Espiral.

Occhi verdi-marrone e capelli caramellati, cuore a pezzi e costole spezzate a metà. Piena di insicurezze, ricordi e dolore. E poi vuota, senza emozioni. Solo «bianco» come la sua paura e la sua freddezza. Persa in sogni dimenticati e occhi spenti. Uragani dentro e sorrisi falsi fuori.
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-è un piacere conoscere la famosa Espiral.-
Falso e adulatore. Quel ragazzo mi stava palesemente sulle ovaie. Continuava ad aggiustarsi quel ciuffo ribelle facendomi irritare a morte. Non capivo come aveva fatto quel cazzuto del mio capo ad assumerne uno così. Un coglione così.
-Mi chiamo Mare e non fare il leccaculo con me, Bieber.-