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Autore: Tom Riddle    01/01/2014    1 recensioni
-Sei innamorato?-
-Si, di te!-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sono seduto sulle scale che portano alle aule dei laboratori, dove so che nessuno verrà dato che è una parte della scuola praticamente abbandonata. Ho la testa bassa, le mani sui capelli della nuca, e gli occhi fissi sulle piastrelle del pavimento. Ho voglia di urlare, ma se lo facessi, mi scoverebbero, ed ora ho solo voglia di stare solo ed affogare nei miei pensieri. Passa del tempo e io sono sempre nella stessa posizione, l'unica cosa che si muove di me è la pancia, dati i miei lunghi sospiri. Oltre quella, nient'altro, o forse si: probabilmente le palpebre si alzano e si abbassano senza che io me ne accorga.
In questo momento sono sordo, muto e cieco. Mi sembra di essere a una delle lezioni della professoressa di storia: mentre lei continua a parlare e a fare l'elenco di tutti i personaggi storici deceduti, io ho lo sguardo fisso in un angolo dell'aula, e non presto alcuna attenzione alla lezione.
-Hey, Fabio, ci sei?- dice qualcuno che ha la sua mano sulla mia spalla e continua a scuotermi.
Quando mi accorgo della sua presenza gli grido:-Che cazzo vuoi?-
Ma solo dopo averglielo detto noto che è Alessio, l'unico vero amico che ho, in mezzo ad un branco di idioti.
Nonostante io gli abbia gridato in faccia, lui non da segno di offesa o qualcosa del genere, e si siede vicino a me.
-Scommetto che il professore ha già chiamato i miei- dico.
-Ti sorprenderà saperlo ma no, non ancora li ha chiamati- risponde in tono rassicurante. Io mi tranquillizzo. -Mi ha mandato a cercarti e io sapevo che eri qua- continua. -Ma perché gli hai urlato contro in quel modo?-
-E' ottuso- rispondo. -Potrà anche essersi laureato in filosofia, ma fare il filosofo non fa per lui-
Il professore di filosofia è un uomo di circa cinquant'anni, e il suo pensiero 'filosofico' risale a quello del Medioevo. Mi sono arrabbiato con lui perché ritiene che gli omosessuali siano contro natura. Non perché io volessi fare il filosofo al posto suo, ma queste discriminazioni mi hanno sempre dato fastidio.
-Ma comunque non avevi il diritto di rispondergli in quel modo!- mi rinfaccia.
-Lo stai difendendo? Perché se si, puoi anche andartene- dico.
-No, cerco di farti ragionare- mi risponde. -Comunque, passiamo ai fatti importanti… perché eri sul punto di piangere?-
Mi alzo, e comincio a camminare un po’ nervosetto. -E' perché sono un… sono pazzo!- urlo.
Lui mi guarda con occhi interrogativi. Mi siedo di nuovo e lo guardo.
-Sono pazzo d'amore- dico con voce bassa.
-Sei innamorato?- domanda.
Abbasso gli occhi, come se stessi cercando qualcosa sul pavimento. -Si- rispondo.
-E la conosco?- dice a voce bassa.
-Non è una 'lei'- rispondo. Rialzo gli occhi per guardarlo. -Sei tu-
E poi lo bacio. Per quei pochi secondi che le nostre labbra si toccano, provo qualcosa che non può farmi far altro che sognare. Poi mi stacco da lui e sussurro:-Scusa-
Lui non dice nulla, rimane fermo e io ricomincio a guardare a terra, sprofondando in un profondo imbarazzo. Ho rovinato la nostra amicizia, me lo sento. Ma dopo poco tira fuori qualcosa, e mi tende la mano, con sopra dello zucchero.
-Vuoi una zolletta?- domanda con tono dolce. Rialzo lo sguardo e mi fisso nei suoi occhi. Capisco da come mi guarda che sta dicendo che va tutto bene, così prendo la zolletta e, sorridendo, la mangio.

  
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