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Autore: redandgrayfox    26/12/2013    0 recensioni
Elv è un Viaggiatore Interspaziale, un essere capace di viaggiare in più Mondi con una storia misteriosa alle spalle, un genio della guerra, capace di assimilare diversi poteri in base alle dimensioni in cui si muove. Il Mondo in cui si trova in questa storia è quello dei maghi di Fairy Tail. Come potrete capire leggendo, per chi è appassionato di Anime come Bleach, Naruto e altri, ma anche di Videogiochi, che ormai sono diventati dei classici, Elv è già stato in altri Mondi e ha interagito con molti personaggi. Siamo nella saga di Tenroujima ed il nostro protagonista è perfettamente integrato in questa dimensione. Gli aspetta una feroce sfida contro il potente Drago dell'Apocalisse che sta per annientare la sacra isola delle Fate e l'élite dei membri di Fairy Tail. Se vi piacerà, pubblicherò altre storie con ulteriori informazioni sulla vita di questo grandioso guerriero. Buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gildarts, Makarov, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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La fine della Saga di Tenroujima
  • Elv vs Acnologia
I tre Dragon Slayer scatenarono i loro ruggiti sull’imponente Acnologia, il Drago Nero dell’Apocalisse. La bestia, apparentemente invincibile, fu scaraventata verso una montagna che venne letteralmente disintegrata dalla sua mole impressionante.
Molti membri di Fairy Tail erano sicuri che, avendo unito i loro poteri, per Acnologia, quella, fosse davvero la fine.
Ma una voce frenò i loro entusiasmi: “Non sta usando il potere esibito contro di me. Sta solo giocando!” Era Gildartz ad aver parlato, il mago più forte della Gilda, che aveva perso un braccio e una gamba, tempo fa, in un precedente scontro con quella belva.
E dopo tali parole, il Drago spiccò il volo e cominciò a preparare il suo ruggito per radere al suolo l’intera isola.
I vari maghi si misero in cerchio e, dopo un primo momento di disperazione, si presero per mano per creare un incantesimo di difesa unendo i loro poteri, poiché quella era l’ultima speranza. “Uniamo il nostro potere come se fosse uno! Mostriamo a questa creatura il legame della nostra Gilda!” Urlò Gray.
Fu in quel momento che feci il mio ingresso: “Non dovrete dimostrare proprio nulla! Tecnica del Richiamo!”. Evocai il Re dei Lupi, Wolfking, grande tanto quanto il feroce avversario e ci piazzammo di fronte a lui.
Il mostro interruppe il suo attacco. “Acnologia… Sarò io ad occuparmi di te!” E il mio fidato compagno che aveva il dono della parola, mi chiese: “Elv, estrai lo spadone nella mia schiena e piazzalo nella mia mascella.”
Il suo aspetto era proprio quello di un Sovrano, il migliore della sua specie. Il pelo completamente bianco, la già citata mole impressionante, gli occhi gialli con uno scintillio continuo come se fossero due gemme dorate, il nero tatuaggio a forma di corona sulla sua schiena e strisce verticali, parallele tra loro e dello stesso colore, che coprivano il suo petto, testimoni del suo incarico regale, e, ancora, l’enorme spada, una katana con il fodero di legno legata con una fune al corpo del gigantesco quadrupede.
Con uno sforzo non da poco, feci quanto richiesto, e una gigantesca lama nera con l’elsa dorata fu afferrata dalla sua mascella.
Poi sfoderai Excalandil e con un fendente il cielo si illuminò e Acnologia fu spedito indietro. “Erza!” Urlai: “Conducili lontano da qui e di corsa pure!”
Dopodiché mi trasformai in Super Sayan di secondo livello e concentrai la magia di Potenziamento nel mio corpo, pronto a fonderla con la magia Alchemica.
Gildartz urlò: “Elv, ma che c…!” Ma Laxus lo interruppe: “Dannato imbecille! Ma cosa vuoi fare! Tu dovresti fare il Master della nostra Gilda!” Io lo guardai con un sorriso: “Laxus… Proteggi i tuoi compagni. Sei dimesso da Master della Thunder-Sword. Torna tra le Fate, nella tua vera Gilda. Se io dovessi morire, prenditi cura anche di Midnight e di tutti gli altri. E’ tempo di mettere fine alla vita di questo Drago che minaccia il mondo. Gildartz, farò quello che posso, ma ora devo confrontarmi con lui.”
Master Makarov, in lacrime, tuonò: “Lasciamolo ad Elv! Questa non è la nostra battaglia. In realtà non è neanche la sua, ma qui la volontà scavalca le circostanze!”
Erza era  visibilmente contrariata. “Io non posso abbandonarlo…!” Laxus le afferrò una spalla, ma si rivolse al sottoscritto: “Se ti azzardi a morire qui o solo a pensarlo come hai appena fatto… Verrò ad ucciderti all’Inferno!” Gli sorrisi fiero: “Non sarò io a lasciarci le penne, ‘Master’!” E Fairy Tail, nonostante le proteste di Natsu, si diresse verso la loro nave, verso la salvezza.
Wolfking lottava ferocemente col nostro nemico, attaccandolo con gli artigli e lanciando fendenti energetici con la gigantesca katana, ma quell’essere non perdeva un colpo e il Re dei Lupi era in difficoltà, persino con l’arma sacra del suo clan.
Sapevo che non sarebbe stato facile, ma potevo vincere o, comunque, dare alle Fate la possibilità di lasciare l’isola.
Mi misi Excalandil fra i denti e unii le mie mani tenendo la destra col palmo aperto e la sinistra col pugno chiuso: “Magia di Potenziamento!” La terra cominciò a tremare: “Ice Make: Blocco!” Un enorme massa di ghiaccio sbucò dall’oceano e intrappolò Acnologia, il quale cercò di liberarsi con ruggiti spaventosi.
Wolfking venne vicino a me e insieme ci preparammo ad attaccarlo con un onda d’energia. Excalandil offriva luce al mio spirito e all’arma di Wolfking: “Ora!” Gridai.
Il Drago fu investito da un raggio che lo colpì in pieno, causando una grossa esplosione. Avevamo lanciato quell’attacco dando quanto più potessimo, ma la bestia non mostrava ferite profonde. Piuttosto era arrabbiata, per il fatto che qualcuno la potesse contrastare.
Il mio fido alleato si rivolse verso di me: “Allora è vero. Solo un Drago può uccidere un altro Drago.” Io risposi: “Ti sbagli. Tempo fa esistevano anche i Signori dei Draghi e dimentichi i Dragoni.” Ma Wolfking mi guardò contrariato: “Stiamo parlando di altri Mondi e tu lo sai. Anche per me essere evocato in dimensioni diverse rispetto a quella degli Shinobi è davvero strano. Ma quello che più conta, è che tu hai citato i Signori dei Draghi e avrai notato che, quelli che più si avvicinano a quegli uomini sono i Dragon Slayer, i quali hanno appena fallito nell’eliminare quest’essere. Tu non sei neanche uno di loro, anche se hai lo Spirito di Dragone del Drago Divino, gioiello che hai giurato di non usare fino alla battaglia coi Tre.” Io lo guardai con un sorriso: “Io sono il Viaggiatore, W.K. Posso farlo fuori. Inoltre una donna a me cara, prima di morire, mi ha lasciato un’arma speciale, utile in queste circostanze. Anche se lo Spirito di Dragone è inutilizzabile, non sono disarmato. E poi non devi sottovalutare la capacità di combattere l’oscurità di Excalandil. Guarda le ferite del Drago: erano anni che non veniva colpito.” Il Re dei Lupi commentò: “Tu parli dell’Ammazzadraghi, la spada lasciatati da Rose. Potrebbe funzionare. Ma quella lama uccise un tuo caro amico. La utilizzerai?” Io lo guardai scuro in volto: “Forse… Ma ricordati che non ho ancora sfoderato Zatana né sono ancora salito al terzo livello né sto aprendo le porte del chakra né…” Ma Wolfking ringhiò: “Conosco bene il tuo potere, ma Zeref e questo mostro sono avversari particolari che vivono grazie all’oscurità di questo mondo. La maledizione che porti come tatuaggio è puro nutrimento per questi nemici.” “Lo so, amico mio.” Risposi e continuai chiudendo il discorso: “Se vuoi andartene, sei libero.” Mi guardò sghignazzando: “Sei solo un provocatore. Abbattiamo questa lucertola!”
L’ammaccato Acnologia volò basso verso di noi, sferrando un violento assalto.
Spiccai il volo e Wolfking deviò di lato. L’isola stava venendo distrutta da questa feroce battaglia.
Riuscii a salire sulla schiena della belva e a trafiggerla con Excalandil. La bestia urlò di dolore e la forza di quel grido riuscì a sbalzarmi lontano di una decina di metri. Il suo potere era immenso.
Inoltre quel bastardo continuava a utilizzare la mia maledizione causandomi sofferenza e facendomi perdere i poteri. Se non fosse stato per il Sigillo di Hakudoshi sarei morto da tempo.
“Wolfking! Devo raggiungere il terzo livello e usare sia Zatana sia…” Il mio amico lupo tuonò: “Usala! Usa l’Ammazzadraghi… Devi lanciare un fendente che sia in grado di farlo fuori!” Io annuì. “Riequipaggiamento!” Zatana e l’Ammazzadraghi comparvero tra le mie mani, mentre Excalandil tornò nella dimensione magica dove conservo le mie armi. Ero solito girare con tre spade al fianco e a lasciare le altre mie armi nelle abitazioni, ovviamente di mia proprietà, dei vari Mondi in cui viaggiavo, ma dopo che avevo appreso da Erza le basi della sua magia, avevo cominciato a essere più ordinato.
Wolfking provò a tagliare l’enorme collo di Acnologia, ma la corazza di scaglie che lo proteggeva non era così facile da scalfire. Allora divenne una lotta a corpo, in cui artigli, zanne e katana si schiantavano fra loro. Era come vedere coi propri occhi la favola che racconta di due giganti che combattono per la supremazia.
Il Re dei Lupi stava avendo la peggio e il rosso del sangue si mischiava al bianco del suo pelo.
Fu con un colpo d’ala che Wolfking rimase disarmato e fu atterrato dal drago.
Acnologia stava per infliggergli un colpo letale. “Elv… Non cambiare mai, ma comincia a credere in te stesso.” Anche il Drago Nero perdeva sangue, di colore bluastro, per la ferita precedente. Comunque abbassò violentemente le zanne verso il mio amico, ma non fece a tempo a colpire il bersaglio.
Con Zatana bloccai facilmente il colpo letale: “Bankai…” Sussurrai. “Zeta Zatana.” Poi mi rivolsi al Re dei Lupi: “Non credi che sia troppo presto per dire le tue ultime parole, amico mio?” Lo guardai sorridendo. Con un urlo, mi trasformai in Super Sayan di terzo livello. “Stai zitto, idiota.” Mi disse con l’ennesimo ghigno il mio enorme alleato.
Improvvisamente il drago rispiccò il volo: si stava preparando a ruggire.
Nella vostra tradizione, i draghi sputavano fuoco e in alcuni mondi avevo incontrato esemplari simili a quelli descritti da voialtri.
Ma nei miei innumerevoli viaggi avevo anche imparato a diffidare delle esperienze passate, perché perfino l’essere più identico a un altro che magari avevo incontrato in un mondo diverso, poteva avere caratteristiche non comuni.
Infatti il drago sembrò raccogliere energia da tutto ciò che lo circondava (un po’ come per la creazione della mia Sfera dell’Anima).
Il potere che emanava quel mostro era impressionante. Attivai il mio Sharingan Perlato e guardai Wolfking. “Torna dai tuoi lupi, amico mio. Probabilmente ci lasceresti le penne a causa della collisione tra il mio attacco e quello di Acnologia. Ai tuoi sudditi serve ancora un Re. Hai dato tutto, sei ferito e devi vivere.”
Lui mi guardò con le lacrime che colavano dalle sue gemme d’oro. “Non morire. Ti voglio bene.” Abbracciai il suo muso e poi se ne andò, scomparendo come facevano tutti gli animali evocati con la Tecnica del Richiamo.
 
  • Mavis Vermillion e il ritorno di Fairy Tail
 
La bestia continuava ad incrementare il suo potere. In realtà l’esplosione che stava per crearsi avrebbe potuto ferire anche Fairy Tail, ma almeno i maghi (che ormai dovevano essere lontani) non sarebbero morti.
Dovevo vincere e sconfiggere il Drago Nero. Non sarei morto neanche io. Per Laxus. Per W.K. Per la mia Gilda e per le Fate. Per Erza… “IO TI SCONFIGGERO’!” Gli urlai.
Nella mano destra Zatana e nella mano sinistra l’Ammazzadraghi. Infusi tutto il mio potere magico nell’arma che uccise Lavitz. Essa si coprì di ghiaccio e cominciò a pulsare. Rimasi sorpreso dalla forma che aveva assunto l’Ammazzadraghi.
Zatana, comunque, non ebbe questa particolare evoluzione, ma emanò ugualmente il grande potere tipico di una Spada dell’Anima che aveva raggiunto il Bankai.
La terra cominciò a tremare. Stavo per lanciare un colpo che avrebbe potuto distruggere tutto il pianeta, ma dopotutto quel drago stava facendo la stessa cosa. 
Fu in quei momenti che comparve davanti a me una bambina. Aveva lunghi capelli biondi, occhi azzurri, vuoti quasi come fosse cieca. Era scalza ed indossava un lungo completo bianco. “E’ inutile che provi a sacrificare la tua vita.” Mi guardò seria e io le sorrisi. “Chi sei?” Anche lei mi sorrise: “Non hai altro da chiedermi?” Io ci pensai un attimo: “In base a quanto hai detto… pensi che morirò?” Applaudì, come se avessi fatto la domanda giusta: “Forse, visto che ti stai trattenendo per salvare i membri della mia Gilda.” Ebbi un lampo: “Il Master Fondatore di Fairy Tail, Mavis Vermillion!”
Si mise a ridere con la gaiezza di una qualunque fanciulla. “Esatto, Elv-san! So benissimo chi sei. Ma questa battaglia dev’essere affrontata dalla mia Gilda. Tu devi vivere e stare vicino ai tuoi compagni.” Io abbassai lo sguardo. “Sono l’unico che possa battere Acnologia.” Lei si guardò dietro, come se non mi avesse sentito. “Stanno arrivando.” Mi voltai anche io. Laxus, Erza, Gildartz, Natsu, Gray e tutte le Fate giunsero. “Non permetteremo che quest’isola vada distrutta” disse Master Makarov: “Dopotutto questo è il nostro suolo sacro.”
Si presero per mano, come avevano fatto precedentemente, e si appostarono decisi. Non dissi nulla. Sapevo bene che non li avrei più convinti ad andarsene e, comunque, non c’era tempo. Intanto Mavis era sparita.
Mi voltai ugualmente verso di loro. “Laxus…” Il mio socio mi guardò: “Sono le mie dimissioni ufficiali, Elv. La Thunder-Sword ha bisogno di te e Fairy Tail ora ha bisogno di me.” Gli sorrisi felice: “Finalmente l’hai capito!” Poi guardai gli altri. “Cercate di non morire!”
Levitai sopra di loro e preparai il mio attacco: “Vi proteggerò. Come meglio posso.” Fu così che Acnologia, il drago dell’Apocalisse, si preparò a distruggere le Fate che venivano protette da uno strano demone con ali di angelo. Mi piacque vedermi in questo modo.
Finalmente il Drago ruggì e anche io lanciai il mio attacco: “TAGLIO CONGELATO AMMAZZA-DRAGHI DEL DIO DELLA MORTE!”
Lo scoppio fu devastante. L’isola era letteralmente sparita, anche se il drago aveva avuto la peggio. Acnologia fu ferito al ventre, ma riuscì a scappare. Non ebbi la forza di inseguirlo. Tenroujima era scomparsa e non ero riuscito neanche a salvare i miei amici. Svenni esausto.
 
  1. Missione compiuta!
 
Al mio risveglio mi trovavo ancora nel mezzo dell’oceano, coperto di ferite. Ma non ero nell’acqua, piuttosto ero sospeso in aria. Aprì gli occhi e capii di essere su un tappeto volante. Alzai il viso. Midnight era venuto per me.
“E così mi hai seguito.” Lui mi guardò: “Purtroppo non son veloce come te.” Io abbassai lo sguardo: “Ho fallito… Sono tutti morti. Un’altra volta non sono stato in grado di proteggere nessuno.” Mi afferrò per il colletto: “Nessuno deve proteggere nessuno! Loro hanno voluto aiutarti! Ti son voluti stare vicini. E’ grazie a loro che tu hai avuto la forza di ferire a morte quel mostro!” Lasciò la presa, notando che non facevo resistenza. “Non hai fallito. Master Elv, non versare neanche una lacrima.”
Lo guardai a bocca aperta. “Loro sono vivi ed è grazie a te… E a quella donna o almeno presumo che lo sia.” Disse indicando un punto nel mare. Io pensai stesse delirando, ma capii che era serio dopo che mi voltai.
“Mavis!” Urlai. La bambina stava in piedi sull’acqua. “Elv, sei stato grandioso.” La guardai contrariato. “Ma Tenroujima e gli altri…” Lei mi sorrise: “Sono sotto di me. Tranquillo, come ti ha detto il tuo compagno, sono vivi. Il tuo gesto mi ha permesso di creare un potente incantesimo che li ha protetti. Sfruttando la forte fiducia e i vostri saldi legami, proprio nel momento in cui il tuo attacco e quello di Acnologia collidevano fra loro, ho attivato Fairy Sphere, una delle tre Sacre Magie di Fairy Tail. Essa dà origine a una barriera che protegge da qualsiasi magia. Purtroppo è un incantesimo molto potente e sia la Gilda che l’isola rimarranno sigillati per 7 anni.”
I miei occhi brillarono. Guardai prima Mavis che sorrideva felicissima e Midnight che era altrettanto contento. Mavis prese nuovamente la parola. “Tuttavia… L’incantesimo potrà essere sciolto solo se gli altri membri di Fairy Tail troveranno i loro compagni, senza che qualcuno li riveli la loro locazione o le modalità in cui sono stati salvati. Non dovrai dirli nulla. Possibilmente loro non dovranno mai sapere che voi siete stati qui.” La guardai serio: “Hai la nostra parola, ma dubito che potrò nascondere la mia battaglia col Drago dell’Apocalisse.” Anche Midnight fece un cenno d’assenso. “Potremo spiegare la situazione ai nostri compagni della Thunder?” Mavis gli sorrise: “Certamente!” Poi si rivolse a me. “E’ stato un onore incontrarti, Elv.” Prima di teletraportarmi le chiesi: “E al Concilio Magico che devo dire? Può andare bene una cosa del tipo: -L’isola è sparita, così come le Fate, mentre Grimoire Heart è stata sconfitta e nonostante abbia ferito Acnologia, sia Zeref che il drago sono scappati?- Sia Lahar che Doranbolt mi hanno visto e non mi piacerebbe mentirli. Quindi li dirò una parte della verità e so che il secondo di quei due soffrirà molto perché si sentirà in colpa per avere abbandonato Fairy Tail.” Master Mavis sembrò pensarci ma poi annuì convinta. “Non ho niente da obiettare. Potresti dire la stessa cosa anche ai restanti membri della mia Gilda. Ora devo andare. Spero di rivederti un giorno!”
Agitò la mano, felice e si dissolse come fosse stata un miraggio. Non avevo neanche la forza di tenere attivo lo Sharingan, quindi la persi completamente di vista.
“E’ strano pensare che fu una bambina a fondare Fairy Tail.” Midnight mi guardò stupito: “Ma che dici?” E io più sorpreso di lui: “Come che dico… Parlo di Mavis.” Lui era totalmente perplesso: “Dalla voce ho capito che era una donna, ma i miei occhi hanno solo visto una sfera luminosa. Come è possibile che tu abbia visualizzato una bambina? Dopotutto Mavis è solo uno spirito, poiché è morta anni fa.”
Io lo guardai. Lui fece altrettanto. Poi cominciai a ridere perché avevo avuto un’illuminazione. “Mavis si è mostrata solo a me. Anche se non so bene perché.” Midnight fece spallucce. Io gli strinsi energicamente i capelli. “Andiamo amico. Come torneremo a casa ti darò una bella lezione, visto che hai osato mettermi le mani addosso.” Lui mi sorrise.
 
  • Verso il futuro!
 
Come comparimmo davanti alla Gilda, però, feci tutt’altro. “Grazie per avermi svegliato.” Midnight mi guardò contento, mentre Cobra, Angel e tutti gli altri ci corsero incontro, con espressioni decisamente preoccupate.
I membri della Thunder-Sword avevano saputo da Lahar che sia io che Laxus eravamo andati in soccorso di Fairy Tail nella loro Isola Sacra. Dopo alcune animate discussioni, era stato deciso che solo Midnight sarebbe partito, poi beh… Sapete tutti come la storia è andata.
Spiegai per filo e per segno in che situazione si era cacciata l’elite di Fairy Tail. 7 anni e sarebbero tornati fra noi. Poi aggiunsi che la verità assoluta doveva essere un segreto e dissi anche quale sarebbe stata la versione della storia da fornire al Concilio e alle altre Fate.
Infine festeggiammo tutta la notte. I miei compagni non dettero retta alle mie parole che non c’era nulla per cui essere felici. Non ne vollero sapere. Dissero che, essendosi dimesso Laxus da Master, volevano festeggiare la mia promozione a unico Master. In realtà piansero tutti, disperati per la dipartita del mio socio, anche se provai mille volte a spiegare che era giusto così e che, comunque, Laxus non ci avrebbe abbandonati.
Il giorno dopo vennero alla Thunder-Sword, Lahar e Doranbolt, ai quali spiegai tutto, tralasciando il particolare che Fairy Tail era sopravvissuta.
Successivamente anche Macao e Wakaba, i membri più anziani della Gilda delle Fate passarono a trovarci e, alla fine, raccontai veramente la stessa versione che avevo preparato per il Concilio, suscitando le lacrime dei due maghi.
Nei mesi successivi si cercarono per parecchio tempo tracce di Tenroujima e Fairy Tail, inutilmente. So che Doranbolt cadde in depressione e cominciò a bere e che Fairy Tail piano piano perdette la sua posizione di Gilda numero 1 di Fiore. Ero dispiaciuto, ma non potevo fare nulla per la promessa fatta a Mavis.
In questo primo periodo cercai Ultear e Meldy. Sapevo che erano sopravvissute.
In realtà ero preoccupato perché anche Bluenote sicuramente non era morto, ma di lui mi sarei occupato solo nel caso avesse avuto intenzione di compiere qualche azione contro il Concilio, anche se ne dubitavo visto la batosta ricevuta da Gildartz.
Zancrow e Azuma erano morti.
Rustyrose e Kain Hikaru avevano lasciato Tenroujima insieme a Master Hades, anche se avevo capito che quest’ultimo era stato ucciso da Zeref. Non so per quale motivo, ma il Mago Oscuro aveva lasciato in vita i primi due, quindi sicuramente li aveva presi sotto la sua ala. Se Zeref si fosse mosso, avrei trovato anche loro. Per ora, non m’interessavano.
Prima del mio scontro col Drago dell’Apocalisse sentii l’eco della breve battaglia tra Zeref e Hades. A dire il vero, rimasi in qualche modo dispiaciuto per l’ex-Master di Fairy Tail, ma dovetti decidere chi affrontare: Zeref o Acnologia. E sapete bene quale fu la mia scelta.
Il giorno che finalmente trovai Ultear e Meldy, la prima mi riconobbe e mi disse che ormai sapeva la verità su sua madre. Ultear voleva rimediare ai suoi peccati, anche se ancora non aveva idea di come fare.
Sapeva anche della dipartita di Fairy Tail e della mia battaglia contro Acnologia. Il Concilio aveva già diffuso tutto quello che gli avevo raccontato.
Innanzitutto, le due ex-maghe di Grimoire Heart volevano liberare Gerard per dirgli la verità, su come Ultear l’aveva sfruttato. Io dissi che era la cosa giusta da fare. Raccontai anche della dipartita di Hades e delle sorti dei loro ex-compagni.
Dopo che dissi tutto quello che dovevo, lasciai, alle due, una delle mie Croci d’Oro, con la quale, solo pensandomi, potevano contattarmi. Poi ci separammo con un abbraccio. Finalmente la figlia di Ul era tornata nella luce.
Poche settimane dopo, seppi della fuga di Gerard, grazie a un sorridente Cobra che mi mostrò il giornale di Fiore. In prima pagina la foto della ex-vittima di Ultear e un solo titolo: ‘La Grande Fuga’. “Azzeccato, direi.” Commentò Cobra che poi uscì per una missione. Nessuno sapeva i dettagli di questa grande evasione, ma potevo immaginare come il tutto fosse successo.
Alcuni giorni dopo, infatti, la Croce d’Oro che avevo al collo s’illuminò e uscì il nome della figlia di Ul.
Percependo la sua aura tramite l’oggetto sacro, mi teletrasportai da lei. Mostrando, falsamente, sorpresa esclamai: “Gerard!” Lui mi sorrise: “Elv. Io…” Lo guardai, mentre lui abbassava la testa. “Ti è tornata la memoria?” Lui annuì. “Ultear mi ha spiegato come sono andate le cose. Tuttavia… già nello scontro nella Torre del Paradiso, Natsu mi ha aperto gli occhi. E non ce l’ho assolutamente con te.” Disse rivolgendosi alla figlia di Ul, che lo guardava ancora risentita.
Gli risposi con tono serio: “Gerard, mi sono accorto anche io del tuo cambiamento. So che mi hai aiutato a spingere verso l’alto la magia dell’Etherion.” Lui mi guardò disperato: “Ho ucciso Simon.” Gli diedi una pacca sulla spalla: “Vivi, Gerard. Simon direbbe la stessa cosa.” Ma lui mi strinse il braccio: “E’ vero che Erz… Che Fairy Tail è scomparsa?” Io rimasi muto ma poi decisi di rispondergli, in qualche modo. “L’isola è sparita nel nulla. Acnologia e Zeref sono fuggiti.” Gerard urlò: “Tu eri lì! Non posso credere che non sei riuscito a salvarli!” Lo guardai negli occhi. “Io non so se siano morti. E’ come se l’isola fosse stata trasportata da qualche parte prima dell’esplosione. Ma Gerard… preoccupati di te stesso. Non delle Fate. Dovresti sapere meglio di me che loro se la cavano anche nelle situazioni più disperate.” Mi misi in posizione per teletrasportarmi. “Farò un lungo viaggio. Tornerò fra qualche anno. Credete in voi stessi!”
Gerard sospirò cedendo alle mie parole. Poi mi tese la mano e io gliela strinsi. Il suo sguardo sembrava diretto verso il futuro. Abbracciai Ultear e la piccola Meldy.
Poi mi diressi al Concilio, spiegando come per qualche anno sarei dovuto tornare nella mia terra d’origine. Il Presidente Grandoma mi diede il permesso, ma mi minacciò, dicendo che se i miei compagni avrebbero fatto qualche sfracello me ne sarei assunto la responsabilità. Dopotutto erano pur sempre ex-membri di Oracion Seis.
Venne a salutarmi Lahar: “Vai a visitare un altro mondo?” Tra i membri del Concilio, solo lui e Doranbolt conoscevano il mio potere e il mio compito: “Si. Ma tornerò fra qualche anno. Ho ancora delle cose da fare qua. Doranbolt?”
Lahar mi spiegò, molto tristemente, come il nostro amico si era ritirato dal Concilio ed era tornato nella sua terra natia, in una sorta di esilio. “Portagli i miei saluti e stagli più vicino che puoi.” Gli raccomandai. “Certo.” Poi ci stringemmo la spalla a vicenda e mi teletrasportai alla Thunder-Sword.
Erigor, Angel, Hot-Eye, Cobra, Midnight, Racer. La Gilda era al gran completo.
Quando mi videro sbucare dal nulla non si sorpresero più di tanto. Ormai erano abituati. “Ragazzi!” Attirai la loro attenzione. “Ho intenzione di visitare un altro mondo. La Thunder-Sword verrà temporaneamente sciolta.”
Dopo un momento di imbarazzante silenzio, Racer si alzò furioso: “Starai scherzando? Te ne vai forse perché Erza è stata…?” Ma Angel gli diede uno schiaffo, prima che potesse aggiungere altro. “Non dire mai più una cosa del genere!” Urlò l’ex-Maga Celeste e Racer non protestò anche se era, ancora, visibilmente contrariato.
“Racer… Ricordi qual è il mio vero scopo?” Lui evitava il mio sguardo. “Guardami negli occhi.” “Si, mi ricordo.” Disse fissandomi. “Non me ne vado via per quello. Comunque tornerò tra 5 anni. Ci sono altre persone che hanno bisogno di me. Inoltre, devo diventare più forte. Voglio essere in grado di proteggervi tutti.” Cobra commentò: “Non ne abbiamo bisogno. Ci aiutiamo a vicenda. E’ questo che significa essere una Gilda. Non te l’ha ricordato Midnight?” Hot-Eye aggiunse convinto: “Esattamente!”
Io li guardai, soddisfatto. Erigor mi chiese: “Cosa vuol dire, comunque, che vuoi sciogliere la Gilda?” Gli altri si fecero attenti a quella domanda. “Bravo Erigor, hai colto l’essenziale. In realtà vorrei che non accettaste più missioni e che partiste individualmente per cercare l’essenza della magia. Allenatevi, insomma. Cercate di superare voi stessi e di sviluppare la Seconda Origine dei vostri poteri. Ogni mago la possiede. E voi potete ottenerla tranquillamente nel giro di 4-5 anni.” Midnight domandò: “Cos’è questa ‘Seconda Origine’?” Io risposi a tutti: “La mia Maestra, Ul, me ne parlò. Si manifesta in due modi: o è la vostra vera forma di Magia oppure è un incremento enorme della Magia che già usate. Nel caso di Angel sarà sicuramente l’incremento della Magia Celestiale a cui sta lavorando, visto che la Magia Celeste non era quella che più le si addiceva. Potete considerare la sua situazione come la prima possibilità di Seconda Origine. Comunque avete sempre vissuto come gruppo, sia nella Thunder-Sword sia nel vostro passato. Vi va’ di provare, di accettare questa sfida? Fra 5 anni tornerò, per testare i vostri poteri. Nel frattempo scoprite il Mondo!”
Cobra sghignazzò: “Per me va bene. In un lasso di tempo del genere, diventerò così potente che la tua forza sarà nulla a confronto.” Mi brillarono gli occhi: “Non vedo l’ora.” Racer commentò: “Ho già una mia idea. Ti stupirò, Master. Mi spiace per quello che ho detto. E’ stato un attimo di…” Io mi avvicinai a lui velocemente: “Sei lento. Allenati amico mio.” Sghignazzò a quella scena e anche tutti gli altri risero.
Midnight venne verso di me: “Cercherò di apprendere la magia di Zero, mio padre.” Lo guardai contrariato. “So che non sei d’accordo, Master. Ma so anche che hai fiducia in me.” Gli sorrisi. “Hai ragione, come sempre.” Erigor commentò, finendo la sua birra: “Cercherò questa Seconda Origine. Vedremo cosa ne verrà fuori.” Io annuì, contento che il Mago del Vento fosse motivato. Hot-Eye confermò: “Farò come Erigor e cercherò mio fratello. Magari ne approfitterò anche per salutare Jura, qualche volta.”
Il riferimento al Mago di Lamia Scale mi fece pensare che avrei dovuto salutare anche Lyon prima di partire. Volevo visitare anche la tomba di Ul, rappresentata simbolicamente dalla lastra di ghiaccio che avevo creato per lei.
Angel mi disse: “La mia Magia Celestiale per ora richiede anni di vita. Mi allenerò per scambiare il pegno che devo pagare. Non più anni di vita, ma potere magico. Quindi vorrei apprendere le basi della tua magia, Master.” Io le sorrisi: “Se riuscirai nel tuo intento, te le insegnerò.” Mi baciò sulla fronte. “Torna da noi, Elv.” Tutti gli altri si misero in riga di fronte a me e alzarono il pugno verso l’alto. Io feci altrettanto e poi me ne andai. “Ci vediamo fra 5 anni in questo edificio!”
 
 
 
  • Arrivederci!
 
Fu con quell’arrivederci che tutti prendemmo strade diverse.  -Cercate di non morire-. Pensai con affetto. Mandai una lettera a Lahar, chiedendogli di occuparsi della Gilda o, meglio, della struttura che la ospitava. Mentre ero con Lyon mi arrivò una lettera di Doranbolt e non di Lahar, in cui mi diceva che si sarebbe occupato di tutto lui e che avrebbe dato una mano anche alla Gilda delle Fate che aveva perso degli elementi troppo importanti. Io gli risposi con un grazie e gli dissi di farsi forza, perché il Mondo Magico aveva bisogno di lui.
Parlando con Lyon, quest’ultimo mi disse che era sicuro che Gray e gli altri erano sopravvissuti e che sarebbero tornati. Anche Jura era di quel parere. Dopo che ebbi spiegato il mio volere e quello della Thunder-Sword, il Figlio del Ghiaccio e il Mago Sacro mi augurarono buona fortuna e mi diedero appuntamento per il futuro.
Ora l’ultima tappa era la tomba di Ul.
Mi teletrasportai grazie al fatto che percepivo il mio stesso potere nel punto in cui la mia Maestra aveva sigillato Deliora. Il mio teletrasporto era un ibrido tra quello del Secondo e/o del Quarto Hokage e tra il teletrasporto degli abitanti di Yardrat.
Con grande sorpresa trovai la figlia della Maga dei Ghiacci, Ultear. “Elv!” Esclamò. “Ultear! Che ci fai qui?” Lei mi guardò con tono polemico: “Mi hai rubato la domanda!” Io mi misi a ridere: “Sono venuto qui per rendere omaggio alla mia Maestra.” Lei mi sorrise, quasi facendomi il verso: “Sono partita da sola, lasciando per qualche giorno Gerard e Meldy. Vengo qui per rendere omaggio a mia madre.”
Guardai il monumento: “Non dà merito alla grande maga che fu.” Ultear mi guardò contrariata: “Vorrai scherzare? E’ una stele magnifica. So che l’hai fatta tu. Riconosco la tua Magia Alchemica.”
Finì per raccontarle tutto quello che noi della Thunder avevamo deciso. Lei mi chiese sorpresa: “Quindi te ne vai?” Io annuì: “Si.” Proprio quel giorno era passato un anno dalla scomparsa di Tenroujima.
Ultear mi disse: “Io, Gerard e Meldy formeremo una Gilda Indipendente: la Crime Sorciere.” “I Crimini di una Strega? Sicuramente un nome azzeccato.” Le dissi facendole l’occhiolino. “Ahah, dici?” Ci fu un lungo silenzio mentre osservavamo la tomba di Ul, ognuno perso nei suoi ricordi.
“Il nostro obiettivo” disse Ultear rompendo l’incantesimo, “sarà combattere le Gilde Oscure e Zeref. Lo ha proposto Gerard e io ho accettato.” Io la guardai: “E’ una cosa molto nobile.” Lei si riperse guardando il monumento che dedicai a sua madre: “Abbiamo deciso di stare da soli. Ma non credo che neanche questo basterà ad espiare le mie colpe.”
Io l’abbracciai. “Non dire così. L’ho già detto a Gerard: vivi.” Lei mi restituì l’abbraccio. “Per me sei come una sorella, Ultear.” Nel frattempo che eravamo stretti l’uno all’altra, lei rispose: “Provo lo stesso per te.”
“Quando tornerò, vi unirete alla mia Gilda?” Lei si staccò delicatamente e cominciò a ridere: “Non ci crederai, ma Meldy mi aveva detto che ce lo avresti chiesto. Anche Gerard lo pensava. Quindi posso darti una risposta sincera. Non lo sappiamo. Dopotutto ti ho appena detto che vogliamo esiliarci. Abbiamo bisogno di tempo.” Io le sorrisi: “Immaginavo qualcosa del genere.”
Aprii la porta per l’altro mondo: “Così è questo quello che sei. Ecco il segreto dietro il tuo pseudonimo, Viaggiatore.” Io la baciai sulla fronte: “Quando tornerò, ti parlerò per bene di cosa sono. Arrivederci, Ultear.” Anche lei afferrò il mio viso e mi diede un bacio sulla guancia: “Arrivederci, Elv.”
 
Fine della Saga di Tenroujima
  
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