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Autore: Colli58    25/12/2013    4 recensioni
Per il loro secondo Natale si erano impegnati a farsi regali meno venali e per lui, che si riteneva il ninja dei regali, era stata quasi una sofferenza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La neve cadeva fitta nella New York illuminata da milioni di luci e rendendola stranamente silenziosa. Molto meno rumorosa del solito almeno, ma del resto quella era la grande mela. La città sembrava irreale e uscita direttamente da uno di quei film natalizi che tante volte aveva visto con Alexis da piccola.
Una notte stupenda, seguito di un giorno altrettanto speciale.
Chiunque cercasse di convincerlo del contrario avrebbe dovuto subire una schiacciante sconfitta perché quella giornata era stata magica, perfetta come nelle fiabe.
Perfetta come la risata cristallina e giocosa di Kate quando all’uscita del distretto avevano giocato a palle di neve tra loro.
Magica come i baci scambiati mentre rotolavano nella neve del parco dove erano finiti a giocare.
Proprio quel parco, quello con le altalene, quello che aveva sottolineato alcuni dei passaggi più importanti della loro vita insieme. Come ci erano arrivati?
Si sistemò meglio sulla poltrona davanti al letto, raccogliendo le ginocchia al petto e osservandola dormire beatamente tra le lenzuola.
Avevano finito di lavorare tardi quella sera, ma non così tardi per non concedersi una serata speciale in casa, del resto era la vigilia di Natale e New York festeggiava in modi differenti, ad ognuno il proprio stile secondo le proprie tradizioni.
Le sue erano cambiate giusto l’anno prima, con una novità: Kate al suo fianco. Lui aveva imparato a seguire le sue tradizioni, passando la giornata al distretto. Il giorno di Natale lei sarebbe stata in servizio, ma si erano ritagliati la serata per stare tutti insieme di nuovo.
E la neve candida che rendeva la città ancora più scintillante lo aveva elettrizzato, così l’aveva sfidata ad una battaglia all’ultimo sangue a palle di neve. Si erano rincorsi fino al parco e si erano divertiti come due ragazzini per almeno una buona mezz’ora. Nella mezz’ora successiva le effusioni nella neve erano diventate un po’ più bollenti così che nessuno dei due aveva sentito il freddo, nonostante fossero zuppi e avevano entrambi i piedi e le mani congelate. Un bacio sul naso gelato, uno sulle labbra calde e poi il tempo era volato in baci e sussurri mentre steso supino nella neve stringeva a sé Kate, sdraiata su di lui.
Il suo sorriso e la sua risata avevano aggiunto nuove luci alla sera, luci che scaldavano il suo cuore.
Poi infreddoliti si erano resi conto che forse lo spettacolo che stavano dando ai pochi presenti nel parco non era il caso si spingesse oltre. I paparazzi ci avrebbero ricamato alla grande e non avrebbe certo voluto guastarsi il Natale con un articolo sul Ledger in cui una sua ex, vagamente gelosa, li giudicava come due squallidi esibizionisti.
Quel momento era stato divertente ed eccitante, ma soprattutto molto, molto personale.
Beh, doveva ammettere di aver perso contro di lei, lo aveva letteralmente riempito di missili gelati. Ad un certo punto si era rifatto con la manovra a spazzaneve, portando il risultato quasi in parità. Poi Kate lo aveva fatto soccombere prima riempiendogli il colletto di neve ed infine alle sue labbra di fuoco.
Chissà che cosa aveva pensato il gestore del caffè in cui si erano infilati per riscaldarsi con una fumante cioccolata calda rigorosamente con una montagna di panna, per asciugarsi un po’ e rassettarsi il necessario prima di riprendere la macchina e tornare a casa per la cena. Si erano scusati per l’imbarazzante pozza di acqua dovuta alla neve sciolta che Rick aveva creato dopo essere riuscito a togliersi tutto quello che aveva ancora infilato nel suo colletto, tra la giacca ed il cappotto. La sua sciarpa era fradicia, così l’aveva tolta e appoggiata ad una sedia, nel tentativo di farla asciugare un po’ prima di abbandonare il locale.
Kate non aveva smesso di sorridere radiosa per tutta la sera e il rientro era stato costellato da un vivace scambio di battute su chi aveva avuto la meglio. Sapeva di avere perso ma non gliela voleva dar vinta così facilmente.
Quando avevano varcato la porta del loft ridendo spensierati, lo avevano fatto sotto lo sguardo stupito di Jim Beckett e quello divertito di sua madre che si erano dedicati alla cucina in attesa che fossero tutti in casa. Alexis e Pi sarebbero arrivati poco dopo.
Così avevano fatto una doccia veloce e si erano riscaldati coccolandosi nella privacy del bagno.
E la serata era scivolata via in allegria. Un’armonia nuova che rasentava la perfezione. Si era sentito in paradiso. Niente tensioni, niente incomprensioni. Solo una famiglia che festeggiava il natale insieme.
Sospirò guardando l’oggetto che teneva in mano. Non aveva ancora avuto modo di darglielo, forse perché si sentiva un po’ stupido, forse per quello che era successo a San Valentino con la Gates.
Sorrise pensando che in fondo ora poteva indossare quegli splendidi orecchini che gli aveva regalato senza problemi. Con quello che aveva in mano la parure era completa. Si sentiva così anche perché Kate non era una donna che amava cose tanto futili, ma era pur sempre una donna ed i gioielli erano sempre loro amici. Lei un po’ ci giocava su quell’aspetto. Lo stuzzicava sui regali che si aspettava di ricevere da lui, ma in realtà Kate amava le cose semplici, apprezzando la spontaneità e la sincerità con cui lo si faceva.
Quel regalo lo teneva nascosto nel cassetto del suo ufficio da quasi un anno ed era giusto che tornasse alla luce, per risplendere addosso a lei, con lei. Avrebbe fatto un figurone con il vestito per la festa dell’ultimo dell’anno. Per San Valentino era stato forse troppo, il loro primo San Valentino un po’ turbolento.
Per il loro secondo Natale si erano impegnati a farsi regali meno venali e per lui, che si riteneva il ninja dei regali, era stata quasi una sofferenza. Aveva promesso di seguirla al distretto onorando così la sua tradizione per la vigilia ed il giorno di natale, lei si era impegnata a liberarsi per la notte. Però, giusto per non farsi mancare nulla, si era sbilanciato comunque, regalando ad entrambi una decina di giorni in una spettacolare spa in un resort di lusso, ovviamente appena Kate avesse avuto delle ferie.
Massaggi sensuali, profumi esotici e molto relax per una luna di miele romantica prima di quella vera che per altro dovevano ancora organizzare. Ci stavano pensando ancora, ma non erano arrivati ad una decisione che soddisfacesse entrambi.
Sospirò divertito pensando alle sue proposte assurde che lei aveva bocciato prontamente. In realtà lo faceva solo a titolo di provocazione, perché quelle loro discussioni lo facevano impazzire. Con lei avrebbe fatto qualsiasi cosa, ed era convinto che a breve avrebbero avuto uno delle loro “love connection” come le definiva Esposito, e un’idea geniale avrebbe accontentato entrambi.
Che notte era quella che stava vivendo. Lei se ne stava distesa placida nel letto, bellissima e rilassata dopo aver fatto l’amore ed era il regalo più bello di tutti.
Non avrebbe voluti altri se non vedere quell’espressione sul suo viso.
Quella sensazione di speranza che sentiva nell’atmosfera natalizia si era concretizzata in calore e pace. Il mondo fuori poteva andare a rotoli per qualche ora, Kate era solo per lui e si sentiva felice.
Giocherellò con la scatola vellutata e poi l’aprì per togliere il pendente. Scaldò tra le mani il platino freddo. Appoggiò infine la scatolina sulla sedia e si alzò stirando le gambe. Aveva una voglia matta di svegliarla.
Si avvicinò al letto e si sedette andando a muovere con delicatezza i capelli che ricadevano sul viso di lei.
Si abbassò fino a baciarla sul collo. Indugiò con le labbra accanto all’orecchio per poi scivolare sulla clavicola. Il respiro regolare di Kate fu interrotto da un lungo sospiro. Senza aprire gli occhi sorrise compiaciuta. Lui le mise delicatamente al collo il gioiello badando a non destarla del tutto. Poi scostò le lenzuola per osservarla con avidità, nuda e perfetta ai suoi occhi.
Il suo respiro tornò a farsi regolare e Castle decise di tornare a sdraiarsi accanto a lei.
Baciò delicatamente la sua testa.
“Buon Natale Kate” sussurrò. “Voglio sposarti presto.”
Si distese e raccolse delicatamente le lenzuola che aveva spostato coprendo entrambi. Lei si mosse cercando il calore del suo corpo istintivamente, rotolando verso di lui che l’accolse tra le braccia.
“Castle…” Mormorò lei andando a stringersi di più.
“Ti avevo detto niente regali impegnativi.”
“Allora sei sveglia.” Commentò lui accarezzando la sua schiena nuda. “E poi come fai a dire che è un regalo impegnativo?”
Lei rise ma senza alzare la testa. “Me lo hai messo al collo di nascosto, è freddo ed è leggero quanto basta.
“Detective..." Sentenziò a bassa voce. "Non lo vuoi vedere?” Chiese curioso.
“Confesso che so già che cos’è. È bellissimo.” Rispose in tono più mesto, accennando un fittizio senso di colpa.
“Hai spiato nei miei cassetti?” Replicò Castle divertito. Lei alzò il viso rivelando un sorriso malizioso.
“Sono colpevole. Molto colpevole.” Ammise mordendosi le labbra.
“Ammetti la colpa, è un'attenuante, ma non per questo eviterai la condanna.” Aggiunse Castle stringendo gli occhi e muovendo le mani verso il suo fondoschiena.
Lei scivolò su di lui fino a raggiungere il suo viso. Lo baciò torturandogli dolcemente il labbro inferiore.
“Non voglio sconti sulla pena.” Disse infine abbassando il viso fino a lasciargli un piccolo sensuale morso sul collo. Lui la strinse e rotolò sul fianco, invertendo le loro posizioni.
“Buon Natale Castle. E sì, lo voglio anche io…” Gli disse prima di tornare a baciarlo con la stessa passione di poche ore prima.
 
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Bon bon Natalizio. Auguri a tutti!
  
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