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Autore: Love_Free    27/12/2013    1 recensioni
Ogni volta che lo vedo mi batte forte il cuore; vorrei andare lì, abbracciarlo, baciarlo, amarlo...
Ferma! Non posso innamorarmi, non voglio innamorarmi!
Troppe coppie che fingono di amarsi e troppi single innamorati.
Che fine hanno fatto gli amori di una volta? Quelli fatti di fughe romantiche, di notti insonni passate a pensare al mio "Lui", di coprifuoco infranti per passare la notte insieme... Che fine hanno fatto?
No, non voglio un'amore fatto di finte promesse, di baci falsi, e di promesse non mantenute.
Voglio un'amore fatto di risate, di fiducia, di guerre per continuarsi ad amare.
Non voglio un'amore moderno, di quelli finti. Voglio un'amore vero, come quelli dei film, come quelli dei miei nonni. Voglio un'amore vecchio, perchè alla fine gli amori vecchi, quelli di una volta, sono i più appassionanti e i più romantici...
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1

Ultimo giorno di scuola. Che bellezza!
La campanella suona e velocemente esco dalla classe, andando incontro alla mia migliore amica.
"Ehi!" mi saluta.
"Ehi!"
"Allora, com'è stato l'ultimo giorno di lezioni?"
"Mmh, al solito. Noioso e stancante. A te?"
"Non molto diverso dal tuo. Però sono riuscita a far visita al preside nell'ultima ora." Dice indifferente.
Clara, ragazza alta, bionda, viso da angelo, è la mia migliore amica. E' fantasticamente bella, infatti tutti, troppi ragazzi della scuola le vanno dietro. Quando prima ho detto "viso da angelo", non stavo scherzando! Questa ragazza, a prima vista innocente e timida, è tutto il contrario di come si fa vedere. E' una casinista nata, non fa mai i compiti, prende note su note, va troppo spesso dal preside, ed è stata bocciata in terza liceo. Chiaramente, essendo la mia migliore amica, non mi stupisce il fatto che sia andata per l'ennesima volta dal preside; c'è addirittura chi la definisce una troia, ma ovviamente sono solo voci.
"E come avresti fatto?" domando io
"Ho leggermente mandato a fanculo il prof."
"Che c'è di nuovo? L'hai già fatto mille volte!"
"Bhe si, ma a quanto pare è maleducazione dire che è un figlio di zoccola!"
"Clara!"
"Che c'è?"
"..non smetti mai di stupirmi.."
Chiudo l'armadietto e ci dirigiamo verso l'uscita della scuola.
Lì accade la stessa scena che tutti i giorni, finita la scuola, sono costretta a subirmi.
Quel coglione figo del ragazzo della mia migliore amica ci viene incontro; poi devo aspettare quei due minuti in cui si limonano animatamente, dopodichè, posso avere l'onore di rivolgergli la parola.
"Ciao carina" Mi dice con quella aria strafottente.
"Ciao Harry.."
"Quanto entusiasmo che abbiamo oggi!"
"Beh sai, quando vedo te mi viene sempre un po' di mal di stomaco."
"Simpatica.."
"La cosa è reciproca."
"Ragazzi! Possibile che non sapete salutarvi con un semplice ciao?" interviene Clara.
Cerco di chiudere subito la conversazione, passando subito alle cose importanti.
"Io devo assolutamente andare, mia madre ha detto che devo tornare direttamente a casa perchè c'è un'annuncio che deve farci, robe così. Però pomeriggio sono libera, e ci possiamo vedere!"
"Fantastico! Ti mando un messaggio per  decidere l'ora."
"Perfetto, a dopo Clara."

"Buon Natale dolcezza"
"Buon Natale Styles.."

Mi incammino verso casa, e in pochi minuti arrivo a destinazione.
Entrando in casa noto un particolare che non avevo mai visto prima: ordine.
In casa mia non c'è mai stato ordine, anzi, penso che mia madre non sappia nemmeno cosa voglia dire la parola "ordine".
C'è sempre stato un casino madornale, oggi invece, la casa sembra un'altra. Lascio la cartella vicino al tavolo del soggiorno e vado in cucina per chiedere spiegazioni.
"Mamma."
"Ciao tesoro!" Mi viene incontro baciandomi. "Com'è andata la scuola?"
"Bene.. " Da quando mi chiama così? E da quando mi chiede della scuola? Ok, qui c'è qualcosa di serio che non va.                                                                       "Come mai la casa è così in ordine?" domando diretta.
"E come mai mi chiami tesoro?"
Per un momento si blocca, poi si lascia andare sulla sedia, rivelando la sua vera identità, cioè quella di una madre single e sfacciatamente moderna. Il che mi fa rilassare per qualche istante.
"L'altro giorno ho sentito un collega per telefono, è un collega molto intimo e mi ha fatto una proposta, perciò ho dovuto accettare, anche perchè gli dovevo un favore."
"Anna?"
"Si, lei."
"Mi sta simpatica quella donna. Che tipo di proposta ti ha fatto?"
"Lei e il marito staranno fuori per un paio di mesi, e non volevano lasciare il figlio da solo..." 
Oh no, no ti prego. So già dove vuole arrivare.
"...perciò mi hanno chiesto se poteva stare da noi.."
"No! No no no no! Sai che Louis mi sta antipaticamente sulle palle!"
"Usa termini meno difficili! E poi, non mi interessa, farai uno sforzo. Loro sono sempre stati gentili con noi, dobbiamo ricambiare!"
"Mamma!"
"Saranno solo un paio di mesi. E poi non sarai da sola, tra qualche giorno arriverà anche il ragazzo che lavora da me. Starà qui anche lui un paio di mesi."
"Chi, quel ragazzo di cui parli sempre? Non mi ricordo nemmeno il nome! Anzi, sono abbastanza sicura di non averlo mai visto."
"Vuol dire che lo incontrerai. Arriverà il 25 mattina."
"Mio dio..."
"Su, niente storie! Al lavoro, devi darmi una mano a preparare la tavola."
"Chiedi meno favori da ora in poi!" Le urlo dalla cucina.
Sospirando, prendo i piatti e comincio a disporli sulla tavola.
Che strazio.
Il campanello della porta suona. Sento mia madre urlare di gioia e di eccitazione. Che ha di strano quella donna?
La porta si apre e la sua voce cristallina penetra nelle mie ossa, facendomi venire i brividi. Alzo gli occhi al cielo, sapendo l'effetto strano che quel ragazzo mi fa.
Capendo che i prossimi mesi saranno i più difficili della mia vita, non mi resta altro che affrontare la cosa. 
Arrivo in soggiorno e subito i miei occhi incontrano i suo, mentre una scarica elettrica mi percorre tutta la schiena.
Ce la posso fare!

 

  
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