Assaporava con le dita quello che avrebbe voluto assaggiare con la bocca.
E poi quelle barriere che puntellavano i sentieri delle regole che vigevano nelle teste di entrambi caddero. Erano rimasti solo loro due, quei ragazzini che giocavano a fare gli innamorati, e a sognare una vita insieme, nella pace e nella gioia. Si baciarono, e di nascosto entrarono nel tempio, per fare l’amore.
Quella sera lei regalò a lui la parte più preziosa e nascosta di sé, e lui accolse quel gesto come segno di amore.
L’ultimo bacio, e poi addio. Prima piangeva copiosamente vedendolo scendere le 1000 scale. Non l’avrebbe più rivisto.
Timoteo morì, ucciso dal fuoco, ed i templari persero quella battaglia. Gli ingiusti salirono le 1000 scale, ed entrarono nel tempio.
Olimpia era impaurita, ma preparata a quell’avvenimento.
“Prima. Ora sei una donna. Custodisci con te la tua anima per ogni giorno della tua vita, e non la perdere mai. Ed insegnala anche al figlio che ora porti in grembo”
“Figlio?” Prima spalancò i luminosi occhi. Si toccò la pancia, chiedendosi come facesse Olimpia a sapere.
“Mantieni con te il cristallo dell’armonia, custodiscilo con gelosa attenzione, e prima di morire, nascondilo in un posto sicuro. Abbi cura di te, figliola”
“Olimpia...”
Quella diede il cristallo alla ragazza, le toccò la pancia e sorrise.
“Abra. Andate lontani da qui”
E proprio nel momento in cui Adamo entrò nella stanza, Prima ed Abra sparirono, finendo chissà dove.
“No! No! Il cristallo! No!” urlò Adamo. Uccise Olimpia, Sandra e tutte le vergini, e gli ingiusti demolirono il tempio. Nonostante tutto, Nestore aveva fallito il suo piano, il cristallo era stato disperso.
Prima fu teletrasportata in una piccola grotta dietro la cascata di Adamanta. Diede alla luce la sua bambina e poco prima di morire, nascose il cristallo nel posto più sicuro che conosceva.
 

---