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Autore: ladyme    31/12/2013    8 recensioni
Dire che l’intera New York è in attesa di questo giorno da mesi, è riduttivo, sono i nuovi Brangelina e oggi allo scoccare della mezzanotte per loro non inizierà solo il nuovo anno, ma pronunceranno il fatidico sì. Per lo scrittore Richard Castle sarà il terzo, sarà finalmente quello giusto?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Anche se un giorno dovessi lasciarti sola e partire

Anche se quello che pensi non lo vorresti mai dire

Io amor mio non potrei mai farti soffrire

Tu dentro me sei la musica che voglio sentire

 

 

Dire che l’intera New York è in attesa di questo giorno da mesi, è riduttivo, sono i nuovi Brangelina e oggi allo scoccare della mezzanotte per loro non inizierà solo il nuovo anno, ma pronunceranno il fatidico sì. Per lo scrittore Richard Castle sarà il terzo, sarà finalmente quello giusto?

Martha spegne la televisione per poi voltarsi verso il figlio che con naturalezza, come fosse un giorno come tutti gli altri, sorseggia il caffè caldo dalla sua tazza preferita.

«Ehi perché hai spento?» chiede lo scrittore corrucciando la fronte rivolto alla madre. «Stavo ascoltando le notizie».

«Richard, tesoro, lo sai vero che oggi ti sposi?». Castle alza gli occhi al soffitto, storce la bocca e appoggia al mento sul dorso della mano fingendo di pensare intensamente. «Richard!».

«Sì, credo di averlo segnato nel promemoria dell’iPhone. Ah quasi dimenticavo: buon ultimo dell’anno madre». Si allunga verso la madre e la bacia sulla guancia sorridendo, che istintivamente gli porta la mano alla fronte. «Oggi è proprio una bella giornata».

Con un biscotto in bocca lo scrittore sparisce  nel suo studio, ma non prima di chinarsi per farsi baciare dalla figlia appena alzata.

«Quello era mio padre?» chiede Alexis a sua nonna sbalordita. «Ma lo sa che oggi si sposa, vero?». Martha annuisce senza spostare lo sguardo dalla porta dello studio del figlio. «Ma al suo ultimo matrimonio lo abbiamo quasi dovuto sedare talmente era agitato».

«E non l’hai visto al matrimonio con tua madre» ricorda Martha. «Alexis, fattelo dire da una donna che nella vita ha visto molte cose, credo sia la volta giusta». Alexis sorride abbracciandola. «Sì, è lei quella giusta».

***

 

Dire che l’intera New York è in attesa di questo giorno da mesi, è riduttivo, sono i nuovi Brangelina e oggi allo scoccare della mezzano…

«Papà spegni la tv ti prego!» lo implora Kate in preda ad un attacco di panico. «Io non ce la faccio, mi viene da vomitare». La detective si porta la mano all’altezza dello stomaco mentre il padre spegne il televisore come richiesto.

«Questo lo prendo io». La mano di Lanie le toglie la tazza di caffè da davanti e le porge una di decaffeinato. «E non storcere il naso, tu oggi non toccherai caffeina, sei già abbastanza su di giri».

«Dammi il mio caffè, immediatamente» dice Kate scandendo parola per parola. «Lanie non scherzare, dammelo». La dottoressa scuote la testa e versa il contenuto della tazza nel lavandino. «Me ne posso fare un al..». La dispensa è vuota, lo scaffale dove tiene il caffè è vuoto. «Non puoi averlo fatto davvero, io muoio se non lo bevo, fa parte del mio organismo».

«Tesoro stai leggermente dando i numeri, ora tu ti bevi quel buonissimo decaffeinato, poi ti vai a fare un bagno per rilassarti giusto un po’».

«Lanie non mi posso rilassare, io stasera sposo Rick. Lo sposo, capisci “si, lo voglio” e passo la mia vita con lui» dice gesticolando con le mani, come per specificare la cosa.

«Neanche dovessi andare al patibolo… Però lo immaginavo e per questo sono la tua migliore amica». Dalla borsa tira fuori una busta. «Caso irrisolto di qualche anno fa, così ti distrai».

«Lanie sei sicura che stia facendo la cosa giusta sposando Rick? Non l’ho mai vista così agitata» chiede Jim preoccupato.

«Proprio perché è così agitata sono sicura di cosa sta facendo, le uniche volte che l’ho vista agitata era perché sapeva cosa stava per fare ed erano scelte giuste».

 

***

 

Alexis bussa alla porta aperta dello studio del padre. «Posso?».

«Vieni tesoro». Lo scrittore sorridente si sta rigirando sulla sua sedia come un bambino sulle giostre. «C’è qualcosa che non va?».

«No, volevo semplicemente chiederti come stavi» risponde posizionandosi dietro il padre e massaggiandogli dolcemente le spalle. «Non ti ho mai visto così rilassato e felice».

«Perché non dovrei? Sposo Kate mica mi butto dal ponte di Brooklyn». Rick ride mentre gode del massaggio della figlia. «Sei brava».

«Io voglio solo che tu stia bene, e mi sembra che oggi tu stia alla grande, ma sono tua figlia credo sia normale preoccuparmi» ribadisce la rossa appoggiandosi con il mento alle spalle del padre. «Ti voglio bene papà».

«Anche io Pumpkin e ora vatti a mettere il vestito, sono curioso di vedere come sono vestite le damigelle».

«No, assolutamente no, Kate me l’ha vietato, ma ti posso dire che non ha niente a che fare con quello di Gina» sospira  ringraziando Kate. «Sembravo una meringa con quel vestito, tra poco rotolavo al posto di camminare». Castle ride al ricordo di sua figlia lungo la navata, che controvoglia spargeva petali di rose. «Non ridere! Era imbarazzante».

«Eri stupenda tesoro». Le da un veloce bacio sulla guancia. «Ma si sono sicura che Kate sarà più sobria».

 

***

 

Le luci della città iniziano ad accendersi, dei ragazzi lanciano dei petardi lungo le vie e le madri, negli appartamenti vicini iniziano ad apparecchiare la tavola per il cenone dell’ultimo dell’anno.

«Respira». La detective se lo ripete in continuazione mentre Lanie le intreccia i capelli. «Respira». La dottoressa sorride divertita, lo sa bene che una volta che vedrà Rick le passerà tutta questa ansia. «Papà, dove sei?».

«Sono qui Katie» dice comparendo dalla stanza vicina e prendendole la mano tra le sue. «Stai tranquilla, non ti farò inciampare lungo la navata, non piangerò troppo e l’anello di tua madre, ho appena controllato, è stato fissato dentro il corpetto. È tutto perfetto, tu sei perfetta. Vorrei che Johanna fosse qui». Gli occhi di Jim si velano leggermente dalle lacrime di  gioia miste a quelle di dolore, le manca ogni giorno sua moglie. «E comunque nel caso conosco degli ottimi avvocati divorzisti».

«Signor Beckett!» lo rimprovera Lanie voltandosi verso di lui e poi verso la faccia sconvolta di Kate.

«Scherzavo, scherzavo. L’atmosfera è troppo tesa qui, ci vorrebbe Rick almeno vi farebbe ridere un po’. Vi sposate, dovreste essere felici e non terrorizzati» specifica sedendosi sulla poltrona. «Io il giorno in cui ho sposato tua madre tra poco non toccavo terra con i piedi mentre camminavo, era quella giusta e volevo solo che fosse mia».

«Papà io lo amo». Jim annuisce. «Solo non amo il suo mondo».

«Katie secondo te lui ama tutti quei cadaveri? No, ma ama te»

 

***

 

L’attico è pronto, dalle finestre si vede l’Empire State Building illuminato per il nuovo anno, gli addobbi nella sala sono stati posizionati in maniera perfetta, quasi maniacale. Gli invitati iniziano ad arrivare, chi sottobraccio chi da solo. Il capitano Gates accompagnato dal marito si siede in prima fila come segnalato dal biglietto, vicino a lei c’è Jenny con la bambina in braccio,  il capitano svela il suo lato materno facendole delle smorfiette, la piccola ride insieme alla madre. Anche Perlmutter è stato invitato e con stupore di Castle aveva accettato l’invito, quasi l’intero dodicesimo  aveva accettato l’invito.

Esposito e Ryan sono in attesa di una risposta appoggiati al muro, Castle è davanti a loro.

«Allora chi scegli come testimone, me o il paparino “per me esistono solo più pappe e pupù”?» chiede Esposito ricevendo una fulminata da parte del proprio patner. «Ehi amico, è vero».

«Nessuno dei due» risponde lo scrittore sorridendo terrorizzato, convinto che l’avrebbero ucciso.

«Hai bisogno di un testimone. Senti ti togliamo il peso e scegliamo noi. Lo faccio io».

«Ragazzi, davvero vorrei che fosse mio padre il mio testimone di nozze» dice indicando l’uomo seduto sulla poltrona. «Ne hai voglia, papà?».

«Io? Ma… Richard forse è meglio se scegli uno di loro, io non merito tanto».

«No io voglio te». Hunt annuisce. «Grazie».

«Bro andiamo a prendere le damigelle che è ora. Io entro con Lanie». Kevin alza gli occhi al cielo. «Che c’è? Guarda che Alexis è una bella ragazza, mica fai brutta figura con lei…».

«Lasciamo stare, andiamo».

 

***

 

Il quartetto d’archi inizia a suonare, con lo stupore di tutti non è la solita marcia nuziale, ma bensì una canzone pop “ In my veins”. Richard entra sottobraccio a sua madre, sorride come un bambino la mattina di Natale, suo padre lo aspetta già all’altare improvvisato.

Esposito e Lanie entrano sorridenti, quasi come se fosse il loro matrimonio, loro non lo sanno ma l’intero distretto ha scommesso che loro saranno i prossimi, li seguono qualche passo dietro Kevin e Alexis, Castle sorride vedendo sua figlia, nessuna meringa questa volta, ma una giovane donna con un vestito lungo e blu che la fa apparire ancora più bella.

Tutti gli invitati si alzano appena intravedono l’orlo bianco del vestito di Kate, Castle si sforza di non voltarsi, vuole vederla solo una volta vicino a lei. Jim tiene sua figlia stretta, ma è quasi lei a sorreggerlo, nonostante la detective riesca appena alzare gli occhi da terra, un abito fiabesco, un abito che la fa sentire speciale.

«Sono qui» sussurra Kate e Rick si volta, sul suo volto la meraviglia, è come se davanti a sé avesse un angelo. Jim gli porge la mano di sua figlia e bacia la sua Katie.

«Ho voglia di baciarti e portarti via di qui» sussurra lo scrittore alla sua musa. «Dobbiamo per forza sposarci ora? Non possiamo farlo dopo?». Kate ride e scuote la testa. «Okay».

«Siamo oggi qui riuniti per celebrare e festeggiare l’unione di due anime».

 

***

 

«Kate oggi si conclude un altro anno, un altro anno con te, un altro in cui entrambi abbiamo rischiato di morire e un altro in cui non ho passato giorno senza amarti. Sei la mia musa, sei il mio tutto, sei il mio primo pensiero al mattino e l’ultimo la sera, sei la mia eroina e allo stesso tempo la mia principessa da salvare, e io ti amo. Voglio alzarmi ogni  giorno con te al mio fianco portandoti il caffè, o nel mezzo della notte per un omicidio e comunque portarti il caffè, perché io lo so che tu non hai sangue nelle vene ma caffeina. Io ti amo Kate e si oggi ti sposo e non ti lascio più scappare da me, voglio urlare al mondo che sei mia. La mia Kate». La fede d’ora bianco scivola sopra all’anello di fidanzamento, Kate sorride.

«Sono felice di sapere che almeno una persona qui si sia accorta della mia necessità di caffeina». Si volta verso Lanie che le fa la linguaccia. «Siamo qui insieme e fidati lungo questi anni non credevo ce l’avremmo mai fatta, abbiamo passati molti momenti brutti e notti insonne per proteggerci a vicenda, ma è questo che voglio fare nella mia vita, voglio proteggerti, voglio stare con te, voglio ridere di e con te. Te l’ho detto quella sera di metà estate, e lo ripeto “ho rischiato di morire, lui è scappato, ma non m’importa, sei tu l’unica cosa che conta”. Ti amo Rick, ti amo qui, ti amo quando mi porti il caffè, quando sono sopra una bomba o quando mi porti a casa bambini sconosciuti o semplicemente quando camminiamo lungo la spiaggia negli Hampton. Ti amo». Kate si zittisce. «Ah beh certo che ti sposo, lo voglio e tutto il resto. Scusate non mi ricordo più cosa dovevo dire».

«Va bene cosi» dice ridendo Castle. Le porge la mano e lei gli fa scivolare l’anello all’anulare sinistro. «Posso baciarla o devo aspettare mezzanotte?». Gli invitati ridono.

«Dieci secondi» urla Kevin guardando l’orologio al polso. «10…  9… 8… 7… 6… 5… 4… 3… 2… 1…». Rick la bacia, la stringe forte a sé, è sua finalmente sua. «Viva gli sposi! Buon Anno!».

«Chi sta insieme a capodanno, sta insieme tutto l’anno» sussurra lo scrittore appoggiando la sua fronte a quella di Kate.

«Solo tutto l’anno? Io pensavo di passare la vita con te».

«Always?» chiede Castle.

«Always!» risponde Kate baciandolo.

 

 

Toc Toc… Chi è? Sono il nuovo anno!

Ce l’ho fatta! Ho scritto una storia dove non muore nessuno!

Voglio dedicare questa storia al Made of che ha fatto molto quest’anno per me, tipo non farmi sentire un’emarginata sociale vittima delle stranezze di Marlowe.

E con queste due mila parole vi auguro un 2014 piena di bambini e matrimoni, tanti Always e sogni realizzati, tante risate e lacrime di gioia. Grazie.

Grazie di aver letto, e buon anno anche a te che non fai parte del Made of.

Bacioni Becky

                         

 

 

 

 

                                               

 

   
 
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