico Bill

“ Kaulitz non fa mai cilecca … almeno non Tom … “ disse il fratello

Bill gli fece il verso
“ auguri … “ fece Gustav incoraggiante
” chiedile se la sua amica vuole ballare con me “ disse  Bill

“ alza il culo e chiediglielo tu ! “

Bill sbuffò mentre Tom si allontanava ciondolando nei suoi pantaloni troppo grandi e nelle sue scarpe di grossa fattura. Arrivò davanti al tavolo con le pulsazioni aumentate, il sangue veloce e  il cervello frenetico. Le luci del locale le rimbalzavano addosso, le illuminavano periodicamente i capelli ramati, le sue ciglia erano ancora più lunghe viste da vicino, i suoi occhi nocciola, ancora più profondi, come due vortici capaci di trascinare chiunque nel loro abisso. Si avvicinò e lei vedendolo sporgersi oltre al tavolo si alzò per parlargli.

“ hai intenzione di mandare via anche me ? “

“ beh, se non ti mandassi via … ti sentiresti … importante … “

“ potrei esserlo magari no ? “

“ non so se potresti in questo caso stupirmi … “

“ sei fortunata, so essere stupefacente…potrei dare assuefazione “

“ addirittura ? beh, io sono una salutista, non voglio avere a che fare con certe droghe “

Una schermaglia di parole. Un piercing nel lato sinistro del labbro che fa le bizze, come il sonaglio di un serpente.

Lui rise divertito dalla situazione, divertito da lei che lo stava stuzzicando maestralmente.

“ perché non dovrei mandarti via ? “

“ beh, perchè io sono diverso dagli altri  “ disse sorridendole inclinando la testa da un lato e porgendole la mano

“ per favore  “ aggiunse

“ e va bene “ disse “ ma solo perché hai insistito tanto  … “ e gli prese la mano sorridente. Fu il primo contatto. Il calore della mano di Tom contro il fresco della pelle di Nicole. Si allontanarono dal tavolo mano nella mano, le dita intrecciate, palmo contro palmo, stretti. Andarono verso il centro, pieno di gente che saltava, che ballava, che si muoveva a tempo di musica. Tom le si mise di fronte, le posò le mani sui fianchi poi lasciò scivolare una mano dietro, sulla schiena facendola salire e scendere dolcemente, piano piano. Lei mise le mani sul suo petto, sulla maglietta troppo larga e ingombrante, poi afferratone un lembo lo tirò un po’ più verso sé. I loro fianchi si toccarono.  Erano terribilmente vicini. Lei alzò gli occhi guardandolo e lui abbassò il suo sguardo. Si persero per un attimo in contemplazione. Stesso colore delle iridi, notarono. Lui le prese una mano, la portò alla bocca e ne baciò il dorso. Poi le si avvicinò all’orecchio, poggiando la sua guancia contro quella di lei. Bollente. Strusciò lievemente le labbra e la punta del naso sul mento di lei, scendendo fino alla clavicola, risalendo lungo il lobo dell’orecchio.

“ come ti chiami ? “

“ Nicole “

“ io sono Tom “

Lei gli si strinse ancora un po’ mentre lui con una mano le alzava il mento.

“ sei davvero molto carina “ disse “ ma forse questo te l’avranno già detto no ? “

Lei sorrise. Questo Tom Kaulitz alla fine non era antipatico. Il Diavolo è sempre meglio di come lo si dipinge.

Tom le mise le mani dietro alla schiena, di nuovo, portandola versò sé famelicamente, in modo tanto saldo da fare quasi male. La prese poi ancora per le mani, baciandole una spalla. Sentivano un gran caldo. E ogni volta che le labbra dell’uno si posavano su un qualsiasi punto del corpo dell’altro, quel punto diventava fatto di fuoco e lava. Diventava una bruciatura a labbra. Le mani di lui finirono rapidamente in picchiata lungo i fianchi di lei. Lei gli alzò appena la grossa maglietta facendo passare le dita sull’ombelico di lui, poi tra i passanti della cintura. Si guardarono. Poi lei si tuffò sul suo petto, baciandolo un paio di volte all’altezza del cuore. Tom la strinse ancora di più, si abbassò e le bacio l’incavo tra le clavicole poi tornò su al collo. Tom si chinò ancora, ballando, senza lasciarla allontanare di un solo millimetro, cercando di baciarle la bocca, cercando di vincerla una volta per tutte. Si chinò e lei girò il viso dall’altro lato.

“ sai, anche io sono diversa dalle altre, Tom “

Sorrise assolutamente divertito, in pieno gioco, restandoci. Detto questo lei però gli baciò il collo, mordendogli la pelle. Si lasciò baciare ogni centimetro  portando le sue mani sempre più in basso, assaporando di nuovo ogni curva del corpo di lei. L’abbracciava forte.

“ grazie per il ballo “ disse lei e sorridendogli tornò a sedersi.

Quando alzò di nuovo gli occhi lui le era di fronte ancora.

“ eh no Nick, adesso vieni al mio tavolo  ! “

 

Si sedette accanto a lui che le teneva la mano ancora, baciandole il dorso dolcemente. Accarezzandole la pelle della mano con il gelido piercing.

“ loro sono Gustav e Georg “

“ ovviamente già visti “ fece lei “ piacere di conoscervi “  e sorrise solare

“ la mia amica ? “ domandò infine a Tom

“ io ho un fratello ricordi ? “ disse lui sorridente ed eloquente

“ capisco … starà morendo di imbarazzo da qualche parte “

 “ non ti preoccupare” disse lui “ è in buone mani “

Tom si avvicinò e le diede un bacio sul collo. Rovente. Bollente.  

“ allora ragazzi , com’è essere delle rockstar ? “

Tom la guardò mentre chiacchierava con gli altri due componenti della band. Come diamine faceva ad essere così spontanea ? Forse era lui che era abituato a vedere orde di ragazzine piangere per lui e per gli altri oppure era lei ad avere qualche cosa in più ? Rimase affascinato dal modo in cui riusciva a farli sorridere a rendersi simpatica. Ad essere naturale, a interloquire con loro come se fossero dei normali ragazzi. Cosa che poi, pensandoci, in effetti, erano. Fama a parte.

Dopo poco ricomparve Bill e si sedette accanto a lei con Claire accanto, rossa in volto, paonazza, ammutolita. La sosteneva con una mano attorno alla vita.

“ Bill, Nicole, Nicole Bill “ si strinsero la mano e Bill sorrise dolce, in modo così diverso da quello di Tom, in modo quasi innocente.

“ piacere mio “ disse lui “ grazie per aver ballato con Tom, stava davvero cominciando a stressare “ aggiunse ridendo

“ io a stressare ? “ rispose il gemello “ veramente sono andato da lei solo perché mi spiaceva che tanti ragazzi avessero deciso di sedurla e abbandonarla “

Nicole guardò Tom scettica poi sorrise

“ si, certo … ti piacerebbe ! in effetti Bill, è stata un po’ una scocciatura però tranquillo, non ti preoccupare … “

Lei guardò Tom sorridente. Lui la strinse in vita

“ chi sarebbe una scocciatura ? “

“ oh, hai sentito ? non volevo … “

Tom rise ancora

“ vuoi qualcosa da bere ? “ “

“ no, sono a posto così grazie … “

Alla fine era anche gentile, volendo … Le riprese la mano e gliela baciò. Poi lei fece lo stesso. Aveva delle belle mani lui. Robuste, da ragazzo, ma anche ordinate. Quelle mani che sapevano suonare così bene … Un altro piccolo bacio sulla mano nella notte che avanza.

 

Il locale poi chiuse,  dopo qualche sigaretta, dopo qualche altro ballo, dopo qualche altro tentativo fallimentare di baciarla come si sarebbe dovuto. Il locale poi chiuse d’altro canto dopo qualche tentativo di difficilissima riuscita di resistere ai più begli occhi nocciola del mondo e alle labbra più carnose mai viste prima, pierciate in un angolo. Si ritrovarono così fuori, all’aria aperta della notte, sotto la luce dei lampioni, sulla strada oramai deserta.

“ me lo lasci il tuo numero ? “

“ che ti serve ? “

“ per chiamarti “

“ ah, pensavo da collezionare “

“ me lo lasci o no ? “

“ posso scegliere ? “

“ no che non puoi … voglio rivederti “

“ vuoi vuoi … e se a me non andasse ? “

“ ok, ok … allora riformulo la frase in modo più cortese 

“ ti piacerebbe uscire con me ? “

“ se non ho niente di meglio da fare va bene … “

Nicole sorrise scherzosa per poi incastrarsi perfettamente sotto al suo braccio. La mano di Tom trovò subito la sua e la strinse. Lui le baciò i capelli.  Avevano un profumo particolare. Come se quel rosso rame avesse una fragranza. Rimasero abbracciati mentre camminavano verso l’auto di lei.

“ seriamente. Ti chiamo e ci vediamo “

“ anche perché non potrai rimpiazzarmi con qualche altra ragazza incontrata chissà dove “

“ quanta arroganza “ sorrise lui baciandole ancora la testa

“ hai parlato tu “ e voltatasi gli diede un piccolo bacio sul petto.

“ vedremo. Se non chiami, vorrà dire che  non eri alla mia altezza “

“ ma siccome lo sono, chiamerò “

“ scrivi e fammi uno squillo “

“ si signora “

“ fatto ? “

“ ti memorizzo sotto  cosa ? “

“ Tom Tokio Hotel ? “

“ tiriamocela perché hai un gruppo famoso “ e rise “ scherzo, ok, vada per quello 

Nicole sorrise e aperta la portiera della macchina se lo trovò a pochi centimetri dal naso. Gli occhi nocciola brillanti, quelle labbra così morbide, di un colore così invitante. Quei lunghi rasta biondi che gli scendevano sulle spalle. Ne prese uno giocandoci.

“ perché no ? “ chiese riferendosi a quello che voleva fare da tutta la sera

“ perché finirei nell’elenco spuntato che ha come titolo – fatte – “

Gli teneva il viso tra le mani mentre diceva quelle parole, mentre se le imponeva

“ se lo dici tu “ obbiettò lui scettico

Lei sospirò e controvoglia disse :

“ allora buona notte chitarrista “

Lo sussurrò al suo orecchio. Lui si chinò cercando ancora di baciarla ma l’unica cosa che ottenne fu lo sfiorare lento e pericoloso della bocca di lei contro il suo piercing.

“ buona notte Nick“ disse

E la lasciò salire in macchina. Rimase fermo sull’asfalto fino a che non la vide sparire lungo la strada, fagocitata dal buio. Che ragazza.

Tornò verso Bill, verso l’auto in cui David, il manager li attendeva.

“ baciata ? “

“ no “

Bill sorrise con Georg e Gustav.

“ Tom ha trovato pane per i suoi denti “

“ e tu invece zuccone ? “

“ Claire è carina ma … muta, capisco l’emozione ma … due parole in croce contro le mie migliaia  … sarò logorroico però   

Tom sorrise

“ andiamo a dormirci su, sarà meglio “

E salirono sull’auto.

 

In macchina le arrivò un messaggio.

“ bello Bill Kaulitz ma quanto parla ! tu con il maiale da palcoscenico ? scusa se sono andata a casa prima ma sai che mi piglio sempre male per ‘ste cose. Non sono tagliata per questi corteggiamenti limite !  Tifo per te. notte “

“ mi spiace che te ne sei andata presto ma stai tranquilla, sono stata bene senza esagerare. Pare che voglia chiamarmi anche se ci credo poco. Sai cosa si dice su di lui no ? pazienza per te e Bill, metterò una buona parola con mio fratello : ) “

Poi un altro messaggio. Non è di Claire .

“ mi stavo domandando … dopodomani hai da fare ? “

 

  
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