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Autore: MakiUnnie    29/12/2013    0 recensioni
|| ... -prossima volta?
Non ci sarà una prossima volta Kyungsoo..
sussurra appena mentre chiude lo sportello della macchina e gli fa ciao con la mano dal finestrino.
Era piu convinto che mai nella sua decisione di non fare nessun tipo di lezione con il ragazzo in questione,
Gli stava antipatico e non gli piaceva quel suo atteggiamento.
Sempre cosi sostenuto che non fa altro che pensare allo studio. ||
{Salve. Sono sempre io Maki e dopo molto tempo finalmente sono tornata attiva e ispirata con la promessa di finire le mie precedenti e oramai datate FF e iniziarne di nuove. E cosa non ce di meglio di una bellissima Krisoo?
Ringrazio Samantha che mi ha aiutato con la "role.. " Ti adoro piccina mia.
Buona lettura.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: D.O., D.O., Kris, Kris
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I

 

 

 

Era una delle sue solite mattine, la divisa era pronta e stirata sulla sedia, e la flebile luce del mattino entrava dalla finestra della sua camera da letto. Il silenzio di quella casa era qualcosa di incredibile ma più che altro era .. come surreale. Si passa una mano davanti agli occhi, e volta il capo verso la sveglia che come sempre era ancora spenta .

 

Era presto.

Tremendamente presto.

Si alza come sempre, e apre le tende blu scuro socchiudendo i propri occhi infastiditi da quella luce cosi .. accecante. Era quasi natale , e la neve aveva stranamente iniziato a cadere anche in quella grande città. Va verso il bagno e inizia a lavarsi come ogni mattina che si rispetti doveva essere completamente in ordine e pulito, esce e con l'asciugamano in vita si dirige nuovamente in camera, verso l'armadio dove vi era appesa la sua ennesima divisa scolastica.

Dopo essersi guardato allo specchio con aria soddisfatta si lecca le labbra e va verso il salotto, il caffè amaro era pronto e lo beve di volata.

 

La casa era enorme, un attico di preciso in un grande palazzo verso il centro di Seul, e per essere ancora più precisi l'arredamento era spento e tremendamente freddo. Era cosi .. triste e si respirava la tristezza e l'assenza di una famiglia ..

Ma a lui non importava, alla fine ci doveva solo mangiare e dormire, e poi nemmeno mangiare molto visto che anche se era di famiglia agiata ancora doveva studiare.

 

Chiude la porta a chiave dopo aver fatto un leggerissimo cenno della mano verso la domestica che al contrario gli fa un inchino e si morde il labbro inferiore quando si aprono le porte dorate del suo ascensore, vi entra e clicca il pulsante del piano terra. Tutte queste azioni in silenzio, non doveva nemmeno preoccuparsi di fare la cartella o altro , i suoi libri erano pronti ogni mattino sulla sua macchina.

 

Saluta Jeremy, l'autista che come sempre gli volge un inchino molto educato e gli apre lo sportello dell' Audi nera con i vetri oscurati.

Una volta partiti , lui si perde a guardare fuori e nota come ogni mattina il suo compagno di banco, in ritardo.. .. e in uno pessimo stato...come ogni mattina.

Non cambiava mai e la cosa che lo irritava di più era il fatto che fosse cosi bravo a scuola nonostante tutto , e peggio ancora che vivessero nel quartiere uno vicino all'altro . Ride notando il minore correre in quel modo con la fetta di pane tostato fra i denti , la sciarpa che cade da una spalla, i libri sotto un braccio insomma.. un disastro.

 

Ride appena mentre la macchina attraversa l'incrocio e svolta verso il viale che era anche poco distante dalla casa dei due ragazzi e sospira infilandosi la sua solita sciarpa bianca di lana.

 

 

E dopo aver girato l'angolo della strada , poco dopo intravide il solito ed enorme portone con la solita miriade di studenti perfettamente in ritardo.. L'auto si ferma e il maggiore lentamente scende dalla macchina mentre il suo autista gli apre come suo solito fare lo sportello e lo ringrazia con un leggero cenno del capo e niente di piu. Afferra i propri libri situati nel sedile posteriore dove era seduto poco prima e gira il capo da un lato notando il minore..

Che stava arrivando. Aveva una strana capacitá. Nel loro tratto di strada sembrava quasi uno straccione dal come era disordinato ma girato l'angolo per la scuola ecco. Fatta la magia. Era in ordine, con la sciarpa blu notte che pendeva in avanti in modo elegante e gli fasciava il collo.. La cartella poggiata sul fianco con i libri , e la divisa in ordine. Una vera e propria magia si puó dire. Scuote la testa cercando di riprendersi dal momento di distrazione arrecatogli da quell'esserino e inizia a camminare verso la porta .. Entra nella grande struttura bianca e grigia e inizia a percorrere il corridoio principale e tutto con la sua massima calma nonostante il suo evidente ritardo, ma la cosa non lo toccava minimamente a dire il vero .

E gira l'angolo per arrivare versa la sua aula quando qualcuno come solito va a sbattergli addosso e la cosa lo irrita da morire.. alza gli occhi al cielo e lo guarda subito dopo con il suo classico sguardo truce .

 

«Santo iddio. Ma sempre in mezzo stai tu? Possibile che per un motivo o per un'altro devi essermi sempre e ripeto per la millesima volta SEMPRE tra i piedi?

Non ne posso più.»

 

Rotea gli occhi e poi ne socchiude le palpebre sentendosi più che infastidito, e il minore dal basso della sua statura lo guarda.

Era un esserino tutto sommato carino .. Do Kyung-soo.. ma più noto semplicemente come Do , coreano , vent'anni, piccolo, molto basso rispetto al maggiore che lo guardava dall'alto con la sua aria da sufficiente, due iridi enormi e nere, e i capelli di un misto tra il rosso e il viola in un leggero ciuffo cadente sulla fronte.

 

Lui invece era Wu Fan ..meglio noto come Kris, mezzo cinese e mezzo canadese e si poteva notare se uno prestava realmente attenzione ai suoi lineamenti non cosi marcati da asiatico, e dalla sua altezza spaventosa. I capelli erano biondi ma sotto neri, legati in una coda dolce e simpatica verso l'alto della testa.

Era più vecchio, aveva ventitre' anni, ma in corea ne risultava avere ventiquattro.

E allora perchè in classe insieme?
Era una scuola privata, con ragazzi spesso che arrivavano da altri paesi con rami diversi di specializzazione, che gli permettevano di trovare lavori migliori una volta finita la loro istruzione.

E lui essendo di un'altro stato aveva iniziato la scuola in ritardo ma onestamente la cosa nemmeno gli importava.

 

Il piccolo era ancora lì, con i suoi occhi aperti che lo guardavano e lo fissavano quasi interrogativo , e poi quelle labbra enormi e apparentemente molto morbide si aprirono

 

«Guarda TU dove vai .»

 

Una risposta secca e senza un minimo di preoccupazione nel tono della sua voce cosa che normalmente non gli accadeva di sentire, e la cosa lo diverte cosi tanto che avvicina la mano destra al suo viso e schiocca medio e pollice sulla sua fronte decisamente infastidito.

 

«Datti una calmata NANETTO. Io stavo solo camminando per il corridoio in santa pace, ma tu evidentemente sei cosi piccolo che non riesci nemmeno a vedere dove stai andando, come ..ogni mattina del resto.»

 

Il minore arrossisce di colpo e lo guarda .

 

«C-cosa diavolo ne sai tu?» -esclama alzando un po' la voce e lo continua a guardare, aggrottando le sopracciglia - «COME FAI A SAPERLO EH?»

 

Nemmeno il tempo il tempo di rispondere che il professore arriva piano alle loro spalle e afferra per le orecchie entrambi e li spinge in classe, era l'ora di letteratura, la preferita del piccolino che in un batter d'occhio dimentica di avere il maggiore come compagno di banco distratto a guardare altrove fuori dalla finestra, e la lezione inizia. Due interminabili e noiosissime ore che non riusciva a sopportare , ma alla fine la campanella decide che deve suonare e finalmente si alza dalla sedia per uscire ma il professore chiama i loro nomi e lui come solito assottiglia lo sguardo. Si avvicinano alla cattedra e il signore di fronte a loro fissa per un momento Kris.

 

«Stanno per iniziare gli esami di metà anno e come sempre tu sei messo malissimo con questa materia, e non capisco davvero come sia possibile visto che gran parte del tuo tempo lo passi principalmente in biblioteca.. ma comunque Kyungsoo tu sei incaricato di aiutarlo a studiare per il compito che faremo al rientro delle vacanze. Detto questo, buon natale a entrambi.»

 

Entrambi erano rimasti in silenzio alle sue parole , ma il maggiore non aveva nessuna intenzione di sprecare il suo tempo sui libri, e appena l'aula è vuota scuote la testa e lo guarda.

 

«Tranquillo.

Non dobbiamo studiare insieme un bel niente soprattutto perchè a me non va. Mi inventerò una scusa. » .. - e detto questo esce dalla stanza, ma il minore lo afferra dal polso e soffiando via il ciuffo di capelli noioso dalla propria fronte lo guarda con la sua aria di sfida.

 

«Scordatelo. Ha detto che devo aiutarti e sarà cosi .. chiaro? Io non ho nessuna intenzione di essere sgridato o addirittura prendere un voto basso a causa tua, solo perchè al signorino “non va” di passare o sprecare il suo tempo con me. Vedi di adeguarti e poche storie.»

 

Il sangue gli ribolliva nelle vene...doveva resistere dal prendere il ragazzo a sberle ma si limita ad andare verso la biblioteca .

 

«Alle cinque fuori dal portone e vedi di essere puntuale ..se la cosa ti riesce anche solo minimamente possibile.» ..- e detto questo sparisce dalla sua vista.

 

Il minore rimane immobile mentre uno dei suoi neuroni nel cervello stava spaccando ogni cosa che gli capitava a tiro, era arrabbiato e si limita a borbottare qualcosa iniziando a camminare dal lato opposto.

 

* * *

 

 

Il libro che aveva davanti il piccolino lo aveva preso così tanto, che aveva dimenticato di guardare l'ora.. e di guardarsi attorno e difatti poco più in là c'era il maggiore catturato a leggere qualche prologo di vecchi libri simili a quelli che stava leggendo anche lui. Lo nota e gli passa dietro arruffandogli i capelli cosi da distrarre il minore che alzando il viso aggrotta le sopracciglia

 

«Ancora tu..»

 

«Si . Ciao nanetto. Cheffai?»

 

«Se sono in biblioteca secondo te.. che cosa potrei fare?»

 

«Ah non lo so. Io ho solo chiesto , limitandomi ad essere educato a differenza tua. Ti pregherei di osservare che ore sono. » ..- e con un ennesima arruffata di capelli si avvia al tavolo della bibliotecaria, fa controllare e segnare i libri in prestito e esce andando verso la macchina.

 

 

 

    1. : Nessuno in vista .

    1. : Ancora nessuno.

17.00 : Ecco che come sempre è in ritardo.

 

  • 17.15 -.. Scuote la testa e incita l'autista a partire guardando altrove e sospira immaginando che nessuno volesse passare realmente il tempo con lui.

 

* * *

 

Alza gli occhi verso il grande orologio.. le 16.58.

Merda, Era in ritardo.. afferra i suoi libri e saluta la bibliotecaria che ride alla scena a dir poco ridicola e corre verso l'uscita, finendo di fronte a una macchina che frena di colpo.

 

Sussulta alla frenata e spalanca gli occhi assottigliando lo sguardo e scende dalla macchina e vede il minore che si alzava a fatica dal pavimento. Lo afferra dalla cartella mormorando parole incomprensibili e lo getta in macchina.

 

Si sente prendere per il colletto e di conseguenza alza lo sguardo, per poi sussultare quando lo scaraventa in auto.

 

«M - ma non l'ho fatto certo apposta ! »-.. Ribatte il minore, mentre si va a sistemare nel sedile del auto.

Nemmeno lo ascolta. Anzi nemmeno lo calcola proprio, nemmeno di striscio e si limita a scuotere la testa e una mano verso di lui e annuisce.

 

«Si si come ti pare guarda, a me non interessa e di certo non ho voglia di fare questa cosa. Ma sono obbligato a sopportare la tua ... terribile presenza » .. -Scrolla appena le spalle e continua a guardare fuori .

 

« ... » -.. Ok, ora lo fa arrabbiare peró.

« Certo perché pensi che io sia felice di farti da tutor ? Guarda che non garba nemmeno a me vedere la prospettiva di federe la tua facciaccia ogni giorno. » -..Sbuffa e porta lo sguardo al di fuori dal finestrino, incrociando le braccia al petto, visibilmente seccato.

Assottiglia lo sguardo e alza le spalle alle sue parole che non lo toccarono, almeno in apparenza.

 

«Onestamente di quello che pensi tu non me ne frega assolutamente niente. Anzi proprio nulla di nulla. E se ti scoccia tanto stai tranquillo. posso dire al professore che ho dei problemi e che non sarò presente alle lezioni» ..- con un piccolo pugno al sedile del guidatore facendogli fermare la macchina e apre lo sportello ...-

«scendi. tu abiti qua giusto?..» - Era sotto casa sua ..

 

« .. No !.. » - Sbotta portando nuovamente gli occhietti sul volto altrui. -« .. Il professore mi ha chiesto una cosa e io la porto a termine. »..

Esce dall' auto portandosi lo zaino sulle proprie spalle, e sbuffando in modo sonoro.

« .. Grazie del passaggio, ma preferisco camminare, quindi la prossima volta non mi aspettare »

 

« ...prossima volta? Non ci sarà una prossima volta Kyungsoo.. »

 

Sussurra appena mentre chiude lo sportello della macchina e gli fa ciao con la mano dal finestrino. Era piu convinto che mai nella sua decisione di non fare nessun tipo di lezione con il ragazzo in questione, Gli stava antipatico e non gli piaceva quel suo atteggiamento. Sempre cosi sostenuto che non fa altro che pensare allo studio.

 

Il minore rimane per qualche minuto a guardare lenta la macchina che finiva di attraversare il viale e che si fermava davanti a uno dei palazzi e vi entra. Una volta sparita dalla sua vista sospira e rientra in casa.

 

{Chiedo umilmente perdono per il mio ENORME e vergognoso ritardo per essere tornata quindi solo ora, ma ho avuto molti impegni,. spero che la nuova storia possa avere un riscontro positivo ; ; a presto Maki }
  
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