21/05/2008
1 recensioniEcco si.
Avrei pensato alla crema di vaniglia se mi avessero chiesto di descriverla.
O meglio.
Alla panna, perchè la sua pelle era pallida come la neve, i suoi capelli bianchi come colombe; indossava sempre abiti di un bianco candore. Solo i suoi occhi grandi, tondi, e di un nero profondo come il cielo delle notti d’inverno. Era una ragazza dai modi delicati, quasi avesse paura di rompere qualunque cosa toccasse, gentile e dolce con il prossimo, di quelle persone che pensi nascano una volta su mille. Tutto in lei la faceva apparire così nivea, quasi da pensare che sua purezza non sarebbe mai stata infranta.
Lui. impetuoso come il vento, freddo e pungente come il filo spinato.
La sua pelle era scura come la fuliggine, i suoi capelli corvini come le tenebre; indossava sempre abiti di un nero terrore. Solo i suoi occhi erano azzurri, di un azzurro nitido come il cielo d’estate. Un ragazzo dai bruschi modi era, scontroso ed egocentrico, scavezzacollo e solitario.
Non si sapeva da dove fosse venuto, ma tutti lo conoscevano.
Tutto in lui lo faceva apparire così tenebroso, come se non potesse lavarsi di dosso qull'oscurità che sempre lo accompagnava.
Niente li accomunava, eppure un giorno si incontrarono, sotto uno spoglio mandorlo.
Quando i loro occhi si trovarono, qualcosa scattò.
Noi spesso lo definiamo 'colpo di fulmine', perchè in effetti è così che ti senti.
Incontri quella persona a cui basta dedicarti uno sguardo, che senti una scarica di adrenalina invadere tutte le tue membra.
Capirono di essere fatti l’uno per l’altra.
Nonostante le mille differenze, un sentimento, molto più profondo di qualunque altra apparenza, li univa: l’amore.
Di quell'amore narrato nelle favole, così limpido da essere facilmente compreso anche dai bambini.
La nera mano di Lui sfiorò la candida guancia di lei, gli occhi di Lei si persero nella purezza dei suoi. Si stavano fidando l'uno dell'altra.
Ed infine le loro labbra si sfiorarono.
Ora tutto aveva trovato un senso.
Lei aveva trovato la sua metà mancante e Lui la sua.
Lui la sfiorava e sporcava la sua candida pelle. Eppure a lei non dispiaceva.
Sarebbe rimasta ore, giorni, li con lui, a guardarlo mentre la osservava, a sentir vibrare la sua pelle sotto le sue carezze, ad assaporare quelle labbra.
Eppure qualcosa iniziò a cambiare nello sguardo di Lui, la luce nei suoi occhi iniziò a spegnersi.
La presa della sua mano era sempre più fievole. I suoi baci venivan a mancare sempre più spesso.
Qualcosa era cambiato.
Ma cosa?
Poteva un amore così, assopirsi come se nulla fosse?
Forse non tutte le favole si concludono con un "E vissero per sempre felici e contenti."
Ed infine giunse.
Quel giorno che Lei aveva sempre temuto.
Sotto quello stesso spoglio mandorlo, che quasi aveva consacrato il loro amore, ora lui stava mettendo la parola fine.
"Non ti amo come ti amavo ieri".
La sua mano, così forte e virile, abbandono quella di lei, così esile e delicata.
Le labbra di lei non riuscirono ad emettere alcun suono.
I suoi occhi fissarono la sagoma di Lui allontanarsi.
Le sue forti spalle, ad ogni passo, diventavan sempre più piccole all'orizzonte.
E sapendo che quella sarebbe stata l'ultima volta che lo avrebbe visto, una lacrima rigò il suo viso.
Una lacrima nera.
FINE