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Autore: moonwhisper    19/05/2008    3 recensioni
Fuori il cielo è diventato di quell’azzurro pallido, distante, che precede l’alba.
Oltre il vetro gelido riesce a vedere i grattacieli, riesce a pensare alle altre migliaia di persone che dormono ancora in quella mattina.
Quella mattina che è sorta per guardare la sua ultima traccia di umanità scomparire per sempre.
Genere: Malinconico, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fuori il cielo è diventato di quell’azzurro pallido, distante, che precede l’alba.

Oltre il vetro gelido riesce a vedere i grattacieli, riesce a pensare alle altre migliaia di persone che dormono ancora in quella mattina. Quella mattina che è sorta per guardare la sua ultima traccia di umanità scomparire per sempre.

Scosta le lenzuola bagnate e si mette a sedere. Sente già l’odore di quello che ha fatto che le si insinua nelle narici, ma decide di dimenticare.

Dimenticare e sparire.

Seduta sul bordo del letto fissa lo sguardo sulla superficie spettrale di quei mostri di ferro e specchi…

E dice addio a se stessa.

La sua anima terrorizzata scioglie le catene e vola via, oltre quella finestra, oltre quella stanza, oltre quella vita.

Scappa.

Scappa via da lei.

Il suo corpo rimane immobile. Svuotato. Gli occhi scuri ancora persi nel nulla, i capelli che le cadono sulle spalle, in lucide ciocche corvine.

Appoggia le mani sulle ginocchia, palme all’insù.

…e i suoi occhi si abbassano…

È ancora li, sulla pelle candida, tra le sue dita sottili.

È ancora li, di quel rosso così scuro, tanto più scuro di quello che s’immaginava.

Sospira e si solleva.

C’è bisogno che si sbrighi, oggi è martedì. E come tutti i martedì il turno inizia prima.

Ignora il letto e si sofferma per un attimo davanti allo specchio.

Un involucro sgonfio ricambia la sua occhiata.

Osserva il suo corpo nudo.

Dappertutto sulla pelle diafana sono rimaste tracce della sera prima.

Il sangue è ovunque, bellissimo. Sulla guancia che ha appoggiato al cuscino, sulle labbra, sul collo...

E tutto ha quell’odore, quell’odore inebriante di bestialità e degenerazione.

Esce dalla stanza, i piedi nudi che affondano nella moquette fradicia.

Non presta attenzione al corpo straziato riverso nel letto, non presta attenzione al coltello che luccica nella semioscurità della stanza. Fa finta di non vedere le lenzuola, una volta così bianche, divenute ormai scarlatte.

A terra, sulla porcellana brillante, rimangono le sue impronte, rosse. Ogni passo le ricorda piacevolmente che quella è la realtà. Che lui adesso non esiste più. È scomparso, finalmente.

Arrivata nel salotto spalanca la finestra.

Ecco che il sole sorge.

Ammira i tentacoli grigi che si espandono a vista d’occhio. Non esiste né fine né inizio.

Tutto troppo grande per un essere umano. Tutto troppo grande per lei.

Si appoggia piano alla ringhiera fredda. Avverte la scossa e rabbrividisce.

Non lo amava. Il suo amore era abitudine. Con il tempo aveva imparato ad odiarlo. Odiarlo come mai aveva odiato nessuno.

Socchiude gli occhi.

È libera.

E quella libertà ha un sapore inaspettato.

 

Ritorna in quella camera per l’ultima volta. Lui non esiste più ormai. Ormai la sua vita sarà un’altra.

Il sole è sorto. È una di quelle rare giornate limpide. Si vede il cielo fuori da quella stessa finestra in cui nessuno guardava la sera prima, quando il coltello affondava e il cuore esultava.

Prende la biancheria, scivola in una gonna nera e stretta.

La camicia bianca che ha indossato si è sporcata si sangue.

Ma a lei non importa.

Infila le scarpe con quel tacco a spillo che non ha mai messo e raccoglie la borsa e la valigetta di ogni mattina.

Un ultimo sguardo nello specchio dell’ingresso.

Quella è lei.

Quella che sarebbe dovuta diventare tanto tempo prima.

Finalmente.

Sorride dolcemente alla sua gemella riflessa, la guarda ancora imbrattata e sporca com’è, con quella camicia dalle macchie macabre.

E poi via.

Non le importa.

Che tutti vedano, che tutti sappiano.

Che tutti scoprano chi e cosa è lei.

O chi è stata, di nascosto… sempre.

 

***

 

Note di Phan: scritta con pochissime pretese e scarsa abilità. Abbozzata diverso tempo fa.

 

  
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