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Autore: Eric Typo    28/12/2013    0 recensioni
Quella sera, mentre facevamo la nostra solita passeggiata piena di discorsi senza senso e di battute che in realtà facevan rider solo noi, il caso, che spesso si diverte a far giochetti di questo tipo, mi pose di nuovo davanti a quello sguardo. Di nuovo quella ragazza, quasi ad aspettarmi..
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Un grosso dubbio da tempo ormai si impossessò dei miei pensieri, lasciandomi insonne per molte nottate. Cos’ è l’amore? Un dubbio banale me ne rendo conto, però ultimamente non facevo altro che pensarci. Tutto iniziò dopo che vidi quella che sembrava una semplice ragazza, e incrociando il suo sguardo sentí uno strano brivido percorrermi la schiena. O forse non c’ era alcuna connessione con quell’ incontro, soltanto suggestione; forse era il tipico dubbio che i ragazzi della mia etá erano solito porsi, e questo mi innervosiva non poco. Allora un giorno, preso da un insolita eccitazione, scesi per strada, e iniziai porre a volti noti e non, quella domanda che tanto mi assillava: “Cos’è per te l’amore?”. La cosa che notai maggiormente è che non c’era quasi mai uniformità nelle risposte, e ad un primo freddo ragionamento non ve ne era mai nessuna simile nemmeno in lontananza. Alcuni mi dicevano che “l’amore è il pensare solo ad una persona per tutto il santo giorno”; altri invece mi dicevano “amore è non averne mai abbastanza di stare insieme”; la risposta che più mi affascinò fu “amare è restare anche quando si viene a conoscenza della parte peggiore dell’altro”, una gran notizia per chi, come me, aveva la parte peggiore un pochino più pronunciata del normale. Ma tutte queste risposte non fecero altro che alimentare il mio dubbio. Perché tanta disparitá di opinioni? Perché non ho avuto mai una risposta uguale? Non ne potevo più, ero stanco di pensarci quella sera. Chiamai il mio caro amico e decisi di uscire per distrarmi un po’. Eravamo soliti andare, quando non avevamo alternative migliori, in una strada molto affollata della nostra città, e facevamo lunghe passeggiate dando magari anche uno sguardo a negozi e bancarelle. E ridevamo molto. Eravamo insieme sin da bambini, il mio unico amico d’infanzia. E l’unico che consideravo davvero mio amico. Si lo ammetto, non sono mai stato un ragazzo molto socievole. Lui era l’unica persona che sopportavo, ed era l’unico che mi sopportava. Quella sera, mentre facevamo la nostra solita passeggiata piena di discorsi senza senso e di battute che in realtà facevan rider solo noi, il caso, che spesso si diverte a far giochetti di questo tipo, mi pose di nuovo davanti a quello sguardo. Di nuovo quella ragazza, quasi ad aspettarmi involontariamente, e la mia mente che stava pensando a tutt’ altro si svuotò, lasciandomi in un momento di sgomento, e improvvisamente si ripopolò con tutte le risposte che mi avevano dato quello stesso giorno tutta quella gente. Perché, perché quella sensazione, cosa era? Ad un tratto tutte le risposte avevano trovato un collegamento assurdo tra di loro. Le sentivo tutte, quelle cose. E le volevo! E allora capì. Capii che non avrei mai capito cosa era l’amore, ma ero già perso, per colpa di quella apparentemente semplice ragazza, l’amore aveva ormai preso completamente possesso di me.
  
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