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Autore: ItsGiuliayall    26/12/2013    6 recensioni
"«So cosa pensi di me adesso: che sia vuoto, insulso, stupido…» «…Perfetto.» disse lei, interrompendomi."
In un altro universo parallelo, cosa sarebbe potuto succedere – tra le tante cose - ad un Jared adolescente, ma pur sempre sognatore?
Buona lettura.
Genere: Fluff, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Breve storia ispirata dalla canzone Bright Lights (Love, Lust and Dreams) dei Thirty Seconds To Mars.
Buona lettura.
Giulia.
 
Brights lights, big city.
 
«Ho sognato cose che devono ancora succedere
«Perché non vuoi raccontarmele?»
Scossi la testa: «Perché non capiresti» risposi angosciato.
«Non ti fidi di me?» mi domandò in un sussurro.
La guardai negli occhi, accigliato: «Cosa? Io mi fido di te. Certo che lo faccio, ma non capiresti» risposi determinato.
«Perché pensi che non possa capire?» Chiese quasi senza fiato.
«Perché non cerchiamo le stesse cose. Non ora.» Mormorai. «Abbiamo ancora così tanto da fare: vivere, imparare, osservare, bruciare, con gli occhi che osservano il cielo…» sussurrai affannato.
Era quanto di più difficile mi fosse mai capitato di dire.
«Jared… Non riesco a seguirti. Spiegati meglio.» Mi disse implorante.
Scossi la testa, afflitto. «Me ne sto andando, ma mi sento come se fossi già partito ieri.» Sussurrai, prendendole il viso tra le mani. Poggiai le mie labbra sulle sue, baciandola gentilmente.
«In che senso?» Chiese.
«Nel senso che già sento la tua mancanza.» Dichiarai tristemente.
Notai che trattenne il fiato per qualche secondo, prima di iniziare a piangere.
«E’ tutto così confuso…» sussurrò in lacrime, appoggiando le sue mani sulle mie. «Così…»
«Brutale?» La interruppi, lasciandomi scappare una risata incontrollata.
Lei mi guardò negli occhi, confusa. «Aiutami a capirne di più, Jared. Perché vuoi andartene?» Domandò disperata e sgomenta. «Ho… Ho fatto qualcosa?» Chiese alzando il tono di voce.
Scossi la testa, accarezzandole il viso. «Lascia che ti baci» sussurrai, avvicinando ancora la mia bocca alla sua. Lei fece un lieve cenno con la testa e lasciò che le mie labbra coprissero le sue.
Inspirai a fondo il suo profumo e il suo sapore. E feci – per l’ultima volta – l’amore con lei.
 
«Non hai ancora intenzione di parlarmi?» Mi chiese flebile.
Le baciai la fronte, inalando a fondo i suo profumo ancora più forte dopo aver fatto l’amore.
«Perché mi fai questo, Jared?» Domandò sbigottita. «Non lo vedi che sto male? Vuoi andare via e io non so cosa fare; non so dove vuoi andartene; non so se mi vorrai ancora con te…»
Le posai una mano sulla bocca, zittendola.
«Ti ricordi quando ti ho portata fuori la prima sera?» le domandai, sorridendo al ricordo. Lei annuì, soffiandosi il naso: «Mi avevi portato a mangiare un panino e mi ero sporcata tutta con la salsa» disse indispettita. Mi lasciai scappare una risata e si unì anche lei. L’ultima risata spontanea e piacevole.
«Non mi sembravi così dispiaciuta quando ti pulii» aggiunsi, accarezzandole il seno. Lei trasalì.
«Eri così bella quella sera che tutti ti guardavano…» sussurrai e la sentii rabbrividire di nuovo.
«A dir la verità fissavano tutti te» ribatté divertita. Sorrisi debolmente e le baciai il collo.
«Tutto questo ridere, combattere contro il vuoto che mi sta divorando, scopare per l’ultima volta con te… Tutto questo è il prezzo che devo pagare» sussurrai, stringendola più forte a me. Lei si lasciò abbracciare. «Non te ne andare» mormorò, lasciandomi un tenero bacio sul petto.
«Mi trasferisco a Los Angeles.»
Lei si girò, guardandomi negli occhi. «Non guardami così» la supplicai, accarezzandole il viso. Lei si scostò furente: «E me lo dici adesso? Perché Jared!?» Esclamò esasperata.
«Perché voglio viaggiare; voglio conoscere persone; voglio ispirarmi a loro e insegnare agli altri. Perché ho dei sogni. Perché ho bisogno di provarci» risposi determinato, desideroso che lei capisse.
«Non ti basto?» Singhiozzò.
«Non ora. Non adesso che siamo così giovani. Abbiamo ancora tanto da vivere, non ho intenzione di costruirmi qui, da solo, le mie mura.» Ribattei.
Mi guardò per molto, prima di sospirare e coprirsi il viso con le mani.
«Ho sognato… Guardami. Volevi sapere cosa ho sognato? Ho sognato delle luci brillanti , una grande città. Ho sognato che camminavo per le strade di quella città. Ho sognato me stesso in continua lotta per i miei sogni. Perché io vivo per scappare» sussurrai, prendendole le sue mani tra le mie. «Mentre tu, tu sogni l’amore» aggiunsi guardandola nel profondo dei suoi occhi.
Lei sorrise amaramente, e mi accarezzò il volto con una mano. «Dov’è andato il mio angelo?» bisbigliò a se stessa. Abbassò lo sguardo e la mano sul lenzuolo.
«So cosa pensi di me adesso: che sia vuoto, insulso, stupido…»
«…Perfetto.» Disse lei, interrompendomi.
Vacillai, commosso per quella semplice ma profonda parola. Aveva capito…
Alzai lo sguardo e ritrovai il suo. «Ricordati sempre che tu sei l’unica» dissi, baciando delicatamente le sue labbra gonfie a causa dei miei ultimi assalti amorosi.
«Grazie per aver capito.»
 
 
«Ti dimenticherai di me.» affermò dopo qualche minuto, ancora tra le mie braccia.
«In un giorno nuovo, in una nuova età, troverai un nuovo volto e io avrò una nuova posizione nel mondo: totalmente diversa da adesso. Tu avrai un nuovo amore di cui ne farai la tua nuova droga. E un giorno, forse, ci ritroveremo e ci sarà un nuovo me e un nuovo te. E chissà… forse un nuovo noi» mormorai nel suo orecchio, sfiorandole il volto con le labbra.
«Ci rivedremo?» Chiese speranzosa.
«Un giorno, forse, ci incontreremo ancora» risposi baciandola.
 
 
 
 
 
 
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…Ma questa sarà un’altra storia!
 
Buona sera dolcezze! Finalmente -dopo tanto, troppo tempo-, ecco qui qualcosa di nuovo da parte mia. Come al solito non so cosa sia. Questo breve scenario è stato la prima cosa che mi era saltata in mente la prima volta che ascoltai Bright Lights, Big City.
E’ corto, ne sono consapevole. Ma è un piccolo regalo per chi ancora mi segue, anche se sono un continuo tira-e-molla. 
  
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