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Autore: Elgas    31/12/2013    20 recensioni
L’inverno è giunto nel Valinor. Neve candida circonda la cima di Taniqutil, l’aria è fredda,
ma nessun vento la muove. Un silenzio idilliaco s’estende attraverso le sale di Ilimarin.
Lì, sopra il suo trono, siede Manwe, lo sguardo rivolto lontano verso Est. La minaccia della
Terra di Mezzo è stata annientata, l’Unico Anello distrutto tra le fiamme dell'Orodruin, dove
tutto era cominciato. Una nuova Era è alla porte, un’Era che avrebbe cambiato l’intera Arda.
Eppure nell’espressione del Re non c’è alcuna gioia, poiché solo in questi pochi momenti di
solitudine può permettersi stare lontano dagli eventi del mondo. In un ricordo, l'attenzione
volge a Ovest. Socchiude gli occhi in uno sguardo pieno di tristezza.
[ Questa è la mia prima FanFic sul LORT. Spero vi piaccia :)
Avvertenze : per ragioni relative alla mia storia, la cronologia di alcuni eventi del Silmallirion è stata modifica. ]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Manwë, Melkor
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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L’inverno è giunto nel Valinor. Neve candida circonda la cima di Taniqutil, l’aria è fredda,
ma nessun vento la muove. Un silenzio idilliaco s’estende attraverso le sale di Ilimarin.
Lì, sopra il trono, siede Manwe, lo sguardo rivolto lontano verso Est. La minaccia della
Terra di Mezzo è stata annientata, l’Unico Anello distrutto tra le fiamme dell'Orodruin, dove
tutto era cominciato. Una nuova Era è alla porte, un’Era che avrebbe cambiato l’intera Arda.
Eppure nell’ espressione del Re non c’è alcuna gioia, poiché solo in questi pochi momenti di
solitudine può permettersi di stare lontano dagli eventi del mondo. In un ricordo, l'attenzione
volge a Ovest. Socchiude gli occhi in uno sguardo pieno di tristezza.


- oOo -


La porta si apre, una striscia di luce appare facendosi largo nel buio, il vento soffia
brevemente da dietro, gli echi dei passi risuonano in un luogo altrimenti avvolto dal silenzio,
per infine fermarsi.
La figura appena percettibile tra le ombre rimane immobile, piegata contro la possente
Porta della Notte. Ecco, aveva sperato le parole arrivassero subito, ma con lui è
sempre stato diverso. Il silenzio è interrotto dal rumore pesante degli anelli di Angroin,
la testa si solleva di pochi centimetri, due iridi gialle luccicano tra le ciocche di capelli scuri,
poi l'oscurità ritorna e la voce roca del Signore Oscuro riempie l'aria.
<< Oh … guarda chi mi degna della sua presenza dopo tanto tempo … quali notizie porta il
Signore dei Valar ? >>
Manwe apre la bocca, ma nessun suono fuoriesce. Un secondo silenzio irrompe, diverso
dal precedente, non freddo, questo è una muta lotta in cerca delle parole giuste.
<< Il Consiglio ha deciso … >> annuncia dopo un tempo indefinito << … A seguito alle tue
azioni, a te Morgoth, fra tre giorni verranno tagliate le gambe e in seguito sarai
esiliato nel Kuma per sempre. >>
<< Nel Vuoto ? >> fa eco l'Oscuro ironico << ... Che prospettiva … intrigante. Nessuno è
mai stato lì … forse potrebbero nascondersi cose interessanti. >>
<< Nel Vuoto non esiste nulla. >>
<< Come fai ad esserne certo ? Nessuno di noi conosce completamente i disegni di nostro
Padre, per tal motivo può darsi ... esista la chiave per uscirne. >>
A quelle parole un tremito di rabbia scuote il Signore dell’Ovest, come se la situazione non fosse
già abbastanza complicata. Tira un sospiro dentro di se sopprimendo quel sentimento.
<< Non … osare parlare in questo modo di Ilùvatar, ormai … non sei più suo figlio. >>
<< Quanto fai così sei … irritante. Dimmi avanti, il vero motivo per cui sei ancora qui.
Se avessi solo voluto annunciarmi la vostra ... decisione, saresti già andato via, sbaglio ? >>
Manwe distoglie lo sguardo in direzione della porta e in lui si fa strada il desiderio di
attraversarla nuovamente, di gettarsi ogni cosa alla spalle, ma irrimediabilmente gli occhi
tornano indietro, su quello che era l’Oscuro Nemico del Mondo, su quello che un tempo era
suo fratello, il più potente dei Valar, ora piegato nell’ombra sotto il peso delle catene.
Ricorda l’armatura scura e il volto crudele sotto la maschera di ferro, adesso in quel viso
pallido vede solo una profonda stanchezza, cerchi scuri sotto gli occhi spenti.
<< Io … ti sto offrendo una possibilità … >>
<< Oh … Una possibilità ? Vuoi … provare a redimermi per l’ennesima volta ? >>
Allora il cuore si stringe in ricordi lontani, quando Melkor s’inginocchiò implorando pietà.
Non aveva capito ... e anche ora, dopo la distruzione e la malvagità che aveva portato, non
riesce a vedere nel profondo della sua anima, ne a comprendere pienamente il concetto di
male. Melkor desidera Arda, vuole distruggerla e costruire un Mondo nuovo, forgiato da
pensieri cupi, dal sangue e le lacrime dei suoi schiavi.
Però nonostante tutto …
<< Lo sento Melkor. >> sussurra inginocchiandosi a fianco del fratello.
Lo scruta aspettando una reazione, ma lui rimane fermo senza degnarlo d’attenzione.
<< Lo vedo … >> continua << ... nonostante tutto, c'è ancora una piccola Luce nel tuo cuore. >>
<< Si forse … e vuoi fare leva su questa “piccola Luce ” per farmi tornare indietro, ma così …
mi toglieresti la mia vera essenza. “ Melkor ” non esiste o meglio non è mai esistito. >>
Un dolore si fa largo nel petto, costringendo Manwe ad abbassare il capo.
<< No … non dire così … >>
<< Ah … immaginavo fosse per questo. In tutto questo tempo, hai continuato a sperare che
tornassi, mi hai consesso clemenza sperando potessi innamorarmi della bellezza di Arda,
una bellezza che voi avete creato ... ma così ... non hai fatto altro che accrescere il mio desiderio. >>
<< Tu ami Arda. >> ribatte quasi in automatico.
Melkor alza il capo, fissando la semioscurità davanti a se.
Una pausa e le labbra si contraggono in un sorriso divertito.
<< Si … la amo, ma non come la ami tu. Continuerò a desiderarla ... e come Signore del Fuoco a
volerla distruggere … fino alla la fine. >>
Manwe lo fissa, le iridi blu pervase da una luce agitata, e frettoloso cerca qualcosa, qualcosa
che potrebbe destarlo da quei propositi. Infine ricorda : Melko non è stato informato degli
eventi nella Terra di Mezzo.
<< Tante cose sono accadute da quando sei stato imprigionato dall'Angainor. La Quarta Era è
iniziata : l’Unico Anello è stato distrutto e con esso Sauron. >>
Nessuna reazione, nessun cambiamento nell'espressione ... a conferma forse della scarsa
considerazione verso il servo, o che, semplicemente, la morte dell'Ombra dell'Est non rovina
il suo piano.
A un certo punto Melkor china il capo e una risata folle giunge alla orecchie di Sulimo.
<< Credo … di capire. Forse è stato un disegno di nostro Padre. >>
<< A cosa ti riferisci ? >> domanda stupito.
<< A noi. >>
Riflette un poco prima di riuscire a comprendere il significato nascosto dietro quella frase.
<< Nostro Padre ci ha donato del libero arbitrio, non puoi insinuare … >>
<< Dici ? Perché solo io ? >>
Allora si blocca.
Non sa cosa rispondere e con tutta probabilità dal Padre non giungerebbe alcun segno.
<< Pure tu te lo sei chiesto ... >> continua Melko constatando tale incapacità << ... anche ora
questa domanda ti risuona nella testa. Perché solo io ho desiderato il Fuoco Segreto ?
Perché altri non hanno composto canzoni diverse da quelle di Iluvatar ? Perché solo io
... ho desiderato possedere Arda ? .Elevarmi al pari di nostro Padre ... per ottenere
cosa, se non un Fuoco in grado di distruggere ? >>
<< Non vorrai dire … >>
<< Esatto … questa è la mia strada, lo è stata e sempre lo sarà. In me doveva nascere
qualcosa di nuovo, io ero colui da cui essa avrebbe avuto origine, colui che l’avrebbe
accolta e nutrita. Io sono il portatore di morte e distruzione, disseminatore di dolore,
vendetta, gelosia, tristezza. Io sono l’Oscurità. >>
<< … Lo odi ? >>
<< … La mia è semplice curiosità. Perché dovrei odiarlo ? Se anche fosse vero o meno,
poco mi importa di conoscere la verità. Io sono unico. >>
Una scintilla d'odio si fa largo nel petto. I ricordi volgono a Telperion e Laurelin, alla
loro magnifica luce, all'inizio di quell'Era. Allora odia Melkor, ma è solo un attimo fugace,
perché tempo si è reso conto di non riuscire a odiarlo.
<< Unico … ? Da come lo dici sembri soddisfatto. Ma forse si … è come hai detto, ho
continuato a sperare invano il tuo ritorno, è colpa della mia negligenza se … >>
<< No sbagli ... >> interrompe Melkor malizioso << ... hai desiderato tornassi da te. >>
<< Ora ti diverti a dir sciocchezze … >> ribatte distogliendo in fretta lo sguardo.
Ed ecco, per la seconda s'arrabbia, questa volta con se stesso : nonostante Melkor sia
stato corrotto dalle Tenebre, nonostante da troppo tempo le loro nature si siano
trasformate diventando l'esatto opposto, riesce a leggergli nel cuore, a cogliere ogni
stato d'animo, ogni sfumatura delle parole. E come molte altre volte Manwe si odia,
poiché ha perduto tale capacità ... se ne fosse in grado .. forse troverebbe il modo per riportarlo indietro.
<< Non sai quanto sia divertente … >> sussurra il fratello a un certo punto << ... riuscire
a sentire le emozioni che scuotono l’anima dei figli del Mondo, non sai quanto sia bello
assaporare le loro paure, vedere … quali desideri proibiti si celano nei loro cuori. Io li
conosco … meglio di tutti voi. Cuori sempre in bilico tra Oscurità e Luce. È divertente,
terribilmente divertente giocarci. Tutti voi … mi date il voltastomaco, nella vostra luce,
non riuscite a vedere … vi limitate a seguire il volere di nostro Padre. >>
Un'improvvisa stanchezza coglie Manwe costringendolo a portare una mano alla
fronte, per la seconda volta non sa cosa dire, fa appello ad Iluvatar, ma dal Padre non
giunge alcun consiglio. Sceglie dunque le uniche frasi che gli paiono corrette.
<< Noi … non possiamo intervenire nei destini di nessuno. I Valar possono solo …
seguire al meglio il disegno di Iluvatar, fin quando Arda non giungerà alla fine. >>
<< Sai ... credo proprio nostro padre si sia divertito. Se non ci fossi stato … nessuno
avrebbe compreso cosa è la vera gioia e la vera tristezza ... la vera felicità e il vero
dolore ... il vero coraggio e la vera paura. >>
Terminato la frase volge l'attenzione su Manwe. E il Signore dei Valar ritrova
le proprie iridi blu rispecchiarsi nelle gialle del fratello. Un tempo entrambe erano del
blu più profondo.
<< Si ... questo mondo sarebbe stato terribilmente noioso. >> conclude in una nota eccitata.
Segue dopo tanto, un nuovo silenzio, questa volta cupo e opprimente.
Manwe si sente stanco ... molto stanco, quindi lascia le parole del fratello scivolino via,
poiché nulla deve corromperlo, o forse è lui stesso a non voler cambiare.
<< Melkor … cosa vedi nel mio cuore ? >>
<< È importante saperlo ? >>
<< Si … >>
<< Ah … non mentirmi. >>
<< Rispondi. >> ribatte duro alzandosi.
Per la prima volta vede il timore farsi largo nei suoi occhi, vede il labbro inferiore
contrarsi un poco, quando basta a fargli capire la verità.
<< Dopo questo discorso faresti meglio a … mettere da parte i tuoi dubbi. >>
<< Melkor … >>
<< Non è colpa tua. >>
E Manwe riesce a leggere le parole celate sotto quella semplice frase.
" Comprendi la mia natura ... quanto basta e metti da parte le preoccupazioni ... non
abbastanza da cambiarmi. Non voglio continuare a darti l' illusione di poterci riuscire. "
Spalanca gli occhi. Strano, all'improvviso si sente leggero, vuoto.
<< Sarà difficile … >>
<< Vattene ! >> grida il fratello abbassando il capo << Stai rendendo tutto più complicato ! >>
<< Melkor ... >>
<< Smettila ! Non osare chiamarmi così ! >>
Rimane solo una cosa ... quel bisogno lo invade e non può fare a meno di seguirlo.
In attimi che paiono un'eternità, Manwe si china verso di lui avvolgendolo in un'abbraccio :
le braccia a circondargli le spalle, le dita strette nella chioma nera, il mento poggiato sopra essa.
Dopo l'iniziale sorpresa Melkor inizia ad agitarsi, per quanto le forze e quella condizione lo
consentano, in un vano tentativo di sciogliere il contatto.
<< Smettila non … non … ! >>
<< Avrei voluto riaverti … non sai ... quante volte l'ho desiderato ... >>
Parole sussurrate dolcemente, nella consapevolezza della fine vicina.
Parole che hanno il potere di sbloccare il fratello.
Manwe attende e la reazione di Melkor arriva dopo poco : lascia cadere le braccia lungo
i fianchi mentre appoggia la testa sul petto. Allora sente di poter continuare.
<< All'inizio ne parlavo ... ne parlavo con tutti ... ma poi le tue azioni si sono fatte via
via ... più ... grandi ... e lentamente vedevo chiaro il dissenso taciuto degli altri Valar in
merito... alle mie decisioni, così iniziai a parlare solo con Varda ... poi ... pure a lei
cominciò a dar fastidio, una volta mi chiese " Quando aprirai gli occhi ? " ... Ironico non trovi ? >>
Nessuna risposta. Nell'aria ode solo il respiro profondo provenire da sotto di lui.
Socchiude gli occhi perdendo in breve la concezione del tempo, vorrebbe restare così
... in quell'abbraccio da troppo tempo desiderato, troppe volte immaginato in altre situazioni.
Poi ... Melkor trema, quasi avesse percepito il pensiero.
<< È l’Oscuro Nemico del Mondo che hai davanti … non dimenticarlo. >>
<< Si ... e anche mio fratello . >>
Un altro tremito, più forte del precedente.
<< Ah …fratellino ... sei veramente ... testardo. >>
Una voce rotta da singhiozzi.
<< Melkor … ! Tu … ! >>
Veloce ne cinge il volto sollevandolo delicato.
Lacrime ... calde lacrime scorrono sulle guance.
Manwe sgrana gli occhi incredulo. È raro un Valar pianga e non credeva possibile che
Melkor potesse esserne ancora in grado. Istintivamente comincia ad accarezzare la
pelle fredda asciugando così le lacrime. Melkor s'irrigidisce in un primo momento, ma
in breve scioglie ogni resistenza, come una terra bruciata che assapora la pioggia dopo
molti anni. A quel punto desidera ... desidera asciugare di più quelle lacrime, desidera
averlo ancora più vicino. Si sporge fin quando le dite del fratello premono sulle labbra
fermandolo.
<< Va bene così Manwe ... >>
Il suo nome ... Non ricordava suonasse così bene detto da lui ...
Un seme di felicità germoglia appassendo sotto il duro sguardo di quelle iridi gialle.
Melkor lo fissa, serio e deciso, come se niente fosse successo.
<< Adesso vai ... ti prego. >>
Il cuore ha un tonfo.
Ora è finita.
Tutto inizia a vorticare, una forza sembra volerlo opprimere, l'aria diventa densa,
nauseante, la testa pesante e una fitta lancinante trapassa da parte a parte il cuore.
Si volta di scatto, il respiro affannato, senza accorgersene si ritrova sulla soglia.
Ecco ... il Valinor in tutta la sua bellezza ... e dietro ...
<< Manwe ... non voltarti ! >>
Chiude gli occhi e fa un passo in avanti ignorando il resto.
Un rumore sordo e le Porte della Notte si chiudono.
Apre gli occhi. Il pavimento sotto i piedi si bagna.
Lacrime cadono calde mentre s'inginocchia, una mano premuta sulla bocca a frenare i
singhiozzi crescenti, l'altra sul cuore, a cercare di frenare fitte via via più forti.
Si, ora è veramente finita.
Ora il dolore può scorrere libero.



-oOo-


Lo sguardo rimane bloccato verso ovest.
Prova a distaccarlo senza riuscirci e immagini si susseguono veloci : le Porte della Notte
aperte, il Vuoto, tutti i Valar riuniti, la spada stretta tra le mani, il suono della carne lacerata,
il rumore delle ossa che si spezzano, le urla strazianti di Melkor ... e il nulla.
<< ... io sono la luce tua Luce , tu la mia Oscurità. >>
Infine rivede ... il volto folle ... e gli occhi lucidi. Ricorda l'esitazione che l'aveva
percorso da capo a piedi mentre s'avvicinava. Quante lacrime doveva aver versato ? si era
chiesto. Quanto ha pianto in quel posto freddo, opprimente ... lontano dal mio sguardo ?
Poi Melkor l'aveva guardato, muovendo le labbra. Nessun suono fuoriuscì, ma lui capì.
" Fallo. "
Manwe sbatte le palpebre accorgendosi degli occhi umidi e delle lacrime.
Si piegata su stesso infossando il volto tra le mani ... celando al Mondo la propria tristezza.
<< Perdonami fratello mio ... perdonami ... >>










Angolo Autrice :
Okay premessa... sto rileggendo per la seconda il Silmallirion. E già dalla prima lettura una cosa mi aveva molto incuriosito. Il rapporto tra Manwe e Melkor, e il comportamento del Signore dell'Ovest verso l'Oscuro. Mi è sembrato che in qualche modo Manwe lo volesse proteggere ... Quindi il breve riassunto di ecco come è nata questa One-shot. Spero vi sia piaciuta ! Mi raccomando se volete recensite :) Attendo con ansia i vostri commenti su questa mia prima storia sul LORT ! :D
Ps. Ringrazio questo link ( per la traduzione Elfico Italiano ) :
http://flame.altervista.org/flame_dizionarioelfico.html
Un bacio a tutti !
- LightOrDarness
   
 
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