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Autore: Angel_chan_    26/12/2013    2 recensioni
-Non hai addobbato la casa per Natale?- chiese Alfred mentre Arthur raccoglieva i cocci della tazzina, -No, sono molti anni che non festeggio il Natale...- disse Arthur freddo, abbassando lo sguardo.
Alfred prese il sacco che si era portato dietro e si diresse in salotto, Arthur intanto lo seguì con lo sguardo, notando che dalla sacca uscirono luci, addobbi, palline, calze, insomma tutto l'occorrente per "abbellire" il salotto dell'inglese, -What are you doing?- chiese sorpreso Inghilterra, America dal canto suo sorrise, -Non vedi? Ho deciso di passare il Natale con te England!-
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Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Who is Santa Claus? 

 
 
Arthur aveva raccontato tante volte al piccolo Alfred, di una figura mistica, che ogni anno, a Natale, portava doni a tutti i bambini del mondo. 
Gli occhi di Alfred brillavano al sentire le parole del suo tutore. 
Ogni anno, puntualmente a mezzanotte, Santa Claus portava dei regali alla piccola colonia britannica, ed ogni anno Alfred perdeva l'occasione di conoscere il suo mito. 
 
-Lui per me, è un eroe!- ripeteva sempre ad Arthur, che di tanto in tanto sfoggiava uno dei suoi sorrisi più rari.
Quell'anno però, Alfred avrebbe coronato il suo sogno.
 Conoscere Santa Claus! 
Inghilterra ripeteva sempre ad America, che Santa Claus non si faceva vedere da nessuno, e tanto meno dai bambini. Nessuno doveva sapere della sua presenza. 
Ma la frase non persuase il piccoletto, il quale decise di rimanere sveglio fino all'arrivo del suo eroe, contro la volontà del suo tutore.
 
Arthur dormiva profondamente nel grande letto che condivideva con il piccolo Alfred, mentre quest'ultimo uscì dalla stanza, scendendo le scale che portavano all'entrata, si diresse verso il salotto addobbato per l'occasione natalizia. 
Si sedette sul divano rosso carminio, incrociando le braccia al petto in attesa di Santa Claus. 
L'orologio a muro segnava le 23:55, mancavano cinque minuti al grande momento, ed Alfred era sempre più elettrizzato, ma allo stesso tempo molto assonnato e senza rendersene conto si assopì. 
 
Il rintocco dell'orologio risuonò più volte, nella stanza dove Alfred si era addormentato, il piccolo si svegliò di contro voglia, stropicciandosi gli occhioni azzurro cielo.
Diede un occhiata in giro, sembrava tutto normale, ma la sua attenzione ricadde su di un pacchetto verde, chiuso con un brillante fiocco dorato. 
Sgranò gli occhi incredulo. 
Aveva perso l'occasione di conoscere il suo eroe! 
Sconsolato, la colonia aprì la porta del salotto per dirigersi in camera sua, si stropicciò gli occhi per evitare di piangere, in quanto un eroe non lo farebbe mai. Quando all'improvviso notò una figura appoggiata alla parete, come se volesse origliare. Si avvicinò e gli tirò il lembo della camicia, l'uomo si voltò. 
Aveva una lunga barba bianca, due piccole lenti sul naso, un cappellino rosso con tanto di pompon e... Due enormi sopracciglia? 
 
-Chi sei?- chiese Alfred continuando a stropicciarsi gli occhi, l'uomo sentendosi chiamare in causa, iniziò a balbettare, -Emh... Io? Io sono... Sono..?-, -SANTA CLAUS!- cinguettò America  sorridendo. Dopo alcuni minuti di silenzio, l'uomo con la barba disse, -Si! Io... Sono Santa Claus, lieto di conoscerti Alfred!-, la piccola colonia iniziò a salterellare per la stanza, -Sai anche il mio nome! Oh it is great!- 
 -C-certo che so il tuo nome!- si giustificò l'uomo forzando un sorriso, guardò poi l'orologio da polso che aveva e con aria sconsolata disse, -Vorrei tanto rimare, ma come vedi devo proprio andare! I regali non si consegneranno da soli!- detto ciò aprì la porta dell'entrata, -E' stato un piacere! Buon Natale piccolo!- e si diresse fuori. 
Alfred sorrise, e sbadigliando tornò in camera sua. 
 
***
 
Inghilterra guardò l'enorme orologio a muro, erano le tre in punto. L'ora del tea. Si alzò dalla sua poltrona preferita e si diresse in cucina per preparare la sostanza, che a parer suo, era  come un nettare degli dei. 
Non avrebbe potuto immaginare che i suoi piani natalizi sarebbero stati sconvolti, dall'arrivo di un certo americano di sua conoscenza... 
 
-ARTHIEE!!- ad udire il suo "nomignolo" Arthur sobbalzò facendo rovesciare la pregiata tazzina per il tea, a terra, mandandola in frantumi. Si affacciò alla finestra adirato, -WHAT THE HELL?!- urlò volgendo lo sguardo ad un caro americano vestito di rosso, -Merry Christmas Arthie!- urlò Alfred a pieni polmoni. 
Arthur rosso in viso balbettò, -Stupid yankee, entra o ti prenderai un raffreddore!-, Alfred sorridendo al suo ex-tutore, entrò in casa. 
 
Anche se erano passati molti anni dall'ultima volta che Alfred aveva fatto visita ad Arthur, la casa dell'inglese non era cambiata di una virgola. Sempre così grande e sempre così vuota. 
-Non hai addobbato la casa per Natale?- chiese Alfred mentre Arthur raccoglieva i cocci della tazzina, -No, sono molti anni che non festeggio il Natale...- disse Arthur freddo, abbassando lo sguardo. 
Alfred prese il sacco che si era portato dietro e si diresse in salotto, Arthur intanto lo seguì con lo sguardo, notando che dalla sacca uscirono luci, addobbi, palline, calze, insomma tutto l'occorrente per "abbellire" il salotto dell'inglese, -What are you doing?- chiese sorpreso Inghilterra, America dal canto suo sorrise, -Non vedi? Ho deciso di passare il Natale con te England!- 
Arthur si passò una mano sul suo cuore, un improvvisa sensazione di calore si formò nel suo petto e il solito colore spento del suo viso si accese in rosso vivo, -V-va b-bene, bu..but non voglio che tu mi rovini casa!- disse balbettando. 
 
Alfred sorrise, aveva svolto un gran bel lavoro! Ora il salotto antiquato di Arthur, rispettava tutti i canoni di una tipica stanza natalizia. 
Arthur si guardò in torno, anche se preferiva il suo vecchio soggiorno, questo era molto più carino e accogliente. 
America si sedette vicino al camino e frugando nell'enorme sacca estrasse un pacchetto regalo, -It's time for present!- disse poi porgendo il regalo a Inghilterra, i quale dopo attimi di indecisione prese il regalo e lo aprì. 
Dentro vi era una sciarpa con i colori della Union Jack, sorrise, -Thanks... But, io non ho un regalo per te, I'm sorry Alfred..- balbettò dispiaciuto, America fece cenno all'inglese di alzare lo sguardo. 
Sopra la testa dell'inglese vi era del vischio. 
Arthur divenne rosso fino alla punta delle orecchie, Alfred allora lo abbracciò, -Molto tempo fa, ho dimenticato di ringraziarti... "Santa Claus"- sussurrò all'orecchio dell'inglese per poi baciarlo con delicatezza. 
 
*** 
 
Arthur dopo aver constatato che il piccolo Alfred stesse dormendo, si tolse il capello e la barba, sistemò gli occhiali in una custodia, e si passò una mano tra i capelli dorati. 
Per poco quella piccola peste non lo scopriva! 
 
Merry Christmas, Alfred! 
 
 
_______Angolo autrice______ 
 
Salve! 
Ok ok, non so bene da dove sia uscita sta' roba qua, ma ecco! Colgo l'occasione per ringraziarti caro lettore per essere giunto fin qui. Lo apprezzo molto <3 
In oltre, voglio fare gli auguri a tutti voi, coloro che seguono le mie storie e non. 
Vi ringrazio! 
Allora Buone feste ^_^ 
Alla prossima gente! 
 
  
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