-Mia dolce signora, lei la conosce?
-Oh, sì. Certo, signor mio, certo che la conosco! Tutti la conosciamo. Lei mi ha stregata... Sì, ci strega tutti. Tutti, senza eccezione! Alcuni si rifiutano di ammettere una tale disfatta. La denigrano, loro, credendo in tal modo di sfuggirle; invano! Lei ci ghermisce... Ed è sublime, paradisiaco, essere ghermite da un angelo. Dita fumide che soffocano... Ed è estatico, signor mio, essere soffocate da un angelo! 
-La saprebbe descrivere?
-Descrivere? Per Dio, ma certamente. Da mesi ormai ho questa descrizione - o forse sarebbe più corretto definirla "lode" - che mi attanaglia la mente come una morsa. Non desidera che essere secreta dalla mia pelle come un pianto liberatorio. 
Le sue dita sono fusi, fili d'erba danzanti una melodia d'oriente. Fusi grigi d'inchiostro, che si poggiano con grazia su ogni superficie tracciandovi la beltà stessa. Il fumo disteso sul suo corpo è anch'esso un mero disegno, un'immagine... È un fumo così precisamente definito, signor mio. Ah! Se lei potesse vederlo! S'intreccia in volute, spirali magnifiche e nobili, cerchi e linee che si curvano ad ogni soffio di vento. Il suo volto è liscio e nitido, privo di imperfezioni e allungato morbidamente nel più conturbante dei sorrisi. Potesse lei vedere quelle labbra dalla curva sensuale, quel naso diritto e quegli occhi a mandorla color dell'inchiostro... Ne morirebbe. Io ne muoio tutti i giorni. Ah, mi basterebbe che lei accettasse di farsi contemplare da me!
-E i capelli?
-I capelli! Non esistono uno per uno, singolarmente, ma sono una massa nera, liscia e indistinta, quasi liquida, che difatti ondeggia come acqua di lago. Anzi, mi permetto di affermare che i suoi capelli sono un lago. Il lago più scuro e profondo che vi sia su questa terra, ma che sollievo sarebbe annegarci dentro!
-Sa indovinare con precisione anche il suo carattere?
-Non perda nemmeno tempo a chiederlo. Ella è perfezione, e su questo ci siamo accordati. Qualsiasi cosa ella decida, formuli, si tratta certamente di una genialità - e tutti noi, schiavi come siamo del suo incantesimo, possiamo confermarlo.
Ella è inchiostro e ama l'inchiostro; se ogni suo respiro è arte, è perché questa è la sua natura. È completamente devota all'arte, ne fa il proprio vezzo, la propria ossessione. E se la meraviglia che ne scaturisce mi tiene prigioniera... Dunque, mi lasci dire che la colpa è mia, non sua. Tuttavia lei se ne compiace, poiché non indovina quanto la mia ossessione superi la sua di gran lunga; e ciò nonostante due ossessioni sarebbero così graziose a vedersi, insieme! Una che imbocca l'altra!
-Lo credo bene.
-Ebbene, signor mio, credo siamo giunti alla fine.
-Lo siamo, innegabilmente.
-Ne è soddisfatto? Come può evincere dal mio discorso, nessun legame è pari a quello che mi lega alla meravigliosa sirena di bruma, al bel volto nel lago d'inchiostro. 
-Posso porgerle un'ultima domanda, mia dolce signora?
-Certamente, signor mio! Non sia timido.
-Lei ha mai realmente visto la sirena di bruma? Ha mai discorso con il bel volto nel lago? Può insomma dire di averla conosciuta?
-Conosciuta? Vista? Ma certo che no, signor mio! Per quale bizzarra ragione ciò dovrebbe importare?















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Ahimè, mi piacerebbe poter pubblicare di più. Affermerei che da oggi mi impegnerò a farlo, ma sarebbe una gran bugia. Lol.
Ad ogni modo, volevo provare qualcosa di particolare... così è nato questo dialogo. Lo "stile copione" non mi ha mai particolarmente entusiasmata, ma ritengo che sia il mezzo più efficace in questo caso. Grazie per aver letto <3