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Autore: Ale_mellark    30/12/2013    2 recensioni
Ho voluto dedicare questa storia a Finnick, Annie e al loro figlioletto, perchè mi sembra giusto ricordarli dato che sono personaggi da non dimenticare.
dal testo: "Mi chiedevo: che senso ha andare avanti se tu non sei accanto a me? Ho perso tutto perdendo te. Ma poi qualcuno mi ha ricordato il motivo per cui lottare a andare avanti. Nostro figlio."
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro Finnick,
 
mi manchi tanto.
 
Ti scrivo questa lettera che non ti arriverà mai  per potermi sfogare e perché dentro di me, credo che tu da lassù possa leggerla e infondermi coraggio.
 
Ogni tanto perdevo la voglia di continuare ad andare avanti, non riuscivo più a dare un senso alla mia esistenza.
 
Una di queste volte, ero in spiaggia, seduta sulla riva a bagnarmi i piedi con l’acqua del mare.
 
Osservavo l’orizzonte e mi perdevo nel colore dell’oceano, tanto simile ai tuoi occhi stupendi.
 
Quel posto mi ricordava tutto di te: l’intensità dei tuoi occhi, il sorriso che illuminava il tuo volto ogni volta che venivi in spiaggia e quando, qualche anno prima, c’eravamo andati insieme, mano nella mano e mi avevi giurato il tuo amore eterno.
 
Ancora mi fa male quel ricordo, e quel giorno avevo perso la voglia di vivere, di andare avanti.
 
Mi chiedevo: che senso ha andare avanti se tu non sei accanto a me? Ho perso tutto perdendo te.
 
Ma poi qualcuno mi ha ricordato il motivo per cui lottare a andare avanti. Nostro figlio.
 
Mentre ero persa nei miei ricordi e delle lacrime mi scendevano sul viso, la creatura dentro di me si era mossa, e mi aveva fatto tornare alla realtà.
 
Capii che un bambino era quello che desideravi e per questo lo crescerò con amore e affetto e ti giuro che non lo lascerò mai.
 
Ora ho capito lo scopo della mia vita: crescere il nostro bambino.
 
Perché era quello che volevi anche tu.
 
E poi non sono sola. C’è anche Johanna che mi aiuta e mi sta vicino. E al mio fianco sento la tua anima che mi protegge, che mi aiuta a superare momenti di sconforto.
 
Ora è passato tanto tempo. Il nostro figlioletto ha un anno ormai.
 
Sai che è un maschietto, proprio come volevi tu?
 
L’ho chiamato Finn, proprio come te, per ricordarmi sempre di te.
 
Mi basta guardarlo negli occhi, vedere il suo sorriso identico al tuo, per stare bene e avere la prova della tua esistenza.
 
Finn è veramente bellissimo: ha i tuoi stessi occhi color dell’oceano, i tuoi stessi capelli, una pelle perfetta ed è tanto gioioso e birichino.
 
Gli piace tantissimo camminare di qua e di là, e non sta un attimo fermo.
 
Soprattutto in spiaggia si diverte un sacco. Gioca moltissimo con le onde: gli piace avvicinarsi all’acqua e poi quando vede arrivare un’onda scappa via ridendo.
 
Mentre dorme sembra proprio un angioletto. Così tranquillo e spensierato, ignaro di tutto quello che gli accade intorno e ignaro della mancanza di un padre.
 
La nostra sarebbe stata una vita perfetta: una famiglia felice e completa.
 
Almeno spero che i nostri amici possano costruire una vita felice, che invece a noi è stata tolta.
 
E quando crescerà il nostro figlioletto e mi chiederà dov’è il suo papà, cosa gli risponderò?
 
Ancora non so come spiegarglielo. Forse lo capirà da solo, o forse qualcun altro gli racconterà la verità, perché io non credo di riuscirci.
 
Spero solo di essere una brava madre, degna di crescere tuo figlio.
 
Proteggilo sempre da lassù
 
ti amo tanto,
                                                                                    la tua Annie
 
 
 
 ***
 
Finito di scrivere la lettera appoggiai la penna con cura sulla scrivania. Poi mi diressi in sala, da dove mio figlio stava piangendo.
 
Lo presi in braccio e lo calmai, poi gli chiesi dolcemente: “Cosa è successo Finn?”
Mi indicò la sua macchinina giocattolo a terra, da cui si era staccata una ruota.
 
Subito lo rassicurai: “Non ti preoccupare, adesso la mamma sistema tutto”
 
Detto ciò riattaccai la ruota alla piccola auto. Mio figlio batté le manine divertito e poi disse: “Ma-mamma”
 
La sua prima parola! Lo strinsi a me, mentre sorridendo gli dicevo che era stato bravissimo e di ripeterlo.
 
Lui ripeté l’unica parola che conosceva fino a che non arrivò a dirla con più sicurezza.
 
Una lacrima di commozione mi rigò la guancia.
 
Come avrei voluto che il mio Finnick fosse stato presente.
 
Il piccolo Finn mi appoggiò una manina sulla guancia, sembrava avesse capito che qualcosa mi turbava.
Gli sorrisi di nuovo e gli stampai un bacio sulla guancia.
 
Poi lo rimisi a terra a giocare con la sua macchinina preferita.
Angolino dell’autrice:
 
Ciao a tutti, eccomi tornata con una nuova ff!! Spero vi piaccia!!!
Questa volta ho deciso di dedicare una ff a Finnick e Annie…non posso credere che la Collins abbia fatto morire il bel Finnick, lo trovo ingiusto!
Mi è sembrato un dovere ricordare anche lui. Fatemi sapere cosa ne pensate.
A presto 
                                  La vostra Ale_mellark
  
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