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Autore: lilla_try    31/12/2013    2 recensioni
Questo amore mi incatena e mi priva di ogni sorta di difesa; nonostante io ti ami non è una bella sensazione per me e per il mio orgoglio. Oddio, l’ho detto. O meglio, l’ho scritto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lettere d’amore da una sconosciuta.

                                                                                                                                                     29/08/2013
Caro Marco,
I miei sentimenti sono così forti per te che per creare anche solo un’ illusione di poter aver un contatto con te, ti scrivo queste righe per confessarti i miei sentimenti.
Onestamente non so cosa dirti di preciso, anche perché le cose che vorrei dirti sono davvero tante e mi spaventa ammetterne almeno la metà.
Sono più di tre anni ti guardo da lontano, con occhiate sfuggevoli e con il desiderio che un giorno io possa confessarti ciò che provo per te.
Vorrei tanto dirtelo ma ,so già che, è impossibile che tu possa ricambiare e non mi va di soffrire per il tuo rifiuto.
Eppure io mi illudo. Mi illudo quando posi il tuo sguardo su di me. Mi illudo quando mi passi vicino. Mi illudo che io possa piacerti.
Io sono una persona realista che non si perde dietro a sogni inutili, però la speranza si insinua dentro di me non appena ti scorgo in lontananza. Ogni volta è sempre peggio.
Una cardiologo si spaventerebbe se vedesse l’andamento del mio battito cardiaco.
All’inizio, è come se trattenessi il respiro e il mi cuore si fermasse per un istante molto lungo, poi, quando l’aria  torna a circolare il muscolo della vita batte con prepotenza come se volesse uscire e liberarsi dalla prigionia del mio petto.
Questo amore mi incatena e mi priva di ogni sorta di difesa; nonostante io ti ami non è una bella sensazione per me e per il mio orgoglio. Oddio, l’ho detto. O meglio, l’ho scritto. Ho ammesso che ti amo. Ho superato il primo ostacolo, la mia prima paura. Eppure, questo peggiora tutto e mi fa urlare di rabbia e di frustrazione. Come posso provare tutto questo per te?
Mi fa venire in mente i versi di una canzone: “Come si può amare chi non potrai avere, neppure un Dio, neppure un santo saprebbe mai asciugare il mio pianto.”
Per questo, ho cercato di farmi piacere altri ragazzi, di non pensare a te mentre flirtavo con loro ma, anche durante una banale discussione la mia mente urlava “E’ inutile, non sarà mai come lui!”
Si, perché sei unico. Io non credo esista un altro ragazzo di ventun’anni, che possieda le fattezze di un angelo; che so per certo che fino a diciott’anni era vergine e provava vergogna per essere oggetto dell’attenzione delle ragazze. Non credo che esista uno che, alla tua età, preferisca festeggiare con nonni e parenti e , solo dopo va a festeggiare. con gli amici. O che durante le feste del paese si divida per stare sia con la mamma che con gli amici.
Mi sono solo presa in giro se pensavo che fosse così semplice passare oltre.
Il tempo passa inesorabile e io lo guardo afflitta, i miei sentimenti per te non hanno mai ceduto durante tutto questo tempo, e penso che difficilmente lo faranno. Una parte di me, quella guerriera e orgogliosa che sempre mi ha caratterizzato sbatte i piedi furiosa. Non ce la fa più. Non ce la a fa vedermi sempre triste per colpa tua. Non avrò mai pace, proverò sempre delle emozioni quando vedrò i tuoi splendidi occhi verdi, così belli e puri.
Solo dopo mi accorgo che non è colpa tua, che se solo sapessi, forse mi tratteresti in maniera diversa. Ti farei pena, già lo so, ma conosco il tuo grande cuore e so che faresti di tutto per non farmi soffrire. Oppure è tutto frutto dell’illusione che ho creato. Chi mi dice che non te ne fregheresti ? O che continueresti a indossare una maschera di indifferenza?
Ed ecco che torno al punto di partenza, sempre con più domande e, sempre con meno risposte.
Le mie uniche certezze sono solo che ti considero l’amore della mia vita e che è troppo facile immaginarmi accanto a te. Ed ecco la mia seconda e terza confessione che nemmeno sotto tortura ammetterei se ti avessi di fronte ma, qui è tutto più facile.
Si, hai capito bene: mi immagino che mi abbracci, che mi prendi la mano, che mi baci…e piango. Mi rimane solo questo e il pensiero che sei troppo importante e allo stesso tempo irraggiungibile.
E’ curioso che io, persona cinica per antonomasia, possa provare così tanto calore e affetto per una sola persona.
Non mi stanco mai di condividere stati o link su Facebook nella speranza che tu lo possa capire poi, però, mi rendo conto che non hai gli strumenti per farlo e che sto solo sprecando tempo.
Tu non mi guarderai mai come io guardo te.
Eppure non riesco a rassegnarmi. Se davvero leggessi questa lettera penseresti che io sia pazza. Sono ben conscia di contraddirmi ma il problema è che una parte di me non vorrebbe più aspettarti, vorrebbe vivere la sua vita.; l’altra senza di te morirebbe.
Leggo così tanti libri e mi innamoro sempre delle dichiarazione dei personaggi maschili che non hanno paura di aprire il loro cuori alle loro amate, e mi chiedo (e spero) che sia tu un giorno a farmela; una dichiarazione tanto bella da farmi piangere come una fontana.
E non hai idea di quante canzoni io ti dedichi! Tutte canzoni come I will always love, stay with me, totally eclipse of the heart o altre che hanno frasi molto romantiche.
Vedi? Questo è l’effetto che mi fai! Perdo ogni briciolo di volontà, di risolutezza e il colpevole sei solo tu.
Ti prego, liberami da queste catene, da questo amore insano.
Non potremo mai stare insieme e io voglio vivere una vita felice e essere libera di amare qualcuno che possa ricambiare i miei sentimenti per te.
Vivo nella paura che un giorno io possa incontrarti con la tua ragazza, mano nella mano, a cui dedichi i tuoi sorrisi più belli.
Sono stanca e ammalata di amore per te.
Sono ridotta così male che, a volte, perfino maledico il giorno in cui mi sono innamorata di te.
Purtroppo lo ricordo alla perfezione e, ogni volta che ci ripenso, cado in uno stato di tristezza assoluta mentre mi immergo nei ricordi.
Lo vuoi sapere come è successo?
Te lo racconterò.
Io ti conoscevo solo di vista. Il paese, come ben sai, è piccolo quindi ci si conosce tutti. Io ero totalmente indifferente, conoscevo il tuo nome e poco altro. Tutto finiva lì.
Poi il destino ci ha messo lo zampino.
Io ero diventata da poco amica di E che si era Lasciata con M., il tuo migliore amico.
Tra di loro non era finita così tu accompagnavi sempre M. al parco dietro il comune e io invece portavo E.. Siamo stati noi a farli rimettere insieme. Loro avevano voglia di vedersi e noi eravamo la garanzia che la situazione non degenerasse. E. mi parlava spesso di te, dicendomi che eri un bel ragazzo ecc., ma tutto per me rimaneva indifferente. Poi ho iniziato a conoscerti, anche se parlavi poco ho capito tantissime cose dai gesti o dai tuoi occhi. E mi sei piaciuto come persona.
In seguito, qualche volta, a causa degli impegni di miei portavo al parco anche mio fratello. E’ chiaro che ti fossi affezionato a lui perché una domenica, casualmente, ci siamo visti alla villa dell’Osanna e, mio fratello che era con me, si è messo ad urlare il tuo nome ed è corso verso di te. Tu , in risposta ti sei inginocchiato e hai aperto le braccia e hai detto “Ehi piccolo mio!”.
In quell’istante sono morta d’amore per te. Ora, invece, maledico quel giorno. Se non fossi venuta quante cose sarebbero cambiate. Non mi sentirei come una tredicenne in preda alla prima cotta.
Resti, comunque, il mio pensiero fisso, soprattutto quando, per circostanze del tutto esterne, ho la possibilità di passare vicino casa tua. Dovresti vedermi, mi trucco e mi pettino, come se dovessi incontrare chissà quale Vip hollywoodiano, per cercare di far esaltare quel poco di bellezza che possiedo.
Nuovamente mi illudo che tu possa volgere il mio sguardo su di me, guardarmi per la prima volta e,perché no, innamorarti di me come lo sono io di te.
Poi, fortunatamente, la razionalità riprende il sopravvento e mi do della stupida per aver pensato ad un miracolo del genere.

 
  
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