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Autore: Impasse    30/12/2013    6 recensioni
"Staremo insieme per sempre, vero?"
"Per sempre"
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lu Han, Lu Han, Sehun, Sehun
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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amico In realtà non è nulla di che, niente di originale o di elaborato. E' un mio sfogo personale, scritto in 2 ore.
Spero comunquue che qualcuno possa apprezzarlo.
Grazie.
Impasse.


Il mio migliore amico


http://i44.tinypic.com/wk68lu.jpg

“Staremo insieme per sempre, vero?”

“Per sempre.”



Shixun.
Era il nome del suo migliore amico.

Una sera suo padre, tornando come sempre tardi dal lavoro, lo abbracciò forte, dicendogli che aveva una sorpresa per lui.
Dalla borsa tirò fuori un pupazzo.
Aveva le sembianze di un bambino.
I capelli, fatti di stoffa, erano di un colore marrone scuro.
Aveva due bottoni al posto degli occhi e la bocca era un sottile filo, che gli dava un'aria perennemente imbronciata.
Lu Han aveva solo 4 anni e si innamorò perdutamente del suo pupazzo.

I suoi genitori erano spesso assenti per motivi lavorativi, veniva costantemente ospitato da parenti o affidato a babysitter, sempre differenti.
L'unico punto fermo, per il piccolo Lu Han, era il suo pupazzo. No. Il suo amico.
Quando aveva bisogno di un abbraccio, Shixun era lì.

I genitori iniziarono a preoccuparsi dell'attaccamento ossessivo, del loro bambino, verso il suo pupazzo.
Avevano trovato più volte Lu Han a parlare da solo con quel pezzo di stoffa, che però sembrava il suo più grande tesoro.
Decisero di consultare un psicologo ma ottennero un'unica risposta: “Avere un amico immaginario è positivo per un bimbo della sua età. Vostro figlio si è creato un compagno di giochi capace di capirlo e di colmare la mancanza dei genitori. Non cercate di convincerlo che non esista, dovreste comportavi come se fosse reale e vedete che con il tempo sparirà da solo.”

Passarono 2 anni.
Lu Han ancora teneva stretto fra le sua braccia Shixun.
“Buongiorno.” sussurrò il piccolo bambino cinese, aprendo i suoi grandi occhioni da bambi.
Nessuno poteva udirlo ma lui si, sentiva chiaro e forte il suo migliore amico sbadigliare e dolcemente rispondergli: “Buongiorno, Xiao Lu.”
Abbracciò forte il suo amico.
“Lu Han, piano. Mi soffochi.”
“Scusami Shixun, ma sei tanto morbido.”
“Non sei divertente.” brontolò.
Il più grande dei due scoppiò a ridere.
Si, perchè Shixun era più piccolo di Lu Han.
“Mi devi chiamare Lu-ge, prova. Lu-ge.” ripeté il bimbo.
“Mi rifiuto.”
“Shixun sono più grande!”

“Lu Han, Shixun!” Sentirono la mamma urlare.
“Corriamo o si arrabbia se facciamo tardi per la colazione.”
Così il bambino prese in braccio il suo pupazzo e corse, più velocemente che poté, fuori dal letto e giù per le scale.

Alle volte i bambini ridevano di lui, spesso se ne stava da solo, abbracciato al suo pupazzo.
“Giochi con le bambole? Lu Han è una femmina!”
Amavano prenderlo in giro.
C'era un bambino, in particolare, che non faceva che insultarlo ogni volta che lo vedeva. Il suo nome era Xiumin.

Una giorno sua madre andrò a prenderlo a scuola, lo trovò rannicchiato sulle scale, mentre piangeva.
“Lu han? Cos'è successo?”
Il bambino teneva stretto Shixun a sé e piangeva senza riuscire a dire nulla.
Quando si avvicinò notò che il pupazzo, di suo figlio, era tutto sporco e aveva una gamba staccata.
“Hanno fatto del male a Shixun.” urlò in lacrime Lu Han.

Quella sera, sua madre, stette sveglia tutta notte per ricucire al meglio la gamba rotta del suo pupazzo mentre Lu Han dormiva, tra i vari singhiozzi, accoccolato al suo fianco.


“Lu-ge” sentì una voce, fin troppo famigliare, richiamarlo.
“Lu-ge, svegliati.”
Quando aprì gli occhi nel lettone matrimoniale non c'era più nessuno, sua mamma probabilmente era già sveglia a preparare la colazione.
Al suo fianco però c'era Shixun e poté felicemente notare che la sua gamba era finalmente al proprio posto.
Lu Han abbracciò, per l'ennesima volta, stretto il suo migliore amico.
“Mi hai chiamato Lu-ge” sussurrò il bimbo.
“Non ti ci abituare.” borbottò nuovamente il suo pupazzo.


“No. Non ci vado al suo compleanno. Io lo odio.”
Urlò Lu Han.
“Hannie, per favore. Sua madre mi ha portato personalmente l'invito per la sua festa di compleanno. Ci saranno tanti bambini, ti divertirai.”
“No, io odio Xiumin.” Il bambino urlò ancora.
“Non voglio sentire altre storie signorino, domani tu andrai alla sua festa e ci andrai senza Shixun.”
Il bimbo rimase con il broncio tutto il giorno, come poteva obbligarlo?
Xiumin lo ha sempre trattato male, inoltre era stato lui a rompere la gamba al suo migliore amico.
Non solo doveva andare alla sua stupida festa ma anche lasciare Shixun da solo per tutto il giorno.

“Xiao Lu, devi andarci.”
“Non voglio, non voglio, non voglio, non voglio.” continuava a piagnucolare il bimbo, con la faccia rossa per le troppe lacrime.
“Stai con gli altri bambini e poi alla sera quando tornerai io sarò qui, ad aspettarti.”
“Giuralo.”
“Lo giuro.”
Un piccolo sorriso illuminò il volto del bambino.

La festa non andava bene, era solo.
Tanti bambini, intorno a lui, giocavano e si divertivano ma lui era solo.
“Se solo Shixun fosse qui” pensò.
Ora, sicuramente, il suo migliore amico lo avrebbe abbracciato e sgridato perchè doveva prendere coraggio e parlare con gli altri bambini.
La torta era al cioccolato, la preferita di Shixun.
Sospirò.
Voleva solo tornare a casa, tornare ad abbracciare il suo morbido amico.
“Attento alla palla” sentì una voce urlare e distrarlo dai suoi pensieri.
Inconsciamente il bimbo afferrò la palla che lo stava per colpire, in pieno petto.
“Wow. Lu Han, sei bravo.” disse uno dei bambini, avvicinandosi.
“Dovremmo farlo giocare con noi.”
Senza che potesse rispondere, venne trascinato in mezzo agli altri bambini.
Stavano giocando a calcio, un gioco che Lu Han scoprì non solo di trovare molto divertente ma anche di esserne portato.
Finì nella squadra avversaria di Xiumin.
Si sentivano urlare e risate provenire dal giardino.

“Sei bravo.” Xiumin si avvicinò a lui e gli sorrise.
“G-Grazie, anche tu.” rispose incerto.
“Mi dispiace per il tuo pupazzo. Io non volevo romperlo, stavo scherzando. Volevo solo portartelo via per un po' ma tu lo stringevi troppo forte.” Lu Han guardò il suo compagno di classe e notò che si mordeva nervosamente le labbra ed era rosso in viso.
“Perchè volevi portarmelo via?”
Il rossore sul viso del bambino era ancora più evidente.
“Volevo diventare tuo amico.”
Il piccolo bambino dagli occhi grandi non capiva ma sentiva l'impulso di ridere e così fece.


“Shixun sono a casa.” il bimbo urlò, tuffandosi sul letto.
“Mi sono divertito tantissimo. Pensa che ho fatto amicizia con Xiumin, E' simpatico! Lo so che ti ha rotto una gamba ma non voleva.” Era così euforico e non faceva che raccontare ogni singolo episodio della giornata.
“Cosa ne pensi Shixun?”
“Sono felice che tu ti sei divertito.”
“Anche io, è stata una bellissima giornata.”
Rispose il bimbo, iniziando a spogliarsi per mettersi il pigiama.
“Sono stanchissimo. Mama mi ha fatto il bagno perchè ero sporco di fango, giocando a calcio.” si mise sotto le coperte e sbadigliò, addormentandosi senza accorgersene.
“Lu-ge?” chiese Shixun.
Non ottenne risposta.
“Oggi mi sei mancato tanto, la stanza era vuota e buia.” sussurrò.
“Lu-ge, ti sei dimenticato di abbracciarmi.”
“Lu-ge.” sussurrò un'ultima volta.

Sempre più spesso Lu Han andava a casa di Xiumin.
I suoi genitori era sollevati.
Finalmente aveva un “vero” amico.
Lu Han, in realtà, parlava ancora a Shixun tutte le sere.


“...e così Xiumin si è beccato una pallonata in faccia.” Il bimbo finì di raccontare ridendo.
“Shixun?”
Non ottenne risposta.
“Shixun?” insistette ancora.
“Sono qui.”
“Qualcosa non va?”
“No, va tutto bene.”
“Non mi rispondevi.”
“Invece si, ti ho detto che mi sarebbe piaciuto vederlo.”
“No, non lo hai detto.”
“Ti dico di si.” rispose secco.
“Oh, scusami...forse non avevo sentito. Andiamo a dormire, è tardi. Sogni d'oro.”
Si addormentò e non udii le lacrime del suo migliore amico.
“Xiao Lu, mi stai abbandonando, vero? Ormai la mia voce non la senti quasi più.”
Ma Lu Han dormiva beato.


“Cosa ne facciamo?”
chiese la donna incerta.
“Buttalo via.”
“Ma....è un peccato, ci teneva così tanto a questo pupazzo.”
“Ormai ha 12 anni, tesoro. Non lo guarda nemmeno più quel pupazzo. Com'è che lo chiamava?”

“Shixun.” sospirò e mentre il marito era distratto decise di metterlo in una scatola.
“E' un peccato buttarti via, Shixun.” scoppiò a ridere.
“Ora parlo io con i pupazzi.”

“Lu Han, hai finito di impacchettare? L'aereo non aspetta noi.”
Gridò mentre pian piano richiuse la scatola.

“Lu Han! Lu Han! Lu Han!” urlava disperato, in lacrime. Lacrime e grida invisibili, che nessuno avrebbe mai più udito.



Dalla scatola poteva sentire delle risate.
Il suo Lu Han rideva.
Il suo dolce Xiao Lu era felice.
Questo bastava.
Smise di piangere e di urlare.


Il buio.



  
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