Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: TeenAngelita_92    28/12/2013    3 recensioni
- "Non possiamo, tutto questo non deve accadere" le disse mentre cercava di allontanarsi, ma i suoi occhi l'avevano incastrato, non aveva la forza di allontanarsi da quel meraviglioso viso distante pochi centimetri dal suo.
"So che lo vuoi anche tu, sono certa che hai aspettato questo momento tanto quanto me." gli sussurrò ed il suo respiro lo fece rabbrividire.
"Io non... non posso provare queste cose per te! Non devo provare ciò che sto provando in questo momento."
"Perchè? Perchè non puoi dare ascolto a ciò che senti?" le sue labbra erano sempre più vicine, troppo.
"Perchè io sono tuo fratello" -
E se Demi Lovato scoprisse ad un tratto di avere un fratello? Se per caso lo incontrasse ed allo scuro di tutto si innamorasse di lui a tal punto da aver bisogno delle sue carezze, delle sue mani, dei suoi occhi e del suo bellissimo viso? Cosa succederebbe?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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3.
Tornò all'albergo. Faceva abbastanza freddo, il vento era forte e l'aria sapeva tanto di pioggia. Notò che c'erano davvero poche macchine che di tanto in tanto passavano facendolo sobbalzare, pensò che magari fossero padri di famiglia che ritornavano tardi da lavoro. 
Arrivò, lanciò da qualche parte il piccolo zainetto che portava sempre con se e dal piccolo comodino accanto al letto, prese la foto di Demi. La strinse tra le mani e si sedette al bordo del letto.
"Ti vedrò" si disse sottovoce, ancora non poteva crederci "Manca cosi poco e potrò vederti, come faccio a dormire?"
Sentiva che doveva dirlo a qualcuno, doveva liberare la sua felicità e allo stesso tempo agitazione, doveva riorganizzare le troppe emozioni che gli stavano rimbombando dentro.
"Ah Dio, è solo domani capisci? Come farò a guardarti negli occhi senza pensare e aver voglia di dirti tutto? Come farò a rimanere in piedi davanti a te e..." si fermò strofinandosi il viso "Come faccio?"
Gli risultava davvero difficile calmarsi, ma soprattutto dormire, sapeva che doveva farlo perchè già la notte prima non ci era riuscito, non poteva arrivare li e magari rischiare di essere stanco e rovinare tutto. Provò a bere un bicchiere d'acqua, tirò fuori dalla tasca il suo i-pod ed un paio di cuffie. Bastò un semplice "Play" e tutti i sogni, come le scene migliori di un film di cui lui si sentiva protagonista, iniziarono a passargli davanti agli occhi. Era strano ma ogni canzone che ascoltava, aveva comunque un nesso con tutto ciò.
Until you're mine - Demi Lovato
Until you're mine 
I have to find 
a way to fill this hole inside 
I've got to fight 
without you here by my side 
until you're mine 
not gonna be 
even close to complete 
I won't rest until 
you're mine, mine 
Si svegliò la mattina dopo, erano le 7:00 e l'intervista era prevista per le 8:00. Aveva solo un ora per mettersi seduto ed iniziare a calmarsi. Per tutta la notte non aveva fatto altro che girarsi e rigirarsi, era un continuo volo di cuscini da destra a sinistra. Era riuscito a chiudere occhio solo per 2 o 3 ore, ma non bastavano. 
Si alzò di scatto appena la sveglia suonò, non ne ebbe molto bisogno in realtà. Si fiondò in bagno per sciacquarsi il viso. "Avanti Andrew, è solo il tuo desiderio più grande! Perchè agitarsi?" provò a dirsi. Si affrettò a fare le solite azioni quotidiane che ormai faceva ogni mattina. Era un continuo correre per tutto l'appartamento, tenendo anche conto che era piccolo. Finì di vestirsi, ci aveva messo un'ora solo per scegliere gli abiti. Cercò di aggiustarsi la chioma bionda che aveva ma dopotutto non era mai riuscito a domare i suoi capelli, di certo non ci sarebbe riuscito quel giorno. Si affrettò a prendere tutto l'occorrente che Mattew gli aveva dato la sera prima: un blocchetto, una penna e tante tante fotocopie di cui una raffigurava le domande da fare alla cantante. Una volta finito, lasciò l'appartamento cercando ancora invano di infilarsi il cappotto con tutte le tante cose che aveva in mano, aveva paura di arrivare in ritardo. Si fermò su una panchina per riordinare tutto, ci mise cinque minuti. Appena finito, si aggiustò il solito zainetto sulle spalle e si diresse al negozio.
"Oh finalmente, pensavo non saresti più arrivato" quasi gli urlò Mattew vedendolo entrare, era al settimo cielo.
"Scusa, ho avuto un po' di problemi tecnici"
"Oggi è il grande giorno e mancano solo 15 minuti esatti"
"15 minuti? Mi prendi in giro? Solo 15 minuti?" gli chiese incredulo il ragazzo mentre il cuore aveva già preso a battere ad una velocità più che anormale. "E dove si terrà l'intervista?"
"In un albergo poco lontano da cui, dove lei alloggia da qualche giorno. Ringrazia il cielo che ci abbiano permesso almeno questo."
"Mattew io..." provò a dire il ragazzo, era sicuro che non ce l'avrebbe fatta, quasi certo.
"Hey, che succede? Vuoi tirarti indietro?"
"No, è che io non sono un giornalista! Non voglio farti perdere un'occasione come questa!" 
"Andrew ascoltami" disse stringendogli le spalle "In questi due giorni sei stato grande! Se non fossi stato all'altezza te lo avrei detto senza farti fare figure. Se siamo arrivati a questo grande giorno significa che io voglio che ci vada tu perchè credo in te!" 
"Ma se non ricorderò più niente? Ah, me lo sento"
"Sei tu che ti stai condizionando, vedrai, riuscirai a ricordare tutto!"
"Spero tu abbia ragione!"
"Bene ora andiamo, ti accompagno io"
"Vuoi dire che entrerai con me?" sul viso del ragazzo, un piccolo sollievo si iniziò ad intravedere.
"Ma no! Ti accompagnerò all'albergo, da li farai tutto da solo."
"Eh allora non farmi illudere cosi!"
L'uomo scoppiò a ridere. Si affrettarono ad entrare in macchina e si avviarono verso l'albergo. Durante tutto il tragitto Andrew non fece altro che ripetersi di stare calmo, cercava di guardare fuori dal finestrino per pensare ad altro ma ogni cosa lo riportava a lei, a Demi.
Ci misero 15 minuti esatti, arrivarono proprio per le 8:00.
"Andrew, siamo arrivati" lo avvisò Mattew, anche lui aveva iniziato a tremare. "Dio mi stai facendo sudare! Smettila di agitarti."
"Credo sia difficile che io ci riesca."
"Ma non avevi detto di non essere un fan di Demi? Perchè allora ti comporti in questo modo?" Già, aveva ragione, ma che avrebbe dovuto dirgli? Che stava per incontrare sua sorella?
"No, è che è la mia prima volta e non voglio fare figure di... brutte figure con una cantante come Demi Lovato!"
"Oh smettila! Mi stai mettendo agitazione! Avanti va, io ti aspetto in macchina. All'entrata ci saranno dei bodyguard che ti chiederanno chi sei, metti questa" gli disse porgendogli una tessera di riconoscimento "Capiranno che sei un giornalista"
"Grazie Mattew"
"Grazie a te ragazzo." gli disse sorridendo "Ora va e ripaga tutta la fatica che hai fatto questi due giorni."
Il ragazzo uscì dall'auto e si diresse all'entrata, sentiva che le gambe stavano per cedergli.
"S-salve" disse ritrovandosi davanti due uomini robusti, vestiti di nero e con degli auricolari all'orecchio.
"Giornalista, giusto?" gli chiese uno di loro sorridendogli leggermente.
"S-si"" gli rispose facendogli vedere la tessera che pochi istanti prima gli aveva dato Mattew.
"Tranquillo, entra. Aspetta nell'atrio."
Quelle poche semplici parole messe insieme gli fecero tirare un sospiro di sollievo, almeno la prima fase era riuscita. Entrò e si ritrovò in un immenso atrio, non si immaginava di certo che fosse grande in quella maniera, dopotutto non era mai stato in un albergo cosi costoso e bello. Lentamente si avvicinò ad una delle tante poltrone a disposizione, aveva quasi paura di sedersi ma alla fine dovette farlo per forza, sentiva che le gambe stavano per mollare.
Erano le 8 e 10 minuti esatti, si disse guardando l'orologio. L'attesa era snervante, insopportabile, mancava davvero cosi poco e l'avrebbe vista. Aveva paura che all'ultimo momento qualcosa avrebbe rovinato tutto. Si posizionò meglio sulla poltrona e tirò fuori dallo zaino le tante fotocopie che la sera prima gli aveva dato Mattew. Sembrava quasi come un alunno che ripassa prima di un compito in classe. 
Non ebbe il tempo di richiudere lo zaino che sentì dei passi, erano tacchi, ne era sicuro. Ogni passo andava a ritmo con il suo cuore, il respiro improvvisamente gli mancò. Alzò lentamente la testa per dare un volto, un'identità a quel rumore che in un certo senso fece da interruttore al suo cuore. 
"Demi" si disse appena i suoi occhi si posarono sulla meravigliosa ragazza che gli apparve davanti. Era li davanti a lui che gli sorrideva. I suoi meravigliosi capelli blu e leggermente più chiari verso il bianco arrivando alle punte, il suo meraviglioso sorriso ed i suoi occhi, doveva essere per forza un sogno, pensò lui, non poteva essere la realtà. Il ragazzo si alzò di scatto appena la vide avvicinarsi.
"Ciao, tu sei?" gli chiese porgendogli una mano.
"A-Andrew" riuscì solo a balbettare e la sua mano intrecciò quella della ragazza. Un brivido gli attraversò tutta la schiena. "Che ti succede Andrew? E' tua sorella!" si disse. 
"Piacere"
"P-piacere mio"
Si sedettero entrambi, l'uno di fronte all'altro, sulle uniche due poltrone più vicine. Si era incantato a guardare il suo volto e la cosa stava diventando imbarazzante, forse troppo. "Smettila o se ne accorgerà!" si gridò dentro di se.
"Bene" tossì lei "Sono a tua completa disposizione" gli disse sorridendogli.
"Oh, si certo" si affrettò a tirar fuori il blocchetto e la penna, pensò che forse avrebbe dovuto prepararsi meglio prima. "Bene" tossì "Ho qui con me una piccola lista di... di domande che vorrei farti"
"Posso fartene prima una io?" gli chiese la ragazza con sua enorme sorpresa. 
"C-come?" gli chiese Andrew incredulo.
"Vorrei fartene una io." gli ripetè lei.
"Oh, beh certamente"
"Sei un mio fan o è la tua prima intervista? Te lo chiedo perchè noto che il tuo viso è completamente rosso e la penna ti sta tremando tra le mani." 
Il ragazzo non si era minimamente accorto della sua imbarazzante reazione.
"Oh, ehm..." riuscì solo a borbottare. Demi scoppiò in una meravigliosa risata ed anche lui, era cosi buffo. "Perdonami, è la mia prima intervista e..." gli rispose ridendo.
"Tranquillo, non volevo metterti in imbarazzo, era solo una curiosità. Fa come se io fossi una tua amica, non mordo." lo rassicurò sorridendogli. Il suo sorriso era qualcosa di stupendo e Andrew si stupì dell'effetto che aveva su di lui. Stranamente si sentiva più rilassato, ed anche la conversazione risultava più fluida. Iniziò subito con la prima domanda della lista. Ognuna di loro risultava avere un tempo massimo di 20 minuti circa. Non era solo un intervista, sembrava una vera e propria conversazione tra conoscenti. Inoltre Demi fece il possibile per parlare lentamente, comprendeva che era la sua prima intervista e cercò di dargli tutto il tempo di scrivere ogni cosa. Di tanto in tanto si sentivano meravigliose risate da parte di entrambi, Andrew si era davvero rilassato e dopotutto, notò con piacere che era bello parlare con lei. Riuscì a conoscerla meglio ma non solo come persona, riuscì anche a captare ogni suo comportamento, ogni suo gesto. Quelle poche volte che forse gli aveva fatto una domanda un po' invadente, notava che si toccava i capelli guardando altrove, era un gesto che stranamente lo mandava in paradiso e non ne capiva neanche il perchè. 
Arrivò finalmente all'ultima, quella che lui tanto aspettava. Non era una domanda che Mattew aveva incluso nella lista, ma ormai era in gioco, era andato tutto bene e doveva approfittare della situazione. 
"Bene, questa è l'ultima domanda. Ammetto che non era inclusa nella lista, è una mia domanda personale. Ovviamente puoi rispondere o no, non è obbligatorio." le disse sorridendole leggermente.
"Dimmi pure."
"Se un giorno qualunque si presentasse davanti a te un ragazzo, un ragazzo qualunque, normale, e ti dicesse di essere legato a te da un legame di parentela, di essere tuo fratello, cosa faresti?" Successe ancora una volta. Si passò nervosamente una mano tra i capelli guardando altrove.
"Beh di certo cercherei di indagare. Insomma, chiunque può presentarsi davanti a te e dirti che è tuo fratello o tua sorella o altro. Indagherei e se risultasse vero... beh mi chiederei il perchè. Perchè tenermelo nascosto? Perchè per tutto questo tempo? Semplicemente perchè. Non ti sembra?" gli rispose come se davvero gli fosse successo, si era forse immedesimata nella situazione.
Andrew la guardò per qualche istante. Già, anche lui si chiedeva il perchè, anche lui si chiedeva il perchè di cosi tanto tempo, il perchè di tutto. 
"Già, hai ragione. T-ti ringrazio" gli disse abbassando leggermente lo sguardo "Ti ringrazio per aver risposto a tutte le mie domande e soprattutto per essere stata cosi paziente."
"Non devi ringraziarmi, è stato un piacere."
Il ragazzo si affrettò a rimettere a posto le sue cose ma inserendo una mano nella giacca del cappotto, per sbaglio fece cadere una delle due foto che portava sempre con se. Implorò Dio che non fosse quella di Demi ma quella con suo padre.
"Oh, ecco" disse la ragazza chinandosi per prenderla. Senza volere la vide e gli sembrò davvero bella e dolce. "E' un tuo familiare?" gli chiese.
"Oh, si è mio padre" gli rispose tirando un sospiro di sollievo.
"Vivi con lui? Voglio dire siete di qui?"
"In realtà è morto, qui vivo da solo, sono solo di passaggio." le rispose tutto d'un fiato.
"Oh, mi dispiace. Sembri molto giovane, non hai nessun altro? Madre, sorella o fratello?"
Al solo sentire della parola "sorella", Andrew si irrigidì. 
"N-no, non ho nessuno. Beh come dicono gli altri sono in cerca di avventure."
"Per essere arrivato fin qui da solo, dovrebbe esserci un motivo ben più grande che la ricerca di avventure. Mi sbaglio?" gli disse ridandogli la foto.
"No, non ti sbagli. In realtà sono cui perchè sto cercando una persona."
"Posso chiederti di chi si tratta?"
"Di... m-mia sorella."


Spazio Autrice:
Salvee (?) Devo ringraziarvi infinitamente, 3 stupende recensioni! Ho cercato di fare il prima possibile e spero con tutto il cuore che questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere, ci tengo molto. Buona lettura.
Un bacio grande.
TeenAngelita_92


  
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