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Autore: La Mutaforma    28/12/2013    2 recensioni
Una storia triste.
C’è una principessa di cenere, su una spiaggia, che nessuno può toccare.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’è una principessa di cenere, su una spiaggia, che spenta rimorde le fiamme del tramonto.
Piange scintille.
“La natura ha portato alla pira i miei sogni, e ora è rimasto solo fumo”
È una principessa bruciata, come bruciano i falò sulle spiagge quando suonano le chitarre. E come ogni cosa che brucia, resta solo polvere, fumo, e tanta cenere.  
Le scivola una stella sulla gota e battendo le mani spegne la luce. Su tutto il mondo è sera.
C’è una principessa di cenere, su una spiaggia, che nessuno può toccare.
 
Si trova a passare, come si dice, per caso, un cavaliere. Senza armatura, senza mantello, senza nemmeno il cavallo.
“I miei omaggi, principessa” dice il gentil cavaliere, allungando la mano verso la sua.
“Follia!” e si ritrae “Le tue mani sono troppo grandi e calde. Mi distruggerai”
 
Il cavaliere resta. Ogni giorno. La spada piantata nella sabbia, mangiata dall’aria salata del mare.
Ormai non ci sono più guerre, e hanno tutti seppellito le armi sotto un lenzuolo di fiori.
Ogni giorno tende la mano alla principessa.
Guardano tutti nella stessa direzione, con gli occhi immersi nel mare sconfinato, dove le ore si perdono, dove l’orizzonte si confonde nel lungo invisibile abbraccio del cielo e dell’oceano.
 
Cala la sera, e il cavaliere si scalda le mani con un ultimo bacio dal fuoco prima che si spenga.
Lascia cadere nella cenere calda una preghiera.
“Potessi un giorno sfiorare la sua mano come si scontrano i sentimenti”
 
E un giorno viene l’inverno. Il mare ghiaccia come non sarebbe mai stato possibile. Immobile come i suoi occhi. E la sabbia diviene neve.
Il gentil cavaliere scivola come scorre il tempo ai piedi della principessa.
“Principessa”  un sospiro “Adesso le mie mani non sono più calde, non possono farvi del male”
 
Si stringono. Come si stringono gli amanti nel freddo.
È come un bacio e solo con le dita.
La vita lascia le sue mani. E la cenere di disfa al tocco.
 
Al mattino è di nuovo estate. Restano una spada di ruggine e una fiamma azzurra.
E la storia finisce qui.
  
 



Qualcosa da dire:
Chiedo scusa a chiunque per la vaga somiglianza con Hotarubi No Mori e. Questo avevo nel cervello.  
   
 
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