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Autore: Canto_del_Lupo    31/12/2013    6 recensioni
"Katniss Everdeen era nei guai.
Si era dimenticata del compleanno di suo marito.
Peeta non glielo avrebbe mai, mai, perdonato.
E non era neanche la prima volta."
Dedicata a MantelloInvisibile, che ha la memoria e la sfera emotiva di un bradipo. Un bradipo morto.
Con affetto,
Canto del Lupo.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a MantelloInvisibile, che ha la memoria e la sfera emotiva di un bradipo. Un bradipo morto.
Con affetto,
Canto del Lupo.

Katniss Everdeen era nei guai.
L'aveva dimenticato.
Si era dimenticata del compleanno di suo marito.
Peeta non glielo avrebbe mai, mai, perdonato. 
E non era neanche la prima volta.
Si guardò intorno, preoccupata.
Avrebbe potuto prendere una delle lampade che adornavano la loro camera da letto, impacchettarla e spacciarla come un regalo nuovo di zecca.
Peccato che Peeta non fosse così stupido. Se ne sarebbe di certo accorto.
Era uno che faceva molto caso ai dettagli, lui.
Lanciò un'occhiatina a suo figlio, che giocherellava con una bambola di sua sorella emettendo dei buffi versetti.
Si avvicinò a lui e gli sorrise, e il bambino le regalò una piccola smorfia.
Katniss non ci sapeva fare coi bambini. Per niente.
Quello bravo con quelle piccole pulci era Peeta. Ma Peeta non doveva assolutamente venire a sapere di ciò che aveva combinato.
«Che ne dici se, io e te, usciamo?», gli domandò, più gentilmente che riuscì.
«Pecché?» domandò il bambino, battendo il viso della bambola sul pavimento.
Katniss si puntellò le braccia ai fianchi.
«Deve per forza esserci un motivo, per uscire?», sbuffò.
Il bambino la guardò stranito e mise su una faccia buffa, che avrebbe senz'altro fatto ridere Katniss se solo non fosse stata sul punto di una crisi isterica.
«», annuì il bambino «mamma no esshe mai se no ha motivo».
Katniss sbuffò ancora, rassegnata.
«E va bene», commentò.
Il piccolo la guardò incuriosito e lasciò perdere la bambola.
«Andiamo a cercare un regalino per papà, vuoi?», propose la donna.
«Oh, mamma. Di nuovo?».
Katniss si voltò verso la porta, dove gli occhi azzurri di sua figlia la fissavano accusatori.
La donna s'irrigidì ed accennò un sorrisetto tirato.
«Non dirglielo, ti prego», quasi la supplicò «esco e torno in un attimo, te lo giuro».
La bambina inclinò un sopracciglio scuro, soppesando la madre con lo sguardo.
Somigliava dannatamente a quell'orso borioso di Haymitch Abernathy, certe volte.
Doveva ricordarsi di non farlo più avvicinare ai suoi figli.
«Se faccio la spia, ch'io possa crepare», si arrese la bambina dagli occhi azzurri «ma fate in fretta».
Katniss si lasciò andare in un sospiro di sollievo.
Era salva.
Infilò un cappellino in testa al più piccolo e se lo caricò tra le braccia.
«Anche tu» disse, rivolta al figlio «non una parola con papà, d'accordo?».
«Tì, mamma» rispose il piccolo.
Diede un bacio sulla fronte della figlia – che sbuffò sonoramente – e si precipitò fuori di casa.

Quando rientrò, Peeta era seduto al tavolo in cucina, insieme alla figlia.
«Bentornata, Kat», la salutò suo marito, allegro.
Katniss sorrise di rimando. 
Non sapeva niente.
«Dove sei stata?».
La domanda era stata posta con gentilezza e una punta di curiosità, ma risuonò nelle orecchie di Katniss come un'accusa.
Sua figlia che ridacchiava sotto i baffi, poi, non era molto d'aiuto.
«Oh, di qui e di là», rispose vaga «è stata una bella passeggiata». 
Peeta alzò lo sguardo dai biscotti al cioccolato che stava preparando, per poi riabbassarli immediatamente.
«Sì, immagino», rispose l'uomo, in un bel sorriso.
Katniss non poteva crederci.
Era davvero salva.
Aveva persino il regalo!
Peeta non sarebbe mai venuto a sapere della sua dimenticanza.
Katniss andò a posare la sua giacca di pelle all'attaccapanni, poi tornò in cucina.
«Oh, davvero?», stava chiedendo Peeta a suo figlio, con un sopracciglio inarcato.
La bambina continuava a ridacchiare in un angolo.
Peeta lanciò una rapidissima occhiata curiosa a Katniss, ma tornò subito a bisbigliare qualcosa col bambino, allungandogli uno dei biscotti più belli.
Katniss si sedette, guardinga.
«...e mamma ha compato un egao pe tte, pecché no aveva ancora...».
Quelle parole biascicate giunsero alle orecchie di Katniss nello stesso momento in cui Peeta alzò il capo nella sua direzione.
«Katniss!», esclamò il biondo.
Katniss regalò un'occhiata torva a suo figlio.
«Cinna!», lo sgridò.
«Papà dato me biccotto», spiegò il bambino, con un candido sorriso sulle labbra.


Angolo dell'Autrice:

Ciao a tutti!
Lo so, questa cosa è oscena e non ha neanche senso. Anche perché non sono del tutto sicura che a Panem si festeggino i compleanni. 
*Si festeggiano i compleanni, a Panem?*
Ma vabbé, ormai era scritta u.u
In ogni caso, prendetevela con MantelloInvisibile. 
*punta il dito*
È lui che mi ha spinta a pubblicarla! 

Buon anno a tutti,
Canto del Lupo.





  
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