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Autore: bibrilove98    02/01/2014    5 recensioni
Come potrebbe chiedere Gabriel di sposare Cecily? Ma sopratutto, Come reagirebbe Will?
Dalla storia:
[-Continua. –lo aveva incitato lei e lui lo aveva fatto.
-Si, quindi. Mi sono innamorato di te dal primo attimo che ti ho vista e sono passati ben cinque anni da quel giorno. Avevo pensato che il mio amore per te sarebbe diminuito e invece, è aumentato ogni giorno di più. Vorrei che tu fossi mia, per il resto dei nostri giorni. Vorrei alzarmi la mattina e sentirti vicino a me, girare per Londra in tua compagnia e avere dei bambini che abbiamo i tuoi stessi occhi. I tuoi fantastici occhi. Cecily Herondale, ciò che volevo chiederti prima era, vuoi sposarmi?]
[...]
[-Muoviti Will. –disse Tessa con un sorriso.
-Pure tu ti ci metti adesso? Scommetto che adesso anche James incomincerà a parlare dicendomi “Dai papà, di si alla zia Cecily così avrò uno zio vermicello” e io gli dovrò rispondere che lo faccio per il suo bene.]
Buona lettura! :D
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cecily Herondale, Gabriel Lightwood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti :)
Prima di leggere questa piccolo One Shot, vorrei semplicemente presentarmi. Io sono Bibrilove98 e questa è la prima mini fan fiction che scrivo su questi due personaggi che amo alla follia. *^*
Non so come mai ma mi hanno colpito dal primo momento che li ho visti insieme, Gabriel e Cecily, fatti ‘uno per l’altra. Devo ammettere che mi sono divertita parecchio a leggere di loro, soprattutto per la presenza di Will e conoscendo il suo “amore” per Gabriel e per i Lightworm. xD
Quindi ho pensato:
“Come ha chiesto Gabriel di sposare Cecily?” ma soprattutto, “Qual è stata la reazione di Will?” e così, mi sono messa al computer ed è venuta fuori questa….cosa.
Devo ammettere che non mi convince ma ho deciso di pubblicarla comunque, spero che qualcuna la legga e mi faccia sapere cosa ne pensa xD
Un ultima cosa, nella storia ci sono alcune cose inventate da me, come una piccola dote di Cecily, il nome della nuova cameriera dell’Istituto e il fatto che Gideon e Sophie hanno deciso di andare a vivere ad Idris xD
Be, adesso basta, spero che leggendo questo piccolo angolo autrice non abbiate perso la voglia di leggere la storia, me ne scuso se così è stato :(
Buona lettura! :D




Le mani sudavano per il troppo nervosismo. Strinse la mano destra nel suo vestito di seta azzurro nella speranza di asciugare il sudore mentre l’altra era stretta nella mano di Gabriel. L’emozione le riempì il cuore che ancora batteva per ciò che le aveva detto prima.
Erano stati nella sala delle esercitazioni ad allenarsi con il tiro al bersaglio quel pomeriggio. Cecily era migliorata tantissimo negli ultimi anni e riusciva sempre a centrare il bersaglio anche quando non si concentrava. Era sempre stata particolarmente brava in questa disciplina. Non si poteva dire lo stesso del tiro con l’arco. Nonostante la sua mira infallibile non riusciva mai a calibrare bene il peso o l’ampiezza del braccio e la corda era sempre o troppo tirata o troppo lenta. Gabriel ci le aveva provate tutte.
-Non riesco a capire come fai. –le diceva sempre come rimprovero. Cecily lo sapeva che in verità lui non era veramente arrabbiato con lei. Non lo era mai. Un difetto di Gabriel era che non riusciva a trattenere le emozioni e con lei non se la prendeva mai. E, soprattutto, non si separava mai da lei. Will diceva che era come un cagnolino che seguiva il padrone, ma a Cecily non importava. Era perfettamente a conoscenza della simpatia di suo fratello verso il suo fidanzato ma non gli dava mai tanto peso. Non l’aveva mai fatto.
Poi, un giorno, lui la stava cercando e l’aveva trovata nella stalla, nel luogo, oltre alla sala delle esercitazioni, in cui lei amava rifugiarsi. E li, l’aveva baciata. Era stato il suo primo bacio e si era sentita come una stella che esplodeva. Il cuore aveva incominciato a batterle così forte nel petto anche se aveva dato a quel bacio un cinque scarso come voto.
E, infine, era arrivato quel giorno di cinque anni dopo. Nella sala delle esercitazioni.
-Scommetto che non riesci a centrare il bersaglio dieci volte di seguito. –aveva detto lei. Gabriel le aveva sorriso con aria di sfida.
-Vuoi scommettere? –le aveva detto. Con enfasi lei aveva accettato. –Ad una condizione, però. –continuò lui.
-Quale?
-Se centro dieci volte il bersaglio ti devo fare una domanda e tu dovrai rispondere per forza di “si”.
Incuriosita dalla domanda Cecily aveva accettato. Gabriel aveva centrato nove volte su dieci il bersaglio ma, all’ultimo lancio, Gretal, la nuova cameriera, aveva bussato alla porta per avvertire che la cena era pronta e Gabriel aveva sbagliato il tiro colpendo la parte bianca.
-Peccato. –aveva detto Cecily con un sorrisetto anche se in cuor suo avrebbe voluto che centrasse il bersaglio. Leggermente sconsolato Gabriel aveva riordinato i coltelli e si era andato a preparare per la cena. Cecily aveva seguito il suo esempio. Aveva deciso di indossare un elegante vestito azzurro che riprendeva il colore dei suoi occhi anche se il vestito era di una tonalità più chiara. Poi Gretal, che l’aveva aiutata a vestirsi, era uscita e non appena Cecily aveva aperto la porta per andare a cena, si era ritrovata Gabriel davanti. Lui le aveva chiesto se poteva entrare e lei lo aveva accolto.
Presa dalla curiosità Cecily aveva detto: -Che domanda volevi farmi oggi?
Gabriel l’aveva guardata inizialmente con aria interrogativa, poi i suoi occhi verdi avevano sorriso divertiti mentre gli angoli della bocca si erano incurvati in un sorrisetto.
-Niente di che. –aveva risposto e si era allontanato per uscire dalla camera. Con un rapido movimento, Cecily si era portata di fronte alla porta bloccandogli il passaggio. –E perché sei venuto in camera mia?
-Perché, non posso accompagnare a cena la mia fidanzata? –aveva ribattuto Gabriel.
-Gabriel Lightwood, dimmi immediatamente cosa volevi chiedermi stamattina. –gli ordinò Cecily incrociando le braccia davanti al petto.
-Ti sta benissimo questo vestito. –aveva invece ribattuto Gabriel. –Risalta molto con il colore scuro dei tuoi capelli. –e le aveva accarezzato una ciocca scura che era sfuggita dalla pettinatura che Gretel le aveva fatto.
Cecily lo aveva fulminato con lo sguardo. Sapeva che gli avrebbe dovuto dire tutto il prima possibile prima di finire male e Gabriel la stava soltanto stuzzicando. –Sai che sei bellissima quando ti arrabbi? –le aveva detto.
-Cosa volevi dirmi? –chiese lei in modo implorante questa volta. Gabriel aveva sospirato e l’aveva guardata negli occhi, perdendosi in quell’azzurro così scuro. E proprio in quegli occhi aveva letto il desiderio. Il desiderio di voler sapere che cosa aveva voluto dirgli. E il desiderio che glielo dicesse.
Si era infilato una mano in tasca e aveva sentito il freddo del metallo che lo aveva, in qualche modo, rassicurato. Sarebbe stato un poco brutto se lo avesse dimenticato nella sua stanza. Con delicatezza aveva preso la mano di Cecily e si era inginocchiato.
-Cecily Herondale, mi sono innamorato di te dal primo momento che ti ho vista, quel giorno di cinque anni fa mentre scendevi le scale di questo stesso Istituto e io…be, ero leggermente coperto di sangue. Comunque -le guance di Gabriel si erano arrossate. –Sto sbagliando tutto. –aveva detto mostrandole un sorriso imbarazzato.
-Continua. –lo aveva incitato lei e lui lo aveva fatto.
-Si, quindi. Mi sono innamorato di te dal primo attimo che ti ho vista e sono passati ben cinque anni da quel giorno. Avevo pensato che il mio amore per te sarebbe diminuito e invece, è aumentato ogni giorno di più. Vorrei che tu fossi mia, per il resto dei nostri giorni. Vorrei alzarmi la mattina e sentirti vicino a me, girare per Londra in tua compagnia e avere dei bambini che abbiamo i tuoi stessi occhi. I tuoi fantastici occhi. Cecily Herondale, ciò che volevo chiederti prima era, vuoi sposarmi?
-Quindi questo volevi chiedermi? –le aveva risposto lei con un sorrisetto. Aveva la mano sul cuore.
-Be, il discorso fa schifo, lo so, ma spero di essermi almeno espresso in modo corretto.
-Mi hai appena chiesto di sposarti, giusto?
-Il senso di questo discorsoera quello.
-Oh, mio caro Gabriel. Non serviva una scommessa perché io accettassi, sarei onorata di essere una Lightwood. –poi lei si era chinata su di lui stringendogli il colletto della camicia e lo aveva baciato. Si erano staccati di malavoglia quando Gretal aveva bussato per la terza volta alla porta per avvisargli della cena e del fatto che il, ormai Signor Will, incominciava ad agitarsi per la loro assenza.
-Arriva sempre nei momenti meno opportuni. –aveva ribattuto Gabriel con un sorriso mentre cercava di recuperare fiato per via dei troppi baci.
-Devo ammettere che ero stanca di essere solo fidanzata. –aveva ribattuto lei. –Sai cosa ti aspetta adesso vero? –aveva domandato e Gabriel si era morso un labbro.
-Lo so, e adesso avrò bisogno di tutto l’aiuto possibile. Solo l’Angelo sa che cosa mi risponderà lui adesso.
Cecily era scoppiata a ridere.
 
≈   ≈   ≈
 
Ed eccoli lì, di fronte a quell’ostacolo che avrebbero affrontato insieme. Entrambi sapevano che quello era la cosa giusta da fare e Cecily poté giurare di non aver mai visto Gabriel così nervoso.
-Quindi? Cosa dovete dirmi? –chiese Will inclinando la testa di lato. Accanto a lui sedeva Tessa con il piccolo James in braccio. Il bambino aveva poco più di sette mesi ma era attivo proprio come il padre.
Dall’altra parte sedevano Henry e Charlotte e, tra i due, c’era il piccolo Charles, il loro figlio.
Sophie e Gideon si erano già sposati ed erano andati a vivere ad Idris perché non volevano che altri bambini circolassero per l’Istituto che si era ormai trasformato in un nido.
-Noi… -incominciò Gabriel imbarazzato.
-Will. –lo interruppe Cecily. –Ti prego, prendi questa cosa seriamente.
Tessa non riuscì a trattenere un sorriso. Si sapeva che Will non riusciva ad essere serio. Non era nella sua natura.
-Cercherò di fare del mio meglio. –rispose il fratello.
-Will –ricominciò Gabriel –Ho fatto la mia scelta e Cecily ha approvato. Dovrei chiedere a suo padre, a tuo padre questa cosa, ma dato che, per Legge, non possiamo farlo, mio malgrado lo devo chiedere a te.
-Ciao James. –disse Will incominciando a giocherellare con il figlio agitando un dito sopra il suo piccolo nasino.
-Will –disse Cecily visibilmente infastidita.
-Si, giusto. –disse Will ritornando apparentemente serio. –Dicevi?
-Ormai siamo diventati amici…
-Se così si può dire. –ribatté Will.
-…si, se cos’ si può dire, comunque io volevo chiederti la mano…
-La mano? –disse Will alzandosi dalla sedia e facendola cadere procurando un rumore sordo e fastidioso. –Gabriel! Sono sposato! Ho moglie e figli non puoi venire qui e chiedermi di sposarti. Non ero preparato a questo genere di cose. E non davanti alla mia famiglia. Non puoi nemmeno essere il mio amante, mi dispiace ma non sei proprio il mio tipo.
-Will! –sbraitò Cecily che non riusciva più a sopportare l’agitazione che l’opprimeva. Questa sua reazione portò allegria nei presenti che scoppiarono tutti in una sonora risata. Tutti tranne Cecily e Gabriel che erano diventati rossi per l’imbarazzo.
-Andiamo Will, sai quanto è difficile per Gabriel chiederti una cosa del genere, apprezza il gesto al meno! –continuò la sorella.
-Penso che il mio cuore non potrebbe reggere un dolore così grande, mio caro William –disse Gabriel sapendo quanto Will odiasse che qualcuno lo chiamasse con il suo nome per esteso. Solo Jem poteva farlo. Il ragazzo, infatti, si zittì. –Sai che io non potrei mai fare una cosa così irriconoscente verso di te, quindi devo dire che il nostro amore dovrebbe rimanere segreto. Comunque, ho deciso di crearmi una specie di…alibi, e vorrei chiederti non la tua mano, ma quella di Cecily. –Gabriel fece un sospiro. –Will Herondal, vorrei chiederti il permesso di sposare tua sorella Cecily.
Will si fece pensieroso mentre un grande sorriso si stampava sui volti di tutti i presenti.
Cecily si sentì tremendamente agitata. Strinse forte la mano di Gabriel che ricambiò la stretta e lei riuscì a percepire la tensione del fidanzato. Ci furono diversi attimi di silenzio che sembrarono durare ore.
-Quindi, che cosa dici? –chiese Tessa al marito.
-Cosa dico? Be, Ceci, vorresti diventare un Lightworm. MI deludi sorellina.
-Ligthwood. La smetti con questa storia? Sono cinque anni che va avanti. –disse lei lanciandogli un occhiataccia.
-Ah, quindi si chiamano Lightwood, scusa Gabriel, credevo che tu fossi l’unico a chiamarti Lightworm.
Gabriel serrò la mascella. Sapeva che non doveva ribattere. Non poteva dargli la soddisfazione di una risposta.
-Si, non ci interessa, gli dai l’approvazione di sposarmi? –chiese Cecily impaziente. Poi sorrise. –Tanto lo sai che con o senza il tuo permesso farò come voglio io.
-Certo che lo so. –disse Will con un sorriso malizioso. -È per questo che sei mie sorella.
-Muoviti Will. –disse Tessa con un sorriso.
-Pure tu ti ci metti adesso? Scommetto che adesso anche James incomincerà a parlare dicendomi “Dai papà, di si alla zia Cecily così avrò uno zio vermicello” e io gli dovrò rispondere che lo faccio per il suo bene.
-Dai Will. –disse Charlotte mentre imboccava il piccolo Charles. Will portò lo sguardo prima su Gabriel e poi su Cecily.
-Ceci, tu saresti felice con Gabriel?
-Si. –rispose la ragazza senza esitare un attimo.
-Allora si. Sarai una Lightworm, scusa wood, l’abitudine.
Il cuore di Cecily si riempì di gioia guardò Gabriel negli occhi e una forte voglia di baciarlo le esplose dentro il cuore. Ma il ragazzo la bloccò un momento.
-Grazie per aver consentito Will. –disse. Poi si inginocchiò ed estrasse un anello dalla tasca del pantalone. –Posso? –chiese alla sua amata e Cecily, emozionata con il cuore a mille, rispose con un cenno del capo. Gabriel le sfilò l’anello di famiglia degli Herondale e le infilò un nuovo anello. Era in argento puro come tutti gli anelli di famiglia, ma su questo, invece degli aironi tipici dell’anello degli Herondale, c’erano delle incisioni che raffiguravano un fuoco e una grande ed elegante “L” sopra.
Era l’anello di famiglia dei Lightwood. Gabriel glielo infilò al dito e poi ammirò il risultato. Era perfetto. Le andava a pennello. Gabriel aveva fatto il possibile per renderlo il più adatto possibile alle sottili dita di Cecily proprio in occasione di quel momento.
Il cuore della ragazza si riempì di gioia e, non appena il ragazzo si fu alzato, lei gli si buttò tra le braccia.
-La mia Cecily Lightwood. –le sussurrò Gabriel ad un orecchio in modo tale che nessuno se ne accorgesse.
-Ti amo. –rispose invece Cecily che si staccò leggermente da lui e, piegando la testa di lato, lo baciò. Gabriel riuscì a posizionarsi in modo tale che gli altri non li vedessero direttamente mentre gli altri componenti dell’Istituto si alzavano per congratularsi con loro, perfino Will. Ma Cecily si perdette in quel bacio. Il più dolce e il più passionale di tutti quegli anni, il bacio di quel favoloso, maledettissimo e talmente tanto aspettato “Si”.


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