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Autore: greenljght    27/12/2013    4 recensioni
"Avete presente quando dicono “vivere sotto i ponti come i barboni”? Molto spesso la gente ci scherza sopra, ma Ashton non ci trova niente di divertente" [...] "-Non sopportavo più vederti morire di freddo- continuò."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bridge.




 
 
Diede un calcio all’ennesimo sassolino che, rotolando giù per la riva, scomparve tra le acque del ruscello; ripiegò la coperta fatta di carta di giornale recuperata dalla strada e si sistemò i pantaloni strappati, che con quelle prese d’aria, lo facevano rabbrividire in quel freddo inverno.
Avete presente quando dicono “vivere sotto i ponti come i barboni”? Molto spesso la gente ci scherza sopra, ma Ashton non ci trova niente di divertente, dopo che la famiglia lo abbandonò per svariati motivi che non voleva ricordare, cercò una casa, ma l’unico luogo che sembrava ospitarlo era tutto, forche essa.
Ogni giorno guardava le persone che camminavano sul quel ponte; coppie che mano nella mano si scambiavano parole dolci, anziani che come il primo giorno si amano alla follia e cani che un po’ come lui, scorrazzano solitari tra le vie della città.
Si era ripromesso che prima o poi avrebbe cambiato stile di vita, ma non poteva semplicemente scoccare le dita ed essere avvolto da una luce abbagliante che lo avrebbe trasformato in un ragazzo pulito, profumato e elegante, sarebbe stato troppo semplice, ma lui continuava a sperare di essere catapultato dentro una favola tutta rosa e spumeggiante dove avrebbe potuto fare ciò che voleva.
In fondo non cercava nulla di che, da mangiare non si preoccupava troppo, ogni giorno un anziano fornaio gli portava qualche pagnotta di pane del giorno prima e una bottiglia d’acqua; si è sempre chiesto come una persona si potesse prendere carico di lui… forse per compassione pensava.
Cercava solo compagnia, gli mancava davvero tanto chiacchierare, ridere e scherzare, confidarsi, scambiarsi quegli sguardi che si potevano trovare solo tra due persone che si volevano bene, giocare, sorridere, abbracciare; gli manca non sentirsi solo.
Quando si è soli, i giorni passano con monotonia, i secondi sembrano ore e a lui non importava quante volte le anatre vanno da una riva all’altra del ruscello; si preoccupava solo di osservare le persone che lo circondano, per sentirsi un po’ integrato in quella vita sociale che adesso non gli appartiene più.

 
 
 
-Qual è il tuo caffè preferito?- disse il ragazzo sedendosi di fianco ad Ashton.
Lui lo guardò in modo strano, qual è il suo caffè preferito? E a lui che importava?
-Tranquillo,  è per un sondaggio- rispose l’altro sorridendo.
-Il cappuccino- disse il moro stringendosi le gambe al petto per il troppo freddo, il biondo fece uno sbuffo divertito e dopo aver urlato un grazie si rincamminò sulla strada cosparsa di foglie secche.
Guardò quel ragazzo allontanarsi e nel mentre scosse la testa con fare negativo, ma con il sorriso sulle labbra.
Un sorriso sincero, uno dei pochi che affioravano sulle labbra di Ashton; quella piccola conversazione gli fece tornare il buon umore, significava che, anche se era l’ultima persona al quale a uno poteva importare, qualcuno si interessava di lui.
Questa volta era solo per un sondaggio, ma in qualsiasi modo non era una persona indifferente come lui credeva, si vedeva, ed era anche “sgargiante” in tutta quella monotonia di passanti che andavano avanti e indietro per la città di Sidney.
Scorse da lontano Jeffrey con in mano due baghette e si stupì di come la sera calò sulla città portandolo ad ora di cena, era stato così preso da quella conversazione che ripeteva e ripeteva le parole dette con quel ragazzo biondo e sperava vivamente di ritrovarlo in giro, per scambiare due chiacchiere.
L’uomo si sedette di fianco a lui e, strappando un pezzo di pane, glielo porse gentilmente, almeno non era come Peeta in Hunger Games che lanciò il cibo a Katniss.
Rise a quel suo pensiero, adorava quel film.



 
-Vieni con me- il ragazzo porse la mano al moro, il quale non tardò ad afferrare e con quell’aiuto, si tirò su.
-Luke dove andiamo, è tardi, non c'è nessuno in città adesso- il biondo sorrise raggiante e tirandolo per la mano iniziarono a correre fregandosene delle poche persone ancora sveglie a quell’ora così notturna.
Fecero il giro dell’isolato e quando ritornarono al ponte Ashton si incupì, dispiaciuto che fosse già finito, ma con sua grande sorpresa Luke non arrestò la corsa e continuò per la sua strada tirandolo ancora per la mano, per quel nodo che non volevano più slegare, e tra risate e sorrisi, le luci sgargianti di Sidney li inghiottirono.
Insieme guardarono l’infinità di alberi di Natale appena messi nel giardino degli abitanti, ammirarono le luci intermittenti delle decorazioni appese agli importanti edifici, indicavano qualche ornamento lucente che non avevano mai visto fino ad ora, si divertivano, si divertivano come due amici di vecchia data, ma loro si conoscevano solo da qualche settimana.



 
Come il primo giorno Ashton calciò un sassolino che finì in acqua; quel giorno Luke non si era fatto vivo e al moro mancava tanto la sua compagnia, gli mancava parlare delle cose più futili e più intime, gli mancava incontrare le sue mani con quelle del biondo, gli mancava cercare i suoi occhi tra le persone, gli mancava fare la loro solita corsa per la città all’una di notte, gli mancava guardare il sopracciglio destro di Luke che si alzava quando vedeva qualcosa di strano, gli mancava solo e solamente lui e la sua anima allegra che lo trasportavano in un mondo fatto di frasi e voglie meravigliose che non vedeva ne sentiva da tanto.
Alzò il viso al cielo, e fu li che li vide, due iridi azzurre che lo scrutavano divertito da sopra il ponte ed Ashton sorrise, sorrise perché pensava che si fosse dimenticato di lui, sorrise perché adesso c’era Luke  e non più ciottoli di varia forma che continuamente venivano gettati in acqua per la troppo ansia di essere abbandonato di nuovo.
E si ripresero per mano, quello era il loro momento, il momento dove ci sono solo Ashton e Luke, Luke ed Ashton a riempire il vuoto che c’è dentro ognuno di loro.
Quel vuoto che tutti hanno e può essere riempito solo da quell’unica persona, tanto importante, tanto amata, tanto desiderata e così grande da combaciare perfettamente con quel buco che abbiamo.
Si presero per mano davanti a tutti e finalmente si sentivano completi; percorrevano le strade di Sidney senza meta, ma prima o poi tutto deve finire e quando Ashton scorse la struttura in legno da lontano si fermò un attimo provocando quel sopracciglio alzato che al moro piaceva tanto di Luke, ma lui con fare negativo sorrise e lanciò avanti il piede destro e poi quello sinistro, continuando a camminare.



 
Luke si stingeva nel letto, sentiva le finestre fischiare dal troppo vento e gli sembrava di stare in una gigantesca pentola a pressione; guardava le finestre con odio e non riusciva a dormire, quel sibilo gli entrava in un orecchio, faceva un vortice nella sua mente, e usciva dall’altro.
Ashton lo abbracciava da dietro, facendo combaciare il suo petto con la schiena del più piccolo, e gli dava qualche bacio sulla spalla destra per tranquillizzarlo, ma Luke anche se partecipe a questa dimostrazione di affetto continuava a guardare le finestre.
Per fortuna del ragazzo quel rumore assordante durò ancora per poco e si girò verso il moro che si stava quasi per addormentare, ma bastò una carezza sul braccio destro a farlo risvegliare dal suo dolce dormire e farlo sorridere.
-Non sopportavo più di vederti li sotto- spiegò il biondo in un sussurro  accarezzando la guancia di Ashton, il quale chiuse gli occhi a quel contatto.
-Non sopportavo più di vederti morire di freddo- continuò.
-Non sopportavo più di vedere la tristezza nei tuoi occhi quando non c’ero io- e la mano passò sul suo braccio.
-Non sopportavo più di non averti qui con me- e lo scorrere delle dita finì per poi concentrare le sue iridi azzurre in quelle verdognole di Ashton, e tutto quello che il moro poté fare fu mormorare un “grazie” allargando i bordi delle labbra in un enorme sorriso che coinvolse anche Luke.
Il biondo si accoccolò meglio tra le braccia del più grande e inspirò quell’odore inconfondibile che apparteneva all’unica persona che amava; sorrise e gli stampò un bacio sul collo, ma quelle labbra non si richiusero tanto facilmente perché Ashton lo travolse in un bacio fatto di emozioni, di gioie e di ricordi trascorsi in quei pochi mesi.

 
 
 
-Oh, grazie- disse il moro accogliendo tra le sue mani fredde il contenitore cilindrico caldo che conteneva la bevanda.
Si sedette su tavolo della cucina mentre guardava Luke posare le buste sul bancone e prendere anche lui il suo infuso.
Ashton fece un sospiro di sollievo e si lecco le labbra, il biondo sorrise spontaneamente mentre sorseggiava il suo caffè e guardava come il più grande si sbaffava in un batter d’occhio il contenuto del bicchiere.
-Te ne sei ricordato- esclamò Ashton con gli occhi che brillavano dalla contentezza, non assaporava quell’espresso da tanto tempo.
Luke si avvicinò al moro e posando il bicchiere disse –Non era un sondaggio- per poi scoccargli un bacio sulla guancia e correre su per le scale lasciando da solo un Ashton confuso; quando capì, Luke poté sentire le sue risate dal piano superiore e un rumore vuoto di un Ashton intento a correre su per le scale.

 










 
aaaaaaw mi sono divertita un mondo a scriverla ugvreoifgve
No davvero, sono pazza dei Lashton, è già la seconda che pubblico e i miei
film mentali me li faccio sempre su di loro.
Volevo chiarire un punto della os che potrebbe sembrare difficile da capire:
"
ma in qualsiasi modo non era una persona indifferente come lui credeva, si vedeva, ed era anche “sgargiante” in tutta quella monotonia di passanti che andavano avanti e indietro per la città di Sidney."
intendo dire che la prima persona che si notava quando si
percorreva quella starda era lui, è come se fosse l'unico ragazzo ad una festa vestito
di un giallo sfosforescente mentre tutti sono vestiti in nero, non so se ho reso HAHAHAHAH
comunque boh, che ne pensate? io la trovo molto dolce neiwrfow
e come al solito Luke mi inspira coccolosità da lontano uu
direi che qui ho finito e se volte dirmi qualcosa recensite c:
fa sempre piacere trovare una recensione e poi boh, se anche voi avete delle os/ff o altro
mandatemele che così le leggo (:
-Baci, il Bradipo.
 
P.S. se vi interessano le altre os che ho scritto sui 5sos ecco a voi i link c:
Fogged windows
Orange
Lego life
  
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