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Autore: Fang    25/12/2013    3 recensioni
Nessuno contro il quale urlare o vendicarmi. E io non potevo permettermi che quel ragazzino diventasse come me. Ho preso Hope sotto la mia ala protettiva per quel motivo
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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My Hands





A Toro.




*



Dolore.

Questo era l'unico sentimento che leggevo negli occhi di Hope. Niente odio o desiderio di vendetta. Vedevo solo lo sguardo di un ragazzo cresciuto prima del tempo, costretto ad osservare la crudeltà umana troppo presto. Noi esseri umani siamo sciocchi e ci uccidiamo per futili motivi e ad Hope è stata presentata questa realtà fin troppo presto.

La sua vita è cambiata quando ha visto sua madre cadere. Niente più sicurezza. 
Tutti noi abbiamo sofferto per i recenti incidenti, ma lui è quello che ha pagato il prezzo più caro.

Tutti gli episodi recenti della sua vita sembrano un banale scherzo del destino. La vacanza insieme a sua madre, la bellissima possibilità di vedere i fuochi. Esprimi un desiderio, mi diceva sempre mia madre. Anche Nora avrà espresso un desiderio? E quale? Forse che suo figlio perdonasse suo padre per le continue assenze. Sì, probabilmente era quello il suo desiderio. Nessuno avrebbe mai potuto prevedere quello che sarebbe successo. Non era colpa di nessuno, di certo non era colpa di Snow. Un banalissimo scherzo del destino, momento e posto sbagliato.

L'odio era solo un modo per non pensare al dolore della perdita. Era talmente tanto concentrato che il lutto passava in secondo piano. Anche la vendetta che aveva progettato non era altro che fumo negli occhi. Ed è stato per questo che non sono riuscita ad allontanarlo, non sono riuscita  a mandarlo via quel giorno, nonostante fossi a conoscenza della sua estrema debolezza. Non potevo dare altro dolore a quello spirito ferito, così come non potevo vedere i suoi occhi diventare sempre più vuoti e privi di luce. Conoscevo pochissimo Hope, però qualcosa nel suo sguardo mi ricordava un mia antica sofferenza. Dopo la perdita dei miei genitori sono diventata fredda, distante e quasi vendicativa. Mi ci erano voluti un paio di giorni prima di capire che... non avevo nessuno da odiare. Nessuno contro il quale urlare o vendicarmi. E io non potevo permettermi che quel ragazzino diventasse come me. Ho preso Hope sotto la mia ala protettiva per quel motivo

Snow mi ha riferito che Hope ha rinunciato alla vendetta.  Alla fine ha capito che niente potrà riportare in vita Nora.

L'operazione Nora non ha funzionato

Dopo aver sentito quelle parole non ero riuscita a trattenermi. L'avevo abbracciato, stretto forte a me, sollevata che avesse capito, sollevata che fosse ancora con me. Le persone buone hanno un modo tutto loro di entrarmi nel cuore, di piantarci dentro le radici. E Hope è il ragazzo più buono che abbia mai incontrato, si è insinuato nel mio cuore e ha piantato le radici e ora occupa un cantuccio tutto suo.
E ora sono qui ad osservare Hope consolare Vanille. Siamo troppo vicini ad Oerba e la ragazza comincia a sentire il peso della tristezza. Lui le stringe dolcemente la mano, dicendole che è tutto ok perché noi siamo con lei. Fang, dal canto suo, sembra più distaccata, ma noto che ha lo sguardo un po' perso e bada poco a quello che Snow sta dicendo. Quando arriviamo ad Oerba tutto sembra assumere un nuovo significato.

Il vilaggio è desolato, colmo di vecchi tormenti. In un modo o nell'altro sembra rappresentare le nostre vite in questo momento. Rappresenta il dolore di Vanille, che lotta ancora contro i sensi di colpa, lotta ancora contro qualcosa che non riesco pienamente a comprendere. Rappresenta la solitudine di Sazh che, perso nel dolore della perdita della moglie, deve affrontare anche quella del figlio. Rappresenta Fang che lotta contro le stesse paure di Vanille. Rappresenta Snow, che si sente ancora in colpa per non aver saputo difendere Serah. E senza ombra di dubbio rappresenta Hope.
L'atmosfera si sposa perfettamente con la sua tristezza. Si è visto strappare via la mamma, la libertà dopo che aveva ricevuto il marchio e in un certo senso anche il padre. Essere l'Cie lo ha privato di tutto quello che riteneva importante.

Da nulla sento qualcuno stringermi la mano, curiosa alzo lo sguardo e mi rendo conto che Hope è accanto a me. Ha lo sguardo abbassato e le spalle un po' ricurve, come se temesse un mio rifiuto o come se portasse un peso sulla schiena. Non posso rifiutarlo. Non posso negargli nulla. Ricambio la stretta e cerco di fargli capire che sono con lui.

Non ti abbandonerò.

Non intendo farlo. Siamo fin troppo simili, anche se in modo diverso. Capiamo fin troppo il nostro reciproco tormento e forse anche i nostri rimorsi sono gli stessi. Provo ancora il rimorso per non aver detto a miei genitori che volevo bene ad entrambi e per non aver creduto a Serah. I suoi rimorsi probabilmente sono simili ai miei, forse pensava di aver tutto il tempo del mondo per dire a sua madre che le voleva bene, che amava passare il tempo con lei.  La mia stretta aumenta e anche lui, forse desideroso di sostenermi, mi stringe ancora di più mano. Siamo indivisibili. E' strano che un ragazzo di 14 anni sia capace di consolarmi? Forse, ma alla fine l'età è solo un numero, non è di certo l'età che rende una persona matura o meno. Ci sono persone anche più grandi di me che non capiscono nulla e che agiscono prettamente nei loro interessi, fregandosene dei sentimenti delle persone accanto a loro. Quindi non è strano che lui sia un sostegno anche per me. Possiamo sostenerci a vicenda e non c'è nulla di male in tutto questo.

Ci fermiamo per un po', giusto il tempo per permettere a Fang e Vanille di stare un po' da sole e pensare alle persone che amavano e che, un tempo, abitavano questo vilaggio. Snow e Sazh cominciano  a parlare, anche se non riesco a cogliere nessuna parola del loro discorso. Hope si limita a guardare la desolazione di Oerba, mentre mi stringe forte la mano.
Mi concedo di pensare a mia sorella. Ho sbagliato a dirle quelle brutte parole, quando tutto si sistemerà prometto che sarò più gentile con lei, non rifiuterò i suoi abbracci e allenterò la persa sul mio lavoro. Tratterò Serah proprio come tratto Hope. Avrei dovuto aprire gli occhi prima. Hope mi ha dimostrato che non sono fredda come voglio far credere, in realtà dentro sono come mia sorella Serah. E' difficile smuovermi, ma non impossibile. Non sono il ghiacciolo che voglio far credere ed è chiaro il motivo per cui non riesco a smettere di stringere la mano di Hope.

Non mi era mai capitato di provare questa forma d'amore. Fino ad ora l'unica persona che ha ricevuto questo tipo di affetto è stata mia sorella, anche se ho fallito nel difenderla, questo amore aumenta ogni giorno di più. E per Hope provo proprio questo tipo di sentimento.
L'amore non è solo quello che può esserci tra una coppia.  L'amore ha così tante sfumature  che è troppo difficile dargli una definizione ben precisa. Ho speso così tanti anni a creare barriere intorno al mio cuore che, alla fine, non mi sono nemmeno resa conto che esse sono state abbattute del tutto. Mi ritrovo senza alcuna difesa, mi sento fragile e umana. Tutti loro hanno contribuito a questo, ma di certo Hope ha fatto il lavoro maggiore. Con quella rabbia in corpo, con quella tristezza nell'anima... non potevo permettere che si consumasse. Io consolo lui e lui consola me, ci sosteniamo a vicenda, capiamo i reciproci sentimenti senza dire assolutamente nulla. Forse questo è il significato della vera amicizia.

"Lightning"
"Sì?", chiedo io
"Potresti fermarti?", chiede
"Che succede?", gli domando con un po' di preoccupazione.

I suoi occhioni verdi si puntano sul mio viso, come se volesse chiedermi qualcosa di importante.

"Puoi dirmi tutto", dico io cercando di calmarlo "Tutto"

Senza darmi il tempo di fare qualcosa mi abbraccia. Mi stringe forte, lo sento singhiozzare, rivolgo uno sguardo agli altri che capiscono subito che devono lasciarci soli, che Hope ha qualcosa che non vuole dire davanti a loro e che le sue lacrime possono essere viste solo da me
Forse è per sua madre. Quando è morta praticamente è passato dallo choc paralizzante al suo odio infondato per Snow.  Non ha avuto il tempo di piangere la sua morte, di pensare a lei e di dirle addio. Quel che è peggio è che non c'è nemmeno un corpo da seppellire, sarà costretto a piangere su una lapide e una tomba vuota. La sua agonia, così intesa da farmi male, mi spezza il cuore. Lo stringo forte  a me,  perché non posso giocare sempre il ruolo della ragazza fredda e distante. Con Hope devo lasciarmi andare
"Ho paura", confessa.
"Di cosa?"
"Di perderti", dice "Di perdere tutti voi"
"Perché? Non ci accadrà niente"
"Non voglio piangere anche la vostra morte", dice "Non voglio"
Respira con difficoltà, strozzato dalle sue lacrime e dal  suo tormento
"Calmati", sussurro "Noi non andremo da nessuna parte. Staremo sempre con te"
"Davvero?", chiede alzando lo sguardo verso di  me. Osservo i suoi occhi ed è come guardarmi nello specchio. Stessa espressione tormentata e rassegnata, per una vita che ha offerto poco e tolto troppo. Nel suo sguardo vedo solo un ragazzino cresciuto troppo in fretta, che cerca di restare appigliato all'unica fonte di forza che gli rimane.
"Cosa ti ho detto?"
"Quando?", chiede lui alzando lo sguardo verso di me, sciogliendo brevemente il nostro abbraccio.
"Quel giorno. Quando ti avevo chiesto di rinunciare alla vendetta, quando temevi che ti avrei lasciato"
"Che non mi avresti abbandonato"
"E non intendo farlo, Hope", dico "Io non ti abbandonerò, promesso"
Al suono della mia promessa il suo viso cambia espressione, la tristezza diventa quasi gioia, mi rivolge un piccolo sorriso e mi stringe di nuovo a se.

Posso sentirlo ridere e io, avvolta dalla sua felicità e dalla sua dolcezza, sorrido a mia volta.
"Andiamo?"
"Andiamo"
Mi libero con dolcezza dal suo abbraccio e gli do un colpetto affettuoso sulla fronte .
"Oh... prima devo dirti una cosa"
"Sì?"
"Andrà tutto bene", mi rassicura "Serah starà bene, ne sono certo", mi dice asciugandomi una lacrima solitaria che mi scorreva sulla guancia.
"Grazie Hope"
"Ho notato che dormi poco e che sei sempre preoccupata", comincia a dire "Ma sai cosa faccio io in questi casi?"
"No"
"Chiudo gli occhi e penso a tutti i momenti belli che ho passato con mia madre. Allora quando non riuscirai a dormire... chiudi gli occhi e pensa a tutti i bei momenti che hai passato con Serah"
Osservo il suo stigma, in parte coperto, che continua la sua corsa. Dobbiamo finire la nostra missione, dobbiamo per forza, perché non voglio che lui si trasformi in uno di quei cosi.  Mi sembra di capire meglio i sentimenti di Fang, che è disposta a sacrificare tutto pur di salvare Vanille. Cancello questi pensieri dalla mia testa e dal mio viso, prima che Hope si renda conto di qualcosa. Non deve sapere che sarei disposta a sacrificare tutto, la mia stessa vita, la mia libertà, pur di salvarlo.
"Grazie", gli sussurro "Sono certa che hai ragione"
"Certo che ho ragione", ribatte lui con un tono che, in teoria, dovrebbe prendere in giro quello di Snow "Gli eroi non hanno bisogno di piani, giusto?"
Alza lo sguardo verso di me, forse per vedere se la sua battuta mi ha sollevato un po' l'umore.
"Giusto", rispondo io rivolgendogli un sorriso.
"Secondo te Fang sta bene?", chiede un po' preoccupato.
"Certo", rispondo "Ha solo bisogno di un po' di tempo, penso che per lei sia difficile essere qui"
"Potrebbe succedere anche a noi, sai?", comincia a dire lui "Completare la nostre missione, entrare nella stasi e svegliarci tra 500 anni"
"A te non succederà niente del genere", ribatto.
"Ma se dovesse succedere? Il nostro mondo potrebbe non esistere più e saremmo come Fang e Vanille", sussurra "Intrappolati in un mondo non nostro, in un mondo che mai potrà essere la nostra casa"
"Ma saremo comunque insieme", gli dico per calmarlo un po' "Alla fine è questo quel che conta, giusto?"
"Giusto", il suo tono di voce è un po' incerto, ma sembra tranquillo.
Non voglio mostrare troppo i miei sentimenti, quindi mi limito a stringergli la mano, cercando di dargli un po' di sollievo.
"Sì, hai ragione", ripete
"Adesso andiamo", comincio a dire io "Tutta questa tranquillità mi agita un po', ad essere sincera"
"Anche a te?", chiede Snow.
Non so come abbia fatto, ma ha capito che il momento solo mio e di Hope è finito. Ha capito che ora lui sta bene e che possono tornare da noi.
"Sì", ribatto "Come se ci fosse qualcuno che ci osserva, una sensazione sciocca... a dire il vero"
"Allora rimettiamoci in viaggio".
"Sì"

Dovrei lasciare la mano di Hope, ma qualcosa mi dice che non posso farlo. Posso sentire, sulla mia pelle, la sua paura. L'unica cosa che posso fare è cercare di tenerlo al sicuro.




   
 
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