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Autore: Uomo Tigre    21/05/2008    1 recensioni
Un ragazzo,una profezia e il potere dell'odio.
Genere: Triste, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA PROFEZIA




Buio.Un tetro e freddo buio avvolgeva tutto.

Quel luogo di non ritorno sembrava non avere una posizione concreta,in esso si distingueva solo l’oscurità più totale che amalgamava ogni cosa.

Non c’era nulla,ne una forma di vita ne un agente atmosferico, che sia un soffio di vento o una leggera pioggia non faceva differenza,nell’oscurità più profonda non si celava nulla.

Non poteva essere uno spazio terrestre,sulla terra non esistevano questo genere di luoghi,non era di quel mondo non poteva esserlo,così scuro e senza via d’uscita.

Un’altra dimensione?

Improbabile, gli uomini non immaginavano certe cose,troppo superstiziosi o forse ancora troppo ingenui per sapere delle verità scioccanti,le quali prima o poi sarebbero venute a galla.

Le loro convinzioni sarebbero state scosse dalle fondamenta e probabilmente il loro spirito avrebbe subito un duro smacco perché molte volte ciò che vediamo non è come sembra.

In quell’agghiacciante spazio oscuro una figura in penombra sembrava muoversi,nessuno individuo normale poteva resistere in quell’inferno di silenzio nero,nessuno.

Qualcuno però c’era,qualcuno che non poteva essere umano o forse si?

Dei lunghi capelli corvini scendevano lungo una schiena prorompente e muscolosa.

Non erano lisci ma ribelli,sembravano indomabili con le loro punte che si erigevano da una parte all’altra lungo tutto il percorso prima di arrivare ai polpacci.

Colorati di un nero scuro si mimetizzavano con l’ambiente circostante,sembravano parte di esso per il loro innaturale colore.

Nella parte della fronte erano tirati tutti all’indietro in modo da non infastidire la vista di colui che li portava,colui che incredibilmente si trovava in quel posto.

Un fisico muscoloso si notava,di un individuo che osava mettere a rischio il suo sistema nervoso dentro quel luogo che avrebbe intimorito chiunque.

I suoi addominali sembravano scolpiti nella roccia per quanto solidi e dettagliati fossero,nemmeno il pugno più potente avrebbe potuto fargli qualcosa,erano di una durezza e solidità fuori dal comune tanto che non potevano nemmeno essere paragonati al guscio di una tartaruga.

Una maglietta attillata nera teneva a stento i pettorali che quasi squartavano l’indumento data la loro grandezza,come gli addominali che sembravano fuori dal comune.

Braccia spesse e robuste caratterizzavano un fisico scolpito,perfetto, che chiunque avrebbe voluto data la sua perfezione nei dettagli e la quantità muscolare.

A molti avrebbe fatto gola un corpo del genere per molteplici scopi.

La maglietta lasciava scoperti gli addominali e le braccia che venivano coperte da un lungo impermeabile di pelle anch’esso nero come la pece.

Gli scendeva fin giù le gambe,era davvero molto lungo ma si addiceva alla perfezione al modo di vestire di quello strano individuo.

I pantaloni neri e stretti gli arrivavano fino alle caviglie per poi lasciare spazio a dei stivali molto scuri che si mettevano in risalto grazie a dei lacci in argento che balzavano all’occhio.

Infine portava al braccio destro una sorta di bracciale che lo copriva fino all’altezza del gomito.

In esso venivano riportati alcuni ornamenti,molto strani per le loro figure e forme,impossibili da comprendere per una persona normale.

A loro si incastonavano due diamanti rossi posti l’uno a fianco all’altro esattamente all’inizio del mistico oggetto.

Ma quella persona che osava tanto nel rimanere in quel posto poteva terrorizzare chiunque,nessuno poteva non rimanere illeso dalla vista di ciò che lui stesso portava.

In molti si sarebbero terrorizzati al solo vederli: i suoi occhi.

Quegli occhi freddi e scuri che a nessuno avevano consesso la loro pietà.

Quegli occhi neri come tutto l’oblio che si disperdeva per metri e metri.

Avevano visto innocenti di ogni genere ma mai una volta che avessero scelto la via della pietà,no,lui non faceva di queste scelte,il suo ego non glielo consentiva.

In loro sembravano riflettersi i volti di quei poveracci che avevano incappato nel suo passaggio,che si erano trovati di fronte al suo cammino.

I loro volti dilaniati dal terrore erano ben visibili davanti a quei due rubini neri come l’oscurità e freddi come il gelo.Solo lui poteva possederli.

Nella sua mente risuonavano le urla e le richieste di supplica di pietà,non riusciva a togliersele dalla testa ed era contento,godeva nel ripensare a quei momenti,provava gusto e piacere.

Con tutto se stesso cercava di far prendere forma a quelle scene di violenza e terrore che lui stesso aveva contribuito a creare,e con soddisfazione mostrava un ghigno malefico scorrergli da angolo ad angolo della bocca.

Quel sorriso perfido era forse l’unico luccichio in quel posto dimenticato da tutti.

Le sue labbra lentamente iniziarono a muoversi-sono stati capaci di spedirmi fin quì,quasi non ci credo-

Un altro ghigno si levò dal misterioso individuo.

-Credono che sigillandomi in questo luogo possano fermarmi,che illusi che sono.Non potranno mai e poi mai fermare la mia avanzata,l’hanno solo arrestata momentaneamente-

Il pugno destro si serrò di scatto segno di un flusso d’ira che prese parte del corpo di quel soggetto apparentemente dominato dalla calma.

-E questo non fa altro che aumentare la mia furia,ma quanto sarà giunto il tempo mi pregheranno di spedirli qui,in questo inferno, piuttosto che incorrere nella mia vendetta,ne sono certo.Nessuno vorrebbe sopportare le pene della mia collera,ira funesta portata dalla mia potenza distruttrice che di pietà non ha per nessuno,nessuno!-affermò calcando la voce sull’ultima parola come per farla riecheggiare in quel nulla che tutto avvolgeva.

La parola anche se pronunciata con vigore non si disperse,morì sul nascere,la desolazione più totale l’aveva inghiottita facendola sua.

-I loro volti sono scolpiti nella mia mente,indelebili ormai sono diventati,li scoverò,giurò che li troverò e li farò a pezzi dovessi setacciare l’intero pianeta.Anzi ma cosa sto dicendo?-

Si fermò un attimo,smise di parlare aprendo nuovamente il suo pugno.

Dalla sua mano ora sgorgavano un paio di gocce di sangue dovute alla forte stretta che aveva impresso su quell’arto.

Cadevano a terra ma non procuravano rumore,una volta al suolo sparivano misteriosamente senza lasciare la minima traccia.

-Saranno loro a venire da me,il loro assurdo senso di giustizia li condurrà davanti alle mie fauci,davanti alla mia collera,al cospetto della mia divina vendetta!-

L’individuo continuava il suo discorso,era sicuro delle sue parole e questo si poteva vedere dal suo portamento ma rimaneva comunque sigillato in quel tetro posto e questo,anche se cercava di nasconderlo,lo infastidiva parecchio e a testimonianza di ciò erano le gocce di sangue che gli colavano dalla mano destra.

-Non rimarrò quì per sempre,devo avere solo la pazienza di aspettare e il mio momento verrà,so già che verrà,un prescelto mi condurrà fuori da questo luogo-

Per un attimo la tetra figura smise di parlare,i suoi neri occhi sembravano perdersi in quel mare di nulla,il silenzio più totale lo avvolgeva reso ancora più sinistro da quei innaturali discorsi.

-La profezia dice che nel prossimo anno del drago nascerà un bambino privo di cattiveria in questo mondo,il suo spirito sarà candito e puro,da lui pace e serenità saranno prodotte, ma potrebbe tramutarsi anche nell’essere più cattivo di questo mondo.

La leggenda narra del cambio da buono a malvagio e a quel punto io sarò di nuovo libero perché non c’è niente di peggio di un buono che diventa cattivo.

Il suo odio eliminerà innocenti e privi di colpa,la sua ira sconfinata farà razzie di vittime e nulla potrà contrastarlo ed io sarò al suoi fianco,lo istruirò,diventerà un mio discep0lo e a quel punto potrò finalmente vendicarmi di coloro che mi hanno spedito in questo …………………luogo- fece una breve pausa seguita da un lungo sospiro-dovrò solo aspettare che il prescelto raggiunga il diciottesimo anno di età…..-






  
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