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Autore: twilight_schwartz    22/05/2008    0 recensioni
K:"Se questa è vita......voglio morire...." Stufa delle solite canzoni strappalacrime dedicate ad amori perduti. Come se esistesse solo quello. L'amore. L'amore.....che cosa strana l'amore....Non ne aveva mai capito bene il significato e non ci teneva sinceramente..... Era sicura che non esistesse la sua anima gemella...Nessuno poteva capire la sua personalità così particolare...nessuno capiva come.. -"No one knows, how you feel...no one there you'd like to see...the day was dark and full of pain..."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ff

                                                                                  Tears are falling down...

 

 

 

CHAP 1



"Cazzo...Non voglio andarci.....
Non posso andare avanti così....
Scuola di merda...perchè esiste???"


Erano questi i pensieri di Krista, una 17enne totalmente stufa della vita monotona di una studentessa del liceo.
Tutti i giorni era la stessa storia. Raggomitolata tra le lenzuola con la faccia sul cuscino, non era per niente intenzionata ad alzarsi e vedere la luce del sole, ne tantomeno ad andare a quella scuola di idioti con lo zaino pesante e scomodo. Ma con suo rammarico dovette scendere dal letto con la testa che le scoppiava a forza di tutti gli avvertimenti di sua madre che strillava come un ossessa.
Era sempre stata una ragazza un po strana, sempre con la testa fra le nuvole e non molto bella secondo il suo parere. Invece era molto carina, con i suoi capelli lunghi e neri e gli occhi di un meraviglioso verde acqua. Stava sempre sulle sue, ed era questo il motivo per cui i ragazzi non si interessavano a lei. E questo non le dispiaceva: "tanto ho la mia musica" pensava "non ho bisogno di nient'altro". Ed eccola li... sempre immersa in un mondo tutto suo mentre si trascinava verso il cancello dell'"istituto per malati mentali", come lo chiamava lei.
Non si accorse nemmeno che stava procedendo dritta addosso ad un ragazzo, probabilmente suo coetaneo, con un abbigliamento hip hop e dei lunghi rasta raccolti in una coda alta.

?: Ah! Ehi, stai attenta a dove metti i piedi, ragazzina!!

In un primo momento non connesse subito cosa aveva detto il ragazzo. Analizzò con cura ogni parola e si risvegliò dallo stato di trance mattutino:
K: Chi hai chiamato RAGAZZINA!?!? Guarda che non sei poi più grande di me!
?: Tsk! Taci! La prossima volta non distrarti e tieni gli occhi aperti!

Aveva stampato un ghigno in faccia, questo le fece saltare i nervi. Stava per ribattere ma la campanella suonò, segno che stavano per cominciare le lezioni.
Il ragazzo si era salvato appena in tempo.... Stava preparando una bella dose di insulti. Mai provocarla a scuola.. Soprattutto di mattina presto!
Guardò l'orologio e rassegnata si diresse verso la sua classe.
I suoi compagni stavano giocando con una pallina di carta...che mocciosi...e le ragazze divise in gruppetti stavano sicuramente spettegolando. Volse uno sguardo al suo banco, pieno di scritte e mezzo scorticato e con un altro sospiro si sedette, ascoltando ancora il suo amato mp3, vecchio di qualche anno ma perfettamente funzionante.
Si lasciò cullare dal suono melodioso proveniente dalle cuffie e si abbandonò sulla sedia. Chiuse gli occhi e rilassò la fronte. Il testo di quella canzone era molto profondo e ci riflettè su. Parlava di un amore perduto e dal tono di voce del cantante si riusciva a sentire benissimo la sua sofferenza.. Le venne quasi da piangere, ma si accorse che il professore era entrato in classe, aveva sbattuto il registro sulla cattedra e ora la stava fissando. Si tolse a malincure la cuffie dalle orecchie e prese l'astuccio e il diario. Il prof. aveva un annuncio da fare, lo capì perchè tossì, schiarendosi la voce:

P: Ragazzi, è molto importante che facciate sentire a loro agio i vostri nuovi compagni di studio. Un attimo di silenzio e riprese:

P: Vengono dalla Germania, ma conoscono benissimo la nostra lingua...

Krista si distrasse è guardò fuori dalla finestra. Non le importava che venissero dal suo stesso paese natale, erano pur sempre dei mocciosi narcisisti bastardi che non avrebbero fatto altro che infastidirla.

P: Date il benvenuto a Bill e Tom Kaulitz, Georg Listing e Gustav Shafer...
Un rumore di passi, mormorii e addirittura qualche urlo stridulo dalle ragazze. Per pura curiosità si voltò e vide i 4... I due gemelli spiccavano, avevano due stili completamente diversi, e quello che doveva chiamarsi Bill era quello più appariscente. Vestiva dark, i suoi capelli lunghi e neri erano qua e la mechati di biondo platino, i suoi occhi, profondi come quelli del fratello erano truccati in modo molto pesante e il suo viso angelico assumeva un' espressione sofferente come se la sua anima fosse stata solcata da molte ferite invisibili e dolorose...Tom non dava la stessa impressione, sempre con la bocca increspata in un ghigno faceva l'occhiolino a tutte le pettegole della classe, che avevano letteralmente gli occhi a forma di cuoricini.
Gli altri due avevano entrambi un fisico atletico e muscoloso, anche loro molto carini e di certo non meno interessanti dei due gemelli. Gustav era un bel ragazzo, forse troppo introverso ma la sua aria da dolce orsetto inteneriva tutti, aveva i capelli corti e biondi e si nascondeva dietro all'altro ragazzo, altrettanto carino. Georg aveva un'aria sicura di se, degli occhi grigio-verdi molto profondi e capelli lunghi esageratamente lisci.
Formavano un quartetto molto carismatico...certo insieme facevano un bell'effetto sulla gente.
Persino Krista si fermò ad ammirarli, con gli occhi sbarrati, affascinata.
Accortasi della sua espressione ebete scosse la testa e cominciò a fissare il diario con aria apparentemente molto interessata..

P: Uhm...bene, potete accomodarvi agli ultimi banchi...si...vicino a Krista...
K: "oh no!!e adesso??" sempre fissando il suo diario, pieno di testi di canzoni e adesivi, sentiva il suo cuore battere sempre più forte e avendo paura che lo sentissero pose una mano sul petto, quasi a volerlo bloccare. Sospirò (quante volte lo aveva fatto in quella giornata?) e stranamente attese con ansia l'inizio della lezione.
Uffa, il rastaro le si era messo davanti...Si voltò a destra e vide Bill che posava lo zaino sul banco. Probabilmente gli altri due si erano accomodati più in la ma non aveva il coraggio di verificare.
Era circondata. Pazienza... Fece finta di niente. Non si era minimamente accorta che Tom la stava guardando. Il sangue le salì alle guance, sicuramente lui se ne accorse, perchè sorrise, deliziato.
Si voltò imbarazzata verso Bill, cavolo, anche lui a fissarla, ma lui, avrebbe potuto giurarlo, aveva uno sguardo irritato. Aveva fatto qualcosa? Meglio non farci caso...Perchè continuare a pensare a loro?
Con gli occhi ridotti a due fessure prese i libri, infastidita da tante attenzioni e li posò sul banco. In quel preciso istante una pallina di carta la colpì in testa.
Si guardò attorno smarrita. Ah..era Annah, la sua amica occhialuta che la guardava furtiva dal banco poco lontano dal suo. Fece segno di volerle parlare, Krista annuì e sbuffò. Cominciò la lezione con suo grande sollievo ma i nuovi compagni continuarono a fissarla fino all'intervallo, quando uscirono tutti tranne lei. Era una cosa normale.
Le piaceva sedersi sulle scale, ascoltare la musica e rimuginare sulle cose...la faceva sentire tranquilla e in pace con se stessa....




Rimase impalata sulle scale, dondolando e canticchiando fra se e se.
Mancavano 5 minuti alla fine dell'intervallo e sentì dei gemiti e una voce femminile invocare un nome familiare...


?:Ah...Tom...Ti prego...Ah...

Svoltò l'angolo a sinistra e quello che vide la fece arrossire fino alla punta dei capelli.
Si nascose, sbirciando, appoggiata alla parete.
Tom stava baciando una bionda voracemente, spingendola al muro con una mano nella maglietta attillata di lei.
Si vedevano benissimo le loro lingue intrecciate, e, l'irrefrenabile voglia di lui, di spingersi sempre più là, era palpabile. L' eccitazione si sentiva nell'aria.
Krista trattenne il respiro, forse un po troppo forte perchè la sentirono.
Tom si girò, irritato, con il respiro ancora affannoso e la ragazza con gli occhi sbarrati era pietrificata a guardarlo.
Il ragazzo si pulì la bocca con la manica della maglietta.
Ancora quel ghigno:

T:Vuoi essere la prossima?
Si leccò le labbra.
Un brivido colse Krista sulla schiena. Si coprì la bocca con la mano, mortificata, e corse via.
Non capiva nemmeno dove stesse andando, suonò la campanella di fine intervallo e, si scontrò con Bill, che eliminando la sua espressione sorpresa tornò ostile.

K: Si può sapere cosa ti ho fatto?!?!?
Lo disse con un tono di voce straziato, ma non le importava più niente.
Si diresse verso l'uscita d'emergenza, inciampò scendeno le scale e tornò a casa, nervosa.
Bill era rimasto nel corridoio davanti alla classe, con il suo solito sguardo sofferente, era salito prima perchè in cortile mancavano all'appello suo fratello e quella ragazza ; si era preoccupato, data la natura di Tom.....
Andò a cercarlo, furioso e lo trovò intento a fare la cosa che lo appagava di più.
Con molta pazienza lo scansò dalla ragazza, che vedendo il suo sguardo irritato svanì nel nulla.
Malgrado Bill avesse delle braccine così fragili, prese il fratello per il colletto e lo sbattè con forza al muro. A quel punto la rabbia venne fuori:

B: CHE CAZZO FAI?? TI DEVO RICORDARE CHE CI HANNO CACCIATI DALLE ALTRE SCUOLE PROPRIO PER QUESTO MOTIVO?? Questo posto mi piace, mi ci sono ambientato, e non voglio rimetterci per te! STAVOLTA TE NE ANDRAI DA SOLO! SONO STUFO DELLE TUE STRONZATE!


Il ghigno sempre presente sul viso di Tom si concellò all'istante.
La sua espressione era indecifrabile, rimase in silenzio fino a quando pronunciò un secco "MOLLAMI".
Bill ubbidì e con un'altra spinta lo lascio accasciarsi al suolo. Si voltò irritato e tornò in classe.

T:"Coglione..."

Ripensò a quella ragazza, Krista, e si leccò le labbra per una secondo volta, serio.
Dopo poco si decise anche lui a tornare in classe, trascinando i piedi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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