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Autore: NegativeCreep    28/12/2013    3 recensioni
E' la prima storia che scrivo, spero che vi piaccia. Grazie in anticipo se la leggerete.
Ora sentiva un ticchettio di sottofondo, era quasi inudibile, doveva sforzarsi per sentirlo.
Poi, improvvisamente, un forte segnale acustico proveniente dalla sala.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La porta d'ingresso piano si aprì, da sola.
Giacomo stava sonnecchiando sul divano e quasi non udì lo scricchiolio.
Però poi la porta si richiuse sbattendo forte, e Giacomo sussultò.
"Amore..? Sei tu?"
Sperava fosse Laura, che tornava a casa dal lavoro.
Ricordava di aver lasciato accesa la tv, di essersi addormentato dimenticandosi di spegnerla.
Invece ora era spenta.
"Amore, sei tornata a casa? Hai spento tu la tv?..."
Sembrava che non ci fosse nessuno, però Giacomo insistette.
"Laura, per favore, dimmi che ci sei! Ora vengo in camera a controllare..."
Si alzò, si stropicciò gli occhi e si mise goffamente a camminare verso la camera da letto.
"Laura, amore?"
Parlare, chiamare sua moglie, gli dava un senso di sicurezza. Non gli piaceva il silenzio, in queste situazioni.
Arrivò in camera; non c'era nessuno.
Il letto era fatto, però non si ricordava di averlo fatto. Certo, avrebbe dovuto, ma non l'aveva fatto. Aveva passato la giornata a vedere la tv e mangiare.
"Magari è passata da casa, mi ha visto dormire sul divano, ha visto il letto sfatto... Si è arrabbiata e dopo aver sistemato un po' se n'è andata dai suoi genitori, forse si è stancata di me..."
Si buttò sul letto di schiena.
"Che vita di merda."
Poco dopo aver pronunciato quelle parole, udì uno scricchiolio provenire dalla sala.
"Laura?! Laura, cazzo!"
Si mise lentamente a sedere.
Ora sentiva un ticchettio di sottofondo, era quasi inudibile, doveva sforzarsi per sentirlo.
Poi, improvvisamente, un forte segnale acustico proveniente dalla sala.
"Che cazzo succede!?"
Si alzò di scatto, prese la mazza da baseball che era affianco al comodino e senza rendersi conto che era sporca di sangue corse in sala.
La tv si era accesa e lo schermo era rosso. Il segnale acustico gli perforava le orecchie, era forte e acuto.
Cercò il telecomando, ma quel rumore gli confondeva le idee, gli impediva di pensare.
Allora scagliò un forte colpo con la mazza da baseball contro la tv, che si ruppe. Il rumore cessò.
"Che cazzo sta succedendo in questa casa?!"
Appoggiò la mazza accanto al divano e si mise le mani tra i capelli.
Ora il silenzio gli piaceva.
Si stava calmando, si stava guardando intorno, la luce era molto bassa. Strano, non era mai stata così bassa.
Gli cadde lo sguardo sulla mazza da baseball e si accorse che era sporca di sangue.
"...EH?"
Si avvicinò per vederla meglio. Non l'aveva mai usata per uccidere o ferire qualcuno.
"No, no. Non è possibile."
Di nuovo il ticchettio.
Più forte.
Rumore di passi in camera.
"Sto sognando... E' un incubo sicuramente..."
Riuscì a prendere coraggio, impugnò la mazza e tornò nuovamente in camera da letto.
Niente, nessuno.
Solo una fioca luce rossa che non si ricordava di avere acceso.
"Sto impazzendo, bene..."
Ora non sapeva che fare.
Gli venne l'idea di controllare nell'armadio.
Tenendo la mazza saldamente in mano si avvicinò alle ante, cercando di non fare rumore.
Era sicuro che ci fosse qualcuno lì dentro.
Si sentiva strano, forse era impazzito.
Senza aprire l'armadio, essendo sicuro che ci fosse qualcuno, scagliò un forte colpo al centro, tra le due ante.
Sì, c'era qualcuno: Laura.
Cadde per terra a peso morto.
“Oh cazzo, l'ho uccisa!”
Mollò la mazza e si chinò per guardare sua moglie, capire se era viva.
Era morta, era fredda, ma non era stato lui ad ucciderla.
Era morta da un po'.
Il viso era ricoperto di sangue secco.
Gli occhi sbarrati erano ancora più azzurri del solito.
“Oddio... Amore...”
Realizzò che il sangue sulla mazza era quello di Laura.
Le controllò la testa, le spostò dolcemente i capelli e vide il segno della mazza.
Era stato un colpo forte.
Giacomo sentì le lacrime scendergli dagli occhi e percorrergli le guance.
“E' un incubo, sto sognando...”
Sentì di nuovo quel ticchettio, quel maledetto ticchettio.
“Stavolta non mi scappi, stronzo!”
Si alzò di scatto, fece per prendere la mazza... Ma la mazza non c'era più.
Pensò di averla messa da qualche altra parte, e si guardò intorno.
Non c'era.

“Deve essere rotolata sotto al letto...”

Passi che provenivano dalla sala.

Si avvicinò al letto, si piegò, la mazza non c'era.

Passi.

“Che cazzo sta succ-”

Un colpo secco.

Un corpo che si affloscia sul pavimento.

Sangue.

  
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