Una innocente bugia

“Go Yoko! Go Yoko!” Le sue urla si univano a quelle provenienti dalla televisione, e si udivano dal pianerottolo.
La donna prese un bel respiro e iniziò a salire le scale, pensando alla scena che dovette assistere qualche ora prima
“Questa volta l’hai fatta grossa, vecchio maleducato.”, pensò tra sé, arrivando di fronte la porta di casa Mouri. Bussò ripetutamente, senza ottenere alcun risultato.
La donna si morse il labbro, e spazientita, aprì la porta con decisione, trovandosi di fronte suo marito, il quale era letteralmente incollato allo schermo e fin troppo intento a sbraitare il nome della sua star preferita per accorgersi di Eri.
La Kisaki con passi decisi prese il telecomando adagiato sul tavolino e premette il pulsante ‘off’; Kogoro, che stava intonando il nome di Yoko, non sentì più la base musicale proveniente dalla tv.
Allarmato si alzò, cercando il telecomando, e voltandosi si trovò la figura minacciosa di Eri con il telecomando in mano.
Dalla sorpresa iniziale, il detective diventò serio e furibondo “Riaccendi subito!”
“Altrimenti?” chiese con tono di sfida Eri.
“Non puoi piombare in casa mia e fare quello che ti pare, perciò vedi di riaccendere la tv immediatamente e di andartene così come sei venuta.” sentenziò, accomodandosi sul divano ed accendendosi una sigaretta.
“Punto primo, questa è anche casa mia. Punto secondo, tu non mi dai ordini. Punto terzo, non riaccendo la tv e non me ne vado. Sai benissimo il motivo per cui sono qui” replicò, sedendosi accanto al marito. “Per una volta, vediamo di non gridarci addosso ma di essere ragionevoli.”
“Sono stato ragionevole pure questa mattina, con quel moccioso che gioca a fare il detective.” rispose, emanando nuvolette di fumo.
“Ragionevole non è il termine più adeguato. Lo hai letteralmente sbattuto fuori a calci, quando lui voleva solo-”
“Solo… Solo?” fece un’altra nuvoletta di fumo, per poi ridere. “SOLO?” affermò con tono deciso. “Quel bastardo, dopo aver ottenuto gloria e fama per aver risolto quel mega caso, ha avuto il fegato di presentarsi qui da me per chiedere il permesso di poter stare con la mia bambina?” fece una pausa.
“Ha detto che la poteva rendere felice e bla bla..” riprese a fumare.
“Non è questo che conta? La felicità di nostra figlia, questa deve essere al primo posto.” replicò la donna.
Kogoro la guardò storto. “Appunto. Io voglio la sua felicità.”
“Allora perché non lasci che tua figlia sia felice? Perché hai cacciato Shinichi prendendolo a calci? Ran era a dir poco sconvolta, e non la posso biasimare.”
“Te lo ripeto. Io voglio la sua felicità.” Commentò.
“..Stiamo parlando della felicità di tua figlia, non della tua.”
“Uno che l’ha mollata per mesi e mesi per risolvere uno stupido caso secondo te rappresenta la felicità di nostra figlia?” sbottò, spegnendo la sigaretta nel portacenere.
“Spetta a Ran decidere se-”
“E a noi genitori spetta mettere i nostri figli nella retta via! Quel ragazzo rappresenta tutto tranne che la retta via! È un egoista! Per la sua fama si è nascosto da nostra figlia per mesi e mesi!” sbraitò. “Mia figlia merita di meglio!”
“Nostra figlia. Nostra figlia sa chi la può rendere felice, e che ti piaccia o no è Shinichi ciò di cui ha bisogno.” replicò alzando la voce.
“Tsk” si accese un’altra sigaretta, e sbuffò.
“Ascoltami. Per un volta, metti da parte il tuo orgoglio. Fallo per nostra figlia, te ne prego.”
“Orgoglio?...” scandì il detective. “Come pensi che mi sia sentito quando quel moccioso mi ha rivelato la verità su ciò che stava accadendo negli ultimi mesi? Lui era quel marmocchio e dietro a tutti i casi risolti dal ‘detective in trance’ c’era sempre dietro lui.. Come credi che mi abbia fatto sentire? Ero addormentato da un dannato sonnifero e lui risolveva tutti i casi! Anche se fosse l’ultimo uomo su questa Terra, non permetterei mai e poi mai che mia figlia stia con quel bastardo!”
Si alzò e si diresse verso la camera da letto “Notte Eri. Tieni Ran distante da quel maledetto.”
Eri tentò di controbattere, ma il marito sbatté la porta e si coricò, non rispondendo più alle sue domande.


“AHAAAAAAAAAAA!” Conan si svegliò di soprassalto. “Dannazione, era solo un incubo!”
Si alzò e andò in cucina per bere un bicchiere d’acqua “Credo che lo zietto se la prenderebbe moltissimo se gli rivelassi che tutti i casi risolti finora non sono opera sua.. Sarebbe capace di dividere me e Ran..”
Pensieroso e un po’ abbattuto dal sogno, ritornò in camera, dove con sua sorpresa trovò Kogoro sveglio “Ehi, tutto bene?” gli chiese.
Conan sfoggiò uno dei suoi sorrisi da bambino “Si zietto! Era soltanto un incubo!”
“Ne sono felice.. Ora vedi di riaddormentarti che domani c’è scuola, intesi?” si rannicchiò e concluse dicendo “Devi essere in forma, così potrai dare del tuo meglio e rendere orgogliosi me e Ran.. Proprio come faccio io quando risolvo i casi..”
Conan rimase basito. “Certo. Buonanotte zietto, e scusami” si coprì con le coperte.
Non arrivò alcuna risposta, poiché il detective in trans cominciò a russare profondamente
“Tipico dello zietto.. Sarà meglio lasciargli la sua fama e non dirgli nulla.. Dopotutto è una bugia a fin di bene..” pensò Conan, sorridendo. 


Salve a tutti! ^^
Questa idea mi è venuta dopo la rottura con il mio ragazzo ;)
Kogoro alla fine sarà buono e lascerà Shinichi e Ran vivere la loro storia d'amore, 
ne sono sicura *_____*
Ma sono curiosa di sapere se Shinichi dirà a Kogoro la verità su tutti i casi risolti...
Da un lato, per rispetto, dovrebbe.. Ma dall'altro, Kogoro è orgoglioso e non lo
perdonerebbe mai... Vedremo Gosho che deciderà **
Spero vi piaccia! *^*
Se mi lasciate un commento con scritto ciò che ne pensate ve ne sarei grata T__T
Ringrazio tutti coloro che leggeranno, recensiranno ecc.
Un saluto a tutti e
Peace, Love and ShinxRan 4ever