Note: Salve a tutti, pensavate che non sarei più tornata qui, non è vero (?) ebbene vi sbagliavate ù.ù Certo, la colpa è solo di Nahash, perciò queste poche righe sono dedicate a lei, visto che tutto nasce per errore da un misero stato di Facebook che ho fatto poco fa. xoxo Non chiedermi della luna, perché non saprei cosa risponderti se non che uccide con il suo lugubre riflesso – e quegli occhi senz'anima sono ancora qui: mi fissano, non lo vedi?
No, come potresti vedere quello sguardo che ti appartiene, dopo tutto? Non c’è immagine che possa specchiarsi di te, solo il ricordo che perdura nella retina e la distrugge – l’annichilisce, l’annienta, la rende polvere persa negli anni. |
E cos’erano gli anni, se non il tempo che trascorreva lento e fastidioso sulla sua pelle? Chiudendo il computer con una smorfia scocciata sul volto, quel chimico strambo che altri non era che l’errante monaco eretico chiamato Ukoku Sanzo, si alzò di scatto dalla sedia per osservare il fondo della sua tazza vuota. «Forse dovrei prendere dell’altro caffè», mormorò appena, ghignando cinicamente per quel barlume emotivo che l’aveva colto alla sprovvista. |