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Autore: Tenera Avril    28/12/2013    2 recensioni
Venere..una giovane ragazza stata rinchiusa in un collegio per ben undici anni finalmente ritorna a casa e riabbraccia la sua adorata famiglia,ma spiacevoli cose incominceranno a succedere nellav vita della ragazza,è sarà coinvolta da due sentimenti che non saprà proprio distinguere,l'amore e l'odio che prova per il giovane Nicolas.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Erano  appena le 6:00 del mattino ,il sole stava spuntando fuori dalle montagne e incominciò a illuminare il collegio di New York.Il sole sboccava in ogni stanza,piccole strisce di luce entrarono nella stanza di Venere..una ragazza di appena diciasette anni,dai lunghi capelli biondi, un biondo spento,quasi cenere,i capelli scendevano lungo il cuscino, e la ragazza sentendo la fastidiosa luce si girò dall'altra parte del letto coprendosi con il grosso piumone.
Dopo circa un'ora suonò la sveglia delle 7:00 , suonò per un paio di volte finchè la ragazza non la spense, e fu costretta ad alzarsi.Quello sarebbe stato il suo ultimo mese lì in quella scuola, e finalmente dopo undici anni poteva uscire e tornare a casa. La ragazza così si lavò e si vestì in fretta e furia, visto che ormai era tardi così: "Cavolo è tardi!!" Disse la ragazza correndo per i corridoi,ma poi finalmente arriva alla sua classe "Eccomi!" esclamò la bionda.
"Finalmente signorina!"  Ribatte la prof con un tono molto severo.
Venere si mise accanto a Taiga la sua migliore amica e così incominciarono le lunghe ore di lezione,che sembravano non passassero mai..Venere non faceva altro che pensare al suo ritorno a casa , era impaziente di rivedere la sua famiglia,la sua mamma, la sua sorellina e i suoi nonni , ma purtroppo l'unico che non poteva incontrare era suo padre..l'aveva abbandonata quando aveva circa due anni e non lo ha mai conosciuto,anche se le sarebbe piaciuto passare del tempo con lui.

Passò circa un mese,e finalmente Venere prese tutta la sua roba e la sistemò nelle valigie,era il momento di ritornare a casa,anche se le dispiaceva un po lasciare le sue amiche,dopo tutto ci aveva passato la sua infanzia lì,però non poteva dire di aver passato dei bei momenti..si era sempre sentita in gabbia e finalmente poteva essere libera!Libera di fare tutto ciò che voleva,e così la ragazza attendeva impazientemente l'arrivo di sua madre,finchè poi non sentì bussare al campanello: "Sono la madre di Venere Montenegro!" Le suore la fecero entrare,e lei appena la vide le saltò addosso: "Mamma!" disse la ragazza sorridendo "Tesoro mio , ora torni a casa" rispose la madre felice mentre la stringeva,e poi firmò il foglio di ritirò e la riportò a casa.

La ragazza appena tornata a casa,scese dall'auto e in fretta e furia entrò dentro la casa abbracciando i suoi famigliari: "Quanto mi siete mancati!"  "Oh anche tu" disse sua nonna mentre se la coccolava tutta.Venere quella sera aveva deciso di festeggiare insieme alla sua famiglia per il suo ritorno,così suo nonno si procurò dello spumante e dei dolci "Brindiamo al ritorno di Venere!" disse suo nonno ridendo mentre la ragazza divenne subito rossa,ma era felice di stare con la sua famiglia,e aveva tanta voglia di stringere nuove amicizie.La mattina dopo la casa era completamente sotto sopra,non si capiva niente tra cartoni e i giocattoli della sua sorellina,così la ragazza appena si svegliò mise in ordine la casa,poi decise di uscire insieme a sua madre e andare al mercato a comprare della roba natalizia..si perchè tra poco sarebbe stato Natale,e voleva passarlo nel migliore dei modi così andò con lei a fare spese.
Mentre le due passeggiavano per la città,Venere andò a scontrarsi con un ragazzo,doveva avere circa sui venti anni..Il ragazzo la guardò un po irritato "Attenta a dove cammini ragazzina!"  Venere lo guardò con fare un po nervoso "Ragazzina a chi?!e comunque dovresti essere più gentile!" il ragazzo la guardò e senza dire nulla se ne andò, ma Venere notò che dalla tasca gli cadde un foglietto dove c'era segnato il suo numero di telefono e il suo nome,però era troppo tardi per raggiungerlo,era già scomparso,così di sera prese il biglietto e il cellulare "Mmm...Nilocas...Nicolas Carter..quindi è così che ti chiami.." disse la ragazza mentre stava avviando la chiamata,e stranamente sentiva il cuore battere forte,ma ormai non poteva tirarsi indietro: "Pronto?" rispose Nicolas dall'altra parte "Ehm ciao..Nicolas sono la ragazza con cui ti sei scontrato oggi"  "Ah e come fai ad avere il mio numero?!" chiese il ragazzo con fare nervoso "Bhe hai perso il bigliettino con il tuo numero di cellulare..volevo dartelo ma tu eri già andato via"  "Tsk..d'accordo domani se hai tempo ci incontriamo al parco"  "D'Accordo...a domani" i due staccarono la chiamata..quel ragazzo era molto strano,era antipatico e scorbutico,o meglio Venere la pensava così..ma l'aveva affascinata molto,era rimasta incantata dai suoi occhi azzurri che sembravano ghiaccio..era curiosa di conoscerlo di più di rivederlo...
  
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