01/01/2014
1 recensioniTHE HEART OF A NAZGUL
Ed eccola là, stesa su un lettino che dorme beatamente.
Mi avvicino con cautela a lei, per non svegliarla.
La guardo. Non sembra la lei che ho visto, con le guance appena rosse che si vedevano perfino al chiaro di luna. Ora, aveva il viso quasi incavato tanto che era magra, la pelle più chiara e le occhiaie.
I sensi di colpa m’invasero da capo a piedi.
È colpa mia.
Colpa mia se ora è appesa a un filo tra la vita e la morte.
Colpa mia se è in attesa di un mostro e che l’ha tenuto dentro di lei per più di otto mesi.
Colpa mia se ora è così.
Appoggiai la mano sinistra sulla sua guancia, accarezzandogliela lentamente. Era… fredda, quasi gelida. Se solo potessi tornare indietro nel tempo, annullerei tutto. Forse sarebbe stato meglio che mettessi fine alla sua vita, che lasciarla e renderle la vita un inferno.
Sospirai, appena sentì il suo respiro debole farsi un po’ più pesante. Si è svegliata. Pian piano aprì gli occhi.
In quel momento, rimpiansi tutto ciò che le avevo fatto. Erano spenti, privi di felicità e pieni di tristezza. Il suo nocciola chiaro che al sole era quasi un arancino aveva lasciato spazio a un nocciola chiaro spento. Ma appena si rese conto chi ero, vidi una scintilla brillare nei suoi occhi, e, sorrise.
Non ho mai visto una cosa più bella nonostante sono in questo mondo da più di duemila anni. Niente può fare concorrenza a quel sorriso sincero, che può rallegrarti una giornata.
Continuò a guardarmi senza smettere di sorridere per minuti, poi levò la mano dalla sua pancia. La guardai un attimo.
Lo sentivo.
Sentivo la sua presenza, sentivo il battito del suo piccolo cuore. Eppure lui non centra nulla, la colpa è solamente mia. Unicamente mia.
Mi distrai, quando sentì un contatto freddo riscontrarsi con la mia mano. Era la sua mano. Sentivo che anche quella parte del corpo era debole. Tremava, come se facesse uno sforzo disumano.
Fai schifo. Sei un mostro. Non ti vergogni?
Fece per aprir bocca, ma la bloccai baciandola. Non me lo aspettai io questo gesto, figuriamoci lei. Sentivo che erano secche e, anche quelle, fredde.
Come hai fatto a ridurla così?
Ci staccammo malvolentieri.
<< Mi sei mancato. >>
Queste erano parole che nessuno aveva mai osato dirmi. Ma lei sì. Le sorrisi.
<< Anche tu mi sei mancata. >>
Sembrava che quella scintilla che prima a malapena si vedeva si fosse invigorita.
<< Resta. >>
Mi disse. Oh, se solo potessi. Se potessi, lo farei subito. La guardai e lei capì subito.
<< Ti prego. >>
Mi chiese con voce quasi implorante.
<< Sai che non posso. >>
<< E quando potrai? >>
<< Non lo so… >>
Sospirai, guardandola tristemente. Le sue parole erano quasi un sussurro, debole. Continuava a sorridermi, come se avesse davanti a sé ciò che ha sempre desiderato; e forse lo era.
Udì dei passi che si dirigevano velocemente verso questa stanza.
Mi preoccupai subito.
Le strinsi forte la mano, per poi darle un bacio in fronte e mi alzai.
<< Dimmi che ritornerai. >>
Udì a malapena.
Mi girai, sorridendole: << Promesso. >>
Aprì la finestra e me ne andai, con il mio cavallo, per continuare la mia missione.
Oh, se solo potessi.
Se solo potessi, ti donerei il cuore, ma non ce l’ho. Non più.
Se solo potessi, ti donerei ogni diamante che si trova sulla terra. Ma non posso.
Se solo potessi, ti starei accanto tutta la vita, aiutandoti e sostenendoti, dicendoti ogni giorno che ti amo. Se solo potessi, ti farei render conto che tu sei l’unica stella che brilla in queste buie notti.
Ma non puoi.
SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti!
Questa one-shot non l'ho rubata.
Condividevo il profilo con Gandiana12, ora non più. Così, ho deciso di mettere questa one-shot nel mio profilo. :)
RECENSITE, PER FAVORE!
- Aliix Potter.