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Autore: vintastiles    31/12/2013    3 recensioni
Janet non sta bene. Cerca di nasconderlo in tutti i modi: sorride, fa battute, ha un gruppo di amici, si diverte. Il punto è che i suoi occhi, quando ride, sono spenti. Non si accendono più come una volta. Come quando era il suo migliore amico a farla ridere.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Don’t let me go.

Erano passati esattamente due mesi da quando Janet aveva messo radici a Beacon Hills, tutto sembrava andare per il meglio e stranamente era riuscita ad ambientarsi subito.
Perché si era trasferita? Sua madre aveva trovato lavoro in quella sperduta cittadina e c’era un altro motivo, quello che nessuno tranne Janet sapeva, quello che lei teneva segreto al mondo perché ormai la persona che lo condivideva con lei non esisteva più. Almeno così lei credeva.
Janet si svegliò completamente sudata e con le lacrime agli occhi, si mise il cuscino in faccia e cominciò ad urlare silenziosamente,per quanto un urlo può essere silenzioso. L’aveva sognato ancora, quella scena che aveva rovinato tutto. Chiuse gli occhi e i ricordi la invaserò.


Erano in un bosco, lei e Derek, si stavano allenando, per loro era come un gioco.
Lui aveva solo pochi anni in più di lei e comunque erano solo migliori amici.
Erano un’accoppiata strana, lei era umana, rifiutava il morso ma Derek le aveva insegnato a combattere per proteggersi, era l’unica che non l’aveva respinto dopo aver scoperto la sua vera natura, la cosa giovava sia all’uno che all’altro: più tempo passato insieme,si capivano le proprie debolezze cercando di aggiustarle e in più ci si divertiva.
 Derek aveva uno strano effetto su Janet, quando era con lui gli si illuminavano gli occhi e aveva un sorriso così luminoso che poteva quasi abbagliare, lunghi capelli biondi le incorniciavano il volto che splendeva grazie ai suoi occhi azzurro ghiaccio.
Agile, veloce, coraggiosa e determinata, ma anche dolce, fragile e sensibile. Ecco cos’era Janet, o meglio chi era.
Derek le voleva bene, quando stavano insieme erano veramente felici, e chissà un giorno avrebbe preso il coraggio e detto ciò che realmente provava per lei, forse un giorno sarebbero stati insieme.

Erano intenti a fingere un combattimento quando sentirono un ringhio, un branco, un branco di Alpha si presentò davanti a loro.
I due si guardarono straniti e smisero di allenarsi.

“Che cosa volete?” chiese con molta calma  Derek. Janet gli prese la mano per cercare di non farsi prendere dal panico.
Non risposero, semplicemente attaccarono. Janet tentò di difendersi come poteva, con un coltello riuscì a ferirne uno, ma erano troppo forti.
Uno di loro la prese, la fece cadere a terra e gli conficco gli artigli nel petto, era ferita e sarebbe morta. Il sangue le sgorgava dalle ferite, mentre Derek cercava di combatterli, Janet chiamava aiuto, ma stava perdendo troppo sangue e la sua visuale si offuscò, l’ultima cosa che vide prima di svenire era Derek a terra.

“E’ morto, è morto” continuava a ripetersi Janet quando,per miracolo, si svegliò in un letto di ospedale completamente immobilizzata e dolorante.
Di Derek non c’era nessuna traccia.

E la vita era andata avanti, erano passati i mesi e di lui non si sapeva nulla.
Il suo sorriso scomparve, i suoi occhi si spensero e lei non era più quella di prima.

 
Si svegliò il giorno dopo,andò in bagno, si fece una doccia, si vestì, si trucco e indossò il suo falso sorriso per andare a scuola.
“Janet, Janet!” qualcuno gridava il suo nome, era Allison.
“Hey Allison!” ecco ancora il finto tono solare, ma a quanto pare tutti ci credevano.
Aveva conosciuto Allison il primo giorno di scuola ed era entrata a far parte della sua cerchia di amici, che ovviamente (lei aveva scoperto) erano un concentrato del soprannaturale, loro non glielo avevano detto,anzi cercavano di mascherarlo, ma lei lo aveva capito benissimo.
Qualcuno le salto addosso e le coprì gli occhi.
“Indovina chi sono!” disse Stiles cercando di non farsi riconoscere.
“Difficile, davvero difficile, ma credo che tu sia Stiles” il ragazzo si mise a ridere insieme a Scott e scese dalla schiena di Janet.
“Allora Janet stasera vieni a casa mia? Facciamo una piccola festa!” chiese Scott.
“Credo di essere libera, quindi si!” feste, chi aveva voglia di festeggiare? E cosa poi?
-Dai Janet non fare la depressa, sorridi. E’ passato più di un anno, dovresti solamente dimenticarlo!- pensò fra sé e sé la ragazza.
Le ore di scuola passarono velocemente e in un batter d’occhio arrivò anche l’ora di andare alla “festa”.
Persa dei suoi pensieri arrivò a casa di Scott, suonò il campanello.
Scott aprì la porta e le disse di andare in camera sua dove avrebbe trovato gli altri, mentre lui prendeva qualcosa da mangiare.
La ragazza salì le scale, fece un respiro e aprì la porta.
“Ciao ragazzi, allora eccomi qui!” non li aveva ancora guardati in faccia, in quanto stava cercando di chiudere la porta.
In quell’esatto momento le suonò il cellulare, con un gesto fluido se lo sfilò dalla tasca e sempre dando le spalle agli amici rispose.
“Pronto! Ciao mamma, si sono da Scott, si va tutto bene. No, non ritorno tardi.”
Mentre parlava si girò e non credette ai suoi occhi, gli scivolò il cellulare dalla mano mentre sua mamma parlava ancora.
I suoi amici la guardavano preoccupati e cercando di capire che cosa stesse accadendo e, seduto in disparte, c’era lui.
La persona che popolava i suoi sogni e i suoi incubi, la persona che le voleva più bene al mondo, la persona che lei pensava fosse  morta e che invece era lì, viva e vegeta davanti a lei: Derek.
Si fissarono negli occhi per attimi, minuti. Il tempo si era come fermato.
Più lo guardava, più non ci credeva, lui qui? Derek non era morto? Perché non era tornato?
Le lacrime cominciarono a scendere copiosamente dai suoi occhi, con passi piccolissimi gli si avvicinò mentre lui, immobile, non diceva nulla, la guardava e basta.
Era a poco più di un metro da lui e non ce la faceva più, voleva abbracciarlo, voleva stringerlo a se per non farlo più scappare. Senza pensare inizio a corrergli contro e gli si catapultò letteralmente addosso, lo strinse tra le sue braccia e quando anche lui ricambiò i singhiozzi della ragazza si fecero più intensi.
“Janet sei tu? Janet sei viva, meno male. Oh mio Dio. Janet, Janet” continuava Derek a sussurrarle nell’orecchio.
“Si, sono io Derek, sono io.” altri singhiozzi, altre lacrime.
“Non lasciarmi mai più.” Disse la ragazza e presa da uno strano istinto fece  quello che non avrebbe mai fatto. Lo baciò.
Le loro labbra si incontrarono per la prima volta e fu come se tutto il dolore scomparisse e restarono solo loro, come una volta.
“Ti amo.” le disse Derek e lei si accorse che quel sentimento era ricambiato.
 
 
YAAAAAAAAAAAAY

Giorno fanciulle, non chiedetemi il perché di questa One-Shot, non ha senso, ne sono consapevole, mi è uscita di getto e non so che dire.
Se proprio vi fa così schifo la cancello, promesso.
VI CHIEDO SOLO DI RECENSIRE, VI PREGO.
Tanti baci e buon anno,
-me.
  
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