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Autore: Lady_Saturn    28/12/2013    3 recensioni
La vita della piccola Hotaru, la giovane Guerriera di Saturno.Una vita segnata fin da subito da avvenimenti orribili, ma che la renderanno una donna forte e orgogliosa dei traguardi raggiunti. Dalla rinascita, alla scoperta del suo passato, perchè senza un passato non si può avere un nuovo e brillante futuro!
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine, Più serie
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Prefazione.

 
Lontano nel Sistema Solare Esterno, ai margini della Galassia, si trova il pianeta Saturno. Leggenda vuole che ogni pianeta del Sistema Solare abbia il compito di generare una Guerriera che difenda con la propria vita le sorti della Regina del Regno della Luna. Otto guerriere, per otto pianeti.
Nel regno vi era fermento. Una lieta notizia giunse al popolo quella mattina. La loro amata sovrana aveva finalmente dato alla luce una bambina. La notizia giunse nel Regno della Luna, e la Regina Selene inviò doni di ogni sorta per la futura Senshi di Saturno, nonché sua Principessa. Da anni il regno attendeva questo lieto evento. Finalmente la Principessa della Luna aveva tutte le sue guerriere. La nascitura era la minore delle Guerriere, la sua nascita era attesa da tempo.
Nel Titan Castle i domestici si muovevano veloci fra le stanze, sussurrando gioiosi fra loro. I genitori della piccola erano radunati intorno alla culla, nella stanza della Principessina.
 
- “Mamma, perché Hotaru non apre gli occhi?” -
 
Il primogenito della famiglia reale, Kaito, sbirciava curioso nella culla. La madre carezzò dolcemente i capelli del figlio.

- “Tua sorella è ancora troppo piccola per farlo. Kaito, è nata da poco…” -

Il sovrano prese dalla culla la neonata, che sorrise nel sonno. La piccola, infatti, si era addormentata subito dopo essere posta fra le braccia della madre.
 
- “Posso tenerla?” -

Kaito guardava il padre speranzoso. Assunse un’espressione seria e gonfiò il petto con fare adulto, pur avendo solo quattro anni.

- “Non la farò cadere, sono grande io!” -

Il padre, intenerito mostrò al figlio come tenere la sorella. La piccola non si mosse quando venne posta fra le braccia del fratello maggiore.
La Regina si avvicinò silenziosamente al marito, tenendo i suoi grandi occhi viola sui due figli.
 
- “Mi raccomando Kaito, fa attenzione” -

Il bambino sorrise e fece per camminare all’indietro per raggiungere il divano, ma sbatté contro la culla. Il brusco movimento svegliò la piccola che cominciò a piangere.
Veloce la Regina prese la bambina dalle braccia del piccolo, che spaventato si avvicinò alla madre.

-“Perché piange? Le ho fatto male? Non volevo…Scusami Hotaru…” -

Il pianto della bambina fece accorrere la governante, Lyse, che si inchinò ai sovrani, mostrando la sua apprensione. Il piccolo Kaito volò fra le sue braccia.
 
- “Lyse, ti giuro non l’ho fatto a posta. Hotaru sta piangendo, perché ho sbattuto contro la culla…” -

La governante sorrise benevola al bambino, rassicurandolo e prendendolo in braccio. Kaito smise di piangere e tornò a guardare la sorella, che non smetteva di piangere fra le braccia della madre. La Regina Kayla fece del suo meglio per cullare la bambina, ma non servì a nulla. All’improvviso il pianto si arrestò e la bambina aprì gli occhi. Nella stanza calò il silenzio e tutti osservarono la piccola. La bambina muoveva le manine e guardava in alto. Le iridi ametista uguali a quelle della donna che la stringeva fra le braccia.
 
-“Mamma, ha i tuoi stessi occhi…”-

Kaito si sporse in avanti dalle braccia della governante, e non notò l’espressione contrariata della Regina. Il Re si avvicinò alla consorte e posandole una mano sulla spalla la invitò a posare la bambina nella culla. Lo sguardo della Regina si volse verso il marito. Dopo un attimo di silenzio, la Sovrana lentamente posò la piccola nella culla e uscì dalla stanza.
 
-“Lyse, rimani con i bambini…”-

Il sovrano seguì la moglie nel corridoio e cercò di fermarla chiamandola, ma non ottenne risposta. Accelerò il passo e prese la donna per un braccio. Quando le volse il viso notò che piangeva.
 
 - “Kayla, moglie mia perché piangi?” -

La sovrana guardò il marito, poi iniziò a parlare.
 
- “Non voglio che mia figlia diventi una Guerriera…Non voglio che mia figlia viva a Corte, dove verrà asservita al Consiglio…Quella bambina non doveva nascere…” -

Il Re rimase talmente sconvolto da quelle parole che lasciò il braccio della moglie, che ne approfittò per liberarsi e correre via.
L’uomo si avvicinò al muro e vi si appoggiò. Una mano salì a coprire il viso. Sapeva perfettamente il perché di quelle parole.
Nel sistema solare, sia esterno che interno, vigeva la regola che ogni Regno doveva dare alla luce una Guerriera per la difesa personale della Sovrana della Luna. Queste bambine non dovevano solo proteggere la Principessa, ma anche governare il loro Regno.
Il problema si poneva solo nell’eventuale nascita di una Principessa Lunare. Alla nascita della Regina Selene, Kayla divenne la Guerriera di Saturno e Futura Principessa di Saturno. Le cose andavano bene, vi era la pace sui pianeti. Quando l’editto reale proclamò lo stato di maternità della Regina Selene, nei regni del Sistema Solare venne mandato l’ordine di provvedere alla nascita delle altre Guerriere.
Kayla rimase incinta, ma non diede alla luce una femmina, bensì Kaito. Era un avvenimento inusuale, non era mai accaduto che una Senshi desse alla luce un maschio.
Il problema non fu tanto il sesso del nascituro, erano in tempi di pace e non vi erano guerre ormai da tempo immemore, ma la reazione del Consiglio.
Il Consiglio era un organo formato da cinque grandi sacerdoti. Ogni pianeta ne possedeva uno. Mentre gli altri si limitavano a dispensare consigli, sul pianeta Saturno, questo aveva preso potere, data la mancanza di protocollo dei sovrani. Fin dalla sua nascita a Corte la principessa Kayla fu sottoposta ad una rigida etichetta e ad allenamenti sempre più pressanti, il peso sulle sue spalle era sempre maggiore.
Il Consiglio di Saturno cominciò a fare pressioni sulla Regina e a mettere in dubbio ogni cosa che faceva. Il loro piano era più che evidente, volevano portare la giovane all’esasperazione per farla abdicare, non potendo loro fare nulla per spodestarla. Nei regni del Sistema Solare era la Regina che aveva il comando di ogni cosa.
Per questo il Re non biasimò le parole della Regina, ma fece comunque male sentire dire alla moglie che preferiva non avere una figlia. Quella stessa sera la Sovrana non andò a trovare la piccola e fu compito di Lyse badare a lei.
Il Sovrano rinunciò a parlarle, sapeva benissimo che non avrebbe giovato a nessuno. Non poteva immaginare che da lì a poche ore, avrebbero rischiato la tragedia.
Era notte fonda quando Kayla entrò nelle stanza della piccola. Rimase ferma a guardare la figlia per minuti interminabili, finché la piccola non aprì gli occhi e sorrise alla madre.
 
- “Piccola mia…” -

La donna prese la figlia fra le braccia e cantandole una dolce ninna nanna, si diresse in balcone. Si sedette sulla balaustra e guardò la Luna in lontananza.
 
- “Non vi prenderete anche mia figlia…Lei non soffrirà come me…Non sarà lo strumento del gioco di potere di nessuno…” -

Detto questo si lasciò cadere nel vuoto con la piccola stretta fra le braccia, proprio mentre il sovrano spalancava la porta della stanza.
La piccola Hotaru prese a piangere e una luce viola circondò le due figure che toccarono terra dolcemente. La sovrana giaceva svenuta sull’erba, mentre la bambina piangeva disperata. Il Re accorse, con poche guardie fidate e la scena che gli si mostrò era inverosimile.
Sulla fronte di madre e figlia era comparso lo stesso simbolo e una tenue luce viola le circondava. I poteri della piccola avevano salvato entrambe da morte certa. Lentamente il simbolo sulla fronte della Regina svanì, mentre quello della piccola diventava sempre più luminoso, finché anche quello non scomparve.
La piccola venne tenuta lontana dalla madre, che dopo quel gesto disperato perse i poteri. Questa situazione la portò alla totale pazzia. Vaneggiava e inveiva contro la figlia e lo stesso pianeta, ferendosi alle volte. Al sovrano non rimase altro da fare, se non quello di far allontanare la donna. Il Consiglio non sapeva nulla dell’avvenimento di quel triste giorno e soprattutto non sapeva che aveva perso i poteri. Questo avrebbe significato la fine per la donna che amava. Per proteggerla dalla furia del Consiglio, creò una dimora per la moglie e ne rimosse ogni ricordo, facendole credere di essere una donna comune. Kayla perse ogni ricordo e nella sua mente e nel suo cuore tornò la pace. L’ultima cosa che disse prima di perdere memoria fu:
 
- “Non raccontare mai nulla ai nostri figli di tutto ciò che è accaduto, proteggili da me… Cresci Hotaru come avrei fatto io, rendila forte per tutto quello che dovrà affrontare… Ma soprattutto non dirle mai nulla di me…” -
 
Le ultime parole della Regina vennero mantenute e il Re prese il potere, proclamando la morte della Sovrana.
Nessuno seppe più nulla di Kayla e il suo ricordo si perse nel tempo.

 
 
 
Passarono gli anni e la Principessina crebbe amata e coccolata da suo padre e suo fratello. Fin da piccola venne affidata alle cure di Lyse, la governante, che Hotaru vedeva come una madre.
La Principessina apprendeva in fretta qualsiasi cosa venisse posta alla sua attenzione.
Quando nel regno della Luna scoppiò la rivolta, la piccola aveva solo dieci anni…Suo fratello voleva opporsi alla sua rinascita sulla Terra, ma non poté far nulla. Il Consiglio cancellò qualsiasi ricordo della bambina, che venne mandata a compiere il suo destino.
 
 
 
 
 
 
 
Nota dell’Autrice
Se avete letto il mio capitolo vi ringrazio *^*Si lo so non parla di Hotaru, però questo capitolo serviva per spiegare cose di cui parlerò nel racconto…
  
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