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Autore: camy robsten HP    30/12/2013    3 recensioni
I conflitti interiori e le preoccupazioni della principessa fuggitiva da Sparta, che hanno come sfondo la guerra.
Personaggio abbastanza discusso, chi la venera e ammira per il suo coraggio, chi la disprezza per la sua infedeltà.
Elena è sicuramente uno dei personaggi più complessi nell'Iliade.
"A Ilio si respirava pace anche in tempo di guerra. E ora è solo cenere, ne restano solo le mura"
Genere: Guerra, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromaca, Elena, Paride | Coppie: Elena/Paride
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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 Prima di lasciarmi andare mi ha detto che mi avrebbe amata per sempre. Ma anche il per sempre ha una fine.
 
Siamo circa trenta troiani nel passaggio segreto. Sono morti tutti, altri muoiono in questo istante, uccisi dal Pelide, da Agamennone o da altri Greci. Un'altra vita stroncata, un'altra morte ingiustificata, altre lacrime e altro dolore per colpa mia. Avrei potuto rifiutare. Avrei potuto dire di no a Paride quando mi ha chiesto di fuggire con lui, ma avendo vissuto una vita senza amore nè emozioni nelle mani di Menelao, quando gli altri mi dicevano chi io fossi io annuivo e non me ne rendevo conto, vivevo ma non lo sapevo, e il principe troiano è stato la mia salvezza. Avrei potuto continuare a vivere in quel modo, a portarmi dietro angoscia e disperazione e a far finta di nulla. Avrei continuato ad essere Elena regina di Sparta, valorosa e fedele a suo marito, invece di essere ritenuta l'infedele principessa troiana. L'impulso non mi interpellò e non ci pensai due volte a partire con lui, nè pensavo alla guerra, o all'ira di mio marito. Ma giunta a Ilio capii quale sarebbe stato il destino dei Troiani. Ero io la moglie di Menelao, e come nessun altro conoscevo lui e suo fratello Agamennone, solo avido di potere. E dalla mente dell'astuto Odisseo, un cavallo di legno. Pieno di soldati.
Ottima mossa, questa non l'avevo prevista neanch'io.

Perciò ho alternato, in questi tempi, momenti di disperazione più totale essendo io la causa di tutto il male, a momenti di estasi e desiderio non appena Paride ritornava sano da me e mi ricordava che la guerra aveva ragione di esistere perché nient'altro poteva contrastare con il nostro amore. Era bastato poco a farci innamorare, e ogni volta che lui mi raggiungeva in stanza pur sapendo che al piano di sotto c'era Menelao io mi sentivo ciò che per lui ero sempre stata: unica. E finalmente amata, finalmente amavo.

Di fronte a me Andromaca. Le sue lacrime sono diventate col tempo anche le mie, e non perché la folle colpa dell'uccisione del marito è mia. Ho imparato ad apprezzarla col tempo, e ora posso dire di conoscerla. Ettore si è comportato da vero Troiano, come non aveva fatto Paride forse, ma non per questo ho smesso di amarlo. Ettore ha preferito essere colui che è morto per mano di Achille e con gloria, e non colui che ha rifiutato di combattere con il più valoroso greco. E' stata una questione di onore. Difficile da comprendere per noi donne, soprattutto per Andromaca, che nascosta dietro una colonna non è riuscita a seguire la scena, e io posso capirla, perché nonostante non lo mostrassi, mentre Paride stava per essere ucciso da Menelao, soffrivo e già pensavo al peggio, alla sua morte, al mio ritorno a Sparta e tutti i morti senza motivo. E' una donna forte, ha accettato la scelta del marito, anche se sino all'ultimo istante ha sperato che ritornasse da lei e da loro figlio Astianatte. Un minuto prima marito e moglie, figlio e padre, un minuto dopo solo assenza. Assenza di una figura essenziale nella vita di un figlio, figura che l'avrebbe reso glorioso. Assenza della fonte di felicità per una donna.

Usciamo dal passaggio e intorno a me solo morti, vedove disperate e Andromaca che a stento trattiene il suo ancora aperto dolore. Aspettiamo in una grotta vicina, mentre dietro di noi ci sono ancora fiamme di quella che un tempo era la nostra patria. Anche io mi sentivo Troiana. Dalla prima volta in cui ho messo piede lì ho sentito come se fossi nata per trascorrere la mia vita in quel posto così affascinante e unico, che neanche i templi e i più importanti palazzi Spartani o di Itaca riuscivano ad eguagliare.
A Ilio si respirava pace anche in tempo di guerra. E ora è solo cenere, ne restano solo le mura.
Ma quale gloria, quale soddisfazione ha un Greco che attacca i Troiani alle spalle? Quest'attacco è solo un aspetto della loro personalità così fragile e meschina. Solo Achille, non l'avrei mai detto, si salva. Achille combatte faccia a faccia, non attacca di nascosto, e vuole vedere il volto pieno di sangue che sta per morire. Sì temerario, e allo stesso tempo umano. Ora capisco meglio il comportamento di Ettore: tutto pur di non dare l'impressione di non essere un vero guerriero Troiano. Non accettare la sfida di Achille o farlo uccidere da uno degli arcieri sarebbe stato ciò che sicuramente uno tra i greci avrebbe fatto. Poco importa loro dell'onore e dell'irrazionalità, l'importante è uccidere, far sì che loro diventino "coloro che hanno ingannato e raso al suolo Troia".
Astianatte piange, inconsapevole di cosa accade intorno a lui, mentre Andromaca me lo lascia prendere in braccio, ormai incapace e insensibile nei confronti del figlio, unico ricordo che le resta del marito.
Passano minuti, e ore, e da Troia solo urla. Andromaca cerca di rassicurarmi, mi dice che andrà tutto bene. Lo facevo anche io istanti prima che lei diventasse vedova. Ma tra quei greci c'è ancora Agamennone, e Achille, e tra i Troiani il mio Paride, poco incline alle guerra. Sentiamo dei passi, sempre più fitti verso la grotta.
Sono venuti a prenderci, i greci non sono disposti a risparmiare neanche gli ultimi troiani in vita. Ed ecco che entrano, sono solo due.
E Paride corre, e mi abbraccia, e mi bacia, e la morte, la guerra e l'ansia si allontanano come sempre. Ora siamo senza terra, siamo pochi, e non sappiamo da dove cominciare per costruire la nostra identità, la nostra patria, una nuova vita. Re Priamo è morto. Così come Agamennone, e addirittura il Pelide, ucciso da Paride, con il quale è tornata. E' tornata la pace in mezzo alla sofferenza che ci ha resi per dieci anni schiavi.
   
 
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