Tears are falling down...
CHAP 1
"Cazzo...Non voglio
andarci.....
Non posso andare avanti così....
Scuola di merda...perchè
esiste???"
Erano questi i pensieri di Krista, una 17enne totalmente
stufa della vita monotona di una studentessa del liceo.
Tutti i giorni era la
stessa storia. Raggomitolata tra le lenzuola con la faccia sul cuscino, non era
per niente intenzionata ad alzarsi e vedere la luce del sole, ne tantomeno ad
andare a quella scuola di idioti con lo zaino pesante e scomodo. Ma con suo
rammarico dovette scendere dal letto con la testa che le scoppiava a forza di
tutti gli avvertimenti di sua madre che strillava come un ossessa.
Era sempre
stata una ragazza un po strana, sempre con la testa fra le nuvole e non molto
bella secondo il suo parere. Invece era molto carina, con i suoi capelli lunghi
e neri e gli occhi di un meraviglioso verde acqua. Stava sempre sulle sue, ed
era questo il motivo per cui i ragazzi non si interessavano a lei. E questo non
le dispiaceva: "tanto ho la mia musica" pensava "non ho bisogno di nient'altro".
Ed eccola li... sempre immersa in un mondo tutto suo mentre si trascinava verso
il cancello dell'"istituto per malati mentali", come lo chiamava lei.
Non si
accorse nemmeno che stava procedendo dritta addosso ad un ragazzo, probabilmente
suo coetaneo, con un abbigliamento hip hop e dei lunghi rasta raccolti in una
coda alta.
?: Ah! Ehi, stai attenta a dove metti i piedi,
ragazzina!!
In un primo momento non connesse subito cosa aveva detto il
ragazzo. Analizzò con cura ogni parola e si risvegliò dallo stato di trance
mattutino:
K: Chi hai chiamato RAGAZZINA!?!? Guarda che non sei poi più
grande di me!
?: Tsk! Taci! La prossima volta non distrarti e tieni gli occhi
aperti!
Aveva stampato un ghigno in faccia, questo le fece saltare i
nervi. Stava per ribattere ma la campanella suonò, segno che stavano per
cominciare le lezioni.
Il ragazzo si era salvato appena in tempo.... Stava
preparando una bella dose di insulti. Mai provocarla a scuola.. Soprattutto di
mattina presto!
Guardò l'orologio e rassegnata si diresse verso la sua
classe.
I suoi compagni stavano giocando con una pallina di carta...che
mocciosi...e le ragazze divise in gruppetti stavano sicuramente spettegolando.
Volse uno sguardo al suo banco, pieno di scritte e mezzo scorticato e con un
altro sospiro si sedette, ascoltando ancora il suo amato mp3, vecchio di qualche
anno ma perfettamente funzionante.
Si lasciò cullare dal suono melodioso
proveniente dalle cuffie e si abbandonò sulla sedia. Chiuse gli occhi e rilassò
la fronte. Il testo di quella canzone era molto profondo e ci riflettè su.
Parlava di un amore perduto e dal tono di voce del cantante si riusciva a
sentire benissimo la sua sofferenza.. Le venne quasi da piangere, ma si accorse
che il professore era entrato in classe, aveva sbattuto il registro sulla
cattedra e ora la stava fissando. Si tolse a malincure la cuffie dalle orecchie
e prese l'astuccio e il diario. Il prof. aveva un annuncio da fare, lo capì
perchè tossì, schiarendosi la voce:
P: Ragazzi, è molto importante che
facciate sentire a loro agio i vostri nuovi compagni di studio. Un attimo di
silenzio e riprese:
P: Vengono dalla Germania, ma conoscono benissimo la
nostra lingua...
Krista si distrasse è guardò fuori dalla finestra. Non
le importava che venissero dal suo stesso paese natale, erano pur sempre dei
mocciosi narcisisti bastardi che non avrebbero fatto altro che
infastidirla.
P: Date il benvenuto a Bill e Tom Kaulitz, Georg Listing e
Gustav Shafer...
Un rumore di passi, mormorii e addirittura qualche urlo
stridulo dalle ragazze. Per pura curiosità si voltò e vide i 4... I due gemelli
spiccavano, avevano due stili completamente diversi, e quello che doveva
chiamarsi Bill era quello più appariscente. Vestiva dark, i suoi capelli lunghi
e neri erano qua e la mechati di biondo platino, i suoi occhi, profondi come
quelli del fratello erano truccati in modo molto pesante e il suo viso angelico
assumeva un' espressione sofferente come se la sua anima fosse stata solcata da
molte ferite invisibili e dolorose...Tom non dava la stessa impressione, sempre
con la bocca increspata in un ghigno faceva l'occhiolino a tutte le pettegole
della classe, che avevano letteralmente gli occhi a forma di cuoricini.
Gli
altri due avevano entrambi un fisico atletico e muscoloso, anche loro molto
carini e di certo non meno interessanti dei due gemelli. Gustav era un bel
ragazzo, forse troppo introverso ma la sua aria da dolce orsetto inteneriva
tutti, aveva i capelli corti e biondi e si nascondeva dietro all'altro ragazzo,
altrettanto carino. Georg aveva un'aria sicura di se, degli occhi grigio-verdi
molto profondi e capelli lunghi esageratamente lisci.
Formavano un quartetto
molto carismatico...certo insieme facevano un bell'effetto sulla
gente.
Persino Krista si fermò ad ammirarli, con gli occhi sbarrati,
affascinata.
Accortasi della sua espressione ebete scosse la testa e cominciò
a fissare il diario con aria apparentemente molto interessata..
P:
Uhm...bene, potete accomodarvi agli ultimi banchi...si...vicino a
Krista...
K: "oh no!!e adesso??" sempre fissando il suo diario, pieno di
testi di canzoni e adesivi, sentiva il suo cuore battere sempre più forte e
avendo paura che lo sentissero pose una mano sul petto, quasi a volerlo
bloccare. Sospirò (quante volte lo aveva fatto in quella giornata?) e
stranamente attese con ansia l'inizio della lezione.
Uffa, il rastaro le si
era messo davanti...Si voltò a destra e vide Bill che posava lo zaino sul banco.
Probabilmente gli altri due si erano accomodati più in la ma non aveva il
coraggio di verificare.
Era circondata. Pazienza... Fece finta di niente. Non
si era minimamente accorta che Tom la stava guardando. Il sangue le salì alle
guance, sicuramente lui se ne accorse, perchè sorrise, deliziato.
Si voltò
imbarazzata verso Bill, cavolo, anche lui a fissarla, ma lui, avrebbe potuto
giurarlo, aveva uno sguardo irritato. Aveva fatto qualcosa? Meglio non farci
caso...Perchè continuare a pensare a loro?
Con gli occhi ridotti a due
fessure prese i libri, infastidita da tante attenzioni e li posò sul banco. In
quel preciso istante una pallina di carta la colpì in testa.
Si guardò
attorno smarrita. Ah..era Annah, la sua amica occhialuta che la guardava furtiva
dal banco poco lontano dal suo. Fece segno di volerle parlare, Krista annuì e
sbuffò. Cominciò la lezione con suo grande sollievo ma i nuovi compagni
continuarono a fissarla fino all'intervallo, quando uscirono tutti tranne lei.
Era una cosa normale.
Le piaceva sedersi sulle scale, ascoltare la musica e
rimuginare sulle cose...la faceva sentire tranquilla e in pace con se
stessa....
Rimase impalata
sulle scale, dondolando e canticchiando fra se e se.
Mancavano 5 minuti alla
fine dell'intervallo e sentì dei gemiti e una voce femminile invocare un nome
familiare...
?:Ah...Tom...Ti prego...Ah...
Svoltò l'angolo a
sinistra e quello che vide la fece arrossire fino alla punta dei capelli.
Si
nascose, sbirciando, appoggiata alla parete.
Tom stava baciando una bionda
voracemente, spingendola al muro con una mano nella maglietta attillata di
lei.
Si vedevano benissimo le loro lingue intrecciate, e, l'irrefrenabile
voglia di lui, di spingersi sempre più là, era palpabile. L' eccitazione si
sentiva nell'aria.
Krista trattenne il respiro, forse un po troppo forte
perchè la sentirono.
Tom si girò, irritato, con il respiro ancora affannoso e
la ragazza con gli occhi sbarrati era pietrificata a guardarlo.
Il ragazzo si
pulì la bocca con la manica della maglietta.
Ancora quel
ghigno:
T:Vuoi essere la prossima?
Si leccò le labbra.
Un brivido
colse Krista sulla schiena. Si coprì la bocca con la mano, mortificata, e corse
via.
Non capiva nemmeno dove stesse andando, suonò la campanella di fine
intervallo e, si scontrò con Bill, che eliminando la sua espressione sorpresa
tornò ostile.
K: Si può sapere cosa ti ho fatto?!?!?
Lo disse con un
tono di voce straziato, ma non le importava più niente.
Si diresse verso
l'uscita d'emergenza, inciampò scendeno le scale e tornò a casa,
nervosa.
Bill era rimasto nel corridoio davanti alla classe, con il suo
solito sguardo sofferente, era salito prima perchè in cortile mancavano
all'appello suo fratello e quella ragazza ; si era preoccupato, data la natura
di Tom.....
Andò a cercarlo, furioso e lo trovò intento a fare la cosa che lo
appagava di più.
Con molta pazienza lo scansò dalla ragazza, che vedendo il
suo sguardo irritato svanì nel nulla.
Malgrado Bill avesse delle braccine
così fragili, prese il fratello per il colletto e lo sbattè con forza al muro. A
quel punto la rabbia venne fuori:
B: CHE CAZZO FAI?? TI DEVO RICORDARE
CHE CI HANNO CACCIATI DALLE ALTRE SCUOLE PROPRIO PER QUESTO MOTIVO?? Questo
posto mi piace, mi ci sono ambientato, e non voglio rimetterci per te! STAVOLTA
TE NE ANDRAI DA SOLO! SONO STUFO DELLE TUE STRONZATE!
Il ghigno
sempre presente sul viso di Tom si concellò all'istante.
La sua espressione
era indecifrabile, rimase in silenzio fino a quando pronunciò un secco
"MOLLAMI".
Bill ubbidì e con un'altra spinta lo lascio accasciarsi al suolo.
Si voltò irritato e tornò in classe.
T:"Coglione..."
Ripensò a
quella ragazza, Krista, e si leccò le labbra per una secondo volta,
serio.
Dopo poco si decise anche lui a tornare in classe, trascinando i
piedi.
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