Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: ICEcream    31/12/2013    6 recensioni
[Frozen/Rise of the Guardians | FrostQueen]
{ Un giorno, raccontavano le mamme di Arendelle ai loro bambini, il vento dell'inverno busserà a quella finestra, e lui e la regina danzeranno volando per tutta la notte. E lei non si sentirà mai, mai più sola. }
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Elsa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Snowflakes 
« I don't mind spending everyday out on your corner in the pouring rain.
Look for the girl with the broken smile
. » }
 

Alla mia adorata, alla mia Erin,  che riesce a farmi amare tutto ciò che ama. Che scrive anche di ciò che odia, solo per me.
A te che sei diventata indispensabile,  buona festa del sole (in ritardo). Ti voglio bene.

 

Agli abitanti di Arendelle piaceva chiacchierare.
Le mamme lo facevano davanti un cesto di panni sporchi mentre si aiutavo a vicenda con le macchie più difficili; i papà la facevano alla locanda con in mano un fiasco di birra; i bambini lo facevano giocando per strada, o a scuola, o aspettando che le mamme finissero di parlare, si avvicinavano ridacchiando e, nascosti da una manina, si confidavano i segreti che erano venuti a sapere sulla principessa Elsa.
Perlopiù erano inventati, ovviamente. Quando era piccola e le porte del castello erano chiuse e nessuno la vedeva mai, neanche dalla finestra, gli amanti del macabro raccontavano che fosse impazzita e che i genitori la tenessero dunque segregata affinché non facesse loro del male; altri dicevano fosse brutta come un troll, o peggio, e che per la vergogna ci si fosse chiusa da sola in quella stanza; altri ancora giuravano di aver sentito dire di alcuni delinquenti che avevano usato farle violenza e che per lo spavento la bambina aveva tagliato ogni rapporto con il mondo esterno; le donne romanzavano su un possibile amore giovanile che le aveva spezzato il cuore e i bambini si raccontavano di tutte le meraviglie che doveva nascondere quel castello, belle al punto da spingere la principessa a desiderare di restare là dentro per l’eternità, senza scuola, influenze, medicine o mamme che ti dicessero cosa fare.
Ma soprattutto il popolo, grandi e piccini, chiacchierava sulla solitudine della principessa: nessun bambino poteva infatti vivere per giorni, mesi, anni, chiuso in una stanza senza neanche un amico, era impensabile una cosa simile, chiunque sarebbe impazzito o si sarebbe ritrovato con il cuore freddo come la pietra, così i bambini dietro un orecchio, le mamme davanti un cesto di panni, i papà davanti alla birra si raccontavano di come la bambina dovesse essere cresciuta in compagnia degli spiriti della natura, di come fate e folletti vedendo la sua solitudine andassero ogni sera a farle visita nella sua stanza e organizzassero feste da ballo, di come, magari, un magico principe dell’inverno si fosse preso cura di lei e del suo cuoricino.

 
La principessa Elsa era impazzita di solitudine.
La principessa Elsa aveva pianto tutte le sue lacrime per la solitudine.
La principessa Elsa aveva il cuore ghiacciato a causa della solitudine.

La principessa Elsa, per salvarsi dalla solitudine, si era così creata un compagno di giochi, un amico immaginario, un folletto da capelli bianchi e dagli occhi di ghiaccio che l’aiutava a rialzarsi, le asciugava le lacrime, la faceva ridere creando giochi con la neve. La faceva volteggiare nella stanza, volare, e dimenticare di essere sola.
Era arrivato all’improvviso, un giorno si era voltata verso la finestra e l‘aveva trovato lì. E da folletto era poi diventato un principe e le aveva sciolto il cuore. 
Un giorno, però, le aveva baciato la fronte, gli occhi, la punta del naso, e tra i fiocchi di neve era volato via.


Erano passati gli anni, la principessa Elsa era cresciuta ed era diventata regina, le porte del castello erano state aperte, i bambini erano diventati papà e le bambine mamme, erano nati nuovi bambini, in tutta Arendelle c’era felicità e, un giorno, la principessa Anna si era sposata. Ed erano ricominciate le storie che i bambini si raccontavano all’orecchio, perché la regina doveva sentirsi così sola senza quel principe che le aveva tenuto compagnia da bambina.
Un giorno, raccontavano le nuove mamme rimboccando le coperte ai loro bambini mentre i papà sorridevano appoggiati alle porte, il principe busserà di nuovo a quella finestra, con i folletti e le fate, organizzeranno una nuova festa da ballo e danzeranno volando imitando il vento d’inverno, poi lui si inginocchierà e le chiederà di essere la sua regina, e la felicità degli abitanti di Arendelle sarà ancora maggiore e la regina Elsa non sarà mai, mai più sola.
Poi le mamme baciavano sulla fronte i bambini, i papà davano loro un buffetto sulla guancia e sorridendo auguravano la buona notte, dopo aver raccontato quella bella favola che il giorno dopo sarebbe stata sussurrata all’orecchio di un compagno.
Nessuno di loro sapeva quanto tutto quello si avvicinasse alla realtà.

«Sei tornato..» Sussurrava la regina Elsa stretta a quel corpo freddo, inspirava il profumo dei suoi capelli chiari, finalmente dopo tanto tempo.
«Ci hai messo una vita.»
«Ho avuto delle cose da fare.. Sai, salvare il mondo, il sorriso dei bambini, cose così. Roba da guardiani insomma.»
Lei rideva e allora Jack non poteva fare a meno di chiedersi come era riuscito a vivere tutti quegli anni senza sentire quel suono. Ma sapeva qual’era la risposta, semplicemente non l’aveva fatto.
Si stringevano l’uno all’altra e il mondo intorno spariva. Restavano così per tutta la notte, poi all’alba lui le baciava la mano, le accarezzava la guancia e spariva dalla finestra. Elsa sentiva gli occhi bruciare e la vista offuscarsi ma poi scuoteva la testa e sorrideva, si lavava, si rivestiva, sorrideva e andava a compiere il suo dovere di regina.
Ma la sera, quando tutte le luci di Arendelle erano spente, i bambini dormivano nei loro letti e per tutta la città non si sentiva un solo rumore, lei si sedeva alla finestra, guardava la neve danzare nel vento ed aspettava. 


Andando avanti con gli anni continuò ad essere raccontata, davanti una fontana, un boccale di birra o dietro una manina, la storia di come la loro regina, la regina delle nevi, si incontrasse in segreto con il vento dell’inverno e di come danzassero per tutta la notte avvolti dalla brina e dai fiocchi di neve.









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Elle's Nda
Questa cosa somiglia talmente tanto a Maschere da risultarmi strana ahahah
Non si capisce molto, come si sono conosciuti, per quanto, perché lui non c'è stato, perché è tornato, se si rivedranno. Perché il popolo sa, se davvero sa.. Lascio tutto a voi.
Li amo ormai, li amo e scriverò ancora su di loro, anche perché qui non hanno interagito moltissimo, scusatemi, sono riuscita a fare solo questo, la prossima volta mi impegnerò di più. (Prima ho da scrivere una Captain Swan, RedCharming e Hansel/Gretel per il p0rn fest<3)
Grazie a tutti, fatemi sapere che ne pensate e, se vi va, passate per la mia pagina fb --> I'm Writing the Future.
A presto, Elle
P.s. La canzone è, ovviamente, She will be loved dei Maroon5, il primo che indovina perché questo vince un biscotto<3
   
 
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