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Autore: delilahs    28/12/2013    1 recensioni
I solemnly swear that I am up to no good.
Travis e Connor Stoll, Percabeth and jokes, what else?
"Per un terribile istante, mentre Connor alzava il cilindro e Travis lo apriva, Percy pensò che volessero buttarle una mina di fuoco greco addosso, e si slanciò verso di loro. Era parecchio lontano, ma la sua vista gli permise di vedere quello che non avrebbe mai osato desiderare. Lentamente, dal tappo del cilindro fuoriuscì una zampetta, due, tra, quattro, fino a quando otto zampette pelose sbucarono del tutto, guidate da otto schifosissimi occhietti giallastri.
L'animaletto prese la rincorsa, spiccando in un salto che sembrò durare un eternità. Atterrò sulla spalla di Annabeth in un battito di ciglia e prese a zampettarle sul collo, con altri suoi compagni alle calcagna."

[Tra lo scontro finale e l'eroe perduto][Campo mezzosangue][Percabeth]
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Travis & Connor Stoll
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marauder


Con tutti contro, ma io con te e tu con me.

 


Percy camminava tranquillo verso il lago, i capelli scompigliati dal vento e gli occhi verde acqua brillanti. La maglietta arancione del campo mezzosangue cadeva sul jeans logoro e stracciato. Il ragazzo si divertiva ad alzare piccole onde che andavano a infrangersi sulle canoe di legno, facendo imprecare i dodicenni che cercavano di governarle. 
Lungo la strada Percy incontrò Clarisse e Chris, che ridevano vicinissimi a mezzo metro dalla riva. Con un sorriso vispo, Percy fece alzare due onde che li presero in pieno, facendoli scivolare l'uno sull'altro; poi corse via a rotta di collo, schivando un coltellino fiacco da parte della figlia di Ares.
Quando arrivò in fondo al lago, dove gli alberi più temerari si spingevano a sfiorare la striscia di sabbia umida e i pegasi nitrivano tranquilli, scorse Travis Stoll, della casa di Ermes. Rideva furtivo, portando un grosso cilindro di legno. Forse fuoco greco. O qualche scherzo. Sempre ridendo, si avvicinò a suo fratello, Connor, che stava parlottando con una loro sorella. Percy non l'aveva mai vista prima, dimostrava tredici anni, e aveva una faccia che il ragazzo pensò somigliasse - e qui non prendetelo per pazzo- ad un furetto. Con un sorrisino birbante sul volto scarno, la ragazzina sgattaiolò nel bosco, indicando un punto poco lontano. I fratelli la seguirono, cercando di non scuotere troppo il cilindro, e si nascosero da qualche parte. 
Percy scosse la testa, divertito, mentre alzava la mano per salutare una figura poco lontano. Quest'ultima si ingrandì improvvisamente mentre correva verso di lui. Il figlio di Poseidone ebbe appena il tempo di sospirare prima di ritrovarsi una quintalata di segugio infernale addosso, con seguente bava.
"Buona, buona!" soffocò, mentre con le mani scivolose cercava di allontanarla. Alla fine, dopo essersi divincolato, vide accanto al cane un enorme osso di plastica rosa fluo. Lo prese in mano, emettendo un verso di disgusto -SQEAK- fece l'oggetto. Facendolo girare, lo lanciò poco lontano, facendo in modo che rimbalzasse sulla battigia -SQUEAK SQUEAK-. La signora O'Learly si lanciò all'inseguimento -BAU BAU BAU- che equivaleva probabilmente a -ROSA ROSA ROSA-, rovesciando diversi ostacoli dell'arena e travolgendo un mezzosangue o due.
Mentre Percy si avvicinava, borbottando scuse, vide la ragazzina della casa di Ermes zoppicare fuori dal bosco dove era nascosta con i fratelli Stoll. Perplesso, la vide accasciarsi sulla sabbia e una decina di fogli volare da quella parte. 
Si imbamboló un attimo, chiedendosi da quando in qua i fogli spuntavano
o dalla sabbia - e perché nessuno l'aveva avvisato - fino a quando non vide una chioma bionda sbucare da dietro un masso, reggendo un computer con una grossa Δ blu dipinta sopra. Mentre Annabeth si precipitava ad aiutare la figlia di Ermes, Travis e Connor Stoll si erano mossi silenziosamente. Se già beccarli era difficile, vederli lo era ancora di più. 
Percy seguì i loro movimenti, arrampicandosi su una roccia che si ergeva solidaria. Travis Stoll si mise alle spalle di Annabeth, silenzioso come il vento. La figlia di Atena, impegnata ad esaminare la caviglia della ragazzina, non si accorse nemmeno quando quest'ultima sogghignò, facendo l'occhiolino.
Per un terribile istante, mentre Connor alzava il cilindro e Travis lo apriva, Percy pensò che volessero buttarle una mina di fuoco greco addosso, e si slanciò verso di loro. Era parecchio lontano, ma la sua vista gli permise di vedere quello che non avrebbe mai osato desiderare.
Lentamente, dal tappo del cilindro fuoriuscì una zampetta, due, tra, quattro, fino a quando otto zampette pelose sbucarono del tutto, guidate da otto schifosissimi occhietti giallastri. 
Lo sgorbio prese la rincorsa, spiccando in un salto che sembrò durare un eternità. Atterò sulla spalla di Annabeth in un battito di ciglia e prese a zampettarle sul collo, con altri suoi compagni alle calcagna. 
Quando la ragazza se ne accorse - con Percy a quattro passi da lei che non sapeva se farsi inghiottire dal lago - strillò così forte che il suo ragazzo dubitò si fosse sentito fino agli inferi. Lo scacciò con una mano, il respiro affannato, la treccia che correva frenetica nel vento, mentre cercava di sottrarsi allo scherzetto dei fratelli Stoll. Strillò di nuovo, scorgendo Percy con le lacrime agli occhi. Tentò anche di colpire il ragno con un coltello - i ragni la facevano impazzire, non chiedete perchè - mentre scuoteva la testa come un insetto sulla ragnatela.
Percy non riuscì a trattenersi. Dove un minuto prima c'erano i malefici figli di Ermes, furetto compreso, ora c'era una grossa insalata di mare di bagnati figli di Ermes. Con un gesto improvviso, centinaia di ragni si diressero verso i fratelli Stoll, mentre un'onda prese in pieno la loro sorella, trascinandola verso il fondo. Pieni di sabbia, inseguiti dai ragni e terrorizzati, Trevis e Connor non persero l'occasione di dimostrare ancora una volta di meritarsi il premio di fessi dell'anno. Il loro cervello, probabilmente intasato dalle alghe, li guidò dritti nel lago, dove sospirarono di sollievo vedendo i ragni fermi sulla riva. Mentre loro continuavano il loro bagnetto nell'acqua bollente di febbraio, Percy si avvicinò ad Annabeth, inginocchiandosi nella sabbia. La ragazza tremava, singhiozzando di zampe pelose e occhi gialli, ma a differenza degli altri lei non era bagnata. Il suo ragazzo le prese la mano, cercando di calmarla. Lei continuava a singhiozzare, tremando dalla paura, ma si lasciò avvolgere dall'abbraccio caldo di Percy, che la strinse. 
"È passato." continuava a ripetere il ragazzo, mentre il respiro di lei si regolarizzava.
"Stupidi ragni" borbottò Annabeth, calmandosi finalmente. Poi si indurì, agitandosi.
"I miei progetti! Il computer di Dedalo!"
"Tranquilla." disse lui dolcemente, mentre si accorgeva che - evviva il figlio di Poseidone - tutti i progetti di Annabeth erano puliti e asciutti dove li aveva lasciati. 
Mentre lei sospirava di sollievo, Percy le diede un bacio sui capelli, che profumavano ancora di limone. Attorno a loro, i ragni si erano dispersi nel bosco e i fratelli Stoll erano ancora a mollo. 
Quando Annabeth si girò - e credetemi, non potete sapere cos'è la paura se non avete mai visto una figlia di Atena durante i suoi cinque minuti - i fratelli Stoll iniziarono a nuotare furiosi lontano dalla riva, ansimando. La ragazza strinse tranquilla il braccio di Percy, un sorriso sul viso.
Neanche un minuto e Travis e Connor sputacchiavano ai loro piedi, tremanti, mentre la gigantesca onda che li aveva scaraventati a riva si ritirava. 
Nessuno, neanche Ermes in persona, avrebbe potuto insegnare la buona decenza ai fratelli Stoll, ma credete a questo. Dopo quel giorno, Percy e Annabeth ebbero un motivo in più per ridere quando incontravano Travis e Connor, che avevano sicuramente più di un motivo per sorridere e filare via.
   
 
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