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Autore: Emera96    25/12/2013    7 recensioni
Dal testo: "30 giorni. Solo un mese, amore mio.
Tra un mese potrò di nuovo vederti.
Tra un mese potrò ripeterti ancora quanto ti amo.
Tra un mese, quando nemmeno le cure potranno più aiutarmi, potrò finalmente mettere fine alla tua attesa.
Tra un mese, nella morte, tornerò a vivere davvero, solo grazie a te."
Prima storia in questo fandom, ambientata nella 9x02, dopo il consenso di Mark a far cessare le cure per tenerlo in vita dopo 30 giorni.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mark Sloan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nona stagione
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"Io ti amo, Lexie Grey."



Note dell'autrice:

E' la prima volta che scrivo in questo fandom, vi avverto.
Mi sono letteralmente innamorata di Grey's Anatomy in pochi mesi, e come si può non amare Lexie e Mark?
Spero solo di aver reso l'idea, anche lontanamente, dell'amore di Mark verso Lexie. Di un amore che non ha paura di aspettare.
Come ho già specificato, il tutto si svolge nella 9x02, quando Mark va in coma.
Ho voluto descrivere il suo sogno più grande: poter dire, in un'occasione felice, a Lexie quanto la ama.
Spero vi piaccia!





Ho fatto tanti errori.
Non sono un uomo che quando lo incontri pensi a quanto bene può aver dato.
Sono qualcuno che molti vorrebbero non aver mai conosciuto, uno che ha avuto più dolci da voler dimenticare che da voler ricordare.
Una di quelle persone pure, non cattive, attaccate alla propria immagine senza nemmeno rendersene conto.
Quello che ha fatto girare lo sguardo a quasi tutte le donne dell'ospedale, quello che non è mai riuscito ad innamorarsi.
Tutto prima di Lexie. Tutto prima che la vita mi facesse capire quanto amore mi ero perso in tutti questi anni.
Quel suo viso dolce, ingenuo, quei due occhi così profondi che anche solo guardarla mi sembrava un regalo.
Quel sorriso fresco, che sembrava non volersene andare via nemmeno se bagnato da milioni di lacrime.
Era fragile, Lexie, così fragile che tenere il suo corpo tra le mani sapva spaventarmi da morire.
Paura di spezzarla, con la mia fretta, con la mia voglia di farla solo mia.
Era tante cose, Lexie.
E solo pensare che lo era, che adesso di lei non rimane nulla, nemmeno centesimo della sua anima su cui poter piangere, mi fa capire una cosa.
Sono stato io. Io a non proteggerla, io a lasciarla volare via come una foglia portata via da un po' di vento freddo.
E ancora io a non farle capire in tempo quanto davvero la amassi. Quanto quel mio povero cuore soffrisse per lei.
Se solo avessi avuto più tempo.
Se solo lei fosse ancora qui.

30 giorni.
30 giorni è il tempo che mi sono posto.
Un mese per raggiungerla, per sentire di nuovo le sue mani piccolissime scomparire nelle mie.
Le palpebre decidono di chiudersi, il tempo che mi separa da Lexie inizia la sua corsa, il mio orologio interiore inizia a ticchettare senza interrompersi mai.
In quel momento la vedo. Ma non è schiacciata da quel maledetto aereo, non è sul punto di morire, non è nemmeno lontanamente ferita.
Mi guarda, Lexie. Il suo sorriso dolce brilla, quasi splende se messo in confronto col vestito bianco che ha indosso. Un vestito da sposa.
La gonna ampia le dona quel peso che non le appartiene, il corpetto stretto aderisce al suo corpo esile, a quel corpo che tra le mie mani sembra fatto di carta sottilissima.
I capelli scuri sono raccolti in alto, tenuti insieme da qualche fiore, candido come la sua pelle liscissima. Le guance diventano rosse quando mi vede ad aspettarla.
Ogni passo che fa verso di me alza un po' di più lo sguardo, come a volersi scoprire. E solo quando è davanti a me, i suoi occhi bruni si fondono coi miei.
E quegli occhi, che non posso fare a meno di ricordare come vuoti e privi di vita propria, si piegano appena, brillano di gioia liquida, di lacrime in arrivo.
Le passo il pollice appena sotto l'occhio destro, scacciando con gentilezza quell'unica lacrima, stonata in un giorno tanto bello.
Non c'è nessun altro se non noi due. E a che servirebbe? Non dobbiamo dimostrare niente a nessuno.
Non ci sono testimoni, damigelle, nemmeno il sacerdote che dovrebbe sposarci. Perché per amarci serviamo solo noi due. Me e lei. Io e Lexie.
"Io ti amo."
"Non lo devi dire solo perché l'ho detto io."
"Io ti amo. Ti amo perché so proteggerti, perché quando ti tengo tra le braccia sento che niente potrebbe andar male. Mi sono innamorato di te e solo di te perché sei l'unica donna che mi ha fatto capire chi sono realmente senza mai costringermi a nulla.
Ti amo perché non hai mai preteso niente da me, mi hai dato tutto incondizionatamente, senza riserve. Ti amo, Lexie Grey, e voglio sposarti oggi.
Voglio passare tutta la mia vita con te. Voglio renderti felice almeno quanto tu hai fatto con me."
"Ho aspettato così tanto per avere tutto questo."
Faccio per baciarla quando vedo tutto scurirsi, allontanarsi da me come un brutto sogno.
Ma adesso ho capito: il brutto sogno sarà se mi sveglio. Se apro gli occhi e lei non è lì con me, a regalarmi il suo sorriso pieno d'amore.
E potrei cercare di addormentarmi, potrei sperare di raggiungerla, ma l'incubo mi seguirebbe come un'ombra, lasciandomi solo nell'attesa di stringerla di nuovo a me.

30 giorni.
Solo un mese, amore mio.
Tra un mese potrò di nuovo vederti.
Tra un mese potrò ripeterti ancora quanto ti amo.
Tra un mese, quando nemmeno le cure potranno più aiutarmi, potrò finalmente mettere fine alla tua attesa.
Tra un mese, nella morte, tornerò a vivere davvero, solo grazie a te.

 

"Voglio che mi prometti una cosa.
Se ami qualcuno, diglielo.
Anche se hai paura che non sia la cosa giusta.
Anche se hai paura che possa portare qualche problema.
Anche se hai paura che rovini completamente la tua vita.
Dillo.
Dillo ad alta voce.
E poi riparti da li."

 

 


 
   
 
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