Capitolo 1: Prologo.

Una ragazza diciasettenne correva  a perdifiato per il viale che portava alla casa che condivideva con le sue coinquiline ovvero la loro cara “ House ’s Art” . Questa giovane aveva i lunghi capelli neri legati in una coda alta , gli occhi color del mare e le lentiggini che contornavano il suo visino vispo e allegro. Indossava una divisa all’inglese autunnale grigia/argentea, con una bandiera italiana come stemma e una sigla “I.S.O.A” ricamata in oro. Aveva in mano tre biglietti che dovevano essere di una qualche festa molto importante dato il costo in yen dell’entrata. Arrivò davanti al cancello della casa a due piani, che era piena di murales, con le finestre aperte e le tende variopinte , il tetto spiovente rosso ed il camino. Attraversò il giardino ben curato e pieno di fiori, con qualche nanetto con la faccia buffa  e arrivò davanti alla porta in legno. Suonò il campanello continuando a saltellare allegra come una bambina nonostante la sua età.

-        Gioia, ma quanto ci hai messo?- chiese una ragazza coetanea dall’evidente accento londinese. La britannica aveva i capelli mori mossi che le cadevano dolcemente sulla schiena, gli occhi argentei, un neo sull’angolo sinistro della bocca e un fisico fin troppo magro . Indossava una maglietta bianca oversize con la Union Flag e dei pantaloncini corti blu e non aveva nessuna calzatura.

-        Scusami Beth, ma come hai visto, almeno sono tornata in tempo per l’ora del thé.- rispose l’italiana con tono piccato.

-        Come on, entra. Per colpa tua ho dovuto fare io i pasticcini- sbuffò l’altra tirandola dentro con poca delicatezza.

-        Ah beh, spero almeno che il tuo “cucinare i pasticcini” non sia farci mangiare solo carote crude.- disse con un ghigno dispettoso  Gioia.

-        Eh piantala!- la beccò Beth, andando in cucina a mettere su il bollitore.

-        Ok, dove sono Alex e Nadja?-  chiese la ragazza togliendosi la giacca, per appoggiarla invece sull’attaccapanni in soggiorno.

-        Ciao Gioia, siamo qui!- esclamò una ragazza messicana  scendendo dalle scale. Lei aveva i capelli bruni raccolti in una coda bassa corta, due extenshion rosse, occhi color ambra e un sorriso così ampio da far sciogliere anche il ghiaccio più freddo. Indossava una camicia alla texana rossa e bianca, shorts neri e infradito rosse.  Dietro di lei c’era una ragazza coi capelli ramati raccolti in due trecce, occhi color cioccolata e con la pelle più bianca del latte. Aveva una maglietta bianca con su scritto “ I love Berlin”, un paio di leggins grigi e  calza antiscivolo con i colori della bandiera tedesca . Entrambe dovevano avere anche loro all’incirca 17 anni.

-        Gioia, allora li hai comprati?-chiese la rossa dolcemente.

-        Sì care, ed ecco a voi i vostri tre biglietti per “La festa dell’ estrazione degli sfidanti per il torneo Chojin”!- rispose l’italiano facendo rendere il tutto molto teatrale.

Nadja la abbracciò contenta, buttandola a terra.

-        Oh Gioia, muchas gracias! Come posso ringraziarti?- chiese la messicana.

-        Ehm  niente cara, visto che li avete pagati voi, io ho il pass.- gli rispose Gioia facendogli la linguaccia e ricevendo un pizzicotto come risposta.

-        Sono contenta per te Nad, finalmente lo rincontrerai. Ist es nicht?- disse Alex aiutandole a rialzarsi.

-        Oh sì, dopo 7 anni.- sospirò commossa la bruna.

Elizabeth sorrise: in realtà lei non voleva per niente andare alla festa per rivedere quel farabutto, è vero erano passati più di 9 anni ma non poteva perdonarlo. Distolse quei brutti pensieri e chiese:

-        Gioia, a che ora inizia il party?-

-        Ehm... alle 7 e mezza.-

-        -Ok , allora abbiamo più o meno 2 ore e mezza per prepararci , quindi è ora del thé !-

Le altre tre sbuffarono e risposero con un “NO” prolungato, facendo infastidire l’inglese.

-        Vi ho detto che ho cucinato i muffin e i cupcakes?- sbuffò Beth stizzita, mettendo in tavola con molta cura il servizio di suo nonna .

La reazione era più o meno nella norma ovvero una Nadja e una Gioia affamate che reclamavano la loro porzione “esagerata” di dolci e una Alexandra indaffarata a tenerle a bada. Ma infondo era per questo che si volevano bene come sorelle.

Angolo dell'autrice:

Immagino quali siano le vostre domande andesso del tipo:

1. Ma chi sono 'ste qua?

2. Ma che significa I.S.O.A e "The House's Art"?

3. Di chi stanno parlando?

4. Ma è una barzelletta?

5. Perché il titolo è G.A.N.E?

6. Ma ci stai prendendo per il c**o?

7. Ma ti sei fatta di anfetamine?

Quindi per la 1-2-3-5 vi dico di aspettare ancora un po' , ma poco poco, tipo il prossimo capitolo...

Per la 4-6 vi dico no, o almeno, spero non sia una barzelletta ma comunque non vi sto prendendo in giro...

E per la 7 sì, se non mi sono fatta di anfetamine comunque mi sono fatta di roba forte per scrivere questa cosa...

 Ok, e vorrei chiedervi un favore, minuscolo minuscolo: visto che sono negata a disegnare e tantomeno a cercare cose utili in internet, non è che c'è qualcuno che mi consiglia un bel sito dove posso creare degli avatar ^_^ per favore? Per il resto potete anche dirmi: " NO arrangiati " e mi va bene lo stesso :'( .

Un bacione

Mistery dragon