Libri > I Miserabili
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Autore: SmartieMiz    29/12/2013    2 recensioni
Enjolras non è asociale: semplicemente ha altre priorità, non è così difficile da comprendere. Ma ovviamente il caro Courfeyrac e les Amis de l'ABC ci tengono così tanto a movimentare la sua vita.
E poi c'è Grantaire, che è sempre così irritante e non si risparmia nemmeno a Natale. Eppure situazioni ed eventi inattesi faranno comprendere a tutti gli amici qualcosa di importante.
6 capitoli di assoluta follia e idiozia con i nostri rivoluzionari preferiti!
Buon Natale e felice anno nuovo.
[AU! E/R; Courfeyrac/Jehan; Joly/Bossuet/Musichetta; Combeferre/Eponine; Marius/Cosette]
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Enjolras, Grantaire
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Come prepararsi al nuovo anno - Les Amis Version
Rating: verde
Genere: commedia/fluff

Note: Eccomi con la mia prima long (anche se una minilong!) sui Miserabili. E' una AU ed è una commedia, premetto che è un qualcosa di assolutamente insensato e vergognoso nei confronti del povero Hugo xD E' un qualcosa però che ci tenevo tanto a scrivere per Natale (che è passato lol) e per il nuovo anno! :D Dovrebbero essere 4 capitoli in tutto (o forse 3 se non addirittura 5, è ancora da definire) e dovrei pubblicarne uno al giorno o uno ogni due giorni. In caso di imprevisti avviserò prima! Sto scrivendo i capitoli man mano, quindi dovrei potercela fare! Ma ora basta con le chiacchiere... lascio a voi la parola! ♥

 

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Victor Hugo; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 


A Ems,
perché è passato così poco tempo ma mi sembra di conoscerti già da tanto.
Per tutti i nostri deliri su Les Mis, per tutti i nostri deliri su TW, per tutte le nostre risate e le cose nosense.
E ovviamente per tutti i nostri deliri su George e Aaron :P
Buon Natale e felice anno nuovo ♥

To the
Grantaire of my Enjolras
 

 

Come prepararsi al nuovo anno - Les Amis Version


I

Secret Santa

 

 

 

Quello ad avere le idee sempre più assurde era Courfeyrac.
Quello a pensare che fossero assurde era sempre Enjolras.
Il Babbo Natale Segreto non è un’idea così bizzarra e fuori dal mondo: un gruppo di amici si organizza e scrive i nomi di ognuno su dei foglietti di carta; il nome viene sorteggiato ed ecco fatto, ognuno deve fare un regalo alla persona che gli è capitata.
La proposta di Courfeyrac era stata accolta con tanto entusiasmo da tutti gli altri membri de Les Amis de l’ABC, ma ovviamente ad Enjolras non piacque neanche un po’.
La sfortuna volle che il sorteggiato di Enjolras fosse Grantaire. Sì, proprio quel Grantaire.
Enjolras si chiese cosa avesse fatto di sbagliato per essere stato punito in quel modo.
«Courfeyrac! Posso parlarti?», gli chiese Enjolras sottovoce.
«Certo!», Courfeyrac e l’amico si appartarono in un angolino: «Allora? Soddisfatto del tuo Babbo Natale Segreto?», gli chiese, gioioso.
Enjolras lo guardò, serio. «Affatto. Mi chiedevo se… se… insomma! Mi chiedevo se vorresti scambiare i nomi…».
«Ma non si può fare!».
«Lo so, ma mi faresti un grosso favore. Già trovo immensamente stupido fare dei regali per Natale dato che una festività così importante è stata trasformata in qualcosa di esclusivamente commerciale, figurati a questa persona… non so proprio cosa regalarle…», la voce di Enjolras era insolitamente supplichevole.
Courfeyrac sorrise, malandrino, perché aveva già capito tutto. «Credo di aver capito il tuo Babbo Natale Segreto e no, mi dispiace, ma non farò cambio, anche perché sono stato fortunato col mio! Ah, e siamo in democrazia e le cose funzionano in un certo modo, quindi niente cambio di nome a prescindere. Queste cose dovresti saperle, mio caro amico!».
Se non fosse stato uno dei suoi migliori amici, probabilmente Enjolras gli avrebbe già spaccato qualcosa in testa.
«Comunque approfittane, ‘Ras, questo può risultare un modo per consolidare la vostra amicizia!», cercò di rinfrancarlo l’amico.
«Ma quale amicizia? Io e quell’ubriacone non abbiamo assolutamente niente in comune!».
Ne conseguì un breve silenzio. Enjolras si portò una mano alla bocca, inutilmente. «Deve essermi sfuggito…».
«Si era capito», Courfeyrac gli fece l’occhiolino: «Dunque… potrei darti qualche consiglio».
«Parla pure».
«Regalagli qualcosa di inaspettato», disse: «Qualcosa che tu non vorresti mai, ma che possa piacere a lui. Funzionerà, fidati», e con un’amichevole pacca sulla spalla, Courfeyrac si dileguò e andò a prendere posto tra Combeferre e Jean Prouvaire, lasciandolo solo e dubbioso.
Nonostante tutto, un’atmosfera serena regnava in quei giorni: le vacanze natalizie erano finalmente iniziate e Parigi era coperta dalla bianca, soffice neve.
Tutti erano visibilmente agitati al Caffè Musain per l’imminente Babbo Natale Segreto e per i giorni a venire.
Courfeyrac stava progettando un mega veglione di Capodanno a villa Pontmercy; Joly e Bossuet parlavano di regali, medicine e ovviamente anche di Musichetta.
«Joly, cosa ti piacerebbe ricevere per Natale? Intendo così, in generale… mica per il Babbo Natale Segreto!», gli chiese Bossuet, mentre beveva una cioccolata calda che sfortunatamente aveva zuccherato fin troppo.
Insomma, poco sgamabile il caro Bossuet.
«Una crema idratante per le mani sarebbe l’ideale. Le vedi? Sono screpolate!», rispose l’interpellato, serio, mostrandogli le sue mani leggermente rovinate dal freddo: «E anche qualcosa per le labbra. Sono assolutamente impresentabili… Musichetta non dovrebbe baciarmi con delle labbra così!».
«… mio caro amico, si dà il caso che Musichetta la baci io questo Capodanno!», gli disse Bossuet scherzando – forse nemmeno tanto –, dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
Jean Prouvaire si chiedeva come facessero due migliori amici come Joly e Bossuet a stare con la stessa ragazza, praticamente. Sospirava, mentre scriveva versi natalizi sul suo diario.
Feuilly aveva finalmente preso le ferie natalizie e, sollevato, brindò con Bahorel e gli altri amici. Ovviamente Grantaire non si fece sfuggire l’occasione di far scorrere del buon vino nelle cavità più profonde della sua gola.
Un chiacchiericcio allegro inondava l’intero locale; solo Enjolras e Grantaire erano silenziosi, il primo seduto ad un tavolo di fronte al caminetto acceso, l’altro appartato in un angolo a bere in solitudine.
Gli occhi di Enjolras si posarono distrattamente verso quell’angolino. Grantaire gli sorrise, teneramente. «Hey, Apollo».
Enjolras trovava assolutamente maleducato non rispondere, perciò si limitò ad un leggero cenno del capo. Lo vide avvicinarsi a lui. «Vuoi? Fa freddo, ti riscaldi un po’», gli chiese gentilmente porgendogli una bottiglia.
«No, non bevo. Ti ringrazio», gli rispose semplicemente Enjolras.
Grantaire si limitò ad annuire e a bere un altro sorso.
Più osservava quello scettico e i suoi modi di fare, più si convinceva che un paio di bottiglie di un prestigioso vino potesse essere il regalo migliore che avrebbe potuto fargli.
Poi ricordò il velato suggerimento di Courfeyrac. Qualcosa di inaspettato.
Enjolras pensò di essere troppo duro con Grantaire: in fin dei conti, anche se lo irritava parecchio, quell’ubriacone era sempre così gentile nei suoi confronti.
Sospirò, frustrato. Non sapeva nemmeno perché, ma voleva davvero regalare qualcosa di inaspettato a Grantaire. Ma cosa?
«Ragazzi! Un momento di attenzione!», prese parola Courfeyrac, catturando l’attenzione di tutti i suoi amici su di sé: «Siete tutti liberi il 31, vero?».
«Certo! E chi se lo perde il veglione a villa Pontmercy!», rispose Bahorel per tutti.
«Io vorrei ma…».
«No, Jehan, non se ne parla! Siamo tutti amici, non c’è niente di cui vergognarsi e tu verrai con me!», Courfeyrac precedette Jean Prouvaire, sorridendogli calorosamente. Jehan arrossì vistosamente.
«Non mancherò. Sarà divertente sbronzarci tutti insieme», disse Grantaire.
«Io non posso, ho da fare», parlò Enjolras.
Un lungo silenzio inondò la sala.
«Ovvero?», osò chiedere Courfeyrac: «Non rispondermi con devo studiare per il prossimo esame che è a fine gennaio che ti picchio».
«Picchiami, allora».
Scoppiò il putiferio.
«Ma ‘Ras! Fatti una vita!», Bahorel era sempre molto diretto.
«Ci divertiremo!», cercò di convincerlo Feuilly: «Verrò anche io nonostante siano tutti più giovani di me, ma cosa importa? Si sta tra amici!».
«Persino io vengo!», aggiunse Jehan, guadagnandosi il sorrisetto soddisfatto di Courfeyrac che l’aveva convinto.
«Ragazzi, il problema non è convincermi! Devo studiare, non posso venire, mi dispiace».
«Ti dispiace eccome!», ridacchiò Grantaire, bevendo ancora.
Ecco. Era in momenti come quelli che Enjolras gli avrebbe spaccato volentieri una bottiglia in testa.
«Enjolras, io e ‘Ferre ti conosciamo dall’asilo. Non puoi mentirci», lo sguardo di Courfeyrac era spaventosamente severo.
«Non lo conosco dall’asilo come voi ma è così evidente il suo dispiacere!», continuò Grantaire ironico.
Enjolras ne aveva abbastanza. «Taci, Grantaire, dici soltanto stupidaggini dalla mattina alla sera».
«Dico sempre la verità», rispose quello, poi, divertito, alzò in alto il bicchiere e disse: «In vino veritas!».
«’Ras, tu devi venire», asserì Courfeyrac.
«Siamo in democrazia, no? Sono libero di scegliere se venire o meno!», senza nemmeno accorgersene, il sorriso di Enjolras era diventato fin troppo soddisfatto.
«… ma sto organizzando questa festa da mesi! Volevo ci fossero tutti», rispose Courfeyrac, quasi rattristito: «… e tu non vuoi far dispiacere il tuo migliore amico, vero?».
Certo che quel Courfeyrac giocava d’astuzia.
«Non è il mio genere di cose», rispose Enjolras, sincero.
«Suvvia, berrai un po’ e non ci penserai nemmeno!», quel che per Grantaire sembrava un incoraggiamento fu assolutamente la cosa contraria per Enjolras che rispose con un secco: «Io non bevo come te».
«E non berrai, ma vieni, perlomeno!», cercò di persuaderlo Courfeyrac: «Staremo tutti insieme!».
«Potrebbe anche essere il nostro ultimo Capodanno tutti insieme», Joly si intromise nella conversazione: «Potrei lasciarci la pelle! Vedete? Sto sempre peggio!».
«È vero!», concordò Bossuet: «Joly è sempre raffreddato, ormai».
«Avanti, ‘Ras, vieni anche tu!», Combeferre parlò per la prima volta in quella giornata, chiudendo il libro che stava leggendo: «Capodanno è soltanto una volta all’anno, te lo dico io che ho un esame subito dopo l’epifania!».
Enjolras sospirò: perché si fossilizzavano su di lui? Non potevano “divertirsi” ugualmente a quella stupida festa anche senza di lui? Ad Enjolras non sarebbe di certo dispiaciuto.
E invece no: il caro amico Courfeyrac e il resto de Les Amis de l’ABC ci tenevano a movimentare la sua vita. Come se ad Enjolras importasse davvero qualcosa. Aveva altro a cui pensare: aveva un sistema scolastico da tutelare e delle proteste da attuare!
«Ci penserò», rispose per troncare l’argomento: «Ora dovrei andare, ho delle faccende da sistemare. Ci si vede domani!».
«A domani, ‘Ras!», lo salutarono gli amici.
«E comunque non mi sfuggirai: ti tengo d’occhio, rivoluzionario!», Courfeyrac lo guardò minaccioso, puntando le dita sulla fronte per poi indirizzarle verso di lui.
Enjolras non aveva mai visto Courfeyrac così esaltato.
Doveva averne paura.




Angolo della matta che scrive queste cose Autrice

Salve! Innanzitutto porgo di nuovo le mie scuse a Victor Hugo e vi porgo i miei auguri di Natale in ritardo lol xD, e tanti auguri di un felice anno nuovo! :D
Questa cosina che sto pubblicando è assolutamente una commedia natalizia e post-feste di Natale(?) che ha l'obiettivo di strappare un piccolo sorriso, lol. Spero vi piaccia! ♥
Sarei felice di sapere cosa ne pensate! :D
Il prossimo capitolo dovrebbe arrivare domani, è quasi finito!
Alla prossima ♥
Marta_Gleek
   
 
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