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Autore: Athenae    25/12/2013    5 recensioni
Ci sono cose che la notte nasconde, che le ombre riescono fisicamente ad inghiottire ... Ma altre che, per quanto Romano cerchi di nasconderle, vengono svelate anche nel buio più oscuro mentre le stelle sono le uniche spettatrici delle sue notti d'amore con Antonio.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Caldo. Fin troppo caldo.
 
Il respiro era affannoso, la vista appannata. Riusciva appena a vedere l'ombra di lui su di sé. I loro corpi aderivano l'uno all'altro, danzando ritmicamente, come incastrati in un puzzle perfetto e inscindibile. Non una parola. Il silenzio della notte era rotto solo dai loro ansimi e dai loro gemiti, dal rumore incessante del letto che cigolava sotto il loro peso.
Suoni osceni, ma inevitabili.
Romano provò a schermarsi il viso, anche se la penombra impediva una perfetta visione ad entrambi.
 
<< Brutto stronzo, s-smettila!>>
 
Fu quello che riuscì a mormorare, la voce rotta dai gemiti. Nonostante il buio quasi completo, era consapevole del suo sguardo ardente di desiderio, delle sue mani grandi che cercavano solo il suo corpo, delle sue labbra che sfioravano e catturavano avidamente le proprie.
Era sempre così. Protestava, ma alla fine cedeva, e lui lo sapeva.
Bramava il suo calore: un desiderio incondizionato, folle, che lo logorava ogni giorno che passava accanto a lui. Antonio.
Si morse violentemente un labbro, sentendo la sua mano scivolare lungo il proprio corpo fremente, per poi accarezzare la debole linea dei suoi addominali, lasciandosi dietro una scia bollente che seguiva quel tocco lieve, al quale non voleva sottrarsi.
Percepì il braccio che lo nascondeva sollevarsi contro la sua volontà, eliminando l'ultima difesa che gli rimaneva.
Si sentiva nudo, vulnerabile.
Perché diamine era così debole contro quell'uomo?! Cosa gli faceva per farlo diventare così lascivo, tanto da impedirgli di pensare lucidamente?
Lo sguardo di Antonio si spostò sul viso di Romano. Le gemme verdi di lui erano come delle braci che lo bruciavano e lo scottavano, piegandolo alla loro mercé.
Ringraziò ancora una volta l'ombra di averlo protetto dal mostrare allo spagnolo il proprio viso, che era diventato più rosso di quei pomodori che crescevano nelle piantagioni fuori dalla loro residenza.

<< Bastardo, ti ho detto di smetterla.>>

Ringhiò con poca convinzione.
 
Baciami. Toccami. Dammi il tuo calore.
 
 
Tsk. Come se avesse potuto veramente dar voce a quello che i suoi pensieri gridavano, urlavano e che solo il suo corpo riusciva ad esprimere con onestà.
 
<< Roma...>>
 
La voce sensuale di Antonio, carica di eccitazione, gli carezzò l'orecchio.
No. Non poteva sussurrare a quel modo il suo nome... Non era corretto.
Si lasciò scappare un gemito più forte.
I movimenti si fecero più intensi, i respiri accelerarono e così i battiti dei cuori di entrambi, che sembrava non volessero restare chiusi nei loro petti.
Non si ricordava più come e quando respirare. Sentiva solo lui, il suo profumo.
Agganciò le proprie mani alle spalle larghe e muscolose di Antonio. Morse una porzione della sua pelle bruna, pur di soffocare quei suoni che il suo corpo lo obbligava ad emettere:  la chiara espressione di quanto in realtà desiderasse tutto questo, di quanto la sua presenza dentro di sé, i suoi sorrisi, i suoi baci, il suo tocco, le sue labbra che sussurravano incessantemente il suo nome...  Non bastassero mai...
Poi un lampo, i muscoli si contrassero, il respiro venne meno.
Entrambi furono vittime dello stesso, indescrivibile, piacere.
Ricaddero uno sopra l'altro. Affannati e soddisfatti.
 
Un "Te amo" appena sussurrato rimase sospeso nell'aria.
 
Romano sorrise, sicuro dell'oscurità che lo circondava. Sentì Antonio rilassarsi, fino a cadere in un sonno profondo.
Gli passò dolcemente una mano tra i riccioli mori, lasciando che tenesse la testa nell'incavo del suo collo.
 
Ancora una volta non era riuscito a dirglielo.
Eppure lui non si faceva tanti scrupoli a farlo, Antonio... quel grande idiota.
Arrossì, infastidito, e scostò lo sguardo dal suo viso.
 
Ti amo.
 
Un giorno avrebbe dovuto dirglielo.
 
E, intanto, quel calore si propagava dentro di lui. Il suo calore, la sua essenza. Lo divorava dall'interno fino ad espandersi, incontrollabilmente. 



 

ANGOLO DI ATHENAE :
Salve, mi chiamo Athenae e questa è la mia prima FF in questo fandom ma sopratutto la mia prima FF su EFP... Questa mini-shot è nata all'improvviso, in modo inaspettato... Così com'era inaspettato che io tornassi a scrivere. Un po' di tempo fa avevo provato a cimentarmi nella scrittura con poco successo e avevo mollato. Sono inesperta in questo campo, spero che la FF vi piaccia, si accettano commenti di ogni natura! Ad ogni modo ci tenevo a precisare che, essendo la prima volta che tratto questi due bellissimi pg, sono abbastanza nervosa... Spero di essere riuscita a centrare il loro modo di essere (soprattutto di Romano, dato che la storia ruota attorno a lui ...) Detto questo, buona lettura e divertitevi!
   
 
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