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Autore: ComeWhatKlaine__    30/12/2013    3 recensioni
"Tu eri la mia stella polare. Riuscivo sempre a tornare in porto, quando c'eri tu ad aspettarmi."
Gli eventi della 4x04 raccontati dal punto di vista di un Blaine distrutto.
N.B: Le parti in corsivo sono citazioni tratte dal film: "Le parole che non ti ho detto"
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sento come se fossi rimasto bloccato nell’occhio di un ciclone. Ogni cosa, attorno a me, accade senza che abbia il tempo di metterla a fuoco, mi passa tutto davanti agli occhi così velocemente da farmi sentire assolutamente perso. Non sono capace di pensare a niente che non sia ciò che ho fatto … Dio, cosa ho fatto!
Come ho potuto compiere un gesto così orribile e meschino!? Ho rovinato tutto, tutto … E il peggio deve ancora venire. Oh, Kurt, come potrò guardarti negli occhi..?
Da quando te ne sei andato nella città dei tuoi sogni, dell’arte e delle grandi ambizioni, mi sono sentito completamente disorientato: avevo perso le coordinate. Niente più rotta, niente più bussola. Continuavo a sbattere contro le cose, ero come pazzo, credo. Non mi era mai successo prima. 
Ogni nostra chiamata, ogni nostro “saluto” su Skype non faceva altro che aumentare la mia tristezza e il mio smarrimento; lo percepivo chiaramente, in ogni parola, in ogni gesto: non c’era più un vero posto per me nella tua nuova, eccitante vita nella Grande Mela.
Credo di essere arrivato ad un punto di rottura con me stesso: ero talmente depresso da sentirmi invisibile, solo un’ombra del Blaine Anderson, sorridente e sicuro di sé, che incontrasti più di un anno fa sulle scale alla Dalton. E l’unico sistema che ho trovato per tentare di uscire dal baratro della solitudine è stato il più spregevole: il tradimento. Oddio, la sola idea di ciò che ho fatto, di ciò che ti ho fatto mi uccide! Mi disprezzo profondamente e le lacrime non abbandonano i miei occhi da giorni, ormai. Mi bruciavano in gola e premevano come macigni nei miei occhi mentre mi trovavo nel letto di quel ragazzo: volevo fermarmi, scappare via, via da quel luogo così...così sbagliato! Eppure, per qualche assurda ragione, non l’ho fatto. Non l’ho fatto, cazzo! E ora vorrei prendermi a pugni, sbattere la testa, qualsiasi cosa, se potesse servire a rimediare. Ma purtroppo nulla serve … E questo mi fa impazzire!
Dovevo fare qualcosa! Non potevo restare a Lima facendo semplicemente finta di aver sognato tutto! Dovevo vederti, dovevo venire da te. Dovevo farlo! Ho a malapena avvisato mia madre, senza darle alcuna spiegazione di quel viaggio improvviso, ho preso una borsa e mi sono precipitato in aeroporto: dovevo raggiungerti, subito! Durante il viaggio non sono riuscito a pensare assolutamente a nulla. Volevo pensare a come dirti una cosa tanto orribile, ma ogni volta si presentavano nella mia mente le tue iridi di cristallo e il mio respiro veniva smorzato dai sensi di colpa. Nel momento in cui mi sono potuto realmente rispecchiare nei tuoi occhi dopo tanto tempo, sulla soglia del tuo appartamento a New York, dove mi hai accolto con un dolce bacio e il tuo sorriso speciale, ho creduto di morire. Dio mio, sei un angelo, Kurt. Come ho potuto farti questo?!
Anche ora, che sei seduto accanto a me da Callbacks, non posso fare a meno di restare incantato dalla tua bellezza: stai sorseggiando il tuo Shirley Temple e le luci del locale mettono in risalto la tua pelle nivea. Sto per rimettermi a piangere, perché ogni volta che ti guardo sento una pugnalata dritta al cuore. Sei perfetto.
Tutti possono esibirsi, questa sera. Decido di sedermi al piano e inizio a cantare Teenage Dream, dopo avertela dedicata: la tua canzone, la nostra canzone. Sembra incredibile quanto sia complicato eseguirla ora, rispetto alla prima volta. Ti osservo, Kurt, e la voce mi trema. Non riesco a trattenere le lacrime, per quanto mi stia sforzando di apparire rilassato. Te ne sei accorto, ne sono certo, perché anche tu hai smesso di sorridere e mi scruti perplesso. “… your teenage dream tonight.” Ho la voce spezzata nell’intonare l’ultima nota. Batti le mani anche tu insieme al pubblico,ma senza molta convinzione, perché mi conosci troppo, troppo bene e hai già capito che qualcosa non va.
“Ti sei commosso, eri stranamente triste … Ti prego, smettila di fare finta di niente!”
Le tue parole, mentre camminiamo fianco a fianco diretti verso casa, sono come una doccia gelida. Ho provato ad arrancare, dicendoti che dipendeva tutto dal fatto che mi eri mancato molto. Ma non posso mentirti, non posso: tu riesci a leggermi dentro. Vorrei sprofondare sotto terra, in questo istante.
“Sono stato con un altro.” Butto fuori queste 5 parole, così di getto, in un sussurro, quasi senza rendermene conto. E credo di stare per morire. Vorrei che fosse tutto un brutto incubo e risvegliarmi subito, per poi correre a rifugiarmi tra le tue braccia calde. Ma il tuo viso d’angelo rigato dalle lacrime è una tremenda e troppo vicina realtà. La tua espressione è di pura distruzione e sento che il cuore mi si sta frantumando in mille pezzi. La colpa di questo tuo stato d’animo è solo mia. E credimi, non me lo perdonerò mai questo. Mai, amore, mai!
“Con Sebastian, immagino!” sputi fuori tutto il veleno che ti si è accumulato in corpo in pochi istanti e il suono della tua voce rotta dal pianto mi abbatte così tanto che le gambe quasi mi abbandonano.
Subito tento di parlare, dicendo che Sebastian stavolta non c’entra, che tutto ciò non ha significato nulla per me, che ho agito in questo modo atroce perché mi sentivo terribilmente solo e che adesso sto così male per le mie azioni da sentirmi morire.
So bene che ogni parola detta da me dopo la mia dolorosa confessione, probabilmente, sarà suonata assolutamente inutile e priva di senso, ma voglio che tu sappia ciò che provo fino in fondo …  Dio, Kurt, è te che amo! Solo te! Che stupido! Che stupido che sono!
I tuoi occhi continuano a versare lacrime, ininterrottamente “Mi sentivo solo anch’io, sai?! Anch’io ho avuto le mie tentazioni, ma non ho fatto niente, perché so a cosa portano! E’ una cosa orribile, tremenda!”
Hai ragione! Hai ragione su tutto! Mi sento spregevole e posso solo ripetere che mi dispiace, mentre lacrime salate mi scendono lungo le guance, guardandoti correre avanti, lontano da me.

Condividiamo il letto, questa notte. Te ne stai raggomitolato in un angolo, lontano da me e sento l’eco dei tuoi singhiozzi soffocati dal cuscino. Vorrei tenerti stretto tra le mie braccia, piccolo, dirti che andrà tutto bene, come facevo sempre, ogni qual volta ti vedevo piangere. Ma stavolta, il motivo delle tue lacrime sono proprio io e non oso sfiorarti. Pensare a tutti quei progetti sulla nostra prima sera insieme a New York: volevi portarmi con te a Central Park, per camminare insieme, mano nella mano; salire poi sull’Empire, a guardare il tramonto; cenare fuori e poi tornare qui, a casa tua, nel tuo letto, dove avremmo fatto l’amore dolcemente, senza fretta, come sempre.
Ora invece? Per colpa mia, ci siamo ridotti a piangere, dandoci le spalle in questo giaciglio troppo freddo senza il calore dei tuoi abbracci.
Mi sento perduto, Kurt. Quasi come una barca che, dopo aver a lungo navigato sicura di sé verso rotte precise, abbia improvvisamente smarrito la strada, finendo per vagare solitaria in mare aperto.
Tu eri la mia stella polare. Riuscivo sempre a tornare in porto, quando c'eri tu ad aspettarmi.
Non ho dormito neanche per un secondo, questa notte. E’ solo alle prime luci dell’alba che chiudo gli occhi, rossi e stanchi, ma rimango assolutamente cosciente. Infatti percepisco chiaramente che ti sei messo a sedere, soffocando un altro lamento, per poi alzarti ed uscire di corsa verso il salotto. Vorrei seguirti, prenderti per un braccio per poterti guardare di nuovo in viso, ma non riesco a muovere un muscolo. Ho paura, Kurt, tanta paura. Forse sto solo tentando di restare aggrappato alla speranza che, finché me ne sto qui, in questo letto, senza riaffrontare l’argomento, tu sarai ancora il mio ragazzo. E’ stupido, lo so. Non ha assolutamente senso.
Dopo un po’ di tempo, non so esattamente quanto, sento dei passi e la voce di Finn che ti sta avvisando della sua partenza. Anche lui e Rachel hanno avuto una discussione accesa, ieri sera: a quanto pare sono tempi difficili per Cupido.
“Sento che sto quasi per morire.” Questa è la tua risposta, quando lui ti chiede come stai. Oh, Kurt, ormai del mio cuore è rimasta solo la cenere … E, anzi, credo che, dopo queste tue parole sia stata spazzata via anche quella! Sento un dolore atroce, proprio qui, nel petto.
Sento la porta richiudersi alle spalle di Finn, poi nessun altro rumore. Inspiro profondamente e finalmente mi decido ad alzarmi. Ti trovo raggomitolato sulla poltrona in salotto, con una tazza di caffè fumante e lo sguardo perso nel vuoto. Non trovo il coraggio per dirti una parola, probabilmente perché non ho neanche il diritto di parlare. Dopo pochi attimi ti accorgi della mia presenza e mi guardi, mi guardi semplicemente, senza dire nulla; poi scatti in piedi e mi dai le spalle, rivolgendoti verso la finestra.
Passano pochi minuti, minuti che, però, sono i più lunghi e i più sofferti della mia vita. Non posso vederti così, amore, non sopporto di averti fatto questo. Trovo il coraggio di sussurrare un flebile “Kurt …” ti giri verso di me, lo sguardo fisso sul pavimento, ma ancora non parli.
“….Parliamone, ti prego …” azzardo io. Sorseggi un po’ del tuo caffè, e poi ribatti gelido “Non c’è niente da dire, Blaine, niente.” Mi crolla tutto, tutto addosso e le gambe mi cedono definitivamente, tanto che devo appoggiarmi al muro.
“Io, io … Kurt, oddio, non può essere … Credimi io, io amo te, te e basta! Mi sento un verme e credimi, sono distrutto completamente, ma, ma … Come faccio senza di te? Come posso respirare!?”
Eccole di nuovo le lacrime, negli occhi di entrambi. Ti fisso e vedo crescere, oltre alla tristezza, la rabbia, una rabbia incontrollata. E come biasimarti?! E, infatti, urli “Tu, tu ti senti distrutto, eh?! E io com’è che mi dovrei sentire?! Su, parla! Blaine, mi sento completamente svuotato! Ho condiviso tutto con te, tutto! E tu in un attimo mi hai strappato il cuore dal petto! E la cosa più difficile in questa storia è che .. Che io ti amo, cazzo! Ma non mi fido più di te. Come diavolo potrei fidarmi ancora?!
Tu mi hai spinto ad inseguire i miei sogni qui e poi che fai?! Mi distraggo un attimo e tu mi fai le corna col primo che capita?! Secondo te come dovrei sentirmi?!”
Fai una pausa e la tua respirazione aumenta. Io resto completamente immobile e piango in silenzio. Hai ragione, cazzo se hai ragione! Blaine Anderson, sei uno stronzo!
“Io, io voglio stare solo Blaine. Beh, in ogni caso dovrò starci per forza, no? Ormai che rapporto potremmo avere, io e te, dopo … questo?”
La voce ti muore in gola e ti volti di nuovo verso la finestra.
“Ti amo, Kurt …” E’ l’ultima cosa che riesco a dirti, prima di prendere velocemente le mie cose ed andare via, perché so che la mia presenza ti renderebbe solo le cose più difficili.
Ed è la verità, io ti amo Kurt Hummel, ti amo più della mia stessa vita!
E credimi, un giorno riuscirò a rimediare al mio errore, ce la farò!
 
  
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