Note: Questa fic partecipa alla challenge "Chi, con chi, che cosa facevano" con il prompt 25)AU! 2 (Taiki Kudo) è un vampiro. Se è già un vampiro, diventa una mummia.
E' una AU whatifosa, diciamo che è ambientata in un universo in cui le cose durante un certo scontro non sono andate come dovevano, ecco.
Dovrei essere gioiosa oggi, ma mi è capitato fra le mani il mio quadernino e ho ritrovato questa fic che attendeva solo di essere pubblicata.
E poi, sì, in effetti oggi non è che riesca ad essere tanto allegra, diciamo che così' mi sono sfogata  a scapito dei personaggi.

Beh, buona lettura ^^

Yes, my General!

Schiuse lentamente la porta, un fruscio impercettibile che attirò comunque la sua attenzione. Belzeebumon avanzò a passo lento nella stanza, reggendosi appena sui propri piedi, sfiancato nell’anima e nel corpo.
-Mi hai chiamato, Taiki?-
Kudo Taiki abbandonò il paesaggio lunare oltre la balaustra e si voltò a osservare il digimon prostrato ai suoi piedi.
-Domani ci scontreremo con i Blue Flare e i Twilight.- disse con tono carico d’aspettativa -Ma non voglio che tu scenda in campo, devi recuperare le forze.-
-Ma i Blue Flare… - protestò il digimon, ma le parole gli morirono in bocca quando Taiki lo fissò dritto negli occhi, duro, impietoso, offeso dalla sua obbiezione.
-Sì.- disse, infine, per nulla convinto.
Sarebbe stata una carneficina e lui non avrebbe potuto affiancare i suoi compagni, nuovamente.
Sentiva crescere in lui un misto di rabbia e disperazione.  Quanti erano morti invocando il suo aiuto? Quanti avevano smesso di credere in Taiki e avevano pagato con la vita, usati, gettati nelle prime linee negli scontri più cruenti?
La piccola Lilymon, Cutemon, persino Dorulumon, che si era rifiutato di fare la fusione colmo di rabbia per la perdita ingiustificata del suo piccolo amico. Dorulumon era stato ucciso da Taiki, nessuno doveva saperlo, ma in pratica molti lo sospettavano.
Caduto in battaglia con onore. Una dolorosa barzelletta.
Taiki camminò verso di lui e gli carezzò il viso con delicatezza, guardandolo con occhi dolci, quasi suadenti, che parvero cancellare ogni incertezza. Le sue dita s’infilarono sotto la maschera del digimon per levargliela e scoprire il suo volto. Le sue labbra si posarono con snervante dolcezza sulle palpebre del terzo occhio e scesero sfiorandogli le guance, il naso e la bocca. Beelzebumon lasciò che Taiki cercasse la sua lingua con la propria, che scorresse con le unghie affilate il suo petto, per poi risalire verso il collo e scoprire la carotide dalle bende che la fasciavano.
Non emise un solo gemito quando i denti aguzzi di Taiki gli squarciarono la pelle, sempre sulla stessa debole ferita, con bramosia.
Restò immobile, affinché lui potesse nutrirsi del suo sangue, stoicamente non mosse un solo muscolo, neppure quando la bocca avida di lui seguì un sottile rivolo scarlatto per le clavicole e lo morse ancora e ancora.
Beelzebumon lasciò che tutto questo accadesse, perché Taiki aveva bisogno della sua forza per vincere. Il guerriero viveva per lui che gli aveva donato quella nuova vita e l’avrebbe seguito ovunque, mai l’avrebbe abbandonato, nonostante Taiki continuasse a temerlo. Dopotutto, se solo lui fosse stato più attento, NeoVamdemon non l’avrebbe mai morso prima di disperdersi definitivamente in dati.  Non avrebbe mai ucciso quell’eroico salvatore rendendolo un conquistatore dal cuore di pietra.
 -Voglio tenerti sempre con me.- gli disse il ragazzo, con sguardo mesto, come impaurito. Lo diceva spesso, carezzandogli la schiena, sfiorando quasi con riverenza i monconi insanguinati delle sue maestose ali.
-Non mi abbandonerai mai, vero Beelzebumon? Starai sempre con me, vero?-
-Sì, mio generale.- rispose prontamente, ignorando il dolore dei tocchi sulle ali mozzate.
Sarebbe precipitato in un inferno ancora più nero per lui, Kudo Taiki del Chiaro di Luna.