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Autore: IphigeniaYang    30/12/2013    2 recensioni
Giovanna e Seungho: due giovani ignari una dell'esistenza dell'altro eppure...potrebbe mai essere possibile che i due si siano incontrati in un mondo parallelo e del tutto sconosciuto?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Seungho, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non molto tempo fa in un luogo forse non molto lontano una ragazza vagava senza meta guardandosi intorno.
Tutti la fissavano non troppo di buon occhio e lei non capiva il motivo né tanto meno dove si trovasse. Camminava spaesata per quelle vie stracolme di gente o meglio zoppicava.. Già visto e considerato che uno dei suoi piedi le faceva maledettamente male. Decise quindi di fermarsi in un parco vicino a sé e di sedersi su una panchina per darsi un'occhiata: aveva perso ogni suo avere e le era rimasto solo il suo specchietto, quello da cui non si era mai separata. Lo tirò fuori dalla tasca e vi si specchiò: il suo viso era sporco e graffiato, i capelli arruffati e,scendendo con lo sguardo sul proprio corpo,notò che anche i suoi vestiti erano laceri per non parlare delle gambe totalmente tagliuzzate.
L'unico problema era che non si ricordava assolutamente nulla prima di quel momento.
Si alzò dalla panchina e riprese a camminare a fatica in cerca di qualcuno che potesse darle aiuto:
-Mi scusi saprebbe indicarmi dove posso trovare un ospedale?- aveva chiesto ad un passante che, però, non le aveva dato alcuna risposta.
Dolorante ed ancora un minimo speranzosa decise di provare con qualche altro passante ma neanche con loro ebbe successo: era come se nessuno potesse avvertirla né tanto meno vederla.
-Cosa posso fare? Possibile che nessuno mi dia retta?- pensava tra sé mentre continuava a camminare in cerca di un ospedale che potesse curarla.
Assorta nei suoi pensieri attraversò la strada non accorgendosi che il semaforo, poco prima rosso, era tornato ad essere verde: le autovetture partirono veloci e lei si trovò in mezzo a quel trambusto impaurita e confusa. Temendo di poter essere investita cercò in tutti i modi di allontanarsi con scarso risultato finché, voltandosi, vide un motorino sfrecciare dritto verso di lei: chiuse gli occhi e lanciò fuori un forte urlo di paura restando immobile in quella sua porzione di strada...
-Eh?- disse aprendo gli occhi.
-Possibile che mi abbia scansata in questo modo?- disse tra sé finché si rese conto che,qualsiasi mezzo ci fosse, le era passato attraverso senza neanche accorgersi della sua presenza.
Sotto shock ed incredula provò in tutti i modi possibili ed immaginabili a farsi notare da qualcuno ma...nulla da fare.
-E adesso come farò a farmi curare?- si auto diceva mentre percorreva ancora quelle strade sconosciute.
-Se nessuno mi vede nessuno può aiutarmi quindi..resterò così per un tempo indeterminato?- continuò ad auto domandarsi senza poterne venire a capo.
Tra un pensiero e l'altro si rese conto di aver raggiunto un ospedale e,nonostante tutto, entrò.
Raggiunta la hole rimase a guardarsi,ancora una volta, intorno vedendosi oltrepassare da miriadi di persone e sentendosi sempre più giù di morale.
Sbuffò e bofonchiò chissà quali parole tra sé e,nonostante le vane possibilità, andò a sedersi al pronto soccorso rispettando la fila.
Controllava le ginocchia sbucciate, le mani graffiate ed il piede che non faceva altro che gonfiare e far male finché qualcosa attirò la sua attenzione: dall'entrata principale stava arrivando un gruppo di persone non poco agitate che sorreggevano da ogni lato un ragazzo con una pessima cera. Uno di loro aveva lasciato il resto del gruppo per raggiungere uno dei medici disponibili scavalcando così la fila ma causando una mezza rivoluzione tra tutti i pazienti.
-No no resto qui ad aspettare- gli aveva detto il ragazzo sedendosi subito dopo vicino la ragazza invisibile.
Lei lo guardava curiosa con la coda dell'occhio e lui fissava le miriadi di persone che lo accerchiavano.
Dopo qualche momento d'attesa l'ansia accumulata da tutti si appagò e la sala d'attesa cominciò a svuotarsi:
-A te cos'é successo?- disse il ragazzo attirando l'attenzione della ragazza che,sapendo di non essere vista da nessuno, non si voltò e non provò neanche a risponder pensando che lui stesse parlando con chiunque fuorché con lei.
-Ehi? Dicevo..a te!-continuò poi lui.
La ragazza si girò a guardarlo e si indicò col dito per essere sicura che stesse dicendo davvero a lei.
Lui sorrise socchiudendo i suoi occhietti castani e le fece cenno di si col capo.
-Cioè tu..mi..mi vedi?- gli domandò lei incredula.
-Ma certo, perché non dovrei?- le rispose lui sorridendo ancora.
Lei non riusciva bene a comprendere ciò che le stava succedendo ma decise di parlare con quel ragazzo tanto gentile:
-Veramente..non lo so neanche io cosa mi é successo né so dove mi trovo però mi fa male tutto- gli rispose sofferente per poi continuare:
-A te cosa é successo?-
-Piccolo incidente di lavoro..mi sono quasi rotto la schiena- le disse anche lui un po' sofferente ma pur sempre col suo solito sorriso rassicurante:
-Comunque.. Io sono Seungho- proseguì porgendole la mano.
-Giovanna,piacere di conoscerti- gli aveva risposto lei evitando la sua mano convinta che non potesse stringerla ma qualcuno li interruppe:
-Seungho ma con chi stai parlando?- gli chiese una donna che,poco prima,l'aveva accompagnato.
-Ma dico che modi sono questi? Lei..è Giovanna!- le rispose lui indicando la ragazza accanto a sé.
-Devi anche aver battuto la testa oggi.. Non c'é nessuno accanto a te!- disse la donna agitandosi e scappando subito dal suo superiore per riferirgli dell'accaduto.
-Capisci perché ti chiedevo se mi vedessi? Non ci credevo neanche io che stessi parlando con me prima perché é tutto il giorno che mi rendo conto di essere invisibile...- disse Giò demoralizzata.
Seungho batté e atropicciò diverse volte gli occhi convinto di aver avuto un'allucinazione ma la ragazza era sempre li,davanti a sé:
-Cioè..tu sei... Cioè io vedo..i.. Fantasmi?- si chiese lui impaurito.
-Ehi ehi fantasma a chi?- contribatté lei.
-Se nessuno ti vede...Aish non é possibile!- rispose lui ancora sconvolto.
-Senti..lascia perdere!- gli disse lei alzandosi dolorante per allontanarsi.
-No no aspetta!- intervenne lui provando ad afferrarla per il braccio con scarso risultato dato che lei si era già allontanata.
Il ragazzo si alzò e la seguì provando di nuovo ad afferrarla:
-Ce l'ho fatta finalmente- esclamò lui vittorioso.
Giò si fermò e spalancò gli occhi: davvero quel ragazzo era riuscito a toccarla?
-Tu..tu mi stai..mi hai afferrata per il braccio- gli disse sorpresa.
-Oh scusami non volevo...- rispose Seungho traendo la mano indietro.
-No,non preoccuparti. É che sei il primo che...ci riesce- gli spiegò lei.

-Il signor Yang?- chiese un infermiere non molto lontano.
-Si sono io!- rispose lui mentre,guardando Giò, cominciava ad allontanarsi:
-Ci vediamo dopo!- e andò via.

Giò non riusciva a comprendere la ragione per cui le stesse succedendo ciò né tanto meno ne veniva a capo; sapeva solamente che quel ragazzo appena conosciuto le aveva lasciato un segno profondo ed avrebbe voluto parlargli ancora.
Attese ed attese ancora ma di Seungho nemmeno l'ombra così decise di rassegnarsi e di tornare sui suoi passi perduti.
Uscì in strada e camminò a lungo finché il suolo sotto i suoi piedi sparì e lei cadde nel vuoto.
Precipitando urlava e si agitava a più non posso fino a che si ritrovò a dimenarsi sul suo letto, sconvolta e sudata.
Mise a fuoco e poté scorgere con i propri occhi la camera da letto in cui,la notte prima,era andata a dormire.
-Era..solo..un sogno?- si domandò mentre ripensava a quanto quel ragazzo,in fondo sconosciuto, le avesse lasciato un bel ricordo seppur immaginario.

Nello stesso frangente Seungho aveva aperto i suoi occhietti e vide i suoi compagni seduti accanto il suo letto:
-Hyung come ti senti?- gli domandò il piccolo Mir con aria piuttosto preoccupata.
Il ragazzo non riusciva a capire cosa gli fosse successo, non capiva se quella ragazza era semplicemente stata frutto della sua fantasia:
-Io... Dove.. Cosa é successo?- chiese ai compagni.
-Hyung abbiamo avvertito che il tuo sonno non era tranquillo e siamo venuti a vedere cosa fosse successo!- gli rispose Thunder.
-Ho fatto uno strano sogno e c'era una ragazza che solo io riuscivo a vedere..si chiamava Giovanna...- disse Seungho ancora confuso.
-Uhm i sogni a volte sono strani eh?- intervenne G.O sorridendogli.
-Già..eppure sembrava così vero...- disse il leader mentre si alzava e sistemava per recarsi alle prove per l'esibizione del giorno.

Nel frattempo anche Giovanna si era alzata,aveva fatto colazione e, velocemente, si era preparata e precipitata fuori casa.
Passeggiava tranquilla per le vie affollate della città ed aveva pensato bene di fare un giro al parco: attraversò la strada e,com'era solita fare, continuava a guardarsi intorno.. Poi...
Boomm!!
Un ragazzo gli era piombato contro e, in tutta fretta, si era impadronito della sua borsa e l'aveva strattonata così tante volte che la ragazza aveva perso momentaneamente i sensi.

Seungho,invece, era arrivato agli studi televisivi e,insieme ai compagni, era carico ed euforico per il loro nuovo cameback.
Lo stage era pronto ed anche lui dentro al suo abito da ninja.
On air e le registrazioni avevano inizio.
Un'evoluzione dietro l'altra fino a che arrivò il suo turno ma...
Boomm!!
Il leader era fuori gioco per una capriola andata male.
-Dobbiamo portarlo in ospedale!- avevano detto i manager preoccupati ed,in effetti, così fecero.

Dopo qualche istante Giò riprese conoscenza..non ricordava molto dell'accaduto ma sentiva dolori di ogni genere che invadevano il suo corpo. Mal concia proseguì il suo cammino e mai nessuno,vedendola in quello stato, le offrì un ben che minimo aiuto..
Dolorante raggiunse l'ospedale e si sedette al pronto soccorso rispettando la fila... Sorrise:
-Sembra la stessa scena del mio sogno..manca soltanto...- ma non ebbe neanche il tempo di completare il suo pensiero che un gran gruppo di gente entrò in sala d'attesa accompagnando un ragazzo.
Giò rimase di stucco. Non poteva essere che il suo sogno le si stesse realizzando così sotto al naso.
Rimase a guardare fino a quando il ragazzo si sedette vicino a lei..

-Mi sembra quasi di rivivere il mio sogno- pensò Seungho mentre si accorgeva della presenza della ragazza accanto a sé.
-A te cosa é successo?- domandò alla ragazza ripensando alla scena sognata quella notte.
Giò non poteva credere alle sue orecchie. Tutto le suonava così familiare ma nello stesso tempo così strano che non poté resistere:
-Tu ti sei quasi rotto la schiena per via del lavoro non é vero?- gli chiese lei quasi in risposta alla sua domanda.
-E tu non ricordi di preciso cosa ti sia successo ma ti fa male tutto, non é così?- le domandò lui sorridendole in quel modo a lei già familiare.
-Seungho?- disse lei cominciando ad arrossire ancora incredula.
-Giovanna?- rispose lui altrettanto incredulo ma felice di averla trovata.

Poteva essere possibile che quei due ragazzi, fino ad allora ignari l'una della reale esistenza dell'altro, si fossero incontrati davvero qualche ora prima ma in un mondo parallelo e del tutto sconosciuto?

Se non é destino questo voi come lo chiamereste?

The end.

  
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