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Autore: telesette    30/12/2013    0 recensioni
[Ralph supermaxieroe]
La notte del 24 dicembre, la macchina di Ralph si era guastata in aperta campagna.
Non avesse avuto il costume, per tornarsene a casa in volo, il poverino sarebbe stato costretto a trascorrere la Vigilia di Natale all'addiaccio. Purtroppo però, con la fortuna che aveva, era destino che non arrivasse puntuale alla cena con Pam.
Appena sorvolati i campi, all'uscita del raccordo autostradale, Ralph intravide una sagoma in mezzo alle nuvole che non si aspettava certo di trovare.
Ralph ebbe appena il tempo di sbarrare gli occhi dallo stupore che, attraverso il velo delle nubi che si diradavano, la sagoma assunse i contorni nitidi di una slitta...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ralph supermaxieroe ( The Greatest American Hero ) è una serie televisiva statunitense del 1981, opera del compianto attore/sceneggiatore Stephen J. Cannell, creata come simpatica provocazione satirica verso il modello "perfetto", muscoloso e oltremodo avvenente, dei supereroi americani dell'epoca. 
La trama originale è la storia di Ralph Henley ( interpretato dall'attore William Katt, allora poco più che trentenne ), un mite e tranquillo insegnante di liceo, che entra in possesso di uno speciale costume alieno di un color rosso vivo. Il costume è in grado di fornire capacità sovrumane a chi lo indossa tuttavia, avendo perso malauguratamente il libretto delle istruzioni, il povero Ralph non riesce a padroneggiare bene il suo potere, diventando piuttosto la caricatura grottesca di unSuperman davvero poco credibile. Tuttavia, con l'aiuto della fidanzata Pam Davidson e dell'agente dell'F.B.I. Bill Maxwell, il vero "supereroe" è lo spirito che anima tutti e tre a collaborare in squadra per mettere i poteri del costume al servizio della giustizia.
Alla fine della terza stagione, dal momento che William Katt non voleva più interpretare il personaggio di Ralph, la produzione girò un pilot di un'ipotetica quarta stagione avente come protagonista la bionda attrice Mary Ellen Stuart. L'idea di prosecuzione dal titolo "The Greatest American Heroine", mantenendo pressoché intatto il cast originale, non convinse molto il pubblico e il progetto fallì. L'episodio pilot comunque, mostrando il passaggio del costume di Ralph alla giovane Holly Hathaway, chiude ufficialmente la serie originale. 

 

clicca qui per vedere la sigla originale:
http://www.youtube.com/watch?v=1pdkYWJPgCA

 

 

Ralph salva il Natale
( immagini tratte da internet )

 

La notte del 24 dicembre, la macchina di Ralph si era guastata in aperta campagna.
Non avesse avuto il costume, per tornarsene a casa in volo, il poverino sarebbe stato costretto a trascorrere la Vigilia di
Natale all'addiaccio. Purtroppo però, con la fortuna che aveva, era destino che non arrivasse puntuale alla cena con Pam.
Appena sorvolati i campi, all'uscita del raccordo autostradale, Ralph intravide una sagoma in mezzo alle nuvole che non si aspettava certo di trovare.

- Cosa diavolo...

Ralph ebbe appena il tempo di sbarrare gli occhi dallo stupore che, attraverso il velo delle nubi che si diradavano, la sagoma assunse i contorni nitidi di una slitta...
Quella slitta!
Incredibile a dirsi ma una lunga slitta di legno, coi finimenti di cuoio in vecchio stile e lunghe file di campanelli tintinnanti, era letteralmente "parcheggiata" in mezzo alle nuvole.
Cercando di evitarla, il povero Ralph incespicò nel mantello e vi sbatté contro con una capocciata micidiale.
Probabilmente la botta l'avevano sentita anche da terra perché, nonostante il frastuono di clacson delle macchine in coda, molti automobilisti tirarono fuori la testa dagli abitacoli per guardare tutti contemporaneamente verso l'alto.

- Ehi, dico - si lamentò dunque la voce profonda di un uomo in età piuttosto avanzata. - Va bene che non ho i segnalatori elettrici luminosi ma, per tutte le renne, le luci di posizione le ho messe... Che diamine!

Ralph si massaggiò la fronte dolorante, sbattendo più volte le palpebre con evidente perplessità.
Che diavolo ci faceva Babbo Natale in panne, con la slitta e tutto, sulla stra... nel cielo per Los Angeles?

- Niente perplessità, figliolo - mormorò il vecchio, scendendo dalla slitta e rimanendo tranquillamente sospeso nel vuoto, come se stesse camminando. - Semplicemente le mie renne sono parecchio stanche: è da due continenti e mezzo che fanno volo non-stop... così le sto facendo riposare un po', sperando di non finire troppo tardi il mio giro!
- No no, aspetta un momento, frena - borbottò Ralph. - TU sei... Babbo Natale ?!?
- Complimenti per lo spirito d'osservazione, Ralphy - sorrise l'altro con una smorfia. - L'ultima letterina che mi hai scritto è del '64 ma, da allora, noto che sei rimasto abbastanza sveglio per renderti conto delle cose al volo!

Nessun dubbio, il vecchio non era un'allucinazione.
Come faceva a sapere il suo nome, così come dell'ultimo anno in cui lui ancora credeva a Babbo Natale?
E invece eccolo lì, in carne ed ossa, e non si trattava neppure di un fenomeno dovuto alla cattiva digestione... dal momento che Ralph non aveva ancora mangiato nulla, nelle ultime cinque o sei ore.

- A proposito, Ralph, complimenti davvero per il costume: Natale o no, il rosso sta bene su quasi tutto!
- Ehm, s... sì, grazie... Devo andare però, la mia fidanzata mi aspetta per cena...
- Eh, come passa il tempo - sospirò il vecchio. - Meno di vent'anni fa, ancora ti divertivi con le pistole-giocattolo e i soldatini; ora invece, da quel bel ragazzone che ti sei fatto, ti interessano le femmine... Massì, è sacrosanto, vai pure e goditi la festa!

Subito Ralph fece per salutare e proseguire oltre in volo ma, rammentando ciò che aveva detto prima Babbo Natale, un dubbio gli venne spontaneo.

- Perché dovresti finire tardi il giro?

La spiegazione era semplice: con le renne stanche e accovacciate all'interno della slitta, il caro vecchietto sarebbe stato poi costretto a "saltare" qualche centinaio di bambini, pur di rimanere entro lo strettissimo orario a sua disposizione.

- Se qualcuno mi desse una spinta, almeno lungo questo tratto magari, le poverine sarebbero poi in grado di proseguire e io potrei consegnare tutti i doni in tempo...

Messaggio ricevuto.
Dicendo dunque "addio" alla cena con Pam, il buon vecchio cuore di Ralph non poteva certo caricarsi la delusione di centinaia di bambini che aspettavano i loro regali. Soffiandosi sulle mani, e dicendo a Babbo Natale di rimettersi a bordo, Ralph prese dunque a spingere da solo la slitta per farla volare sopra tutta Los Angeles.
Da lontano, poteva essere scambiato benissimo per una renna un po' malaticcia.
Piuttosto bruttino, per una renna, a dire il vero.
Ad ogni modo, grazie al generoso aiuto di Ralph, Babbo Natale poté riprendere regolarmente il suo giro di consegne. In fondo si trattava solo di visitare solo due milioni e mezzo circa di abitazioni... una sciocchezzuola!
Ansimando e sbuffando, stremato com'era dalla fatica, quando ebbe finito il giro di tutte le case di Los Angeles, Ralph non aveva quasi più la forza nemmeno per respirare. Si era appena accinto a passarsi una mano sulla fronte imperlata di sudore che, a causa di un vuoto d'aria, la slitta ebbe uno scossone che gli fece perdere l'equilibrio facendolo precipitare in mezzo alla fitta sterpaglia di un boschetto in periferìa.

- Porc... Acc... Miseriacc...

Rotolando rovinosamente più volte, battendo molte "super-sederate", Ralph si ritrovò dalle nuvole al suolo polveroso dellaGreen Valley locale con la stessa velocità con cui un dirigente spedisce qualcuno sul lastrico.
Fortuna che il costume era in grado di attutire, in qualche modo, anche quell'indescrivibile dolore al fondoschiena. Ralph si rimise dunque in piedi, scrollandosi rassegnato la polvere di dosso, senonché una voce dall'alto gli riecheggiò gioiosamente nelle orecchie.
Aiutando Babbo Natale, pure con quell'ingrato e doloroso finale fuori programma, Ralph aveva fatto un'opera di bene del tutto disinteressata... anzi, aveva addirittura rinunciato a stare insieme con la fidanzata, pur di garantire l'arrivo dei regali ad ogni bambino di Los Angeles.
Nessun supereroe, per quanto forte e in gamba, avrebbe saputo fare di più.

- Grazie dell'aiuto, piccolo Ralphy - urlò Babbo Natale, buttandogli un delizioso pacchettino incartato e colorato da regalare a Pam. - Buon Natale!
- Altrettanto a te, grazie - lo salutò Ralph, raccogliendo il pacco da terra e sventolando verso il cielo la mano con un sorriso. - Fa buon viaggio!

E mentre raccoglieva un attimo il fiato, prima di riprendere il volo verso casa, Ralph vide la slitta scomparire nella notte. Le renne eleganti e maestose, la polvere luccicante color oro che si disperdeva al vento, e un vecchio vestito anch'egli con un costume rosso... un costume, nel cuore e nella fantasia, per la gioia e la felicità dei bambini di tutto il mondo!

FINE

   
 
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