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Autore: ChrisAndreini    01/01/2014    2 recensioni
Prendiamo una secchiona asociale con un cervello incredibile e un'autostima zero (anche se non lo ammetterebbe mai)
Poi prendiamo il suo silenzioso diario, i suoi progetti, le persone che la prendono in giro e il ragazzo nuovo, e vediamo come la situazione si complicherà.
***
Cioè, non capisco come le persone normali ragionano, perché è ovvio che io non sono normale, ma credo che l'umanità mi stia prendendo in giro, insomma, il ragazzo nuovo sembra davvero molto, molto, stupido, eppure alla prima interrogazione mi spiazza dando una di quelle risposte che solo io in tutta la classe poteva sapere, e forse neanche.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Diario di...'
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Diario di una secchiona asociale

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Caro diario,
E’ stata una giornata tranquilla, fino alla festa di Alex.
E’ successo una cosa che mi ha messo totalmente in confusione, e paura, lo ammetto.
Stamattina Augustine mi ha buttato giù dal letto, più o meno in questo modo.
“VALEEEEEEE!!!!!!!!!!!! SEI SVEGLIAAAAAA???????” 
urlato nelle orecchie e con una gomitata dello stomaco.
A pensarci bene, no, non è stata una giornata tranquilla.
Avrei preferito una canzoncina stile Disney, ma con la voce di Augustine sarebbe stato peggio.
In sintesi, mi sono svegliata di botto e, dato che alzarsi di botto provoca vertigini e giramento di testa, ho avuto mal di testa tutta la mattina.
Augustine ha dato il meglio (peggio) di se nel prepararmi, mi ha messo i suoi vestiti e mi ha truccato.
Inoltre ha tirato fuori le lenti a contatto, e sono stata costretta a metterle.
Alla fine ero irriconoscibile, quando mamma mi ha visto ha chiesto ad Augustine chi fossi.
Non sto scherzando, sono seria, ha preso mia cugina da parte e le ha chiesto chi fossi e come fossi entrata.
Quando le ho detto che ero io ci ha messo tantissimo a riconoscermi, poi ha preso la macchina fotografica e ha scattato moltissime foto per immortalare il momento in cui potevo essere bella in una foto.
Non sapeva che facendomi tutti quei complimenti per la mia bellezza mi abbassava l’autostima.
Possibile che per farmi apprezzare devo essere una copia di mia cugina?
Mi sono sentita un’aliena nel mio corpo, e per questo non sono stata molto presente alla festa.
Siamo andate a piedi, dato che il locale dista una decina di minuti con un buon passo.
Alex mi ha salutato allegramente, pensavo mi avesse scambiato per una sua amica, così ho specificato di essere Valery, ma lui mi ha detto che lo sapeva, che mi aveva riconosciuto nonostante il trucco e il parrucco.
Sembrava sincero e spontaneo, sono stata molto piacevolmente sorpresa.
Pure lui sembrava poco a suo agio alla sua festa, nonostante conoscesse tutti.
Ha salutato anche Augustine, dicendole all’orecchio che James si trovata sui divani dall’altra parte del locale.
Dopodiché le ha fatto l’occhiolino complice, e mia cugina si è allontanata tutta allegra.
Volevo stare con Alex, ma non volevo essergli d’impiccio, così gli ho detto che sarei andata un po’ in giro e l’ho lasciato ai suoi amici.
Dopo un’oretta ho deciso di uscire fuori, perché mi iniziava a girare la testa, inoltre non conoscevo nessuno, e soffro di claustrofobia.
Quando sono uscita mi sono seduta su una panchina, il più lontano possibile dai fumatori, cercando un po’ di aria pulita.
Poi un ragazzo dai capelli rossi totalmente impiastricciati di gel mi è venuto vicino, gettando la sigaretta che stava fumando prima.
Si è seduto accanto a me, ed io mi sono allontanata sulla panchina, andando verso il bordo e guardando altrove.
Lui però, ha iniziato una conversazione, e mi sono vista costretta a girarmi dalla sua parte, sempre attenta a stargli lontana, quel tizio mi dava una brutta sensazione, e intendo che mi faceva paura.
Trascrivo ciò che ci siamo detti, per farlo capire anche a te.
-Hey, bella, tu devi essere Valery!- aveva uno sguardo di un uomo di Neandertal di fronte alla carcassa fresca di un mammut (insomma, mi guardava come se mi volesse mangiare)
-Si- ho risposto 
-Ma davvero, allora Alex ti avrà parlato di me, siamo migliori amici- si è avvicinato lentamente a me, io stavo per cadere dalla panchina.
-Il suo migliore amico è James- gli ho detto a bassa voce per l’imbarazzo e per il dubbio che mi stava nascendo.
-Ah, già, ma prima che mi girasse le spalle per futili motivi ero io- ormai era vicinissimo a me, io cercavo in tutti i modi evitare il suo alito puzzolente di fumo, sentivo tanto rancore e desiderio di vendetta (mi sembro mia madre quando si finge una medium).
Quando stavo per alzarmi e scappare qualcosa lo ha trascinato via dalla panchina.
Quando ho alzato gli occhi ho visto Alex tenerlo per la maglietta con un pugno alzato, non l’avevo mai visto così arrabbiato con nessuno, sembrava stesse per esplodere (ed io l’ho visto arrabbiato molte volte).
Io ero troppo scossa per sentire cosa stesse dicendo, anche perché gli sibilava le cosa a voce non troppo alta, ma quando ho visto che stava per prenderlo a pugni ho deciso di fermarlo.
Bada bene, non per quel tipo, ma perché non volevo vedere Alex fare una cosa del genere.
Mi sono alzata di scatto e gli ho afferrato il braccio.
Non so se fosse una mia impressione o altro, ma appena l’ho fermato mi è sembrato di sentire i suoi muscoli rilassarsi un po’.
Poi gli ho detto che non valeva la pena abbassarsi a quel livello per uno come lui, e l’ho trascinato via.
L’ho sentito borbottare che non capivo bene la situazione, ma avevo capito chi era quel tipo: Nicholas!
Dopo averlo allontanato gli ho detto che sarei andata a casa, e l’ho salutato timidamente, tremavo ancora un po’.
Alex mi ha fermato, e mi ha detto che mi avrebbe accompagnato.
Non sembrava contento di accompagnami, ma brusco, come se lo facesse per un dovere.
Gli ho detto che non serviva, ma lui ha insistito perché non voleva che mi facessero del male.
Siamo stati in silenzio tutto il tragitto, poi lui mi ha chiesto con finta calma perché non mi fossi allontanata prima.
Io non sapevo che rispondere, così ho detto la verità, cioè che ero talmente terrorizzata da non riuscire a muovermi.
Lui inaspettatamente mi ha abbracciata, e mi ha sussurrato all’orecchio:
-Sei una stupida, Valery-
Per poi aggiungere:
-Ma è per questo che ti am…miro- 
Quando ha sciolto l’abbraccio, mi ha chiesto, impacciato, se mi andava di passare un pomeriggio con lui… come amici.
Io ho accettato di buon grado, proponendo le giostre natalizie del parco grande.
Lui mi ha accompagnato fino al portone di casa, e gli ho chiesto se poteva avvertire Augustine quando sarebbe tornato.
Poi si è avvicinato lentamente al mio viso, e il mio cuore ha cominciato a battere fortissimo.
Però, con mia grande delusione mi ha dato un bacio sulla guancia, io non so neanche cosa stessi aspettando.
L’ho salutato e sono entrata.
Sono davvero confusa, e non faccio a meno di pensare a cosa sarebbe successo se non fosse venuto Alex.
Quando mi sono chiusa al sicuro in camera mia ho pianto per la tensione e la paura.
Che confusione, questo primo giorno dell’anno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)
Spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Non è molto comico, ma l’avevo in testa da un mese, e dovevo scriverlo.
Al prossimo capitolo, che non vedo davvero l’ora di scrivere perché sarà un capitolo importante.
A domani.

   
 
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