Erano
passati ormai dieci anni da
quando Amatis gliel’aveva consegnata, dentro
c’erano alcune cose che erano
appartenute a suo padre Stephen : delle lettere, la sua pietra di
stregaluce,
delle foto e un albero genealogico.
Jace
ricordò che all’inizio non
aveva provato niente, nel leggere quelle parole scritte da un uomo che
per lui
non era nessuno, solo uno sconosciuto, poi con il passare del tempo
pensieri ed
emozioni diverse e contrastanti avevano iniziato a prendere vita dentro
di lui
: rabbia, dolore, odio, tristezza, comprensione, compassione e molte
altre….
Il
rumore della porta d’ingresso
che si apriva fece tornare Jace alla realtà, dalla porta
fece capolino
Clary con i suoi
soliti riccioli rossi e
gli occhi verdi Smeraldo, l’ unica cosa che la
contraddistingueva era il suo
ventre ormai rotondo.
Jace
e Clary erano in attesa del
loro primo figlio, il giorno che lo scoprirono si erano messi entrambi
a
piangere e a gridare per la gioia , stringendosi in un abbraccio
stretto e
soffocante.
All’inizio
questa bella novità li
aveva un po’ preoccupati, non perché non volessero
il bambino, ma perché non
erano molto convinti di potere essere dei genitori perfetti, entrambi
non
potevano certo dire di provenire da delle famiglie modello.
Il
padre di Clary era un pazzo
fanatico preso solo dalle sue smanie di potere e dal desiderio di
essere
superiore, sua madre non aveva fatto altro che raccontargli bugie su
bugie (
anche se l’ aveva fatto solo per proteggerla ) e suo fratello
invece era solo
un essere malvagio, per colpa di suo padre, che non conosceva
né l’ amore né la
pietà con l’ unico scopo di distruggere il mondo e
uccidere chiunque lo ostacolasse.
I
genitori di Jace invece erano
morti ancora prima che lui nascesse e per dieci anni era stato
cresciuto da un
uomo che aveva solo fatto finta di essere suo padre, e che lo aveva
amato a
modo suo.
Gli
unici che si salvavano erano i
Lightwood, l’unica famiglia in cui Jace aveva conosciuto
l’ amore e il calore
che questa era in grado di donare.
Piano
piano le preoccupazioni
svanirono e i due giovani amanti iniziarono a vivere serenamente la
gravidanza
di Clary.
<<
Ciao >> salutò
Clary mentre si avvicinava sempre di più a Jace
<<
Ciao >> rispose
Jace prendendola tra le sue braccia e dandogli un piccolo e delicato
bacio
sulle labbra << Allora tutto bene ? >>
chiese abbassando il suo
sguardo verso il ventre di Clary
<<
Si. Tranquillo, ho solo
fatto una passeggiata >> rispose la giovane cacciatrice
accarezzando
dolcemente la guancia del suo amato
<<
Lo so, ma ricorda cosa ha
detto il medico : Devi stare a riposo >> le
ricordò Jace cercando di
imitare al meglio il dottore
Clary sospirò
alzando gli occhi al cielo
<< Si, si d’accordo >> lo sguardo
di Clary si spostò verso la
scatola degli Herondale << Che cosa stavi facendo con la
scatola di tuo
padre ? >>
<<
Oh, niente. Stavo solo
dandogli un' occhiatina >> disse Jace mentre con una mano
aprì il
cofanetto di metallo <<
Sai ogni
tanto mi viene voglia di dare una piccola occhiata, per scoprire
qualcosa di
nuovo sulla mia famiglia d’ origine >>
Clary
rimase in silenzio per
qualche secondo poi gli posò delicatamente una mano sulla
spalla <<
Certo, capisco. È normale >>
sussurrò
Jace
non disse niente, il suo sguardo
era fisso sul contenuto della scatola, finché qualcosa non
attirò la sua
attenzione
<<
Ehi guarda! Che cos’ è ?
>> domandò alla giovane donna
Clary
guardò con più attenzione
l’interno della scatola e notò una piccola fessura
sul fondo di quest’ ultima
<<
Sembra una fessura. Proviamo
ad aprirla >> e
detto questo
infilò un dito sulla piccola fessura e tirò forte
La
scatola rivelò un doppio fondo
con dentro una lettera
<<
Per l’ Angelo! Non mi ero
mai accorto, che questa scatola avesse un doppio fondo >>
disse Jace
sbalordito
<<
Già, e guarda c’è anche
una lettera. Chissà di chi è ? >>
domandò Clary
Jace
dopo qualche secondo
d'indugio, prese la lettera tra le sue mani e l’
aprì, Clary gli mise le
braccia intorno alla vita come per dargli coraggio e insieme iniziarono
a
leggere la misteriosa lettera
Figlio
mio,
Chissà
se ho ancora
il diritto di chiamarti così visto il gesto che sto per
compiere.
Ti
scrivo questa
lettera perché voglio chiederti perdono.
Io
ho provato ad
andare avanti, ma è stato tutto inutile.
Credimi
figlio mio,
ho cercato di essere forte, di combattere, di vivere per me,
per
te, per tuo
padre.
Ma
non ce l’ ho
fatta.
Tuo
padre mi manca
troppo, il solo pensiero di non rivederlo più.
Di
non rivedere più
i suoi bellissimi occhi.
Di non sentire
più le sue braccia forti che mi
stringono a lui.
Di non sentire
più la sua voce calda e
familiare.
Tutto
questo mi fa
impazzire.
Voglio
che tu
sappia che io ho amato tantissimo tuo padre.
Lui
forse mi amava,
ma non nello stesso modo in cui amava
Amatis, la sua prima moglie.
Io
me ne accorgevo
sempre, sono ingenua si, ma non stupida.
Ti
prego di non
giudicarlo per questo, figlio mio.
Stephen,
tuo padre,
era un uomo meraviglio coraggioso, altruista e gentile sempre pronto a
difendere i più deboli e ad aiutare chi era in
difficoltà.
L’unica
nota
negativa era la sua lingua lunga e tagliente e la sua incredibile
ironia.
Ho
sempre
desiderato avere un figlio con lui, e quando ho saputo di te, il mio
cuore è
esploso per la gioia.
Ma
ora che tuo
padre è morto, io sono rimasta sola.
Non
riesco a
pensare a una vita senza tuo padre.
Il
solo pensiero di
vivere sola o cercare di rimpiazzare tuo padre, la semplice idea di
cercare un
po’
di
felicità, per
quanto piccola, con qualcun altro sarebbe una bugia.
Solo
una bugia.
Per
questo ho
deciso di raggiungerlo.
Solo
così potremmo
essere felici.
Solo
così potremmo
essere una famiglia.
Essere
di nuovo
insieme.
Lo
so che tu sei
solo un bambino innocente, che non ha ancora avuto il tempo di venire
al mondo.
Non
voglio mettere
subito fine alla tua vita, ancora prima che questa cominci.
Ma
cosa posso fare
figlio mio?
Non
voglio
lasciarti solo.
Ma
se Raziel
deciderà di salvarti in qualche modo, allora voglio che tu
sappia, che ti amo.
Ti
ho sempre amato.
Lo
so, penserai
sicuramente “ Che razza di madre è? Una che decide
di suicidarsi insieme al
proprio figlio piccolo e che dice poi di amarlo “
Ma
se ho fatto
questo, è stato per amore.
Solo
per amore.
Perdonami,
perdonami mio piccolo William
Ti
voglio bene
Tua
madre Celine
Non
appena finì di leggere la
lettera, Jace cadde pesantemente a terra sulle ginocchia , il corpo
aveva
iniziato a tremargli e
gli occhi gli si
riempirono di lacrime.
Non
si aspettava una lettera
simile da sua madre, ma soprattutto non si aspettava che sua madre lo
amasse
nonostante quello che ha fatto.
Jace
spostò il suo sguardo verso
Clary, che continuava a stringerlo forte a se, i suoi bellissimi occhi
verdi
erano umidi di lacrime.
Il
giovane cacciatore poggiò le
sue labbra a quelle della sua amata e la baciò.
Un
bacio che sapeva di tristezza.
Le
prese il viso tra le mani
<< Promettimi >> le disse con una voce che
era poco più di un
sussurro << Promettimi che
non
sarai mai come mia madre >>
Clary
scosse la testa << Te
lo prometto >> sussurrò annuendo
vigorosamente
Ti
perdono mamma. Ti
perdono disse
dentro di se Jace
singhiozzando mentre abbracciava Clary
Angolo
autrice
Ciao!
Spero che la storia vi sia
piaciuta, se vi state chiedendo il perché ho messo il nome
William è perché una
volta un fan ha chiesto a Cassie come si sarebbe chiamato Jace se
Stephen e
Celine non fossero morti e lei ha risposto William